Indice Conversazioni Off Topic La dimora del filosofo > il Dualismo e' veramente un'Illusione?

Pensieri liberi di un certo spessore, riflessioni, ipotesi e speculazioni di varia natura. Ragionamenti all'interno dell'ambito umanistico non necessariamente attinenti all'onironautica.

il Dualismo e' veramente un'Illusione?

Messaggioda Lucifero » 20/09/2009, 14:55

Buongiorno a tutti, ho deciso di aprire un topic riguardo un tema che desidererei approfondire e condividere in modo approfondito e dettagliato con voi e che ha sempre suscitato forti controversie nel campo filosofico : ovvero il Dualismo delle cose.


Ho notato che vi e' una certa tendenza tra gli intellettuali a rifiutare il concetto e nozione di "Dualismo", perche' esso non sarebbe altro che un'illussione ottica facente parte integrante dell'Uno, il tutto.


Io non condivido la visione dell'Uno e vi spiego perche' : Perche' se si realizzasse l'Uno, tutto l'universo sarebbe un'indistinta e amorfa realta', priva di qualsivoglia percezione o consapevolezza d'essere : un autentico Nulla, insomma.

Ora, io invece che l'Essenza stessa della Vita, dell'Energia Dinamica e della Trasformazione Dicpossa avere la sua origine e sussistenza solo in un sano ed equilibrato mondo Duale.


Pensate che lo stesso Universo e l'esistenza delle cose e' possibile solo grazie a una continua Separazione e Suddivisione degli stessi elementi (e quindi dove c'e' Divisione, c'e' Dualismo).
La cellula primordiale che ha bisogno di separarsi da se stessa per permettere l'esistenza di nuove cellule e nuove forme sempre piu' complesse e diversificate.

Anche la Genesi biblica, spiega con il pretesto della creazione, questa metafora con grande semplicita' : Yahwe' in realta' non crea proprio nulla dal nulla, ma non fa altro che Dividere gli elementi che gia' sussistevano tra di loro, nell'Amorfo Nulla, nella Congelante Stasi immutabile ed eterna.
Quindi dicevo, quel Dio Divide la Luce dalle Tenebre, Divide il Cielo dalla Terra, Divide le Acque del Mare da quelle del Firmamento. l'universo quindi ha la sua esistenza solo grazie alla sussistenza dei loro opposti, che si danno reciprocamente, valore l'un l'altro.



Secondo me c'e' tanta avversita' verso il Dualismo, perche' esso viene strumentalizzato secondo le convenienze degli uomini che abusano di esso. Ad esempio imporre un proprio Dualismo Assoluto e' sbagliato. Dire che "questo e' giusto, questo e' sbagliato", "questo e' bello, questo e' brutto" e imporre il proprio canone Duale a tutti gli altri membri della societa' e' certamente deleterio e controproducente, perche' il Dualismo in realta' e' soggettivo e varia da individuo a individuo.
Pero', il fatto che il Dualismo sia Relativo, non vuol dire che non esista. Al contrario, esso assume un'importanza soggettiva estrema per noi individui, in quanto, se non conoscessimo l'opposto delle cose, non prenderemmo coscienza neppure del parametro che stiamo cercando. (ho fatto alcuni esempi in un post di presentazione, ma se volete, faccio esempi empirici piu' chiari per far capire cosa intendo con questo)



Ad esempio le Religioni del Sentiero di Mano Destra, usano a mio parere un'approccio sbagliato verso l'assoluto. Eliminano gli elementi che fanno a loro scomodo (il "male"), per ricercare esclusivamente cio' che a loro da' piacere e godimento ("bene"). Ma non conoscendo il dolore, la morte, le tenebre, non prenderanno coscienza neppure di cosa siano la luce, la vita, il piacere.
Secondo me vi deve essere un'alternanza equilibrata, non eccedendo in nessuno di questi parametri, pur sperimentandoli quotidianamente tutti con la giusta misura (ad esempio l'Autocontrollo va bene, ma la repressione e' nociva. la Liberta' va bene, ma seguendo unicamente i tuoi impulsi, rimani schiavo di essi. Quindi....in Medio Stat Virtus! Come una bilancia, bisogna gestire il Dualismo Liberta'/Autocontrollo usando sempre il buon senso)


Va beh, scusate, sto facendo una filippica, datemi le vostre opinioni, e spero di condividere in modo costruttivo il tema con tutti voi :)
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Re: il Dualismo e' veramente un'Illusione?

Messaggioda Searcher » 20/09/2009, 23:26

Lucifero ha scritto:Ho notato che vi e' una certa tendenza tra gli intellettuali a rifiutare il concetto e nozione di "Dualismo", perche' esso non sarebbe altro che un'illussione ottica facente parte integrante dell'Uno, il tutto.
Io non condivido la visione dell'Uno e vi spiego perche' : Perche' se si realizzasse l'Uno, tutto l'universo sarebbe un'indistinta e amorfa realta', priva di qualsivoglia percezione o consapevolezza d'essere : un autentico Nulla, insomma.


L'argomento è interessante, complesso ed articolato.
Provo a commentare i passaggi che ho quotato (un discorso completo credo richiederebbe giorni... :( ) perché credo che espressi così sinteticamente non siano abbastanza chiari.

Non è esatto in effetti dire che il dualismo è illusione, ma non è neanche esatto dire che non lo è. Il dualismo esiste, è reale e tangibile, ma questo solo nel "mondo fenomenico" (non a caso lo ho definito reale e tangibile).
Il Tutto esiste ma, tranne in alcuni casi, non riconoscibile nella realtà fenomenica. Sono due cose distinte e separate, ma non lo sono del tutto: sono distinte in quanto nel mondo reale non c'è quasi mai coscienza del Tutto , ma il mondo reale è parte del Tutto.
Sì, lo so, mi sto incartando da solo, ma è difficile da spiegare con poche parole.

