Indice Tecniche e Divulgazione Fenomeni del sonno > pluralità di mondi

Tutto ciò che riguarda il sonno e non rientra all'interno di un'esperienza onirica consapevole, ovvero: domande sui sogni normali, falsi risvegli, dormiveglia, allucinazioni, qualità del sonno, metodi di addormentamento.

Re: pluralità di mondi

Messaggioda olrac » 18/11/2014, 11:18

woland ha scritto:No so Olrac...
Se discorriamo di ADA e io lo chiamo "ricordo di se" come lo definiva Georges Gurdjieff alla fine ci confrontiamo parlando se non la stessa, per lo meno un lingua comprensibile a entrambi:

https://drive.google.com/file/d/0Bz2Qhv9ZRJ24YnNhWHJONV9sRE0/view?usp=sharing

Non capisco invece la definizione "sforzo di follia"
Gurdjieff affermava che possiamo nuotare in due corsi d' acqua diversi e paralleli, in uno dei quali le cose accadono a caso, nell' altro secondo una legge
Carl Gustav Jung studiò la sincronicità, che può essere definita "il pelo dell' acqua del secondo fiume"
In ciascuno dei due corsi d' acqua é improduttivo tentare di nuotare contro corrente e questo coerentemente con il tuo assunto in base al quale
lo scopo che si è dato deve, per leggi interne, armonizzarsi e derivare dalla natura stessa dell'essere. altrimenti diventa una forzatura autodistruttiva.

Quanto all' impossibilità di modificare la realtà Nagual, ogniqualvolta vedo verificarsi un fenomeno altamente improbabile in effetti non so se sia proprio così...



condivido e sperimento tutto quello che dice Nagualdreamer, soprattutto l'idea di non precluderci nessun tipo di capacità (o, se vogliamo, "potere") rimanendo saldamente nel campo della pratica.

sulle interessanti riflessioni di Woland mi sembra chiaro che quel modo di agire di cui parlavo, che non so descrivere ma solo fare, non può assolutamente essere confuso col ricordo di sè di Quarta Via. una delle differenze è che Gurdjieff (mi permetto di dire questo, con tutto il mio rispetto) non prendeva affatto in considerazione la percezione onirica, la escludeva semplicemente dai processi di evoluzione dell'uomo. parlava solo di applicazione del ricordarsi, in un certo preciso modo, di sè, nella vita ordinaria, come fossero due fasi completamente distaccate.

è chiaro che uno non può andare continuamente in giro a sognare di essere lì. ma questo processo percettivo di cui si parlava, questa "follia lucida" è un tempo così ridotto nella vita che non può essere mai permanente in una mente normale. la natura degli esseri umani è così attaccata alle percezioni ordinarie, o no? in questo senso non si va contro corrente ma avviene un cortocircuito. è come se le percezioni di un altro mondo cominciano a farsi strada in un altro. parlo solo di percezioni eh! (sennò gli scienziati qua mi bastonano! :))
bastano quelle per modificare la legge dell'accidente. provare per credere. (il supermercato poi, o il centro commerciale è il luogo perfetto per queste sperimentazioni perchè è lì il vero luogo della follia umana, senza retorica. lì c'è uno stordimento di percezioni completamente contraddittorie, quindi si potrebbe agire per combattere la follia con un'altra forma di follia più organizzata...non so se mi spiego)

"sforzo di follia" è quindi un termine teorico e generico che ho adottato per dire una mescolanza tra ricordo si sè, percezione onirica e follia: nessuno dei tre ma qualcosa di altro.

in sostanza non si parla di cambiare la realtà ma la propria percezione sul mondo, che per la maggior parte di noi è la realtà.
si può affermare che viviamo in un mondo cerebrale fatto di idee, che viviamo i nostri pensieri?
abbiamo imparato che essi sono la realtà. ci hanno amato e pregato di crederci, pena la follia, la morte, l'allontanamento.
forse questa riflessione non è così evidente.

se quello che si può fare è modificare la propria percezione sul mondo, un qualsiasi tipo di atto alternativo di consapevolezza va ad intaccare quel tipo di realtà cerebrale. un pò come cambiare paio d'occhiali, vedere che succede, sperimentare qualcosa, assaggiare un piatto nuovo. se questo nutrimento ti piace bene, se no si cerca altrove.

grazie ancora a tutti per il confronto e la preziosa discussione! spero di non aver perso i voti del concorso del mese di Cenwyn e Citrato!!
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Re: pluralità di mondi

Messaggioda Cenwyn » 18/11/2014, 13:31

olrac ha scritto:grazie ancora a tutti per il confronto e la preziosa discussione! spero di non aver perso i voti del concorso del mese di Cenwyn e Citrato!!

