Indice Conversazioni Off Topic La dimora del filosofo > Cosa c'è prima della vita?

Pensieri liberi di un certo spessore, riflessioni, ipotesi e speculazioni di varia natura. Ragionamenti all'interno dell'ambito umanistico non necessariamente attinenti all'onironautica.

Re: Cosa c'è prima della vita?

Messaggioda mattyna » 11/04/2010, 23:45

molto gustosa la storiella di osho...sono proprio in un momento simile
se ne è andato il figlio e poi il marito
speriamo che almeno la sveglia suoni
altrimenti mi licenziano : greeting :
io mi ricordo quando mia figlia è nata. ero proprio stanca e esausta e non era facile partorirla allora mi è parso, ma poteva essere un'illusione che il mondo intero doveva esser d'accordo quando nasce una persona
in quel caso mia figlia
ma secondo il mio pensiero la mia sensazione di allora capii o mi parve di capire che ci fosse come una vasta assemblea di anime e volontà a concorrere alla nascita di ogni singlo individuo.
immagino che nessuno abbia capito nulla di quello che ho scritto, anche perchè troppo confidenziale forse e non riguarda nessuna equazione!
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Re: Cosa c'è prima della vita?

Messaggioda Viaggiatore » 18/08/2011, 13:17

è una domanda che mi sono sempre fatto anche io, ma comunque prima della vita non c'è una sensazione del mondo, nemmeno la sensazione del nulla, non esistono sensazioni. Non saprei dire cosa ci sia prima della vita.
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Re: Cosa c'è prima della vita?

Messaggioda megalex » 18/08/2011, 13:24

Viaggiatore ha scritto:è una domanda che mi sono sempre fatto anche io, ma comunque prima della vita non c'è una sensazione del mondo, nemmeno la sensazione del nulla, non esistono sensazioni. Non saprei dire cosa ci sia prima della vita.


NOn è esatto quello che dici.
PRima della vita non HAI UN RICORDO della sensazione del mondo che è parecchio diverso da quello che hai detto te
Fate finta che qui ci sia scritta una frase profonda e geniale
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Re: Cosa c'è prima della vita?

Messaggioda LordOfDreams » 25/08/2011, 20:56

Secondo me si potrebbe partire dalle grandi analogie. La giornata è divisa in ore di luce, il giorno ed ore oscure, la notte. Forse potremmo immaginare la vita, e quello che d'altro c'è, così, come due facce di una medaglia. Io azzardo a dire che la fase della vita terrena è il giorno, visto che l'essere umano punta ad accendere il sole della coscienza. L'altra parte è probabilmente una fase più silenziosa ed oscura, la notte, che però prepara al giorno (come poi il giorno prepara alla notte). Una cosa di cui sono profondamente convinto è che la nascita derivi da tre scelte: l'uomo sceglie la donna, la donna sceglie l'uomo ed il figlio sceglie i genitori. Non vorrei approfondire le motivazioni che mi inducono a pensare questo, andremmo fuori argomento. Però, se così fosse, potremmo pensare che il percorso della notte conduca alla maturazione della scelta della porta della vita.
Ritengo questo percorso duraturo fino alla completa maturazione dell'anima, dopodichè si passa ad un livello diverso. Sinceramente cosa possa esserci proprio non lo immagino, quindi evito pure inutili azzardi.
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Re: Cosa c'è prima della vita?

Messaggioda FRyder » 03/09/2011, 9:51

Premettendo che questo discorso non troverà risposta, vorrei esprimere un concetto.
Leggendo i vostri commenti, vedo che voi, riguardo alla vita, pensate quasi solo ed esclusivamente all'uomo. Vi riferite au un percorso da seguire, scelte da prendere, libero arbitrio, il fatto che l'anima è sempre presente in un surrogato di "etere", e nel momento in cui nasce un nuovo essere, essa va a "irradiare" il corpo, fino a quando non sopraggiunge la morte, e ritorna poi allo stato primordiale, pronta per essere riutilizzata.