Provo con un esempio: se ragiono nel mondo reale-duale su un determinato comportamento, chiedendomi se sia giusto o sbagliato, faccio un'analisi, valuto pro e contro, cerco di capire ed arrivare col ragionamento ad una conclusione. Se però la mia analisi è obiettiva, priva di preconcetti e non influenzata dai miei desideri, difficilmente arriverò ad una conclusione ineluttabile, perché troverò sempre pro e contro, motivi per dire è giusto, motivi per dire non lo è (a meno che non parliamo di cose ovvie, ma lì non serve analisi).
Se sono consapevole dell'unità del Tutto (non basta saperlo, ma occorre esserne pienamente coscienti), non è più la mia mente (strumento materiale e quindi duale) a dover fare analisi, perché la consapevolezza ti fa "sentire" cosa è giusto e cosa no, senza bisogno di analisi.

Comunque, una cosa è certa: il Tutto è tutt'altro che una indistinta ed amorfa realtà, perché l'individualità rimane, la percezione e la consapevolezza di esistere rimangono, sono svincolate dai limiti sensoriali ma non private dei sensi, consapevoli di essere parte dell'Uno ma esistenti come individualità.

E' un po' come il corpo umano: la mano è diversa dal piede, fa cose diverse, ha un'altra forma, sta in un altro posto, ma mani e piedi fanno parte del corpo e quindi sono appartenenti ad una stessa unità.
Il problema è che mani e piedi non sono consapevoli di essere tali, e sono quindi mossi dalla mente che governa tutto il corpo. Ma proviamo ad immaginare se la nostra mente volesse, in un impulso d'amore verso il proprio corpo, donare coscienza a mani e piedi: all'inizio, mani e piedi farebbero un gran casino, muovendosi in disaccordo, facendoci cadere... poi, diventando pian piano coscienti della propria individualità ma anche di essere parte dello stesso corpo, comincerebbero a muoversi in armonia, non perché costrette da una mente che pensa per loro, ma perché consapevoli che il bene del corpo è il loro stesso bene, in quanto loro sono parte di quel corpo.
Avremmo a quel punto un corpo che funziona come prima, ma molto più evoluto in quanto pienamente cosciente in ogni sua cellula e non solo in quelle del cervello.

Credo che questa metafora spieghi in modo forse più comprensibile il concetto di individualità, di unità e di evoluzione spirituale : Smile :
Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni (Paulo Coelho)
La più grande scoperta della nostra generazione è che gli esseri umani possono modificare la propria esistenza modificando il proprio atteggiamento mentale (William James)
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Re: il Dualismo e' veramente un'Illusione?

Messaggioda Lucifero » 21/09/2009, 0:43

L'argomento è interessante, complesso ed articolato.


Si, infatti temo di aver espresso troppi concetti e in maniera poco chiara in una volta sola, man mano che va avanti il Topic verranno adeguatamente chiariti ed esviscerati i punti salienti ancora non compresi.



Non è esatto in effetti dire che il dualismo è illusione, ma non è neanche esatto dire che non lo è. Il dualismo esiste, è reale e tangibile, ma questo solo nel "mondo fenomenico" (non a caso lo ho definito reale e tangibile).
Il Tutto esiste ma, tranne in alcuni casi, non riconoscibile nella realtà fenomenica. Sono due cose distinte e separate, ma non lo sono del tutto: sono distinte in quanto nel mondo reale non c'è quasi mai coscienza del Tutto , ma il mondo reale è parte del Tutto.
Sì, lo so, mi sto incartando da solo, ma è difficile da spiegare con poche parole.



Pero' noi sperimentiamo quotidianamente i nostri sensi esclusivamente nel mondo Fenomenico, no? Voglio dire, se il Dualismo non e' valido nella realta' non-fenomenica non sono validi neppure i sensi ordinari che usiamo per percepire la realta'. Certamente io sono del parere che con i soli cinque sensi a disposizione entrando nella realta' non-fenomenica avverrebbe quel famoso Nulla apercettivo di cui parlavo. (e il fatto che questo Nulla apercettivo fuori dal mondo fenomenico corrisponda a cio' che comunemente l'ateo immagina dopo la morte, mi inquieta assai :o . Pero' srebbe una soluzione coerente. In effetti la morte scioglie dai legami con il mondo fenomenico, e se noi abbiamo solo questi famosi cinque sensi per interagire e percepire la Realta', siamo certamente fregati, credo).

Si, e' difficile da spiegare con poche parole, comunque ne stai parlando con uno gia' incartato su questi argomenti suo, quindi sei in buona compagnia :)


Se sono consapevole dell'unità del Tutto (non basta saperlo, ma occorre esserne pienamente coscienti), non è più la mia mente (strumento materiale e quindi duale) a dover fare analisi, perché la consapevolezza ti fa "sentire" cosa è giusto e cosa no, senza bisogno di analisi.


Ecco, pero uno che pensa nell'Uno direbbe che giusto e sbagliato non esistono, sono la stessa cosa semplicemente sotto un'altra prospettiva. Ecco, questa svalutazione dell'essenza dei concetti e delle cose cose non mi piace, ritengo molto importante avere quel Dualismo che ti permette di capire cosa va bene per te e cosa non va bene (pur non scadendo, come dici tu, nell'analisi ossessiva che attanaglia la mente razionale)
Insomma, il Dualismo permette di dare una definizione alle cose, se pensassimo che tutto e' Uno, io credo che a quest'ora non staremmo a discutere su niente o_o (e ritengo la Creativita' una bella cosa invece)
Nello stesso atto del pensare attuiamo un processo di Dualizzazione, perche' dobbiamo suddividere ogni cosa in due categorie precise, opposte, pero' allo stesso tempo complementari : Scindiamo la nostra Coscienza dall'Incoscienza, la nostra Identita', da cio' a cui non possiamo identificarci (un sasso australiano ad esempio), e cosi via....Solo con la Dualizzazione percepiamo consapevolmente la Realta' circostante. Fenomenica certo, pero' la realta' non-fenomenica non mi promette tanto bene con queste premesse...