Permettimi una piccola digressione OT.
Il "lucido del mese" è una premiazione che riguarda unicamente i sogni lucidi. Spero in tutto cuore che nessuno voti quel sondaggio sulla base di simpatie, antipatie o vicinanza di pensiero!
La vita è scoprire quello che accade dopo il presente, un po' per volta
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Re: pluralità di mondi

Messaggioda olrac » 18/11/2014, 16:37

Cenwyn ha scritto:
olrac ha scritto:grazie ancora a tutti per il confronto e la preziosa discussione! spero di non aver perso i voti del concorso del mese di Cenwyn e Citrato!!

Permettimi una piccola digressione OT.
Il "lucido del mese" è una premiazione che riguarda unicamente i sogni lucidi. Spero in tutto cuore che nessuno voti quel sondaggio sulla base di simpatie, antipatie o vicinanza di pensiero!


era una battuta, Cenwyn! solo per allentare la tensione di certe discussioni!
non si prenda sul serio l'affermazione!
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Re: pluralità di mondi

Messaggioda KaitoH2 » 18/11/2014, 20:07

Ok.. ci ho pensato un po' prima di decidermi a postare nuovamente in questo topic. Per diversi motivi: la discussione dopo un po' ha iniziato a tirar fuori molti spunti di riflessione e argomenti interessanti dirottando anche però un po' il topic e rendendolo un miscuglio. Siccome a me piace rispondere in modo esaustivo... il mio si preannunciava un post decisamente corposo. Cercherò comunque di evitare un WallOfText, di essere quantomeno comprensibile, di non far salire la noia a nessuno e di esprimermi un po' a riguardo di tutto.

Uno dei noccioli della discussione fino ad ora è stato il concetto di "realtà". La mia opinione è che tutti abbiano detto cose sensate e che se sono sembrate in contraddizione tra loro era solo perché ognuno aveva presente un'idea di "realtà" diversa da quella degli altri. Perché alla fine il punto è tutto lì: "cos'è la realtà?". Possiamo vedere la realtà come ciò in un cui viviamo e ciò che siamo, limitandoci al livello della percezione (sensoriale, mentale ecc). Così detto la realtà è ovviamente relativa, perché dentro di sé ognuno ricostruisce un insieme di esperienze accumulate con l'interazione con il mondo e ne fa la sua realtà (ovvero come direbbe Kant ci stiamo limitando alla dimensione fenomenica). Detto in soldoni: se la mia mano tocca un tavolo io ho una sensazione, sento che il mio corpo ha incontrato un ostacolo e non può attraversarlo. Ma è il tavolo ad esistere o la percezione che io ho di questo? La seconda esiste sicuramente e basta seguire la logica del "cogito ergo sum" per capirlo. Ma il tavolo c'è o no?

Faccio notare che se intendiamo la realtà proprio come questo insieme di fenomeni allora ha decisamente senso dire che il mondo in cui viviamo da svegli è un lungo e stabile lucido condiviso. Nel senso che è un insieme di percezioni che si creano nella nostra mente e che viviamo consciamente (tralasciamo il discorso che nella realtà non posso fare onde energetiche, per ora stiamo solo facendo l'analogia sul fatto che si è consapevoli e si vive in un illusione). Insomma il muro della mia stanza è verde. Ma nella realtà è davvero verde? Beh se i miei occhi percepissero diverse frequenze da quelle che normalmente recepiscono probabilmente avrebbe un'altro aspetto. Quindi la realtà che vedo è frutto dell'interazione con i miei sensi e di ciò che io poi rappresento nella mia mente, non molto diversamente da ciò che è un sogno. Resta il problema del capire: questa realtà con cui interagisco esiste a priori, ovvero prima della mia interazione con essa? A dire il vero questo discorso se cerchiamo di arrivare al succo delle cose e non ci intestardiamo su piccolezze è lo stesso discorso che c'è nella meccanica quantistica a riguardo dell'osservazione della realtà.
Ovvero: "la realtà se non la osserviamo c'è o no? La realtà esiste indipendentemente da noi?". Ad alcuni fisici come Heisenberg piaceva pensare che esiste solo in merito all'osservazione e per l'appunto c'è il famoso collasso della funzione d'onda di Schrodinger, ad altri come Einstein (e Schrodinger stesso) piaceva pensare che "La Luna esiste anche quando non la sto guardando". La piega che poi ha preso la meccanica quantistica in genere, con l'Ipotesi di Copenhagen è stata quella di tipo statistico/probabilistico (quindi a favore di Heisenberg per dirla breve). Ma tutt'ora c'è il dibattito: questa interpretazione statistica è vero che funziona ma è così che si conclude tutto? È tutto in ballo alle probabilità o c'è una realtà ben determinata che siamo noi a non poter comprendere e quindi la quantistica è solo una stima?