Secondo me, da un lato, questo discorso è egoista nel confronto di tutti gli altri esseri viventi(e non). Se parliamo di questo "pre-vita", come un'immensità di anime, come la mettiamo, (e non sto scherzando), con i più banali insetti, le piante? Il fatto che noi pensiamo, vediamo, sogniamo, elaboriamo informazioni, non significa che siamo più importanti di altri essere. Da questo punto di vista, le piante sono più importanti, hanno uno scopo, producono ossigeno e ci permettono la vita, noi, al contrario, vaghiamo senza scopo, almeno a questo mondo. Anche un semplice virus, una cellula, elabora informazioni, interagisce con l'ambiente esterno, il fatto che non abbia un livello di intelligenza pari al nostro, non discrimina il fatto che viva. Perchè non dovrebbe avere un anima,e possedere libero arbitrio, e tutto quello che ne va dietro?
Perchè le persone anziane dimenticano tutto? Perchè il cervello smette di funzionare per il verso giusto, e non riesce più a elaborare informazioni, ma se quello che noi pensiamo, crediamo, e frutto di quella che chiamiamo anima, questo non dovrebbe avvenire; l'anima dovrebbe essere eterna, e invece, alla fine, tutti sono destinati alla morte e alla degradazione di tutto quello che abbiamo vissuto.
Forse allora, l'anima non esiste, e tutto quello che noi crediamo esistere è solo frutto dell'elaborazione cervello, e nel momento in cui moriamo, tutto va perso, nel nulla.
A mio parere, prima della vita non c'era niente, un miscuglio di atomi, che si sono elaborati a caso. Qua voi risponderete "eh certo, a caso, e fatalità hanno dato origine alla vita a caso". E chi dice che la vita sia la migliore ipotesi? Noi, vivendo, diamo importanza alla vita, ma se, in questo momento, fossimo ancora fermi ad uno stato di "totale casualità", atomi e basta, chi ne risentirebbe, chi starebbe male? Sarebbe semplicemente un'altra forma di universo. Alla fine, vita è solo termine per definire il nostro stato,e, ripeto, sarebbe egoista reputarlo il migliore.
(Spero che abbiate capito qualcosa :lol: )
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Re: Cosa c'è prima della vita?

Messaggioda MightyBlue » 03/09/2011, 10:56

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Re: Cosa c'è prima della vita?

Messaggioda FRyder » 03/09/2011, 11:05

O_o é l'ultima cosa che mi sarei aspettato come risposta : Mr green :
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Re: Cosa c'è prima della vita?

Messaggioda Amrod » 03/09/2011, 11:11

OT Beh certo gli ingegneri si capiscono al volo : Builder : OT
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Re: Cosa c'è prima della vita?

Messaggioda matteo90 » 03/09/2011, 12:25

FRyder ha scritto:Premettendo che questo discorso non troverà risposta, vorrei esprimere un concetto.
Leggendo i vostri commenti, vedo che voi, riguardo alla vita, pensate quasi solo ed esclusivamente all'uomo. Vi riferite au un percorso da seguire, scelte da prendere, libero arbitrio, il fatto che l'anima è sempre presente in un surrogato di "etere", e nel momento in cui nasce un nuovo essere, essa va a "irradiare" il corpo, fino a quando non sopraggiunge la morte, e ritorna poi allo stato primordiale, pronta per essere riutilizzata.

Secondo me, da un lato, questo discorso è egoista nel confronto di tutti gli altri esseri viventi(e non). Se parliamo di questo "pre-vita", come un'immensità di anime, come la mettiamo, (e non sto scherzando), con i più banali insetti, le piante? Il fatto che noi pensiamo, vediamo, sogniamo, elaboriamo informazioni, non significa che siamo più importanti di altri essere. Da questo punto di vista, le piante sono più importanti, hanno uno scopo, producono ossigeno e ci permettono la vita, noi, al contrario, vaghiamo senza scopo, almeno a questo mondo. Anche un semplice virus, una cellula, elabora informazioni, interagisce con l'ambiente esterno, il fatto che non abbia un livello di intelligenza pari al nostro, non discrimina il fatto che viva. Perchè non dovrebbe avere un anima,e possedere libero arbitrio, e tutto quello che ne va dietro?
Perchè le persone anziane dimenticano tutto? Perchè il cervello smette di funzionare per il verso giusto, e non riesce più a elaborare informazioni, ma se quello che noi pensiamo, crediamo, e frutto di quella che chiamiamo anima, questo non dovrebbe avvenire; l'anima dovrebbe essere eterna, e invece, alla fine, tutti sono destinati alla morte e alla degradazione di tutto quello che abbiamo vissuto.
Forse allora, l'anima non esiste, e tutto quello che noi crediamo esistere è solo frutto dell'elaborazione cervello, e nel momento in cui moriamo, tutto va perso, nel nulla.
A mio parere, prima della vita non c'era niente, un miscuglio di atomi, che si sono elaborati a caso. Qua voi risponderete "eh certo, a caso, e fatalità hanno dato origine alla vita a caso". E chi dice che la vita sia la migliore ipotesi? Noi, vivendo, diamo importanza alla vita, ma se, in questo momento, fossimo ancora fermi ad uno stato di "totale casualità", atomi e basta, chi ne risentirebbe, chi starebbe male? Sarebbe semplicemente un'altra forma di universo. Alla fine, vita è solo termine per definire il nostro stato,e, ripeto, sarebbe egoista reputarlo il migliore.
(Spero che abbiate capito qualcosa :lol: )