Comunque, una cosa è certa: il Tutto è tutt'altro che una indistinta ed amorfa realtà, perché l'individualità rimane, la percezione e la consapevolezza di esistere rimangono, sono svincolate dai limiti sensoriali ma non private dei sensi, consapevoli di essere parte dell'Uno ma esistenti come individualità.


Ecco, invece proprio questo mi sembra un paradosso inconciliabile, perche' per essere "Individuali", devi tracciare una linea di confine (e creare quindi un dualismo), un Uno che sia davvero tale assoluto e' privo di ogni sorta di delimitazione o demarcazione.
Inoltre per avere la percezione e la consapevolezza di esistere, dovremmo avere come metro di paragone anche la non-esistenza....ma se sono Uno, sia l'esistenza che la non-esistenza, non acquistano nessun valore effettivo ne' l'uno e ne' l'altro.
Voglio dire, se vogliamo salvare capra e cavoli, Identita' Percettiva e "Beatutidine dell'Uno" dobbiamo comunque introdurre l'esistenza di un Dualismo effettivamente tale, altrimenti penso che diventiamo come una palla di pongo marrone dopo averci inglobato tutte le forme e colori possibili o_o (metafora poco brillante, lo so)

Mettiamo caso che ognuna di queste parti di pongo avessero una volonta' propria, la perderebbero nel momento dell'inglobamento, divenendo schiavi di una sorta di "volonta' comune collettiva", oppure le parti della palla di pongo conserverebbero ancora la propria volonta', ma in tal caso avremmo una palla schizofrenica con volonta' e desideri costrastanti e l'impellente bisogno di dividersi per acquisire una libera individualita', staccandosi quindi di nuovo dall'Uno.


Ma in fondo questo staccarsi-unirsi all'Uno mi sembra un ciclo perpetuo che si repete medesimo ad ogni periodo.....Prima che questo Universo fosse era tutto Uno e cercare mo' di nuovo Uno non sarebbe altro che ritornare all'Origine....E poi chi ci dice che saremmo veramente tutti felici, beati e soddisfatti in questo Uno? Se prima il Tutto si e' scisso e l'Universo e' entrato nella realta' fenomenica duale, un motivo ci sara' credo o_o


poi, diventando pian piano coscienti della propria individualità ma anche di essere parte dello stesso corpo, comincerebbero a muoversi in armonia, non perché costrette da una mente che pensa per loro, ma perché consapevoli che il bene del corpo è il loro stesso bene, in quanto loro sono parte di quel corpo.
Avremmo a quel punto un corpo che funziona come prima, ma molto più evoluto in quanto pienamente cosciente in ogni sua cellula e non solo in quelle del cervello.



Questo ragionamento mi piace :). Pero' non sarebbe un vero Uno, perche' per avere percezione di "sentirsi bene", il corpo dovrebbe prendere consapevolezza con un Dualismo che puo' anche "sentirsi male". Infatti se le parti del corpo non cooperano, fanno male. Se cooperano in armonia fanno bene. E questo e' un evento dinamico che potrebbe accadere in qualunque momento, quindi il Dualismo e l'alternanza degli opposti persiste sempre.

Certo, se poi questo "stare bene" diviene eterno e non si alterna piu' con lo "stare male", e' Uno.
Pero' io sono convinto che paradossalmente alla lunga gli elementi si stuferebbero di "stare sempre bene" e che mani e piedi anche nella consapevolezza, si ribellerebbero comunque, tanto per sentire sensazione nuove, espandere le proprie percezioni, sentirsi vivi.

Ad esempio in Fisica, ogni Azione genera una Reazione Uguale ed Opposta. Non mi stupirei se questo criterio potesse essere applicato anche nell'Uno, che, stanco di essere tale, si scinde Duale, per poi divenire di nuovo Uno.

E' quel Ciclo, l'eterno ritorno, quel serpente che si morde la cosa a cui mi riferivo prima. Pero' se esistesse davvero questo Ciclo sarebbe comunque una vittoria del Dualismo, perche' il Ciclo in quanto tale deve essere l'alternanza dinamica di due elementi (in questo caso l'Uno e la Scissione), e quindi per sua natura Duale : Chessygrin :




Spero risponda il caro Day perche' sto topic l'avevo fatto quasi apposta per lui, che so che e' acerrimo nemico del Dualismo XD



PS: scusa l'ignoranza ma la realta' Non-Fenomenica di cui stiamo parlando si chiama Noumenica o Kant non c'entra niente? o_o
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Re: il Dualismo e' veramente un'Illusione?

Messaggioda DayDreamer » 21/09/2009, 9:31

Spero risponda il caro Day perche' sto topic l'avevo fatto quasi apposta per lui, che so che e' acerrimo nemico del Dualismo XD
Dov'è il dualismo, dov'è???
Day entra nel topic con le pistole puntate : CoolGun :

Ieri sera ho iniziato a pensare a cosa rispondere, e passando tra varie riflessioni sono arrivato alla constatazione che io, il dualismo, proprio non lo vedo. Dire Uno/Tutto, oppure Dualismo sono entrambi sconosciuti all'uomo.