A questo punto mi aggancio all'esperimento che ha citato Citrato ovvero il "delayed choice quantum eraser" che si basa sul fenomeno quantistico dell'entanglement. Diciamo che anche qui non è poi così assodato che l'esperimento implica l'esistenza di una realtà oggettiva in cui viviamo (anzi secondo alcuni è la dimostrazione del contrario!). Ci sono molte interpretazioni e modi di vedere la cosa, uno di questi è quello di Thomas Campbell. L'idea è di per sé molto semplice. Viviamo in una realtà virtuale che si concretizza con l'osservazione e ciò che esiste a prescindere è solo l'informazione.
C'è un esempio molto utile per capire l'idea di Thomas: possiamo riferirci ad un qualsiasi videogame, e per aiutarci possiamo visualizzarne uno con l'ambientazione in 3D. Il cruccio è: quando il nostro personaggio esce ad una stanza ed essa scompare dalla schermata quella stanza continua ad esistere? La risposta è no, la stanza esiste solo se il giocatore la osserva, perché quando non la fa essa esiste solo all'interno del computer in forma di "informazione". Nella visione di Thomas questa informazione è conservata in una dimensione esterna alla realtà 3D e così egli riesce a conciliare l'idea con la teoria della relatività e con l'entanglement quantistico (e in particolare con l'esperimento su citato, che quindi nella visione di Thomas non implica comunque una realtà oggettiva, quantomeno tridimensionale).
Se diciamo "la realtà è tutto ciò che esiste" allora non possiamo paragonarla ad un sogno, men che meno lucido. Se ci restringiamo però alla realtà nostra, quella tridimensionale, e che percepiamo allora l'analogia con i lucidi la ritengo azzeccata. Ma, almeno per me, è un analogia non un'uguaglianza, sia chiaro.

In merito a ciò rispondo anche a Filippo: dal mio punto di vista l'ostilità verso altri mondi è qualcosa di insensato nella premessa. Questo perché secondo me non ci sono "mondi a diverse dimensioni" ma un mondo unico che si articola in varie dimensioni. Possiamo al massimo cercare altre sfaccettature di questo mondo che normalmente non vediamo, ma (come del resto sosteneva Filippo) non sono tra loro separate, sono interconnesse e necessarie le une alle altre! Sono sfaccettature dello stesso oggetto.

Detto questo ribadisco quanto ho detto prima (e che di fatto doveva essere la parte più coerente con l'argomento originario del topic): distruggere la quotidianità della realtà che viviamo da svegli riportando a galla uno stupore pari a quello vissuto nei sogni è la chiave. Se così tutti facessero credo che tutti comprenderebbero la grandezza della vita, che non potrebbero esistere cose come l'odio e la guerra e che in definitiva vivremmo in modo decisamente migliore come singole persone e come comunità.

(In ultimo, se vediamo la realtà come ciò che deriva dalla nostra esperienza essa diventa un lucido stabile non perché così ci è stato insegnato, ma perché questa è la nostra esperienza e finché non avremo esperienze diverse questa sarà per noi la realtà)

PS:
Spoiler:
So di essermi dilungato molto e mene duole. Spero di non alzare ancora più polvere di quanto non sia successo fino ad ora. Intanto riporto qui dei link che possono essere utili a coloro che vogliono approfondire le fonti che ho citato o anche a coloro che vorrebbero parlare dell'argomento e dire la loro ma si sentono impossibilitati solo perché non conoscono le figure o i testi che sono stati citati fino ad adesso. Quando si tratta di questi argomenti tutti devono riflettere e provare a dire la loro, senza ingigantire il peso delle affermazioni altrui solo perché esse vertono su riflessioni di "gente importante". L'ha detto Tungaguta? Fottesega, è come se l'avesse detto mia nonna quindi la cosa va messa in dubbio finché non ci si convince sulla posizione da prendere a riguardo. Ovvero cercate di capire cosa Tunga voleva dire e poi eventualmente andate a vedere chi era.

