Indice Conversazioni Off Topic La dimora del filosofo > Il ricordo più lontano

Pensieri liberi di un certo spessore, riflessioni, ipotesi e speculazioni di varia natura. Ragionamenti all'interno dell'ambito umanistico non necessariamente attinenti all'onironautica.

Il ricordo più lontano

Messaggioda Ubik » 26/04/2011, 2:16

Buonasera, mi sono da poco presentato, ho colto l'occasione per esplicare un dilemma che mi tartassa da un bel po, quando la mente inizia a ricordare? Cosa succede in quegli attimi? Perchè la nostra infanzia ci appare un profondo buco nero? Perchè tutta la realtà mi da sempre più l'impressione di essere soltanto una mia creazione? Mi capita troppo spesso ormai, come in un sogno non sappiamo come ci troviamo in una tale situazione (puro stile inception), non sappiamo come ci troviamo in questo mondo, ne abbiamo soltanto un vago ricordo (che può essere stato innestato, per darci umanità, alla mò di replicante come in "blade runner"). Il nostro inizio è tutto sfumato tra il niente e la ragione, la nostra fine mi appare come un brusco taglio netto, e l'inizio di un qualcosa non immaginabile (come immaginare il nulla?). Pensieri che alle 2 e un quarto sono pure normali :lol:
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Re: Il ricordo più lontano

Messaggioda dixit » 26/04/2011, 13:09

Capisco perfettamente cosa intendi.
Le grandi domande esistenziali sono state formulate sin dall'antichità per via dei misteri a cui non troviamo risposta... ma siamo qui per indagare :D
E' una bella aventura no?
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Re: Il ricordo più lontano

Messaggioda Cenwyn » 26/04/2011, 13:32

Ho un amico che sostiene di ricordare quando veniva allattato... :shock:
La vita è scoprire quello che accade dopo il presente, un po' per volta
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Re: Il ricordo più lontano

Messaggioda matteo90 » 26/04/2011, 14:11

Il primo ricordo del quale ho coscienza risale a quando avevo un anno e mezzo : spinsi mia madre, incinta, contro un mobile. Mi sentii tanto in colpa che piansi per un giorno intero, e da quel giorno non me ne scordai più. Credo che il cervello operi fin dall'inizio un'accurata cernita tra le informazioni cui veniamo bombardati. Credo anche che queste informazioni siano sepolte nel profondo, ma che comunque siano, in una certa maniera, sempre disponibili e classificate. Inutile puntualizzare che i ricordi che rimembriamo meglio sono quelli che hanno un valore affettivo-sentimentale prioritario, e che la neurofisiologia tenda a relegare i ricordi più remoti in un angolo inconscio della nostra personalità. Se fossimo consapevoli di tutti i miliardi di dati che riceviamo, i neuroni andrebbero in fumo : WallBash :
Direi più che altro che ogni ricordo si ''stampa'' nel cervello, andando a costruire un nuovo circolo sinaptico, che sommato agli altri forma il carattere.
Seduto in silenzio, senza fare nulla, arriva la primavera e l'erba cresce da sola.“ - Matsuo Bashō.
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Re: Il ricordo più lontano

Messaggioda LuKe94 » 26/04/2011, 15:43

Sognare il primo ricordo.. Potrebbe essere una task molto interessante..
“Professore, è vero tutto questo? O sta accadendo dentro la mia testa?”
“Certo che sta accadendo dentro la tua testa, Harry! Dovrebbe voler dire che non è vero?”
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Re: Il ricordo più lontano

Messaggioda Ubik » 26/04/2011, 15:52

Io non riesco ad andare oltre all'asilo, ho tantissimi ricordi dell'asilo ma non riesco a ordinarli cronologicamente. Sarebbe fantastico ricordare i primissimi momenti di vita : Love 2 :
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Re: Il ricordo più lontano

Messaggioda AFCL » 26/04/2011, 17:46

io ho brevi ricordi dell'asilo, ma alcuni credo siano sogni fatti da adolescente in cui ero all'asilo!
il resto è un buco nero!

Cmq i primi 3 anni sono fondamentali per la formazione del cervello e anche per assimilare prime informazioni! Quindi credo che avanzando con l'età alcune info vengano sovrascritte, cioè in quel momenti si creano i collegamenti che formano la memoria a lungo termine... quindi sono soggetti a mille rimodellamenti... credo sia impossibile ricordare con precisione un evento avvenuto nei primi 3 anni di vita! al massimo lo si ricorda perché ci è stato raccontato o perché una foto o un video ci fa rispolverare quel momento...
non saprei... poi da piccolo si ha una differente consapevolezza... quindi credo che sia molto difficile se non quasi impossibile ricordare quel preciso arco di tempo!
Se credi di non saper volare... è perchè pensi di non poterci riuscire...
Per quanto la cosa possa essere controintuitiva, i sogni e le allucinazioni rivelano che il mondo che vediamo fuori di noi è in realtà dentro di noi.
Alla nascita la mente è una tabula rasa, oppure abbiamo alcune conoscenze innate? Secondo me, è una tabula rasa. (Caleb Carr)
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Re: Il ricordo più lontano

Messaggioda blackmoral » 26/04/2011, 20:58

AFCL ha scritto:io ho brevi ricordi dell'asilo, ma alcuni credo siano sogni fatti da adolescente in cui ero all'asilo!
il resto è un buco nero!