PS Comunque scrivete troppo, così costringete a scrivere risposte lunghe e dissuadete molti dal replicare : Twisted :

Pero', il fatto che il Dualismo sia Relativo, non vuol dire che non esista. Al contrario, esso assume un'importanza soggettiva estrema per noi individui, in quanto, se non conoscessimo l'opposto delle cose, non prenderemmo coscienza neppure del parametro che stiamo cercando.
Concordo: è solo relativo, più precisamente si può sempre conoscere solo l'opposto di quel che si è (il felice può scoprire solo cos'è la tristezza, per esempio, può vederla perchè non lo è) ma secondo me il dualismo resta cmq un puro artificio razionale prr classificare la realtà fenomenica, semplificarla, e così non vedere nemmeno gran parte del reale (figuriamoci del "mondo oltre").

Insomma, mi serve un esempio pratico, io non ne trovo perchè in ogni dualismo c'è all'interno degli opposti un immenso mondo, un range cromatico che passa da un estremo all'altro. Bianco/nero: tutta la verità e bellezza è nei grigi che fluttuano tra i due estremi.
Insomma, come dicevo scherzosamente altrove, sarebbe più corretto dire trialismo: i due limiti (lol mentalmente siamo monodimensionali) e ciò che c'è dentro, che è immensamente più importante dei suoi limiti, che è la verità, il Tutto. Ma non la verità assoluta: solo quella umana! Quando l'uomo dice "Tutto", intende solo il Tutto umano, non può essere diversamente... il resto sono solo parole. Il dualismo è forse il più basso e strutturale dei meccanismi della mente, tra quelli visibili dall'uomo: crea limiti, usando il dualismo, alla percezione umana. Il dualismo dice: "tu, uomo, puoi vedere solo da qui a qui", ogni dualità è una prigione mentale umana, la base delle catalogazioni inconsce della realtà per semplificarla, snaturarla dei misteri, renderla illusorialmente controllabile e dominabile.

Possiamo anche dire che il dualismo è il confine dell'Inferno, noi ci siamo dentro e ci piace non oltrepassarlo mai. Ripeto che il dualismo umano: bianco/nero: due opposti legati alla nostra percezione visiva, i pipistrelli hanno altri dualismi visivi. O forse gli animali sono più evoluti e sanno bene che ogni cosa ha un'area più che tridimensionale, e non solo due opposti monodimensonali.

Quindi bene/male, dualismo/nondualismo... sono parole della mente, categorizzazioni, coercizioni culturali. Qui devo riprendere assolutamente Castaneda: uno dei ocncetti più importanti della stregoneria tolteca è, all'incirca: "La cultura, l'indottrinamento, la società, l'educazione decidono cosa sia percepibile e cosa no". Terribile. E questo mi riporta alla frase di Lucio:
Certamente io sono del parere che con i soli cinque sensi a disposizione entrando nella realta' non-fenomenica avverrebbe quel famoso Nulla apercettivo di cui parlavo. (e il fatto che questo Nulla apercettivo fuori dal mondo fenomenico corrisponda a cio' che comunemente l'ateo immagina dopo la morte
Abbiamo imparato a percepire "l'oltre" come un nulla apercettivo. I bambini lo possono percepire, puoi veniamo costretti subdolamente a imparare a non vederlo più, al solo scopo di condividere il penoso modo di vedere e essere dell'umanità. Riprendendo Castaneda, bisogna ricostruire un modo per percepire l'apercezione, sconfiggere il predominio della mente (e del dualismo, NdDD) e costruirsi la maschera degli stregoni, che permette di essere sè stessi in un modo inconcepibile.
mi inquieta assai :o .
Lucif non legare automaticamente il tuo destino a quello degli altri uomini di cui leggi le vicende: anche questa è una coercizione della mente dominante (e dei dualismi, uomini/nonuomini)

Mi fermo qui che mi fanno male i polsi :P

cmq la soluzione non è nelal mente ma nella pratica: rimettere la mente al suo posto di servitore, e raccogliere e accumulare momenti magici di percezioni insolite.
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Re: il Dualismo e' veramente un'Illusione?

Messaggioda cri » 23/09/2009, 17:30

Ciao a tutti : WohoW : ,esprimo il mio modesto parere e quello degli amici che ho accanto, ed è questo:semplicemente questo concetto è mentale non esiste un due, tutto è parte dell'insieme e nulla è diviso.Siamo noi che classifichiamo e dividiamo, azioni che non servono a ciò che c circonda, perche il "tutto" anche senza le nostre divisioni procede nel suo cammino, e dunque tutto ciò diciamo cosi è un di piu che nn serve a nessuno.Rispettando chi abbraccia altre possibilità vi saluto buona h.l.
cri
 
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Re: il Dualismo e' veramente un'Illusione?

Messaggioda Lucifero » 24/09/2009, 19:21

scrivete troppo, così costringete a scrivere risposte lunghe e dissuadete molti dal replicare : Twisted :


Eheheh, hai ragione, uno dei miei piu' prossimi Sogni (Lucidi ovviamente) e' quello di acquistare il dono della Sintesi (o perlomeno quello dell'Avvincentezza che riescono a fare i bravi scrittori con i loro libri)

Dire Uno/Tutto, oppure Dualismo sono entrambi sconosciuti all'uomo.


Come mai il Dualismo e' sconosciuto dall'Uomo? O meglio, cosa intendi tu per Dualismo? Ad esempio se per Dualismo intendiamo la Divisione mentale che facciamo in due categorie opposte di ogni cosa che percepiamo, direi che lo sperimentiamo quotidianamente, magari non accorgendocene dall'abitudine, perche' si sa, la perpetuita' di un'azione continua, anestetizza la percezione che hai di esso. (ad esempio il non accorgersi piu' delle azioni che compi quando avvii una macchina, perche' ormai la tua mente lo fa in automatico).
Dici che il Dualismo e' sconosciuto dall'Uomo perche' vi e una differenza tra lo "Sperimentare" una cosa e il "Conoscerla" effettivamente?


secondo me il dualismo resta cmq un puro artificio razionale prr classificare la realtà fenomenica, semplificarla, e così non vedere nemmeno gran parte del reale (figuriamoci del "mondo oltre").