Fenomeno e Noumeno: Kant e una "Seconda Rivoluzione Copernicana"
L'Ipotesi di Copenhangen: cercando il senso della fisica quantistica
Delayad choice of Quantum Eraser - L'esperimento, le implicazioni e l'ipotesi di T. Campbell (in inglese)
Il collasso della funzione d'onda di Schrodinger
La decoerenza quantistica: se il collasso fosse legato ad una reale sovrapposizione di stati
Entanglement quantistico: le particelle gemelle


(sono quasi tutti link a wikipedia ma è per aiutare a ritrovare i concetti centrali che ho tirato fuori nel mio discorso visto che essendo così lungo qualcuno può essersi smarrito)
Ultima modifica di KaitoH2 il 19/11/2014, 0:46, modificato 2 volte in totale.
"Perché sei così contento?"
"Perché sto per andare a dormire"


Legenda Diario dei Sogni Lucidi:
Spoiler:
- Pre-lucido, quando sto acquisendo lucidità ma la consapevolezza non è ancora sufficiente
- Sogno Lucido, quando ho consapevolezza del sogno ed eventualmente padronanza di esso
- Veglia, quando sono sveglio
- Indeterminazione, quando non sono certo di essere stato lucido o meno a causa dei miei ricordi compromessi (o anche quando non so se mi trovo in sogni o allucinazioni)
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Re: pluralità di mondi

Messaggioda olrac » 19/11/2014, 0:28

grazie KaitoH2!
sono daccordo con tutto quello che dici, i riferimenti mi sembrano molto interessanti e utili.

chiarisco meglio solo una cosa a cui tengo molto: non è che penso che il mondo è fatto di dimensioni rigide a compartimenti stagni inconciliabili, anzi.
forse, per spiegarmi, è accettabile, se mi si passa, la metafora degli organi del corpo umano, che in teoria è una unità in sè: le pluralità di dimensioni possono essere viste come varie parti del corpo umano, che lo fanno funzionare, ad esempio lo stomaco, i polmoni, la testa. questi sono centri importanti del corpo, in qualche modo già unificati nelle loro funzioni. e questo è il loro pregio e difetto.
quando uno sta digerendo si trova nella "dimensione" della digestione, della trasformazione degli alimenti, quindi in quel momento è dentro il centro di interesse della digestione, dentro il "mondo" del digerire. poi si concentra su qualcosa intensamente e passa nella dimensione del pensiero. poi magari si siede a meditare ed è dentro il mondo della respirazione.
quindi normalmente non si può essere in tutte contemporaneamente perchè ci si troverebbe in uno stato di generale confusione, poco armonico. si può passare da un centro all'altro, da un piccolo mondo all'altro, immaginando che siano unificati, ma rendendosi conto che si è all'interno di quello che si potrebbe definire un campo di un certo tipo di magnetismo che in qualche modo costringe ad essere "come lo stomaco" o "come la testa, ecc. oppure ci sono momenti speciali che unificano dimensioni e mondi, ma questo è più raro.

spero di essermi spiegato...
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Re: pluralità di mondi

Messaggioda PK2 » 19/11/2014, 14:11

Carlo, ehm... olrac, sei sulla buona strada.
Ti suggerisco questa lettura: http://www.centronirvana.it/articolididharma129.htm
« Gli invisibili unicorni rosa sono esseri dotati di grande potere spirituale. Questo lo sappiamo perché sono capaci di essere invisibili e rosa allo stesso tempo. Come tutte le religioni, la fede negli invisibili unicorni rosa è basata sia sulla logica che sulla fede. Crediamo per fede che siano rosa; per logica sappiamo che sono invisibili, perché non possiamo vederli. »

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Re: pluralità di mondi

Messaggioda nagualdreamer » 19/11/2014, 18:33

Tutto ciò mi ricorda il monoismo vedanta (advaita)...
" If we choose to recondition our interpretation system, reality becomes fluid,
and the scope of what can be real is enhanced without endangering the integrity of reality.