Concordo con questa critica alla visione antropocentrica dell'anima.
Inoltre, hai posto in luce un argomento altrettanto delicato : l'evoluzione. Spesso si associa l'intelligenza ad un rango più evoluto, inserendovi anche il concetto di anima. Che cos'è l'anima? Si riduce alla manifestazione più intrinseca e favolosa dell'intelligenza, ovvero la coscienza? Se è di questo che parliamo, allora siamo gli unici esseri ( escludendo eventuali extraterrestri intelligentemente pari o superiori a noi ) a possedere uno spirito? No, non credo nell'anima (intesa come corpo trascendentale parallelo a quello materiale).
Credo nella complessità dell'essere umano, su questo non ci piove. In termini di sviluppo biologico i nostri neuroni hanno formato un macchinario astruso e complicato, pieno di potenzialità incredibili ancora da indagare. Da questo complesso di impulsi, feedback e riorganizzazioni, è nato il conscio. E, a seguirlo, il subconscio e l'inconscio. E' ''solo'' questo a renderci speciali. Perché se dovessimo paragonarci alle formiche, il loro numero di unità farebbe impallidire il nostro. Se dovessimo paragonarci agli archeobatteri, le loro capacità di adattamento riderebbero delle nostre. Esistono milioni di specie che, come ha detto Fryder, posseggono un senso, uno scopo, molto più preciso del nostro ( che, tra l'altro.. qual è?! ).
Forse non ha nemmeno senso chiedersi che cosa ci fosse prima della vita. Forse tutto lo è. Per me corrisponde al concetto di vibrazione, di energia, di quantistica. Anche la materia inerte è vita. Ci trasformiamo continuamente in qualcos'altro. In questo preciso momento atomi del mio corpo andranno a comporre l'aria, la terra, il divano di casa mia, una pianta. E se è l'unità, se è la comunione di miliardi e miliardi di cellule che ci rende unici e Vivi nella nostra interezza, non lo sono forse anche gli atomi che costantemente se ne vanno via dalla nostra pelle e dai nostri polmoni?
Si potrebbe dire che ciò che è vita è anche organico, quindi tutto quello che possiede il carbonio, amminoacidi e acidi nucleici come elementi principali di riassortimento. O forse la vita è insita in ogni cosa, e l'organico la rende solo visibile?
Seduto in silenzio, senza fare nulla, arriva la primavera e l'erba cresce da sola.“ - Matsuo Bashō.
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Re: Cosa c'è prima della vita?

Messaggioda LordOfDreams » 05/09/2011, 19:50

X FRyder.

Mmmm…purtroppo ho un’avversione innata per gli approcci filosofeggianti. Allora cerchiamo di incominciare un confronto che comunque possa essere costruttivo.
Data la quantità di argomenti affrontati, preferisco suddividere punto per punto.

-Vi riferite a un percorso da seguire, scelte da prendere, libero arbitrio, il fatto che l'anima è sempre presente in un surrogato di "etere", e nel momento in cui nasce un nuovo essere, essa va a "irradiare" il corpo, fino a quando non sopraggiunge la morte, e ritorna poi allo stato primordiale, pronta per essere riutilizzata –

Mah questo non avrebbe senso. Per le mie conoscenze l’anima potrebbe essere considerata come energia in continua evoluzione. Gli stadi che affronta nel mondo materiale (se così lo si vuol chiamare), ossia la vita, come gli stadi che “probabilmente” affronta nell’altra realtà, quella della “non vita” (non so come altro definirla), potrebbero essere complementari e funzionali alla maturazione dell’anima stessa.