Quella che tu chiami "Semplificazione", io la intendo come Definizione. Il nostro cervello tramite il Dualismo crea dei modelli mentali che definiscono la realta' fenomenica in accordo alle sue percezioni sensoriali e cognitive. Non mi sembra un artificio razionale, perche' l'uomo per sua natura sente istintivamente il bisogno di classificare e definire le cose in categorie per permettersi poi di relazionarsi con esse. Focalizza l'oggetto tramite il dualismo, stabilendo ad esempio che l'oggetto e' materia, mentre cio' che sta intorno a lui e' il suo opposto, lo spazio.

Se ho ben capito il punto del tuo discorso consideri questa "Semplificazione" come sinonimo di "Limitazione", mentre sa la mente cominciasse a pensare Uno, non avrebbe piu' limitazioni e quindi potrebbe andare il quel famoso Oltre di cui parli, ho capito bene?
Pero' io ho questo dubbio : se Tutto fosse Uno, l'Oltre non esisterebbe in quanto parte integrante dell'Uno. E noi non saremmo spronati a ricercare nessun Oltre perche' parte integrante e imminente del Tutto che circonda ogni cosa. Insomma, l'Uno sotto questo senso impedisce il cambiamento, la trasformazione, l'evoluzione, perche' esso e' gia' arrivato in un punto che non necessita piu' di cambiamento in quanto gia' Immanente in Se' di ogni cosa possibile. Ma un'esistenza senza cambiamento (e quindi Statica e Congelata), la si puo' considerare ancora Esistenza?

Da un certo punto di vista anche l'Uno e' una semplificazione della Realta'. Mettiamo che in realta' nulla esistesse e tutto fosse solo una proiezione illusoria della mente, cosa sarebbe l'Uno?
un tentativo del cervello, un artificio razionale della mente di rielaborare in base alle proprie percezioni cio' che in realta' non e' proprio Nulla. E quindi anche il provare piacere o l'essere consapevoli, sarebbero anch'essi artifici razionali della mente che cerca di filtrare questo Nulla Assoluto a qualcosa che gli e' piu' familiare (e quindi inevitabilmente autolimitandosi a un piu' sperimentabile ed empirico Dualismo). E se oltre il Dualismo ci fosse l'Uno e oltre l'Uno ci fosse lo Zero (questo famoso Nulla), varebbe veramente la pena di andare oltre i fondamenti della realta' illusoria?

Non so perche', ma mi ritorna in mente questo famoso Ciclo dell'Alternanza degli Opposti. Prima di nascere ad esempio, non sperimentando nessun tipo di Dualismo, non avevamo neppure percezione di nulla, nessun ricordo, nessuna consapevolezza, non esistevamo letteralmente. Cosi penso accadra' di nuovo nel momento in cui non sperimenteremo di nuovo piu' nessun Dualismo quando moriremo entrando nella realta' non-fenomenica.


io non ne trovo perchè in ogni dualismo c'è all'interno degli opposti un immenso mondo, un range cromatico che passa da un estremo all'altro. Bianco/nero: tutta la verità e bellezza è nei grigi che fluttuano tra i due estremi.


Si, infatti tra i due opposti vi e' un immenso Mezzo, l'Equilibrio, ed e' quello che un essere senziente deve raggiungere per trovare la Felicita'. Penso che la nostra visioni cambi unicamente sul modo di vedere questo Mezzo : Per te e' l'Uno, l'annullamento di ogni dualismo, per me e' la somma e piena realizzazione di quest'ultimo. E' ovvio, perche' il Dualismo lo intendo come un continuo sperimentare sensoriale, mentre per te e' solo illusione di qualcosa che va oltre i sensi. (senti, correggimi se sbaglio, perche' mezzo post si sta basando su una continua esegesi ed ermeneutica delle tue parole XD)


crea limiti, usando il dualismo, alla percezione umana. Il dualismo dice: "tu, uomo, puoi vedere solo da qui a qui",


Pero' dire anche "Io sono Consapevole, un sasso non e' consapevole", non e' crearsi un dualismo, delimitando e scindendo in due categorie precise e definite te e un'altra cosa? Perche' credo sia ovvio che se Tutto fosse Uno e tu e il sasso foste ugualmente Consapevoli, il concetto stesso di consapevolezza non avrebbe piu' nessun senso, ne' valore credo.


Abbiamo imparato a percepire "l'oltre" come un nulla apercettivo. I bambini lo possono percepire


quando intendi che i bambini possono percepire L'Oltre intendi dire che possono percepire quell'Uno a cui aspiri perche' non influenzati dai Dualismi inculcateci dalla societa'? (se e' cosi, non credo un bambino abbia mai smesso di sperimentare il Dualismo, anzi sotto questo aspetto e' ancora piu' duale degli adulti perche' non riescono a cogliere le sottili sfumature non definite della realta' : dogmatizzano le loro percezioni in un semplice, ma alquanto efficace : questo e' brutto/bello, mi piace/non mi piace, ecc. Certo, la differenza e' che sarebbe un Dualismo autentico, dove dualizzi quello che vuoi tu e non quello che ha stabilito la Societa' di dualizzare per te)


bisogna ricostruire un modo per percepire l'apercezione, sconfiggere il predominio della mente (e del dualismo, NdDD) e costruirsi la maschera degli stregoni, che permette di essere sè stessi in un modo inconcepibile.



