Il tema mi è particolarmente caro: senza andare a fare lezioni di psicologia non richieste, quando siamo in materia di sogni e inconscio, ricordiamoci che stiamo ad operare con una logica non solo "prettamente razionale" , ma sopratutto emotiva e artistica se vogliamo.
Ci sono diverse strade, approcci, e per chi è interessato ad approfondire... non posso non consigliare di iniziare un analisi dei sogni, sconsigliando personalmente però gli analisti freudiani : il loro approccio è molto "sessocentrico" e spesso inadatto (fermo restando che un buon professionista riesce sempre almeno ad indirizzare verso qualche altro dottore più adatto al paziente).
Detto questo ecco la mie esperienze in merito:
La teoria spicciola è questa: oltre alla nostra normale veglia, abbiamo spessi strati di concetti, emozioni e idee che esistono, lavorano, vivono nella nostra persona.
Semplicemente sono come "troppo mimetizzati" , come camaleonti, tra i nostri normali modi di fare e ragionare.
L'introspezione , l'autoanalisi, è quindi un mezzo e "obiettivo" insieme : imparare a riconoscere i pensieri sottostanti, e con essi le emozioni.
E' un allenamento, un contradditorio , un riarrotolare il filo dei propri pensieri e sensazioni.
Non è facile all'inizio perchè non siamo portati per cultura a sentire il nostro io profondo, addirittura a pensare che esiste, figuriamoci a lavorarci e diventare sia strumento che terreno di lavoro...di se stessi XD
Passando ad un esempio pratico:
L'altra settimana avevo litigato con la mia migliore amica perchè era stata piuttosto diretta a far notare un mio difetto nelle relazioni, una mia ipercriticità.
Premesso che aveva ragione!, sul momento non ero pronto a valutare quel input: mi arrabbiai invece, e iniziai a mettere in dubbio pesantemente la sua amicizia per me.
Ero in un momento di fragilità accentuata, e ho iniziato di notte a scriverle una lunga lettera piena di amarezza e risentimento, senza trovare pace: le mie emozioni erano in subbuglio e non mi calmavo.
Conscio che se ero cosi agitato, non stavo facendo niente di utile per stare meglio (di aiuto è stata l'esperienza passata ...) ho cercato di forzarmi a disciplinare la mente, e capire cosa stavo facendo, perchè ero cosi agitato e triste.
Si, sentivo minacciata la sicurezza del suo supporto, mi sentivo toccato su un nervo scoperto.... ma stava mentendo?
Stava usando parole dure per ferirmi, di colpo?
No, e no.
Quello che mi aveva fatto reagire era l'insicurezza, era quello il vero sentimento dominante: non mi potevo fidare, venivo tradito... ma razionalmente , a fatica, mi rendevo conto che era falso.
Accettare questa insicurezza, di botto, ha portato ad una totale calma.
Il vero punto che cercavo di nascondere, era che non volevo sentirmi fragile, negare la mai debolezza.
E per giunta, scaricando quelle sensazioni su un altra persona!
Il risultato è stato positivo, parlandone è stata anzi molto gentile e premurosa, e in 4 minuti ci siamo capiti.
Ben diverso da stare ore , giorni, e magari chiudere un amicizia che invece mi aveva dato tanto e ancora tanto mi offre, e posso fidarmi a dire che mi offrirà
Spero di essere stato di supporto
La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un fedele servo. Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono. (A. Einstein)