Indice Conversazioni Off Topic La dimora del filosofo > Verità soggettiva

Pensieri liberi di un certo spessore, riflessioni, ipotesi e speculazioni di varia natura. Ragionamenti all'interno dell'ambito umanistico non necessariamente attinenti all'onironautica.

Verità soggettiva

Messaggioda SandStorm » 01/12/2011, 22:22

Cos'è la verità?


La risposta a questa domanda ormai è diventata soggettiva, ognuno crede a una verità diversa e ognuno è fermamente convinto della sua verità. Ma non tutti possono avere ragione, infatti la verità è qualcosa di oggettivo non può essere interpretata in modo diverso perchè la verità è quello che è e non può essere cambiato c'è gente che impiega la sua vita a cercare la verità e nel capire cosa è giusto e cosa è sbagliato ma le nostre scelte e il nostro modo di pensare viene continuamente influenzato dalle persone con cui viviamo.

Nel mondo d'oggi si è creato un'atteggiamento di superficialità nei confronti di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ognuno è libero di pensare a ciò che vuole ma qualcuno avrà pur torto!

Infatti è giusto cercare a tutti i costi una risposta? sprecare la propria vita per una propria convinzione? o è meglio ignorarla vivendo la propria vita adesso? per esempio nel caso della vita dopo la morte..

I preti e le suore vivono tutta la loro vita terrena pregando convinte di una realtà che non è per nulla certa, che succederà quando moriranno? Se avevano ragione vivranno un'altra vita nella felicità.. ma se avevano torto avranno perso la loro intera esistenza.

Gli atei o comunque chi non crede nella vita dopo la morte vivrà la propria vita al massimo provando tutto ciò che essa gli offre, ma se avrà torto si troverà a dover passare la sua intera eternità nell'inferno (questo nel caso della religione cattolica)

Cosa è giusto fare? il nostro cervello formula le proprie idee secondo ideali altrui che potrebbero anche essere sbagliati! nessuno ci da la certezza di cosa accadrà ma NON POSSIAMO ignorare tutto ciò perché così avremmo torto in entrambi i casi. Ci sono persone che manipolano i nostri pensieri secondo i propri ideali. Anche se sei convinto di una verità a tal punto da sacrificare la tua vita per essa non puoi realmente sapere se è davvero la verità!

Voi come la pensate?
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Re: Verità soggettiva

Messaggioda oniro91 » 13/12/2011, 19:54

hai ragione nussuno sa se dio esiste perche' siamo nati perche' tutto esiste qual'e' lo scopo ultimo di questo sistema cosi complicato che noi stessi non riusciamo a definirne la natura intrinseca con certezza pur facendone parte e avendo a che fare con esso 24-7...
un giorno un vecchio amico mi disse se sei felice in questo momento allora stai andando bene....
poi quello che succedera dopo la vita lo affronterai dopo la vita ma per ora preoccupati solo di essere felice.
non e egoista come discorso ognuno deve pensare per se se a volte possiamo aiutare il prossimo ben venga ma ognuno deve fare cio che e meglio per se stesso.
come un gioco vince chi e piu bravo a giocare.
ciauz
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Re: Verità soggettiva

Messaggioda megalex » 13/12/2011, 20:59

Se parliamo di religione bè la cosa diventa abbastanza semplice. Ti basti pensare che esistono decine di tipi di religione ognuna con il suo dio e tutti pensano di essere nel giusto quando invece le loro convinzioni su quel tema sono solo frutto di indottrinamento

PEr quanto riguarda il tema della verità in generale secondo me bisogna vedere a cosa è applicata. Un conto è se parliamo di verità duali molto basilari del tipo: "L'aborto è giusto oppure no" un conto è se parliamo di robe piu complesse del tipo"Credo che il sistema capitalistico è giusto ed è l'unico sistema adeguato"
Fate finta che qui ci sia scritta una frase profonda e geniale
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Re: Verità soggettiva

Messaggioda LordOfDreams » 17/12/2011, 19:58

Sei partito con una domanda tosta e ne hai infilate un’altra decina ancora più toste lungo il tuo ragionamento : Smile : .
Vediamo un po’...

Che intendi per “ricerca della verità”?
Se intendi il tuo personale sistema di valori, riferiti ad un “modo unico di stare al mondo”, beh, viene da sé che è determinante. La vita trova senso solo se si è orientati alla volta della propria verità, altrimenti saremmo fotocopie…inutili.
Ma a mio avviso è sbagliato porre una domanda del tipo: “cos’è la verità”, perchè ogni verità, partorita come risultante di un percorso di maturazione, è assolutamente intima e comprensibile esclusivamente dalla persona che l’ha colta (e forse nemmeno completamente). Alle volte si possono condividere dei segmenti, ma non di più.
Per quello che riguarda la risposta, non vorrei passare per filosofico, però ritengo che la verità sia una conseguenza della ricerca di sé stessi. Non credo si possa “ricercare la verità”. Più probabilmente questa viene man mano che si prende confidenza con la nostra essenza.