Cmq i primi 3 anni sono fondamentali per la formazione del cervello e anche per assimilare prime informazioni! Quindi credo che avanzando con l'età alcune info vengano sovrascritte, cioè in quel momenti si creano i collegamenti che formano la memoria a lungo termine... quindi sono soggetti a mille rimodellamenti... credo sia impossibile ricordare con precisione un evento avvenuto nei primi 3 anni di vita! al massimo lo si ricorda perché ci è stato raccontato o perché una foto o un video ci fa rispolverare quel momento...
non saprei... poi da piccolo si ha una differente consapevolezza... quindi credo che sia molto difficile se non quasi impossibile ricordare quel preciso arco di tempo!


Sottoscrivo. Si stanno ancora formando i circuiti sinaptici, alias la memoria è poca. Però non credo che sia impossibile ricordarsi qualcosa dei primi tre anni di vita. Mi ricordo benissimo di una mattina in cui ho bevuto il latte prima dal biberon e poi dalla tazza e i miei genitori erano tutti contenti che avessi imparato a bere dalla tazza... E direi che è successo ben prima dei tre anni. Poi ho altri ricordi, ma confusi, e non vorrei fossero sogni successivi.
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Re: Il ricordo più lontano

Messaggioda Summer » 07/07/2011, 2:23

Io ricordo diverse cose di quando ero molto piccola, prima dei tre anni. Credo che di quel periodo si ricordi pochissimo perchè non si ha consapevolezza di come funziona il mondo, di chi siamo e cosa facciamo, insomma, come ci potrebbe ricordare di un tavolo se non si conosce che cos'è un tavolo e a che cosa serve? Qualcosa del genere. In ogni caso è sicuramente tutto stampato nel nostro cervello e influenza il nostro comportamento abituale in ogni momento (ciò che accade nei primi 3 anni di età è fondamentale nella formazione del carattere, è stato studiato.)
Delle cose che ricordo alcune forse mi sono state raccontate quindi non so fino a che punto sia ricordo o racconto del ricordo.

Ricordo di una boccia per pesci in cima ad uno scaffale del bagno in cui ero convinta vi fosse un pesce rosso, e volevo tanto che venisse presa e messa giù, invece il pesce era morto da tempo ma o non me l'avevano detto o non l'avevo capito, comunque ero convinta che nella boccia ci fosse sempre il pesce (o fossero un'unica entità, boccia/pesce, indivisibili).

Un'altra cosa che mi stupiva molto fu quando iniziai a prendere coscienza. Mi chiesi per la prima volta: "Perchè mi chiamo proprio così, ho questo nome e questo cognome, ho questa faccia? Abito in questo piccolo paese, ho questi genitori?" Mi sembrava così strano, mi guardavo allo specchio e mi chiedevo perchè, con tante possibilità, io fossi proprio così e avessi quel nome che mi era stato insegnato a ripetere in maniera automatica dai miei genitori e dalle altre persone. "Come ti chiami?" "Chi è il tuo papà?" "Quanti anni hai?" Tutti ottenevano le risposte che volevano sentirsi dire. Allora fu la prima volta che mi resi conto di essere una persona, un singolo individuo fra tutti quei miliardi di possibilità, e ciò mi sembrava così strano; alla fine negli anni mi ci sono abituata e ho iniziato a trovarlo normale, che io fossi proprio io. Ma non è così banale, per una persona che non è mai stata al mondo. Che viene da un'altra dimensione, quella della non-esistenza, non è così banale passare all'esistenza.

Vi è mai capitata una sensazione simile, da bambini? Di rendervi conto di cosa siete, di dove siete, del vostro nome, di rifletterci e realizzarlo finalmente?

E' che lo trovavo strano, di essere così. Credo fosse una delle prime volte che mi guardavo allo specchio. Anche il mio nome, mi sembrava strano. Mi chiedevo chi avesse scelto tutto questo per me, come avevo fatto a calarmi nella realtà e perchè proprio in quella, con tutte quelle persone che mi circondavano e che mi consideravano parte integrante della loro dimensione esistente. Quando ho iniziato a farmi domande di tutte queste cose penso di aver avuto sui 3-4 anni, e la sensazione di stranezza di dov'ero mi è passata solo molti anni dopo...
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Re: Il ricordo più lontano

Messaggioda Snockfy » 07/07/2011, 3:40

Il mio primissimo ricordo dura un attimo e risale a quando avevo pochi mesi di vita. Sono nel marsupio di mia madre in un supermercato, l'atmosfera è molto rossa e sfocata. L'ho capito dopo cosa rappresentasse quel ricordo, ovviamente.... Ma è il più vecchio che ho.
Ne ho altri di quando ero piccolina, ma non così tanto. Mi ricordo il primo giorno di scuola materna, i pianti! Oppure mi ricordo anche quando ho imparato a legare insieme i suoni delle lettere, cioè quando ho imparato a leggere: avevo tre anni e mezzo :) e leggevo i nomi sulle lapidi della gente, eravamo andati al cimitero...

Quello che dice summer.... Anche io credo di aver incominciato a farmi queste domande verso quell'età, e se devo essere sincera continuo ancora adesso a farmele! Com'è possibile che io, proprio io, sono qui, ora? Ho un mio corpo, un'interiorità... e sono simile ma così diversa dal resto delle persone? Come è possibile che abbia una mente, che abbia dei pensieri, perché sono proprio io? XD
♫♪♫ My soul is painted like the wings of butterflies... fairytales of yesterday will grow but never die... I can fly, my friends!!! ♫♪♫

♫♪♫ Is this the real life? Is this just fantasy? ♫♪♫

~Felie's sister~ : Wink :

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