Indice Tecniche e Divulgazione Fenomeni del sonno > Senso critico di giorno e di notte

Tutto ciò che riguarda il sonno e non rientra all'interno di un'esperienza onirica consapevole, ovvero: domande sui sogni normali, falsi risvegli, dormiveglia, allucinazioni, qualità del sonno, metodi di addormentamento.

Re: Senso critico di giorno e di notte

Messaggioda LunainpescilLady » 24/08/2016, 22:24

Si può sempre provare...io di mio non lo consiglierei troppo ma per mio modo di vedere le cose e stile di vita. Le cose negative non voglio non vederle ma per quanto sia possibile osservare la realtà così come è. Daltronde seguo in parte la filosofia zen (in parte dico in quanto non sono buddista) e se utilizzo strategie da applicare ai sogni ancor meglio se mirano a benefici complessivamente sulla personalità. Non escludo però che se si vuole applicarla possa portare a qualche risultato nei SL.....chissà :)
... -mi dica un ultima cosa.E' vero?O sta succedendo dentro la mia testa?-
-Certo sta accadendo dentro la tua testa, Harry.Ma perchè dovrebbe voler dire che non è vero?- (Harry Potter)


Si dice che per soppravivere qui bisogna essere matti come un cappellaio.E per fortuna...io lo sono. (Alice in Wonderland)

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Re: Senso critico di giorno e di notte

Messaggioda Searig » 02/09/2016, 11:20

LunainpescilLady ha scritto:Mi verrebbe da dire anche se forse si rischia di finire più sul filosofico...siamo così sicuri che questo è senso critico e non pensiero dettato dall'abitudine?


Non lo so... Perché, anche volendo rimanere fuori dalla filosofia, per quale motivo il senso critico non dovrebbe avere a che fare con l'abitudine? Se il senso critico esercita un giudizio su uno stimolo questo significa che tale stimolo debba essere noto per le sue caratteristiche, chiamiamola pure abitudine o memoria, indifferentemente... E questo si ricollega all'ipotesi di fcm che anche tu hai sottoscritto, vale a dire che nei sogni non discutiamo certi fenomeni perché per abitudine sappiamo che quel mondo funziona così...

LunainpescilLady ha scritto:Dopotutto ci hanno insegnato che -gli asini non volano- (tanto che viene utilizzato come modo di dire e presa in giro più o mrno bonaria) che ci sembra ovvio che sia così. Intendiamoci non sto sostenendo che invece esistano asini volanti : Chessygrin :


Perché, GLI ASINI NON VOLANO? :shock: ... :lol:

LunainpescilLady ha scritto:Però quanto questo pensiero è dettato veramente dal senso critico o quanto invece dal fatto che ci hanno insegnato così?La maggior parte delle nostre azioni e dei nostri pensieri tutto sommato avvengono perchè noi siamo condizionati da qualcosa o qualcuno. Quanto siamo veramente "liberi" da pensare criticamente?


Appunto, quello che dicevo sopra: abitudine-memoria ci insegna che certe cose volano e certe no. Se vedo volare una mosca rimango indifferente, perché la mia abitudine-memoria non contrasta con la cosa, se vedo un portacenere che vola, allora divento critico a riguardo, perché ciò contrasta con la mia esperienza. Non sto parlando di vera libertà di pensiero, al di là di qualsiasi condizionamento, altrimenti questo mi apparirebbe più filosofico, ma del comune senso critico, dettato dall'analisi degli stimoli, cioè di quello che, in soldoni, dovrebbe farci capire che siamo nel mondo dei sogni invece di quell'altro, se vediamo un portacenere volante... E in questo per me ci sta che l'abitudine giochi un ruolo importante; quello che mi sorprende, invece, è che anche questa stessa sembra non poterci fare niente: nessuno di noi è abituato a certe cose, eppure, nonostante ciò, quando queste si verificano nei sogni, noi non facciamo una grinza. Per fare un esempio meno generico: io non sono affatto abituato a volare, però nei sogni volo spesso: questo credi che mi porti a lucidare? Seee, magari... Più che altro se sono già lucido per conto mio, allora decido di farmi un giretto a qualche metro da terra, ma il volare di per se, in un sogno normale, non è sufficiente per fare un confronto con le mie abitudini da sveglio...

LunainpescilLady ha scritto:Nel mondo dei sogni potrebbe succedere la stessa cosa. Tutto avviene per abitudine. Lì ci sembra normale che gli asini volano non perchè possano effettivamente volare (anche se questa ipotesi che è quella di fcm la abbraccio pure più facilmente in effetti) ma perchè siamo abituati a "pensare" che in quel mondo ciò possa succedere.


O forse, per abbracciare questa ipotesi, lì le abitudini sono diverse e ci comportiamo in entrambi i mondi allo stesso modo, cioè confrontando gli stimoli con le abitudini di riferimento. Questo è interessante perché richiama, ancora, la questione dei due binari di memoria, di cui si era discusso tempo fa e che mi affascina sempre molto...