Per quello che riguarda i preti, lasciati dire che ci sono leggi naturali che si ritrovano ovunque, dal infinitamente piccolo all’infinitamente grande. Ed io non conosco una sola legge biologica, materiale o mentale che preveda una duratura eterna di qualcosa. Per questo tendo ad escludere la presenza del “regno dei cieli” inteso come luogo di gioia e serenità eterna. Per altro conseguibile solo nel momento in cui ci si attenga a regole scritte, offerteci come comandamenti divini.

SandStorm ha scritto:Gli atei o comunque chi non crede nella vita dopo la morte vivrà la propria vita al massimo provando tutto ciò che essa gli offre, ma se avrà torto si troverà a dover passare la sua intera eternità nell'inferno (questo nel caso della religione cattolica)

Vabbè, penso che a sta cosa che hai scritto non c'è manco bisogno de risponde, no?

Per finire, il cervello incomincia col formulare ideali sulla scorta di quanto appreso dagli altri, ma, è lì viene il difficile, poi è compito nostro metterlo in condizioni di andare oltre ed elaborare qualcosa di suo. Esattamente come accade per le grandi scoperte scientifiche. Si parte sulla scorta di conoscenze altrui, per arrivare la dove non può arrivare nessuno.
In termini analitici chi vuole percorrere la strada della maturazione viene definito: “Un cavaliere errante che percorre strade sempre più deserte”.
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Re: Verità soggettiva

Messaggioda giano » 17/12/2011, 20:39

Sono d'accordo questa volta con quello che in generale avete scritto però con una conclusione diversa: essendo soggettiva (considerando come soggetto l'umanità intera) e magari comprovata solo limitatamente da fatti esterni la verità non esiste, esiste qualcosa che per quel range analizzato è vero. L'unico modo sicuro per procedere è quello di eliminare le idee false anche se è un metodo orribile in quanto esistono molti modi per spiegare un evento in modo falso, bisognerebbe concentrarsi su quelle che sembrano descrivere la realtà in modo esatto testandole su contesti più ampi. Se non regge a questo test è falsa come verità. Purtroppo limitazioni fisiche ci impediscono di avere una verità assoluta che non cambia e inventarsi realtà diverse non provate è mangiarsi la coda.


Infatti è giusto cercare a tutti i costi una risposta? sprecare la propria vita per una propria convinzione?

Dato che nessuno uomo si accontenta di procreare, mangiare e morire come ogni altra creatura... :lol:
E' un piccolo svantaggio di pensare, molti risolvono facendo far pensare un antico libro, un vecchio eremita, una scatola luminosa, un uomo in giacca e cravatta o addirittura un invenzione puramente mentale, metodi vigliacchi direi.
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Re: Verità soggettiva

Messaggioda cikalino » 17/12/2011, 20:47

megalex ha scritto:Se parliamo di religione bè la cosa diventa abbastanza semplice. Ti basti pensare che esistono decine di tipi di religione ognuna con il suo dio e tutti pensano di essere nel giusto quando invece le loro convinzioni su quel tema sono solo frutto di indottrinamento


Beh, mica è detto.
Io ho "aderito" ad una visione della vita buddhista, ma non reputo la religione cattolica sbagliata.
Neppure l'ateismo reputo sbagliato, e nemmeno l'agnosticismo.
Se vuoi sapere come questo sia possibile, almeno per me, beh chiedimelo : Sig :

Se non interessa non ne parlo, anche perché il discorso sarebbe piuttosto ostico e lungo (nonché un pochino off topic).
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Re: Verità soggettiva

Messaggioda ixbalam » 17/12/2011, 21:11

il buddismo non è una religione, come, per motivi diversi non lo è l'induismo.
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Re: Verità soggettiva

Messaggioda ixbalam » 17/12/2011, 22:07

se sei buddista reputerai il cattolicesimo uno stadio diverso di evoluzione ma sicuramente non qualcosa di giusto. altrimenti, come al solito cikalinizzi.
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Re: Verità soggettiva

Messaggioda SandStorm » 17/12/2011, 23:13

LordOfDreams ha scritto:Sei partito con una domanda tosta e ne hai infilate un’altra decina ancora più toste lungo il tuo ragionamento : Smile : .
Vediamo un po’...

Che intendi per “ricerca della verità”?
Se intendi il tuo personale sistema di valori, riferiti ad un “modo unico di stare al mondo”, beh, viene da sé che è determinante. La vita trova senso solo se si è orientati alla volta della propria verità, altrimenti saremmo fotocopie…inutili.
Ma a mio avviso è sbagliato porre una domanda del tipo: “cos’è la verità”, perchè ogni verità, partorita come risultante di un percorso di maturazione, è assolutamente intima e comprensibile esclusivamente dalla persona che l’ha colta (e forse nemmeno completamente). Alle volte si possono condividere dei segmenti, ma non di più.
Per quello che riguarda la risposta, non vorrei passare per filosofico, però ritengo che la verità sia una conseguenza della ricerca di sé stessi. Non credo si possa “ricercare la verità”. Più probabilmente questa viene man mano che si prende confidenza con la nostra essenza.