Dreaming, then, indeed opens the door into other aspects of what is Real."
~Carlos Castaneda
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Re: pluralità di mondi

Messaggioda woland » 20/11/2014, 20:48

Ragionavo ieri con un amico su come si é evolta questa discussione ed é venuto fuori il titolo di un libro che questa sera sono andato a prendermi in bliblioteca
Si chiama "Il potere di adesso" e nelle prime pagine ho trovato i pensieri espressi da Olrac: Quello che lui chiama follia:
Riconoscevo la camera, eppure capii di non averla mai vista veramente prima d’allora. Tutto era nuovo e incontaminato, come se fosse appena venuto alla luce.
Presi in mano alcuni oggetti, una matita, una bottiglia vuota, meravigliandomi della bellezza e della vitalità di tutte le cose.
Quel giorno passeggiai per la città pieno di stupore per il miracolo della vita sulla terra, come se fossi appena venuto al mondo

Cercando altre informazioni ho trovato il testo disponibile integralmente, così vi giro il link, se volete darci un' occhiata :)

https://www.scribd.com/doc/100908988/Eckhart-Tolle-Il-Potere-Di-Adesso
The rabbit-hole went straight on like a tunnel for some way, and then dipped suddenly down, so suddenly that Alice had not a moment to think about stopping herself before she found herself falling down what seemed to be a very deep well
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Re: pluralità di mondi

Messaggioda olrac » 20/11/2014, 22:26

woland ha scritto:Ragionavo ieri con un amico su come si é evolta questa discussione ed é venuto fuori il titolo di un libro che questa sera sono andato a prendermi in bliblioteca
Si chiama "Il potere di adesso" e nelle prime pagine ho trovato i pensieri espressi da Olrac: Quello che lui chiama follia:
Riconoscevo la camera, eppure capii di non averla mai vista veramente prima d’allora. Tutto era nuovo e incontaminato, come se fosse appena venuto alla luce.
Presi in mano alcuni oggetti, una matita, una bottiglia vuota, meravigliandomi della bellezza e della vitalità di tutte le cose.
Quel giorno passeggiai per la città pieno di stupore per il miracolo della vita sulla terra, come se fossi appena venuto al mondo

Cercando altre informazioni ho trovato il testo disponibile integralmente, così vi giro il link, se volete darci un' occhiata :)

https://www.scribd.com/doc/100908988/Eckhart-Tolle-Il-Potere-Di-Adesso


carissimo Woland, grazie per il bellissimo riferimento!
quello di cui parla il grande maestro Tolle è la conseguenza di un lungo periodo di profonda crisi interiore che è sfociata in uno sdoppiamento tra, diciamo, essenza e falsa personalità.
non si comprende bene dai testi se ha avuto una specie di obe...io penso che si sia trattato di una autentica esperienza mistica di volontà di distacco totale da una parte di se stessi.
lui mi pare dice proprio che si è sforzato di rifiutare un se stesso costruito artificialmente in cui non si riconosceva più.
una specie di purificazione psichica da una entità parassitaria...

Spoiler:
cmq ciò che mi sembra utile è alterare l'impianto della giornata ordinaria, nel momento in cui abbiamo l'intuizione di sapere come va a finire, sapere più o meno chi incontreremo, di conoscere la giornata, sapendo anche che se la si vive in modo ordinario la si perde per sempre.
allora ci si può sforzare di credere di essere in un sogno lucido.
si può dire: "questo è un altro mondo, completamente diverso da quello di ieri, non lo conosco. quell'albero non è un albero fin quando non lo sento, mi ci avvicino, lo tocco, sento la sua presenza". di solito scopro che quell'albero sono io. cioè è una parte di me che vivifico, una parte che rinasce ed era atrofizzata: io sono quella durezza, quella trasparenza, quella luce, quel movimento. non so se mi spiego. una cosa non esiste veramente fin quando non la si lega a se stessi in qualche modo.
ci si può avvicinare ad un muro e sentirne la ruvidezza, mettere a confronto quella sensazione con la stessa sensazione dei lucidi.
così le impressioni del lucido diventano il mondo ordinario e il mondo reale tutto da esplorare...
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Re: pluralità di mondi