LunainpescilLady ha scritto:Secondo tale teoria quindi tutto deriverebbe dal nostro "abito mentale". Un pò contorta la cosa mi rendo conto xd


No è comprensibile; stavo inoltre riflettendo tra ieri e oggi su alcune questioni che mi sono venute in mente.

Ho notato che esiste una propria personalità anche nel modo di rapportarsi ai dream sign, basata su idiosincrasie personali, forse. Perché, per dirla in breve, io è vero che "non colgo mai i dream signs per cui ne dubito", come dico spesso in questo forum, ma è anche vero che, dato che qualche volta accade, mi sono reso conto, col passare del tempo, che alcuni li colgo più facilmente di altri e qui centrano forse le inclinazioni personali. Colgo, cioè, per fare un esempio, abbastanza facilmente, quelli che riguardano stranezze anatomiche negli animali. Sia estinti che estanti. Invece, un'infinità di altre cose, anche molto più strane, non le colgo. Questo forse è dovuto ad inclinazioni e idiosincrasie personali, dato che ho sempre studiato il mondo animale fin da piccolo. Ecco, quindi, che ci sono dream signs a cui io sono più sensibile, tanto da arrivare a sviluppare una forma di criticità nei loro confronti nei sogni che è simile a quella che opero nella veglia, mentre altre persone potranno essere più sensibili ad altre cose, che invece lasciano me indifferente (penso ad esempio a tutti coloro che lucidano facilmente tramite dream signs di tipo elettronico-tecnologico, come il malfunzionamento del proprio telefono, etc.). Non so quanto centri ma pensavo che potesse essere una riflessione da aggiungere, nella discussione della natura del senso critico nei sogni e nella ricerca di un metodo da individuare perché questo ci aiuti a lucidare più spesso.

L'altra cosa a cui ho pensato riguarda la possibile incidenza che i falsi ricordi possano esercitare sul senso critico stesso nei sogni. Quando, quasi per gioco, provo a chiedermi da sveglio se stia sognando o meno, per prima cosa mi guardo intorno, per vedere se sia tutto "a posto". E lo è: tutte le cose (mi riferisco all'ambiente che mi circonda) sono dove dovrebbero essere: quella casa è lì, il tale albero del giardino è dove è sempre stato ed ha la forma che ha sempre avuto, etc. Ma poi ecco il pensiero disturbante che mi ha portato a questa riflessione: certo, ma se fossi in un sogno, ricorderei che quell'albero è sempre stato lì, quindi il confronto con i miei ricordi perde ogni senso, perché i sogni, si sa, anche per esperienza, sono sempre corredati da falsi ricordi, indistinguibili dagli altri. Allora come posso avere dei termini di paragone per capire la questione? Lo stesso vale per un altro tipo di confronto mnemonico, non cioè con la semplice disposizione delle cose, ma col contesto in cui ci si trova, il famoso RC mentale, che più volte ho esaltato: se io, per esempio, volessi fare la prova chiedendomi come sono arrivato al qui e ora, e concludessi che mi ricordo di essere qui e ora perché prima ero là e prima ancora stavo facendo colazione e prima ancora mi sono svegliato ed alzato, tutto non fa una grinza: ho il mio "storico" completo e so di essere sveglio. Ma se l'essermi appena alzato e avere fatto colazione fosse frutto di un falso risveglio? Se lo "storico" che conduce al qui ed ora, per quanto impeccabile, fosse un falso ricordo? Allora non se ne esce (e rimane solo la solita considerazione per cui la lucidità sorge da sola, senza che abbiamo capito concretamente un meccanismo per farla sorgere a volontà)...

Quindi due cose da aggiungere alla riflessione su senso critico, sogni e insorgenza della lucidità:

-inclinazioni personali possono rendere alcuni dream signs più potenti di altri
-i falsi ricordi possono incidere sul senso critico stesso, quando questo si presenti durante un sogno

LunainpescilLady ha scritto:Sulla ADA invece non ci vedo nulla di pericoloso ma anzi la ritengo una delle pratiche più salutari che esistano (assai più dell'onironautica ma anche della maggior parte). Non penso proprio abbia controindicazioni ma se crea effetti strani probabilmente avviene in quanto una persona ha già di suo qualche difficoltà di varia natura.


Su questo nutro dei dubbi... Quello che dici circa il possibile riaffiorare di problemi presenti a livello potenziale può essere vero, però, secondo me, ci sono anche ragioni più prettamente fisiologiche, per ritenere questa tecnica non del tutto innocua, anche escludendo la presenza di eventuali problemi personali...