Quindi credi che quegli stregoni abbiano raggiunto l'Uno in vita? (cioe' quell'essere Se Stessi in Modo Inconcepibile lo puoi raggiungere nella realta' fenomenica dando quindi modo di esplicitarsi in un modo chiaro e definito nel mondo fenomenico?)
Esempio banalissimo per far capire che intendo dire : una persona che ha raggiunto in vita ad esempio lo stato di Nirvana, oppure Medita moltissimo, ha a livello fisico un cervello lobotomizzato [o danneggiato in un'altra maniera, non ricordo bene], pur non presentando nessuno dei sintomi dei lobotomizzati. E' una persona perfettamente normale (con una sensibilita' particolarmente bassa, se non assente, verso le emozioni forti).
Allo stesso modo mi chiedo : Uno stregone che e' se stesso in maniera inconcepibile come si comporterebbe o sarebbe in questa realta' fenomenica?


Lucif non legare automaticamente il tuo destino a quello degli altri uomini di cui leggi le vicende: anche questa è una coercizione della mente dominante (e dei dualismi, uomini/nonuomini)


No, infatti anche se fosse vero che esista una Realta' Assoluta e uguale per tutti e questa oggettivamente sia Nulla, non sono cosi preoccupato. Basta che io abbia controllo sufficente sulla mia mente per distorcere la realta' in modo tale da tramutare nel mio Microcosmo lo Zero in un Pieno. Che il cervello ci inganni e filtri la realta' in modo distorto (vedi Illusioni Ottiche e Sogni Lucidi), e' assodato, resta solo da scoprire fino che punto puo' farlo, ma sopratutto se tale processo e' effettivamente Eterno o e' destinato a finire, a prescindere che io lo voglia o no.


Mi fermo qui che mi fanno male i polsi :P


Oddio Day, mo' che lo fai notare, temo di aver scritto di nuovo un'altra Filippica....XP


cmq la soluzione non è nelal mente ma nella pratica: rimettere la mente al suo posto di servitore, e raccogliere e accumulare momenti magici di percezioni insolite.



Concordo : Thumbup :
Ultima modifica di Lucifero il 25/09/2009, 2:59, modificato 1 volta in totale.
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Re: il Dualismo e' veramente un'Illusione?

Messaggioda DayDreamer » 24/09/2009, 19:41

Domani rispondo, stasera non ne ho la capacità : Beer :

Rispondere a Lucifero è un grande atto di ocncentrazione, focalizzazione, un'azione degna di un guerriero spirituale, che richiede grandi energie e silenzio interiori, provateci : WohoW :
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Re: il Dualismo e' veramente un'Illusione?

Messaggioda Lucifero » 25/09/2009, 1:26

Prenditi tutto il tempo che vuoi Day, tanto, come hai ben detto, il Mondo Onirico e' Atemporale XD

Si, lo so, bisogna avere veramente una grossa pazienza con me, perche' quando mi metto ad esviscerare un argomento tendo a farne quasi dei saggi o addirittura monologhi (tendo a prevenire le possibili obiezioni dei miei interlocutori rispondendomi da solo in pratica.... questo per togliere il velo superficiale della forma ed andare subito al profondo Oltre, le inesplorate fondamenta del Tema stesso).


Cmq da parte mia rimane sempre un grande piacere dialogare con te, mi fai lavorare le sinapsi all'impazzata, molto spesso illuminandomi verso nuove prospettive che ancora non avevo concepito. : Wink :
Penso che dovrebbe essere lo scopo di una Discussione l'arrichimento reciproco di idee da entrambi le parti, senza necessariamente dover giungere a una conclusione che stabilisca chi abbia piu' o meno ragione. (poi io sono della convinzione che abbiamo entrambi torto assoluto e che la Verita' stia da un'altra parte non alla nostra portata, ma se fossi nel torto assoluto paradossalmente sarebbe sbagliata pure questa convinzione XD)



Comunque, giuro, al prossimo post saro' piu' sintetico (si perche' ora scrivero' con le abbreviazioni da sms : Razz : [Scherzo])
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Re: il Dualismo e' veramente un'Illusione?

Messaggioda DayDreamer » 26/09/2009, 10:17

Qui ogni post è esponenzialmente maggiore del precedente : Razz :
Ecco perchè bazzichi yahoo answers: lì sei forzato a fermarti : Twisted :
Per rispondere mi ispiro ai miei cari Osho e Castaneda

Dire Uno/Tutto, oppure Dualismo sono entrambi sconosciuti all'uomo.

Dici che il Dualismo e' sconosciuto dall'Uomo perche' vi e una differenza tra lo "Sperimentare" una cosa e il "Conoscerla" effettivamente?
Si, anche se mi sono espresso male: intendevo dire che quella realtà oltre la nostra percezione sociale si può conoscere solo sperimentandola. Possiamo chiamarla come ci pare, via del dualismo, il tutto cosmico, l'eden, etc... poco cambia: i nomi e i pensieri razionali, le riflessioni e teorie sono sempre e solo una parte di quella maschera sociale che confondiamo con il nostro io. E così crediamo di essere un rito sociale e lo usiamo come strumento per analizzare il mondo fenomenico. Questa maschera (formata da tradizioni, lingua madre, cultura, imposizioni sociali...) è una maschera brutta, ma pensiamo di essere noi stessi... non va distrutta, ma usata, bisogna renderla schiava. E costruirsene un'altra, quella dello stregone che, a poco a poco, aggiunge varie esperienze tra gli elementi esperienziali della sua vita. Invece cerchiamo lo spirituale attraverso il materiale e così rendiamo ancora più forte la presa materiale su di noi, mentre invece lo spirituale sta nei piccoli spazi vuoti nella percezione materiale quotidiana, difficili da cogliere di solito, impossibili da cogliere se ci si concentra sulla limitata percezione umana.

