da Summer » 07/07/2011, 2:23
Io ricordo diverse cose di quando ero molto piccola, prima dei tre anni. Credo che di quel periodo si ricordi pochissimo perchè non si ha consapevolezza di come funziona il mondo, di chi siamo e cosa facciamo, insomma, come ci potrebbe ricordare di un tavolo se non si conosce che cos'è un tavolo e a che cosa serve? Qualcosa del genere. In ogni caso è sicuramente tutto stampato nel nostro cervello e influenza il nostro comportamento abituale in ogni momento (ciò che accade nei primi 3 anni di età è fondamentale nella formazione del carattere, è stato studiato.)
Delle cose che ricordo alcune forse mi sono state raccontate quindi non so fino a che punto sia ricordo o racconto del ricordo.
Ricordo di una boccia per pesci in cima ad uno scaffale del bagno in cui ero convinta vi fosse un pesce rosso, e volevo tanto che venisse presa e messa giù, invece il pesce era morto da tempo ma o non me l'avevano detto o non l'avevo capito, comunque ero convinta che nella boccia ci fosse sempre il pesce (o fossero un'unica entità, boccia/pesce, indivisibili).
Un'altra cosa che mi stupiva molto fu quando iniziai a prendere coscienza. Mi chiesi per la prima volta: "Perchè mi chiamo proprio così, ho questo nome e questo cognome, ho questa faccia? Abito in questo piccolo paese, ho questi genitori?" Mi sembrava così strano, mi guardavo allo specchio e mi chiedevo perchè, con tante possibilità, io fossi proprio così e avessi quel nome che mi era stato insegnato a ripetere in maniera automatica dai miei genitori e dalle altre persone. "Come ti chiami?" "Chi è il tuo papà?" "Quanti anni hai?" Tutti ottenevano le risposte che volevano sentirsi dire. Allora fu la prima volta che mi resi conto di essere una persona, un singolo individuo fra tutti quei miliardi di possibilità, e ciò mi sembrava così strano; alla fine negli anni mi ci sono abituata e ho iniziato a trovarlo normale, che io fossi proprio io. Ma non è così banale, per una persona che non è mai stata al mondo. Che viene da un'altra dimensione, quella della non-esistenza, non è così banale passare all'esistenza.
Vi è mai capitata una sensazione simile, da bambini? Di rendervi conto di cosa siete, di dove siete, del vostro nome, di rifletterci e realizzarlo finalmente?
E' che lo trovavo strano, di essere così. Credo fosse una delle prime volte che mi guardavo allo specchio. Anche il mio nome, mi sembrava strano. Mi chiedevo chi avesse scelto tutto questo per me, come avevo fatto a calarmi nella realtà e perchè proprio in quella, con tutte quelle persone che mi circondavano e che mi consideravano parte integrante della loro dimensione esistente. Quando ho iniziato a farmi domande di tutte queste cose penso di aver avuto sui 3-4 anni, e la sensazione di stranezza di dov'ero mi è passata solo molti anni dopo...