Non siamo fatti per prestare attenzione cosciente a tutti gli stimoli che i nostri sensi raccolgono (già una gran parte di essi è deviata dall'encefalo all'area subconscia, la cosidetta subliminalità di cui parlavo ieri con un'altra utente); il cervello deve, per sua natura, economizzare le proprie energie. Estendere l'attenzione cosciente affiché possa comprendere in se stessa una quantità maggiore di stimoli rispetto al quantitativo proprio medio naturale per me significa sovraccaricare il lavoro che il nostro cervello compie, il quale, per riprendere un'altra discussione ancora fatta tempo fa in questo forum con un altro utente, opera già al 100%, ma suddividendo strategicamente per necessità questo lavorio in aree consce, subconsce e inconsce, mentre questo costituirebbe un sovraccarico dell'area conscia, che non so fino a che punto sia sostenibile. Tutto quà... Troppo biologista, lo so, ma anche ciò rientra nella nostra natura e quindi andrebbe tenuto in conto... ;)
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Re: Senso critico di giorno e di notte

Messaggioda LunainpescilLady » 05/09/2016, 21:49

Infatti la vedi troppo in chiave biologica e sopratutto come un "compito che è da fare"..non qualcosa che accade e basta.Dipende da come lo fai. La ADA vedo che è sempre incompresa da molti e secondo me forse proprio per una mancanza di informazione riguardo certi tipi di meditazione. è pieni di meditatori che meditano in modo zen !Comunque mi hai fatto venire la curiosità e vedo se trovo articoli scientifici al riguardo...non che la loro assenza mi faccia dubitare più di tanto vedendo l'esperienza su di me e sopratutto su altri

Non so quanto centri ma pensavo che potesse essere una riflessione da aggiungere, nella discussione della natura del senso critico nei sogni e nella ricerca di un metodo da individuare perché questo ci aiuti a lucidare più spesso.


Interessante!Apri pure se ti va :)
Si penso dipenda molto dal carattere e sopratutto cosa facciamo riteniamo più importante.Se abbiamo un certo carattere e ci piacciono determinate cose osseveremo in particolare quelle. Non os bene tu però cosa intendi per dreamsign...il significato che attribuiscono tutti o quello di La Berge?In ogni caso i dreamsign di prima categoria a me non hanno mai aiutayo :(

L'altra cosa a cui ho pensato riguarda la possibile incidenza che i falsi ricordi possano esercitare sul senso critico stesso nei sogni. Quando, quasi per gioco, provo a chiedermi da sveglio se stia sognando o meno, per prima cosa mi guardo intorno, per vedere se sia tutto "a posto". E lo è: tutte le cose (mi riferisco all'ambiente che mi circonda) sono dove dovrebbero essere: quella casa è lì, il tale albero del giardino è dove è sempre stato ed ha la forma che ha sempre avuto, etc. Ma poi ecco il pensiero disturbante che mi ha portato a questa riflessione: certo, ma se fossi in un sogno, ricorderei che quell'albero è sempre stato lì, quindi il confronto con i miei ricordi perde ogni senso, perché i sogni, si sa, anche per esperienza, sono sempre corredati da falsi ricordi, indistinguibili dagli altri. Allora come posso avere dei termini di paragone per capire la questione? Lo stesso vale per un altro tipo di confronto mnemonico, non cioè con la semplice disposizione delle cose, ma col contesto in cui ci si trova, il famoso RC mentale, che più volte ho esaltato: se io, per esempio, volessi fare la prova chiedendomi come sono arrivato al qui e ora, e concludessi che mi ricordo di essere qui e ora perché prima ero là e prima ancora stavo facendo colazione e prima ancora mi sono svegliato ed alzato, tutto non fa una grinza: ho il mio "storico" completo e so di essere sveglio. Ma se l'essermi appena alzato e avere fatto colazione fosse frutto di un falso risveglio? Se lo "storico" che conduce al qui ed ora, per quanto impeccabile, fosse un falso ricordo? Allora non se ne esce (e rimane solo la solita considerazione per cui la lucidità sorge da sola, senza che abbiamo capito concretamente un meccanismo per farla sorgere a volontà)...


Capisco...ecco con me succede meno perchè tante cose sono simili o uguali alla realtà ma non tutte.In particolare però faccio riferimento ai test mentali che trovo molto utili!Vero che la mente a volte ha creato false storielle ma in ogni caso mi rendevo conto che qualcosa non quadrava..Non capisco però una cosa. Per quanto riguarda il test mentale parli per esperienza vero?Dimmi di si ti prego :D
Perchè se non ti sei mai esercitato a chiederti come sei arrivato in un posto e quanto scrivi sopra è solo una tua paura...uhm...
... -mi dica un ultima cosa.E' vero?O sta succedendo dentro la mia testa?-
-Certo sta accadendo dentro la tua testa, Harry.Ma perchè dovrebbe voler dire che non è vero?- (Harry Potter)


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