Buonasera, non navigo quasi mai nel forum anche se sono iscritto da tempo. Faccio all'incirca un paio di sogni lucidi al mese, anche se spesso durano poco.
Mi sto interrogando da tempo su cosa sia la coscienza e su come possa emergere questa consapevolezza negli esseri umani. Guardando alla vita animale ho pensato che esistono vari livelli di coscienza e che probabilmente l'uomo è l'unica specie animale che ha la consapevolezza di sé.
Speculando e speculando, ho pensato anche che i livelli di coscienza nell'uomo stesso varino nei momenti della giornata e, probabilmente, anche nei periodi della vita. I bambini sono coscienti di sé? In che modo? A questa domanda non ho ancora trovato risposta.
Per quanto riguarda l'uomo, penso si possa dire che quando si assumono sostanze alcoliche o stupefacenti si producono stati alterati di coscienza, in cui la coscienza diminuisce. Inoltre quando succede qualcosa che ha un impatto molto forte o di pericoloso o nuovo che richiede di agire immediatamente e non in modo abitudinario, il tempo sembra scorrere piú lentamente e ci sentiamo piú vivi e consapevoli.
Inoltre basandomi sul discorso delle funzioni cognitive junghiane (immagino sarebbe troppo lungo da spiegare adesso) ho pensato che forse "di base" tutto ciò che percepiamo e formuliamo è inconscio, avviene al di sotto della soglia di consapevolezza, e che soltanto quando un contenuto è abbastanza "forte" riesce a superare l'inconscio e a passare nella coscienza. I messaggi subliminali ad esempio vengono recepiti ma sono troppo deboli e quindi rimangono al di sotto della soglia della coscienza. Inoltre ci sarebbero soglie diverse a seconda di stimoli diversi.
Riferendomi alle funzioni junghiane, infatti, io che sono un tipo "pensiero dominante" ho il "sentimento" represso. Questo significa che ciò che normalmente ha un impatto emotivo sulle persone a me lascia totalmente indifferente, e lo ignoro. Non vivo esperienze che altri vivono. C'è bisogno di un qualcosa che dia una scarica emotiva molto forte per far sí che questa superi la soglia e arrivi alla mia coscienza. Come se la "soglia" dei miei sentimenti fosse molto piú alta delle persone emotive che invece li vivono anche con stimoli minori. Al contempo io recepisco argomenti e ragiono con piú facilità della media delle persone; io, la mia mente, sono attivamente alla ricerca di "stimoli" intellettivi e la soglia è molto piú bassa, quindi anche stimoli minori possono essere vissuti coscientemente.
Ora tutto questo cosa c'entra con i sogni lucidi? Be' ho letto un libro chiamato Perché non siamo il nostro cervello, la cui tesi di fondo è che la mente non è qualcosa che emerga dal cervello come se la coscienza fosse un processo tutto interno: lo stomaco fa la digestione e il cervello fa la coscienza. Falso. Secondo l'autore, la coscienza è un'attività che emerge dall'interazione tra cervello, corpo e mondo esterno. Purtroppo si rimane molto sul vago e quindi non ho capito particolarmente cosa intendesse. Tra le argomentazioni, però, ce n'è stata una particolarmente interessante.
Afferma che il mondo esterno sia necessario, e che possiamo notarlo perché quando sogniamo e siamo disconnessi dall'esterno viviamo immagini in cui non siamo coscienti. La coscienza non riesce ad emergere e viviamo il sogno come spettatori di un film, cosa di cui ci rendiamo conto solo una volta svegli. Penso che questo sia un punto molto importante, soprattutto perché, come ben sappiamo da sognatori lucidi, in certe specifiche circostanze riusciamo ad avere la coscienza, la consapevolezza anche nel sogno.
Quello che mi chiedo è: che cosa scatta durante il sogno lucido? Potrebbe aiutarci a comprendere il fenomeno della coscienza? Si può inserire nel quadro che ho delineato del "contenuti sufficientemente forti da salire dall'inconscio fino alla coscienza"? E in ogni caso, che cosa significa essere coscienti, come possiamo esserlo? Anche nel sogno lucido siamo distaccati dal mondo esterno? E allora la coscienza sta nel cervello e basta, anche se ad un grado minore?
Effettivamente nei sogni lucidi si rischia di perdere la consapevolezza da un momento all'altro; inoltre, mi è capitato di essere consapevole di essere in un SL e ciononostante non ho pensato a fare ciò che mi ero prefisso di fare quando ero sveglio. Ero cosciente, sí, ma non con la stessa lucidità che avevo da sveglio. Ci sono quindi comunque livelli di consapevolezza, e da addormentati non si riesce a raggiungere quello massimo.
Sarà proprio perché manca il collegamento col mondo esterno e la mente fa una fatica boia a generarne uno fittizio, traballante, irrazionale, contradditorio, caotico, vago, confuso e a mantenere la nostra consapevolezza?
Spero possiate aiutarmi e darmi delle risposte
Alex