Indice Tecniche e Divulgazione Il mondo dei sogni lucidi > Parlare con l'inconscio

Conversazioni generiche su tutto ciò che è inerente ai sogni lucidi: dinamiche al loro interno, funzionamento, personaggi onirici, ambientazioni, e considerazioni varie sull'argomento.

Re: Parlare con l'inconscio

Messaggioda Mafe » 02/11/2012, 14:28

Arrivato allo 0 avverti solo una sensazione di rilassamento??? nient'altro?...... Grazie! proverò così,spero che questa sia la volta buona.
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Re: Parlare con l'inconscio

Messaggioda VictaPompa » 02/11/2012, 15:05

Bah io riesco a fare tutto tranne uscire dallo stato di trance in maniera "decente" , con sti parenti in casa è un incubo ahahah ;) :!:
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Re: Parlare con l'inconscio

Messaggioda ErikBauer » 02/11/2012, 18:17

In realtà è molto più semplice fare così:

come prima cosa bisogna capire che linguaggio parla l'inconscio, le regole sono semplici da usare per costruire una frase da insegnargli

- Capisce solo il tempo presente
- Capisce solo la prima persona singolare
- Capisce meglio frasi piccole che potrebbero essere capite chiaramente da un bimbo di max 10 anni.
- Capisce solamente le affermazioni positive, il NO e il NON non li capisce o lo mandano in confusione. Dirgli ad esempio "Non voglio avere paura" è come andare alla stazione ferroviaria di Torino e al bigliettaio chiedere un biglietto "Non per Torino".

Ha insomma bisogno che gli vengano date informazioni chiare, semplici, concise e precise.

E' tra l'altro meglio se la frase la "sentite dentro" emotivamente, se smuove qualcosa dentro di voi solo al pensarla allora facilmente significa qualcosa per l'inconscio in quel momento, per cui è facile che la impari per benino.

Per insegnarla non è necessaria nessuna meditazione particolare, basta sedersi, accavallare le caviglie (nella posizione che viene istintiva IN QUEL MOMENTO), incrociare i polsi e con i polsi intrecciati incrociare le dita in modo che i palmi delle mani siano bene a contatto. In questo modo si attiva l'"Integrazione emisferica", cioè si sfruttano i due emisferi cerebrali. Incrociare gli arti infatti significa "ho bisogno di usare entrambi gli emisferi per qesto lavoro". Poi si chiudono gli occhi e si ripete mentalmente la credenza che si vuole insegnare all'inconscio. Per quanto bisogna ripeterla? Fino a che non si sente qualcosa cambiare "dentro", io ad esempio sento la frase "scendere dentro di me" e poi sento dei nodi muscolari che si sciolgono. Finito questo processo si disincrociano gli arti e si sta una decina di secondi a mente sgombra tenenedo i polpastrelli della mano destra appoggiati su quelli della mano sinistra, come se stessimo pregando. Questo vuole dire "memorizza il file".

Chiaro, detta così è incompleta, manca tutta la parte di come si possono ottenere risposte dall'Inconscio tramite i test muscolari, come fargli capire che vogliamo iniziare a lavorare con lui, i "protocolli di sicurezza" per evitare di metterlo sotto sforzo o incasinarlo, ecc... però se avete voglia di "giocarci" un pochino possono essere informazioni utili per cominciare.
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Re: Parlare con l'inconscio

Messaggioda VictaPompa » 02/11/2012, 18:32

Sono esercizi che ho visto tempo fa su un sito chiamato pshyko - k o qualcosa del genere , molto interessante , peccato che corsi gratuiti non si possono trovare
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Re: Parlare con l'inconscio

Messaggioda ErikBauer » 02/11/2012, 18:52

VictaPompa ha scritto:Sono esercizi che ho visto tempo fa su un sito chiamato pshyko - k o qualcosa del genere , molto interessante , peccato che corsi gratuiti non si possono trovare


Si chiama Psych-K, ho fatto il corso base pagandolo 350€... ma per quanto mi sta servendo avrei potuto pagarlo 3500 ed essere soddisfatto comunque.
Non ti cambia la vita, semplicemente ti spiega come cambiartela DA SOLO.

C'è anche una versione modificata che si chiama Psych-Plus, creata da Antonio Origgi, autore del libro che ho consigliato nella mia prima risposta a questo post... costa un pochino di meno e da quello che ho letto si fonda sulle stesse basi, solo tende a dare una personalità all'inconscio invece che trattarlo come un mero computer. Io istintivamente, facendo il corso normale e leggendo il suo libro sono arrivato più o meno alle sue stesse conclusioni, quindi è più che valido anche il suo di stile.
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Re: Parlare con l'inconscio

Messaggioda DayDreamer » 05/11/2012, 17:20

- Capisce solo il tempo presente
- Capisce solo la prima persona singolare
- Capisce meglio frasi piccole che potrebbero essere capite chiaramente da un bimbo di max 10 anni.
- Capisce solamente le affermazioni positive, il NO e il NON non li capisce o lo mandano in confusione. Dirgli ad esempio "Non voglio avere paura" è come andare alla stazione ferroviaria di Torino e al bigliettaio chiedere un biglietto "Non per Torino".


