Premettendo che questo discorso non troverà risposta, vorrei esprimere un concetto.
Leggendo i vostri commenti, vedo che voi, riguardo alla vita, pensate quasi solo ed esclusivamente all'uomo. Vi riferite au un percorso da seguire, scelte da prendere, libero arbitrio, il fatto che l'anima è sempre presente in un surrogato di "etere", e nel momento in cui nasce un nuovo essere, essa va a "irradiare" il corpo, fino a quando non sopraggiunge la morte, e ritorna poi allo stato primordiale, pronta per essere riutilizzata.
Secondo me, da un lato, questo discorso è egoista nel confronto di tutti gli altri esseri viventi(e non). Se parliamo di questo "pre-vita", come un'immensità di anime, come la mettiamo, (e non sto scherzando), con i più banali insetti, le piante? Il fatto che noi pensiamo, vediamo, sogniamo, elaboriamo informazioni, non significa che siamo più importanti di altri essere. Da questo punto di vista, le piante sono più importanti, hanno uno scopo, producono ossigeno e ci permettono la vita, noi, al contrario, vaghiamo senza scopo, almeno a questo mondo. Anche un semplice virus, una cellula, elabora informazioni, interagisce con l'ambiente esterno, il fatto che non abbia un livello di intelligenza pari al nostro, non discrimina il fatto che viva. Perchè non dovrebbe avere un anima,e possedere libero arbitrio, e tutto quello che ne va dietro?
Perchè le persone anziane dimenticano tutto? Perchè il cervello smette di funzionare per il verso giusto, e non riesce più a elaborare informazioni, ma se quello che noi pensiamo, crediamo, e frutto di quella che chiamiamo anima, questo non dovrebbe avvenire; l'anima dovrebbe essere eterna, e invece, alla fine, tutti sono destinati alla morte e alla degradazione di tutto quello che abbiamo vissuto.
Forse allora, l'anima non esiste, e tutto quello che noi crediamo esistere è solo frutto dell'elaborazione cervello, e nel momento in cui moriamo, tutto va perso, nel nulla.
A mio parere, prima della vita non c'era niente, un miscuglio di atomi, che si sono elaborati a caso. Qua voi risponderete "eh certo, a caso, e fatalità hanno dato origine alla vita a caso". E chi dice che la vita sia la migliore ipotesi? Noi, vivendo, diamo importanza alla vita, ma se, in questo momento, fossimo ancora fermi ad uno stato di "totale casualità", atomi e basta, chi ne risentirebbe, chi starebbe male? Sarebbe semplicemente un'altra forma di universo. Alla fine, vita è solo termine per definire il nostro stato,e, ripeto, sarebbe egoista reputarlo il migliore.
(Spero che abbiate capito qualcosa
)