Per quello che riguarda i preti, lasciati dire che ci sono leggi naturali che si ritrovano ovunque, dal infinitamente piccolo all’infinitamente grande. Ed io non conosco una sola legge biologica, materiale o mentale che preveda una duratura eterna di qualcosa. Per questo tendo ad escludere la presenza del “regno dei cieli” inteso come luogo di gioia e serenità eterna. Per altro conseguibile solo nel momento in cui ci si attenga a regole scritte, offerteci come comandamenti divini.

SandStorm ha scritto:Gli atei o comunque chi non crede nella vita dopo la morte vivrà la propria vita al massimo provando tutto ciò che essa gli offre, ma se avrà torto si troverà a dover passare la sua intera eternità nell'inferno (questo nel caso della religione cattolica)

Vabbè, penso che a sta cosa che hai scritto non c'è manco bisogno de risponde, no?

Per finire, il cervello incomincia col formulare ideali sulla scorta di quanto appreso dagli altri, ma, è lì viene il difficile, poi è compito nostro metterlo in condizioni di andare oltre ed elaborare qualcosa di suo. Esattamente come accade per le grandi scoperte scientifiche. Si parte sulla scorta di conoscenze altrui, per arrivare la dove non può arrivare nessuno.
In termini analitici chi vuole percorrere la strada della maturazione viene definito: “Un cavaliere errante che percorre strade sempre più deserte”.


Come ricerca della verità io intendevo il riconoscere ciò che è vero e giusto indipendentemente da ciò che gli altri possono credere..

L'uomo di un millennio fa era estremamente convinto che il sole girasse intorno alla terra.. Per lui era una cosa ovvia e dimostrata.. bastava vedere che il sole al mattino si trovava in un punto e di pomeriggio in un'altro. Poi Galilei ha rimesso in discussione la questione e ha provato il contrario (correggetemi se sbaglio). Chi ti dice che quello che tu pensi sia ovvio non possa essere messo in discussione da un'altro uomo tra 500 anni? Io non credo che ci sia la vita dopo la morte ma ci potrebbe essere un qualcosa che OGGI la nostra mente esclude (come nel caso di Galilei la teoria che è il sole che attrae gli altri pianeti) perchè troppo legata al materialismo e alle leggi fisiche che potrebbe accettare dal punto di vista scientifico la vita dopo la morte.

E perchè dici che alla cosa riguardante agli atei non c'è bisogno di rispondere?
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Re: Verità soggettiva

Messaggioda cikalino » 18/12/2011, 4:50

Ixbalam, quando le cose non si sanno si dovrebbe TACERE.
Non perdi occasione di provocare vedo.

ixbalam ha scritto:il buddismo non è una religione, come, per motivi diversi non lo è l'induismo.


Il buddhismo può essere classificato anche come religione (tra l'altro io ho detto di aver "aderito" ad una visione della vita buddhista, non ho detto ho aderito alla religione buddhista) così come anche l'induismo.

Il termine buddhismo è stato coniato in occidente, per la verità, ma il buddhismo può essere certamente visto come una religione in quanto percorso spirituale (suddiviso in diverse scuole: Theravada, Hinayana, Mahayana, Vajrayana, e tutte le sottoscuole di queste principali sviluppatesi in zone molto differenti del mondo).

se sei buddista reputerai il cattolicesimo uno stadio diverso di evoluzione ma sicuramente non qualcosa di giusto. altrimenti, come al solito cikalinizzi.


Non cikalizzo nulla, forse non lo sai ma ad esempio la figura del Cristo è vista con grande rispetto da molti maestri spirituali buddhisti, ritenuto un bodhisattwa (anche se non l'unica via per la liberazione, come inteso dalla Chiesa).

Posso pregare Gesù Cristo e praticare meditazione buddhista, ad esempio, ed essere perfettamente coerente.

Non credo in un Dio creatore con la barba ma molti concetti del buddhismo possono coincidere perfettamente con il cristianesimo.
Esempio: il paradiso come il nirvana, il peccato originale come il seme dell'ignoranza insito in tutti gli esseri umani, il Dio Padre e noi suoi figli come la natura di Buddha di tutti gli esseri, etc.

Il cattolicesimo non è sbagliato, è una diversa via di realizzazione.

Gli atei o comunque chi non crede nella vita dopo la morte vivrà la propria vita al massimo provando tutto ciò che essa gli offre, ma se avrà torto si troverà a dover passare la sua intera eternità nell'inferno (questo nel caso della religione cattolica)


Scusa ti faccio una domanda: secondo te, chi non crede nella vita dopo la morte non può vivere al massimo questa vita terrena?
Perchè?
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