L'inconscio non conosce il tempo: tutto è attuale, gli eventi di oggi come quelli di 50 anni fa. Non conosce il concetto di morte quindi si considera immortale. Non conosce giudizi o valori, il bene o il male, le contraddizioni (roba del superio). Si può anche dire che l'inconscio non conosca la realtà (il principio di).
IMHO
"WILDs always happen in association with brief awakenings (sometimes one or two seconds long) from the immediate return to REM (rapid eye movement) sleep. The sleeper has a subjective impression of having been awake." (S. Laberge)

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Re: Parlare con l'inconscio

Messaggioda ixbalam » 05/11/2012, 17:29

il placebo..le ricette preconfenzionate e l'assoluta certezza che sia così. c'mon boys go on like that! lol
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Re: Parlare con l'inconscio

Messaggioda DayDreamer » 05/11/2012, 17:56

Quel che ho scritto io l'ho letto sui libri: sono teorie e modelli psicologici tra i più accreditati ma resteranno sempre teorie probabilmente. Riguardo all'intervento sull'inconscio non mi pronuncio: tante scuole di pensiero, tante tecniche, ma la questione resta sfuggente
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Re: Parlare con l'inconscio

Messaggioda ErikBauer » 05/11/2012, 21:21

ixbalam ha scritto:il placebo..le ricette preconfenzionate e l'assoluta certezza che sia così. c'mon boys go on like that! lol


Mah, in realtà dopo aver frequentato il corso avevo più che altro dubbi ed incertezze, la sensazione che pensassi solamente che stesse funzionando. Poi, piano piano, approcciandomi alla cosa l'ho fatta mia e adesso sto sperimentando su me stesso le prove che funziona.
Poi, ognuno è libero di vederla come vuole, se per te queste cose non funzionano amen.

DayDreamer ha scritto:L'inconscio non conosce il tempo: tutto è attuale, gli eventi di oggi come quelli di 50 anni fa. Non conosce il concetto di morte quindi si considera immortale. Non conosce giudizi o valori, il bene o il male, le contraddizioni (roba del superio). Si può anche dire che l'inconscio non conosca la realtà (il principio di).


Exactly, quelle che ho enunciato io sono solo le "regolette" da tenere a mente per formulare una credenza che il subconscio sia in grado di imparare.
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Re: Parlare con l'inconscio

Messaggioda LagunaAngel » 16/11/2012, 15:26

Il tema mi è particolarmente caro: senza andare a fare lezioni di psicologia non richieste, quando siamo in materia di sogni e inconscio, ricordiamoci che stiamo ad operare con una logica non solo "prettamente razionale" , ma sopratutto emotiva e artistica se vogliamo.
Ci sono diverse strade, approcci, e per chi è interessato ad approfondire... non posso non consigliare di iniziare un analisi dei sogni, sconsigliando personalmente però gli analisti freudiani : il loro approccio è molto "sessocentrico" e spesso inadatto (fermo restando che un buon professionista riesce sempre almeno ad indirizzare verso qualche altro dottore più adatto al paziente).

Detto questo ecco la mie esperienze in merito:

La teoria spicciola è questa: oltre alla nostra normale veglia, abbiamo spessi strati di concetti, emozioni e idee che esistono, lavorano, vivono nella nostra persona.
Semplicemente sono come "troppo mimetizzati" , come camaleonti, tra i nostri normali modi di fare e ragionare.

L'introspezione , l'autoanalisi, è quindi un mezzo e "obiettivo" insieme : imparare a riconoscere i pensieri sottostanti, e con essi le emozioni.

E' un allenamento, un contradditorio , un riarrotolare il filo dei propri pensieri e sensazioni.
Non è facile all'inizio perchè non siamo portati per cultura a sentire il nostro io profondo, addirittura a pensare che esiste, figuriamoci a lavorarci e diventare sia strumento che terreno di lavoro...di se stessi XD

Passando ad un esempio pratico:

L'altra settimana avevo litigato con la mia migliore amica perchè era stata piuttosto diretta a far notare un mio difetto nelle relazioni, una mia ipercriticità.
Premesso che aveva ragione!, sul momento non ero pronto a valutare quel input: mi arrabbiai invece, e iniziai a mettere in dubbio pesantemente la sua amicizia per me.
Ero in un momento di fragilità accentuata, e ho iniziato di notte a scriverle una lunga lettera piena di amarezza e risentimento, senza trovare pace: le mie emozioni erano in subbuglio e non mi calmavo.
Conscio che se ero cosi agitato, non stavo facendo niente di utile per stare meglio (di aiuto è stata l'esperienza passata ...) ho cercato di forzarmi a disciplinare la mente, e capire cosa stavo facendo, perchè ero cosi agitato e triste.

Si, sentivo minacciata la sicurezza del suo supporto, mi sentivo toccato su un nervo scoperto.... ma stava mentendo?
Stava usando parole dure per ferirmi, di colpo?
No, e no.
Quello che mi aveva fatto reagire era l'insicurezza, era quello il vero sentimento dominante: non mi potevo fidare, venivo tradito... ma razionalmente , a fatica, mi rendevo conto che era falso.
Accettare questa insicurezza, di botto, ha portato ad una totale calma.
Il vero punto che cercavo di nascondere, era che non volevo sentirmi fragile, negare la mai debolezza.
E per giunta, scaricando quelle sensazioni su un altra persona!
Il risultato è stato positivo, parlandone è stata anzi molto gentile e premurosa, e in 4 minuti ci siamo capiti.
Ben diverso da stare ore , giorni, e magari chiudere un amicizia che invece mi aveva dato tanto e ancora tanto mi offre, e posso fidarmi a dire che mi offrirà : Chessygrin :

Spero di essere stato di supporto :)
La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un fedele servo. Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono. (A. Einstein)
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