Non mi sembra un artificio razionale, perche' l'uomo per sua natura sente istintivamente il bisogno di classificare e definire le cose in categorie per permettersi poi di relazionarsi con esse. Focalizza l'oggetto tramite il dualismo, stabilendo ad esempio che l'oggetto e' materia, mentre cio' che sta intorno a lui e' il suo opposto, lo spazio.
Naturale non lo so, utile si. Sono d'accordo che serve definire, ma questo strumento ha infinite trappole dentro di sè, infiniti modi di controllare la percezione umana, penso ci voglia una forza e un addestramento estremi per poter usare il dualismo in modo consapevole.
Se ho ben capito il punto del tuo discorso consideri questa "Semplificazione" come sinonimo di "Limitazione", mentre sa la mente cominciasse a pensare Uno, non avrebbe piu' limitazioni e quindi potrebbe andare il quel famoso Oltre di cui parli, ho capito bene?
Pero' io ho questo dubbio : se Tutto fosse Uno, l'Oltre non esisterebbe in quanto parte integrante dell'Uno. E noi non saremmo spronati a ricercare nessun Oltre perche' parte integrante e imminente del Tutto che circonda ogni cosa. Insomma, l'Uno sotto questo senso impedisce il cambiamento, la trasformazione, l'evoluzione, perche' esso e' gia' arrivato in un punto che non necessita piu' di cambiamento in quanto gia' Immanente in Se' di ogni cosa possibile. Ma un'esistenza senza cambiamento (e quindi Statica e Congelata), la si puo' considerare ancora Esistenza?
Che fai, mi diventi banalmente accademico? : Chessygrin : L'uno immobile vs il dualismo dinamico... intanto non è detto, anzi mi sembra proprio una delle semplificazioni causate dal dualismo. Magari tutto è uno: siamo un unico organismo dinamico in cui ogni parte è consapevole di sè e ha dei limiti propri e quindi espande quest'uno con la sua esperienza e nel rapporto con gli altri elementi dell'Uno. Oppure siamo una folla di esseri separati tra loro da immense distanti quindi in realtà tutto è fermo e l'Universo è un'illusione. Ma io intendevo un'altra cosa più semplice: "l'Uno", il "Tutto"... sono categorie umane. L'uomo che non sa percepire l'infinito, crede che dicendo così potrà imbrigliare la realtà... invece penso hce la realtà sia molto aliena al nostro pensiero attuale: un infinito magma ribollente, a più dimensioni, con più piani di coscienza, frequenza, energia, una spcie di mosaico con inginide gradazioni cangianti, in continuo mutamento ma stabile, come una pentola che bolle. E anche noi siamo una parte di esso: in qualche modo uniti a tutto il resto, siamo un'onda di coscienza sui fili infiniti di questa ragnatela cosmica, e siamo anche noi infiniti, e ci sono parti di noi che non conosceremo mai nè useremo. Siamo niente e tutto. Oltre le parole.

E se oltre il Dualismo ci fosse l'Uno e oltre l'Uno ci fosse lo Zero (questo famoso Nulla), varebbe veramente la pena di andare oltre i fondamenti della realta' illusoria?

Questa è una bella domanda! Una volta compreso che la percezione è schiavitù, l'unico desiderio rimasto sarebbe la ricerca della verità, e della libertà di essere sè stessi. Come dice Castaneda, vale la pena anche solo per bruciare nell'infinito, percepire la verità per un istante, è un obiettivo astratto che non si può spiegare perchè coinvolge solo le parti umane a noi sconosciute. Chi va oltre non può portarsi la maschera sociale, che resta qui. Qui, dove siamo come in matrix, pollame energetico. Immagino che nell'oltre ic saranno un sacco di cose interessanti e reali e inestimabili da fare, ma qui sono inconcepibili.

Prima di nascere ad esempio, non sperimentando nessun tipo di Dualismo, non avevamo neppure percezione di nulla, nessun ricordo, nessuna consapevolezza, non esistevamo letteralmente. Cosi penso accadra' di nuovo nel momento in cui non sperimenteremo di nuovo piu' nessun Dualismo quando moriremo entrando nella realta' non-fenomenica.
Comunque non permettere alla tua mente di decidere il tuo futuro: la mente è un gioco per interagire ocn gli altri, attraverso la sua lente vediamo il mondo come il nostro ambito sociale impone. Non credere mai, davvero, che le tue parole e riflessioni siano una descrizione della realtà, altrimenti per te lo diventano perchè il nostro potere immaginativo è senza limiti. Distaccatene pur rimanendo uguale a ora. Ricorda che in fondo non sappiamo nulla. Anzi, non siamo mai nati. E' vero che prima c'era il nulla e poi ci risarà come dici te, ma questo nulla si riferisce solo al punto di vista dell'io umano, la solita maschera che è un insieme di pensieri imparati che sorgono dal buio e lì tornano. Guarda il nostro io: non esiste, è solo un insieme di pensieri caotici, e tra l'uno e l'altro c'è la stessa morte di prima di nascere. Non abbiamo continuità nemmeno ora. Ed è tutto un gioco di ruolo, almeno finchè continuiamo a giocare. Poi, continueremo a giocare come prima, gli altri non lo noteranno, perchè la differenza sarà un distacco interiore totale, ne riparlo dopo quando dirò come secondo me sarebbe uno stregone.

Si, infatti tra i due opposti vi e' un immenso Mezzo, l'Equilibrio, ed e' quello che un essere senziente deve raggiungere per trovare la Felicita'.
Mi sembra un obiettivo spirituale imparato a scuola... "la virtù sta nel mezzo: siate umili, nè buoni nè cattivi, siate medi, non spiccate" XD

Pero' dire anche "Io sono Consapevole, un sasso non e' consapevole", non e' crearsi un dualismo, delimitando e scindendo in due categorie precise e definite te e un'altra cosa?