- Secondo me, da un lato, questo discorso è egoista nel confronto di tutti gli altri esseri viventi(e non). Se parliamo di questo "pre-vita", come un'immensità di anime, come la mettiamo, (e non sto scherzando), con i più banali insetti, le piante? Il fatto che noi pensiamo, vediamo, sogniamo, elaboriamo informazioni, non significa che siamo più importanti di altri essere. Da questo punto di vista, le piante sono più importanti, hanno uno scopo, producono ossigeno e ci permettono la vita, noi, al contrario, vaghiamo senza scopo, almeno a questo mondo. Anche un semplice virus, una cellula, elabora informazioni, interagisce con l'ambiente esterno, il fatto che non abbia un livello di intelligenza pari al nostro, non discrimina il fatto che viva. Perchè non dovrebbe avere un anima,e possedere libero arbitrio, e tutto quello che ne va dietro?-

Allora, intanto i virus non sono considerati, biologicamente parlando, esseri viventi. Inutile spiegare il xkè, andremmo fuori tema (scusate la precisazione ma non riesco a restare nella mera speculazione filosofica, mi repelle). Per quel che riguarda altri esseri viventi e non (si, perché si ritiene che anche i minerali posseggano una sorta di anima primordiale. Ma qui si va troppo sul filosofico-teorico. Inutile ora), rifacendoci all’anima come percorso in evoluzione, l’anima dell’uomo può essere considerata allo stadio più avanzato (Occhio! Questo non vuol dire sia la più importante. Ogni livello è fondamentale per gli altri!). Essa è infatti l’unica in grado di sviluppare “coscienza” (ora, prima di dire che anche gli animali sviluppano coscienza, sarebbe meglio documentarsi su cosa voglia dire “produrre coscienza”. Un conto è dire "essere coscienti", un altro è dire "sviluppare coscienza"). Poi, La pianta non ha libertà di scelta su come comportarsi, può fare solo ed esclusivamente quello per cui è nata. L’animale ha maggior libertà e, se pur in ristretta misura, evidenzia delle sfumature tra esemplari. Ma è comunque prigioniero della gabbia degli istinti. Non esiste, anche in questo caso, un animale che non faccia quello per cui è nato. Un leone sarà sempre e solo un leone. Una formica idem. Ecc.
Questo nn vuol dire che siano “meno importanti biologicamente”, anzi. Ma quello biologico è tutt’altro discorso.
Sul fatto che l'uomo vaghi senza scopo...beh...mi sembra palesemente un po' un'inesattezza. Lo scopo dell'uomo è proprio cercare il suo scopo nel mondo e portare all'apice il percorso della sua anima, che, sia chiaro, è molto più concreta di qunato si possa pensare!

- Perchè le persone anziane dimenticano tutto? Perchè il cervello smette di funzionare per il verso giusto, e non riesce più a elaborare informazioni, ma se quello che noi pensiamo, crediamo, e frutto di quella che chiamiamo anima, questo non dovrebbe avvenire; l'anima dovrebbe essere eterna, e invece, alla fine, tutti sono destinati alla morte e alla degradazione di tutto quello che abbiamo vissuto.
Forse allora, l'anima non esiste, e tutto quello che noi crediamo esistere è solo frutto dell'elaborazione cervello, e nel momento in cui moriamo, tutto va perso, nel nulla. -

Questa parte non è che ha molto senso. Non so che formazione tu abbia, ma forse stai facendo un po’ di confusione. Il sistema organico va incontro a processi degenerativi. Questi processi, tal volta (se non sempre), sono proprio la voce dell’anima che si ribella alle gabbie culturali che imponiamo e che distanziano dal percorso a cui ciascun essere umano è destinato (la medicina psicosomatica legge il “senso delle malattie” considerando mente e corpo come un’unica espressione). Prima abbiamo parlato di "libero arbitrio"; secondo me èproprio il L. A. il diavolo e l'acqua santa dell'essere umano. Poi, Quello che pensiamo e crediamo nn è affatto frutto dell’anima…(?) è frutto di meccanismi biologici scientificamente accertati (almeno in larghissima misura). Alla “fine”, come dici tu, è destinata la parte organica. L’anima è un’altra cosa. Io mi permetto un’assonanza un po’ rischiosa: l’anima sta al corpo = il genotipo sta al fenotipo…questa è tosta, però “potrebbe” calzare.

Poi te parli di casualità. Qua purtroppo rischiamo di aprire una disquisizione pressoché infinita…Io penso che siano molto poche le cose che accadano a caso…e non credo affatto nelle disposizioni casuali.
In conclusione, quando si parla di stadi di evoluzione, non è che ce ne siano di migliori o peggiori. Sono semplicemente diversi. E nelle “catene” tutti gli stadi, dai più alti ai più bassi (perché una scala evolutiva è assolutamente stilabile), hanno eguale importanza. Sono tutti vitali gli uni per gli altri.
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