Messaggioda Citrato » 24/11/2014, 2:27

Kaitoh, ho letto con attenzione i tuoi post e ho deciso di postare anche io alcune mie riflessioni nella speranza che le mie argomentazioni possano apparire intelligibili non soltanto a te, ma a tutti gli onironauti che si sono cimentati in questa discussione. Spero pertanto di non dover tornare più su questo punto. Il problema sull'esistenza della realtà ha interessato i pensatori sin dagli albori della filosofia e molte delle speculazioni fatte in questo forum non fanno che ripercorrere i passi di coloro che si sono già imbattuti in questo sentiero. Si potrebbe discutere all'infinito su questo argomento, se ci poniamo su di una base puramente metafisica, anche se tu e qualcun'altro ha voluto infarcirla con un pò di fisica quantistica. Credimi Kaitoh, di speculazioni pseudoscientifiche sull'esistenza dell'anima o sulla definizione del concetto di realtà ne ho sentite tante e ho sulle spalle qualche anno d'esperienza per poterne parlare. Purtroppo in questi ultimi decenni sono nate delle correnti che hanno provato a riaffrontare questi problemi cercando le loro giustificazioni in alcuni fenomeni della scienza, rivolgendosi principalmente ad un pubblico impreparato e facilmente suggestionabile. E' stata messa in atto una forzatura che ha viziato il ragionamento filosofico e che si è servito impropriamente della scienza per avanzare pretese indimostrabili e talvolta assurde circa il senso degli aspetti ineffabili dell'esistenza. Si tratta di un serpente che striscia e si nasconde tra le pieghe della scienza, aspettando di mordere i malcapitati. Uno dei casi emblematici è certamente quello che tu hai menzionato a proposito di Thomas Campbell e della sua trilogia intitolata "My BigToe". Apparentemente, Tom Campbell può apparire come un filosofo brillante: è un ingegnere che ha lavorato per la NASA, conosce bene certi argomenti della scienza, dimostra avere la stoffa di un ottimo divulgatore e vuol dare l'impressione di difendere il ragionamento critico, la sperimentazione personale e lo scetticismo di fronte a certi fenomeni. Allo stesso tempo però, Campbell formula la sua teoria del tutto asserendo di aver sperimentato delle OBE insieme a Bob Monroe (fondatore del Monroe Institute, che indaga i fenomeni paranormali), di aver visitato altri mondi extraterrestri, di aver compreso che l'Universo è una simulazione lanciata da qualcuno allo scopo di indurre l'Universo stesso verso una consapevolezza di sè, oltre al fatto che, secondo lui, anche le esperienze di pre-morte(NDE) sono frutto di questa simulazione, al punto che l'incontro con i propri parenti defunti che ci accompagnano verso laldilà sarebbe solo un'illusione contemplata da quel software che Campbell chiama "Large System Simulation" e che in questo caso ha solo lo scopo di non farci provare pena durante la fase del trapasso. Inoltre Campbell afferma che lo scopo finale di questa enorme simulazione consiste nel ridurre l'entropia dell'Universo poichè a tale riduzione ne segue un aumento dell'amore universale. Campbell basa le sue conclusioni dai suoi 30 anni di meditazione, che gli avrebbero permesso di accedere ad una conoscenza superiore di tipo intuitivo, inaccessibile alla conoscenza logico Aristotelica tradizionale poichè quest'ultima è in grado, a suo dire, di scalfire solo la superficie della realtà che si cela ai nostri occhi. Vista in questi termini, le affermazioni di Campbell, così ermetiche ed infalsificabili (nel senso scientifico del termine) potrebbero apparire entusiasmanti ad un pubblico scientificamente impreparato. Ma quanto c'è di vero sulle sue affermazioni? siamo davvero tenuti a prenderle in parola, data la figura così apparentemente brillante e carismatica di Campbell? Dal momento che non possiedo questa intuizione superiore di cui Campbell si fregia, non posso asserire se Campbell ha ragione o no, ma posso mettere quantomeno in evidenza ciò che la scienza stessa ha scoperto, contraddicendo le sue affermazioni. Ad esempio, riguardo alle OBE, saprai bene leggendo i miei post su questo sito, che ad oggi non solo non è stato possibile dimostrare la loro esistenza, ma che addirittura è possibile riprodurle in laboratorio dimostrandone la natura allucinatoria e registrando i corrispondenti tracciati elettrofisiologici generati dal cervello. Riguardo all'idea che l'Universo sia una simulazione, lo stesso Seth Lloyd(http://it.wikipedia.org/wiki/Seth_Lloyd), ovvero una delle massime autorità