Vero, infatti non posso dirlo... cosa sia il sasso in realtà non lo so: magari è un'illusione creata dalle menti umane, una categorizzazione, quindi è comunque composto da consapevolezza umana. Oppure, guardandolo senza maschera in realtà è un Dio onnipotente... non sappiamo nulla, conosciamo solo un aspetto limitato della verità. Magari nella sesta dimensione tutti i sassi sono uniti e formano un corpo... chissà tutto è possibile.
(se e' cosi, non credo un bambino abbia mai smesso di sperimentare il Dualismo, anzi sotto questo aspetto e' ancora piu' duale degli adulti perche' non riescono a cogliere le sottili sfumature non definite della realta' : dogmatizzano le loro percezioni in un semplice, ma alquanto efficace : questo e' brutto/bello, mi piace/non mi piace, ecc. Certo, la differenza e' che sarebbe un Dualismo autentico, dove dualizzi quello che vuoi tu e non quello che ha stabilito la Societa' di dualizzare per te)
Allora diciamo che mi riferisco a bambini un po' più giovani: quelli con l'amico immaginario, capaci di giocare con lo stesso gioco per ore e ore, totalmente concentrati, meglio di qualsiasi meditazione. Quelli che vedono ancora il mondo cone un mistero infinito e loro stessi come potenzialmente illimitati. Poi è vero che sono molto duali, ma penso sia per due motivi: sono in parte stregoni (gli stregoni sono chiari e spietati, può sembrare dualismo), e perchè hanno iniziato a imparare a non vedere la realtà, la loro maschera si va formando, quindi all'inizio si manifesta con i dualismi più grezzi.


Quindi credi che quegli stregoni abbiano raggiunto l'Uno in vita? (cioe' quell'essere Se Stessi in Modo Inconcepibile lo puoi raggiungere nella realta' fenomenica dando quindi modo di esplicitarsi in un modo chiaro e definito nel mondo fenomenico?)
Esempio banalissimo per far capire che intendo dire : una persona che ha raggiunto in vita ad esempio lo stato di Nirvana, oppure Medita moltissimo, ha a livello fisico un cervello lobotomizzato [o danneggiato in un'altra maniera, non ricordo bene],

Allo stesso modo mi chiedo : Uno stregone che e' se stesso in maniera inconcepibile come si comporterebbe o sarebbe in questa realta' fenomenica?
Riguardo il lobotomizzato, come dice Osho, sono falsi santi, non hanno raggiunto un bel niente, si sono solo chiusi ancora di più. La gente li vede comunque diversi, quindi pensa siano santi, perchè stanno fermi e buoni. No, la mia idea di stregone è molto inedita, l'ho ritrovata solo in Castaneda e pochi altri autori: lo stregone gioca totalmente col suo io con cui non si identifica: è spietato, furbo, ti prende in giro senza che te ne accorgi, non ti fa da specchio. Non reagisce mai nel modo sociale in cui prevediamo gli altri, quindi è inquietante stare con lui, perchè trapassa tutte le barriere psicologiche, perchè non dà importanza a sè stesso (in quanto io). Impegna sè stesso totalmente nei suoi compiti, ma non gli importa il risultato; vive nella società e sembra una persona normale (gioca con la maschera e ciò lo aiuta a diventare ancora più stregone). Non crede nel caso, dà importanza a cose che per noi sono sensazioni sciocche o che ignoriamo all'istante... non è qualcuno che ha realizzato sè stesso (la realizzazione non è mai definitiva) ma risveglia parti di sè e le usa, per percepire e viaggiare oltre il percepibile. Può essere un uomo di cultura o anche un contadino analfabeta.

Cmq da parte mia rimane sempre un grande piacere dialogare con te, mi fai lavorare le sinapsi all'impazzata, molto spesso illuminandomi verso nuove prospettive che ancora non avevo concepito. : Wink :
Anche per me! Fermo restando che questo è tutto un gioco, l'unico obiettivo che possiamo raggiungere è stancare la mente, farle capire che non è lei che deve percepire la realtà, non è il suo scopo e infatti lo fa male. Accumuliamo paradossi per metterla in disparte :cool:

E anche stavolta son riuscito a rispondere : Yahooo :

EDIT
piccolo esempio sulla soggettività umana della perfezione: pensiamo che una sfera sia perfetta, è lo è, ma solo per il modo di ragionare umano, che ama chiudere e catalogare le cose. Infatti la sfera è tridimensionale e chiusa in sè stessa, mentre più perfetta sarebbe qualche figura con parti infinite
IMHO
"WILDs always happen in association with brief awakenings (sometimes one or two seconds long) from the immediate return to REM (rapid eye movement) sleep. The sleeper has a subjective impression of having been awake." (S. Laberge)

"I’ve learned how to have lucid dreams at will, so I know that it can be done, and I also know that it’s easy
— once you know how." (S. Laberge)
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Re: il Dualismo e' veramente un'Illusione?

Messaggioda ErikBauer » 07/02/2011, 16:17

Mi viene da dire che il dualismo non sia altro che "un gioco di espressione dell'Uno", un po' come in un'immagine frattale dove una sola ed Unica figura matematica contiene infiniti dettagli nascosti uno dentro l'altro, quello che noi percepiamo come dualismo nella realtà non è altro che l'infinito riproporsi in Forme diverse dello stesso Contenuto.
Come dire, un equilibrio perfetto e vacillante, stabile e mutevole di Ordine e Caos in perenne espressione.

Tornando a parlare in Italiano:
Sto diventando sempre più certo, da quello che mi dicono i miei sensi, che non solo tutto quanto è collegato, ma noi e il resto dell'universo siamo parti diverse di un'unico tutt'uno.
I sogni sono il sussurro di un bambino che non ha ancora imparato a mentire.

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