Senza voler offendere nessuno, mi sembra che Dio è una parola molto popolare, che spesso si preferisce ridefinire e rigirare in tutti i modi così che significhi tutto e niente - o, addiritura tutto E QUINDI niente - piuttosto che semplicemente negare.
Penso che il panteismo ne sia un esempio lampante - che differenza c'è fra un Dio che è l'Universo ed un Universo senza Dio? Nessuna, ma penso che la prima frase suoni meglio, per molti.
Ho il presentimento che molti che parlano di divinità impersonali siano in realtà atei/agnostici con una vena poetica/retorica/simbolica.
Rake ha scritto: Dio è sempre stato nella nostra mente.
E prima della nostra mente? Quando non ci saranno più menti, Dio sara' morto?
Insomma, un Dio non eterno e mortale. Liberi di chiamarlo come si vuole, ma non mi sembra un granche'
Da un punto di vista linguistico-psicologico, trovo interessante come 'Dio' sia così simile ad Io, quasi come se ne fosse un estensione...
Oppure, è una parola breve - God, Allah...quasi come a suggerire confermare che si tratti di un concetto basilare(nel senso di istintivo/innato. Ma c'è chi come Plantinga intendeva in un altro senso e voleva usarla come 'prova'...ma tralascio).
Se il Divino esiste nella mente dell'uomo, ritengo sia SOLO come concezione, innata, privilegiata ma non trascendente(qualsiasi cosa significhi).
ErikBauer ha scritto:Ma infatti non parlo della dimostrabilità dell'esistenza di dio... parlo del fatto che ognuno è libero di credere che esista o no e del fatto che la scienza ha, allo stato attuale, ben poca voce in capitolo.
Ma non cadiamo nell'errore - o strategemma retorico? :Wink : - comune di ritenere che, se la scienza non ha voce in capitolo, allora necessariamente la ha qualche altra forma di 'conoscenza'. AKA 'se non lo sanno gli scienzati sicuramente lo sapranno i sacerdoti/sciamani'
blackmoral ha scritto: Quindi per favore asteniamoci tutti dal dire che Dio esiste o meno, perché ne una teoria né l'altra sono dimostrabili e rimangono sempre opinioni.
Non tutte le opinioni sono equivalente, ed alcune definizioni di Dio potrebbe essere più o meno coerenti. A meno che ovviamente non si voglia mettere la logica da parte - Dio come X ma anche non X.
Ma a quel punto, che senso ha la teologia? Dio è buono ma anche cattivo, onnipotente ma anche impotente, onniscente ma anche onni-ignorante et così via.
Certo è comune dire che Dio è inconcepibile, indefinibile...ma di fatto è proprio questo il 'lavoro'delle religioni, specie di quelle che affermano che il Divino operi nella storia.
Sì, ma l'energia da dove spunta? Perché non può semplicemente non esistere nulla? Sarebbe sicuramente più coerente.
Non necessariamente. Il nulla come stato di 'default' è certamente intuitivo, ma non è detto che debba essere così. E' d'altronde non credo che postulando un entità intelligente anteriore al Big Bang si risolva qualcosa.
Ora, io chiamo questo grande punto interrogativo alla fine delle mie domande Dio e scelgo di considerarlo Padre. Scelgo liberamente di credere nella Sua misericordia anziché in un qualcosa che ha creato l'universo e ne rimane indifferente perché, detto fra noi, il pensiero è confortante. Scelgo di credere nella salvezza dell'anima e tutto il resto perché è una filosofia che mi piace e mi si addice. Non sono supportata da tesi di nessun tipo ovviamente e per questo non intendo fare proselitismo.
Complimenti per l'onestà - non è sarcasmo. Ma credere per stare meglio è alla fine una questione puramente estetica/sentimentale.
Due ultime precisazioni:
1. Dio, se la vogliamo vedere dal punto di vista della stretta tradizione teologica giudeo-cristiana, non ha alcun bisogno delle preghiere.
Da quel poco che so, questa tradizione è molto cristiana e poco giudaica. Per quanto Dio sicuramente puo intervenire nella vita degli uomini, dubito ci sia un equivalente alla salvezza nella tradizione giudaica(che ovviamente, come il Cristianesimo, non è monolitica).
Ma d'altra parte, un Dio che ha bisogno della preghiera(o di altro)sara' estraneo alla tua concezione del divino, ma per altri non è così assurdo. Pensa ai sacrifici, alle divinità che *necessitano* di sacrifici..
Nel mito gli Dei devono talvolta ricorrere ad intermediari (semi)mortali, e non è detto che essere l'unico Dio sia garanzia di onnipotenza.
Un entità che non sia onnipotente, onniscente ed onnibenevolente è certamente concepibile, e anche se non corrisponde al concetto tradizionale(occidentale)di Dio verebbe comunque chiamata così.
Se volesse, potrebbe salvarci anche senza quelle, ma ci chiede di pregare per la salvezza perché sia una nostra libera scelta. Se io non voglio essere salvata, Egli rispetta la mia decisione.
Tralasciando che il libero arbitrio mi sembra un concetto piuttosto sopravvalutato.
Spesso si dimentica che viene sempre esercitato(supponendo che esista e sia effettivamente esercitato) in un ambiente e con limiti dei quali un ipotetica divinità creatrice sarebbe responsabile.
Perche' creare un universo dove c'è bisogno di salvezza?
Perche' rendere la non-salvezza la condizione di default?
Perche' per 'scegliere' di salvarsi bisogna pregare e presumibilmente fare qualche sforzo personale(questo si applica più alla salvezza-tramite-opere, suppongo...)?
Talvolta si afferma che l'Inferno è scelta e non punizione, conseguenza del libero arbitrio - eppure non mi risulta che questo genere di teologia contempli, fra le possibile scelte, la semplice cessazione dell'esistenza, la reincarnazione, una continauta esistenza terrena...
Magari ci sono pensieri o azioni che non puoi neanche concepire, ma un altro essere può - in che modo questo si concilia col libero arbitrio?
2. Attenti a dire che noi siamo Dio e che potremmo modificare il mondo a nostro piacimento. Il passo da quest'affermazione alle sue conseguenze (perseguire la propria felicità con ogni mezzo e l'inutilità di ogni morale che si pone da ostacolo tra noi e il nostro fine) è breve. Si finisce nel cosiddetto satanismo, che è terreno spesso di stronzate indicibili, scusate il termine.
Alcune forme di 'Satanismo' sono semplicemente un umanesimo particolarmente, diciamo, passionale. Magari qualcuno sceglie di vedere Satana come eroe positivo(hai presente Prometeo?) e ne riceve un conforto paragonabile a quello che il Cristianesimo da a te.
Che poi sia falso che possiamo modificare il mondo nostro piacimento(dico in senso tecnico, non etico!) è banale.
Per quanto mi riguarda - se DEVO proporre un concetto di Dio che posso personalmente accettare o perlomeno ritenere possibile se non probabile...non saprei che dire.
Diciamo che ho una vaga simpatia per il Deismo, ma ritengo che abbia un problema simile a quello del Panteismo, di postulare enti non necessari per questioni fondamentalmente
estetiche.
Ma ripeto, preferisco non crearmi o postularmi un Dio su misura. Di sicuro non 'esigo' che abbia qualcosa a che fare con QUALSIASI forma di spiritualità esistente.