nel campo della fisica quantistica, nonchè sostenitore dell'idea che l'Universo possa essere pensato come un computer, ha individuato nei suoi studi aspetti della fisica che non possono essere computati, allontanandoci dall'idea che tutto l'Universo possa essere pensato come un software modellizabile attraverso la matematica: http://arxiv.org/abs/1312.4456. Riguardo all'idea che il fine dell'universo sia quello di ridurre la sua entropia, basterebbe menzionare il secondo principio della termodinamica per negarne la veridicità, ma per scavare ancora più a fondo, allora potresti dare un'occhiata agli ultimi lavori di Popescu e dello stesso Lloyd, dove si scopre che alla base della termodinamica e del flusso del tempo in realtà sta il fenomeno dell'entanglement quantistico, da cui ne deriva che poichè l'informazione viene diluita tra le particelle, ma non definitivamente distrutta, l'entropia dell'Universo rimane sempre costante, al contrario da quanto "intuito" da Campbell. Adesso Kaitoh capisci bene che non c'è molto da fidarsi da parte di chi ti dice di avere in tasca la verità senza darti gli strumenti per poterla verificare personalmente. Un altro caso di mente brillante al servizio della pseudoscienza potrebbe essere John Hagelin(http://it.wikipedia.org/wiki/John_Hagelin), un brillante fisico teorico che ha dato un forte contributo alla teoria delle stringhe, ma che ad un certo punto si è messo in testa di usare la meditazione trascendentale per dimostrare che le leggi dell'universo compaciano con la filosofia della religione Vedica. Inutile dire che molte delle affermazioni di Hagelin saranno in contraddizione con quelle di Campbell, sebbene entrambi si siano applicati alla meditazione trascendentale. Per poi non parlare della setta dei "Desteni"(http://desteni.org/), un gruppo che parla anch'esso di fisica quantistica, seguaci del dio "Anu" e di altre divinità Annunaki, le quali avrebbero costruito questa illusione chiamata Universo, innestando dei programmi nella nostra mente e facendoci credere di essere vivi "per il solo scopo di assecondare il loro diletto", come riportato nelle scritture Babilonesi. I Desteni hanno anche un loro "portale": una ragazza di nome Anette che sarebbe in grado di fare channeling per incarnare dentro di sè vari spiriti (es: Carlo Marx) http://www.youtube.com/watch?v=SupxZA35X4U. Le sue incarnazioni sono tutte patetiche, basate su idee vaghe che non dicono niente di veramente inedito o interessante. Ciliegina sulla torta un tale Romano Amodeo, architetto lombardo che è convinto di essere Gesù e di aver dimostrato tutta la Bibbia e il Vangelo attraverso numerologia, formule matematiche e leggi della fisica relativista. A tal proposito eccoti il video in cui il Sig. Amodeo spiega il perchè dopo la data del 22 Dicembre 2012 lui che è Gesù non è morto, anche se i suoi calcoli matematici non sembravano sbagliare: http://www.youtube.com/watch?v=LDwQ6WBhrrY. Quindi caro KaitoH2, chi più ne ha più ne metta, ma queste speculazioni non fanno altro che aumentare la confusione. Ecco perchè è importante secondo me basarsi sull'evidenza scientifica e non provare ad usarla per invadere altri territori che dovrebbero rimanere, almeno per il momento, confinati alla metafisica e/o alla fede personale. Quanto all'oggettività o soggettività della realtà, posso dirti che oggi si usa l'optogenetica per fare esperimenti sui topi, innestando loro false memorie, trasferendo i pensieri di un topo su un altro topo e facendogli credere che quei pensieri sono suoi, invertendo l'associazione tra memoria ed emozione (esperienze negative vengono fatte percepire come positive e viceversa):http://newsoffice.mit.edu/2014/brain-circuit-links-emotion-memory-0827. Quindi la mente ha bisogno normalmente degli stimoli esterni per percepire la realtà e dare ad essa un significato, ma questo significato può essere ribaltato/manipolato agendo dall'interno. Pertanto è giunta l'ora che adesso sia io a dirvi tutta la verità sul senso della realtà: io sono il dio dell'Universo che manipola a piacimento le vostre menti :angry: e vi faccio credere tutto quello che mi pare, tanto alla fine della giornata vi cancello i ricordi con l'optogenetica e vi reinnesto false memorie che voi ingenuamente pensate siano le vostre. Adesso che vi ho detto finalmente la "verità" spero che mi crederete e mi adorerete...o no? Muahahahahaha Muahahahaha: Mr green : : greeting :
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