SandStorm ha scritto:Per questo mi interessava capire anche perchè SandStorm fosse arrivato a porsi questa domanda, perchè sinceramente non ne concepisco la motivazione, l'utilità. Anche dovessimo sapere, dovessimo capire, cosa cambierebbe? Cosa potremmo raggiungere se non un nuovo "punto di casualità"?
Caro Dehrei (l'ho scritto giusto?) sono d'accordo su ciò che hai scritto. Perché porsi tutte queste domande? Perché non vivere tranquillamente la propria esistenza senza chiedersi da dove veniamo? chi siamo? perchè siamo? Sarebbe facilissimo ragionare in questa maniera. Ma l'uomo ha necessariamente bisogno di sapere! Questa domanda ti tartasserà fino alla fine della tua vita. Puoi vivere tranquillamente nell'illusione di aver trovato la risposta.. ma credo che non ci sia nessuno nel mondo che abbia completamente ragione. Fin quando ognuno ha la propria versione dei fatti e se la tiene per sè il problema non si pone.. Ma quando qualcuno è così convinto della propria idea da danneggiare altre persone allora non va bene! (esempio la caduta delle torri gemelle). E' per questo motivo che bisogna necessariamente trovare la verità.. C'è gente che sfrutta l'ignoranza delle persone per convincerla di idee SBAGLIATE per utilizzarle a proprio piacimento.. e questo non va bene.
Caro Sand, procederò passo per passo.
Dunque, in primis ti confiderò che il nome non lo hai scritto giusto: ebbene sì, manca una "i" e si scrive quindi Dehriei
ma ti perdono per questo.
Ironie a parte, io credo invece che la questione sia un po' diversa. Innanzitutto non credo che ragionare nei termini in cui ragiono io, o chi come me, sia semplicissimo, anzi credo che la naturale e più semplice tendenza dell'uomo sia ragionare esattamente come hai fatto tu e come anche io non nego di aver fatto in passato. Sembra essere quasi una domanda innata un dubbio che ci portiamo dietro dalla nascita anche se effettivamente anche questo è tutto da verificare. Potrebbe essere più semplicemente parte del retaggio culturale che poi assimiliamo dalla società circostante. Questo perchè fin dai tempi dei tempi, dai primi e antichi scritti possiamo notare come sia frequente l'elemento "pulce nell'orecchio": lo stesso esempio che facevo della mela può esserne la dimostrazione lampante.
Cosa intendo dire? Intendo dire che è normale che stimolare la curiosità di una persona produce nel maggiore dei casi un effetto di ricerca. Quindi se io continuo a dirti di non aprire un barattolo perchè è meglio che tu non sappia cosa ci trovi dentro, inevitabilmente tu, orsacchiotto curiosone alla ricerca del miele, lo aprirai.
Con questo esempio spero di averti fatto capire cosa intendo per difficoltà nel "tentativo di evitare di farsi troppe domande".
A questo punto mi dici che questa domanda mi tartasserà fino alla fine della mia vita e io ti rispondo: non permetterò questo. Non lo permetterò perchè non lascerò che una domanda si impossessi delle mie giornate insinuando mille "sè" e milla "ma" a cui di certo non potrò mai dare una risposta. E non vivrò nemmeno nell'illusione di aver trovato una risposta valida, vivrò semmai nella consapevollezza di non aver risposte per queste domande, io che sono nato come un comune piccolo uomo al pari di tanti altri. Poi in casa mia, mi posso sentire grande, unico e saccente ma limitatamente a ciò che vivo e ciò che mi circonda. Pensare il contrario è un delirio di onnipotenza, un atto di presunzione che ci fa pensare di poterci paragonare a qualcosa che non esiste.
Dici una frase giustissima quando affermi: "..ma credo che non ci sia nessuno nel mondo che abbia completamente ragione".
Potrei aggiungere che non c'è nessuno nemmeno che avrà mai la completa verità. Perchè così fosse dovremmo ipotizzare che un giorno Dio possa materializzarsi contemporaneamente davanti ad ogni singolo abitante del mondo nello stesso momento dicendogli "Io sono la verità". Non so dirti se succederà, ma anche se succedesse non sarebbe di sicuro perchè ci poniamo domande del genere e nemmeno per il volere di qualcuno, ma semplicemente perchè doveva succedere.
Allora perchè cercare di forzare, di indurre, di non accettare, di voler trovare risposte. Se tu stesso mi dici che nessuno può avere completamente ragione, se domani scoprissi la cosidetta "verità", credi davvero che tutti ti seguirebbero? O forse troveresti comunque un nucleo di gente ignorante pronta a distruggere casa tua in nome di una verità che secondo loro è falsa e li offende?
Voglio infine analizzare con te queste ultime frasi:
"Ma quando qualcuno è così convinto della propria idea da danneggiare altre persone allora non va bene! (esempio la caduta delle torri gemelle). E' per questo motivo che bisogna necessariamente trovare la verità.. C'è gente che sfrutta l'ignoranza delle persone per convincerla di idee SBAGLIATE per utilizzarle a proprio piacimento.. e questo non va bene."
Hai ragione, l'ignoranza è una brutta bestia del mondo, ma ne è parte. Ci sono uomini buoni e uomini cattivi, intelligenti e stupidi, generosi e avidi. Sai tu cosa puoi davvero fare e scegliere di fare? Decidere chi vuoi essere. Quella è la tua libertà, quello ti è concesso. E puoi lottare per trasmettere il bene in cui credi a chi credi. E questa è una cosa meravigliosa che non risponde alla domanda "qual'è la verità?", ma fa molto di più, crea una verità splendente, la verità dell'amore. E quella verità, accresce un'idea globale, un ideale unico, una forza generosa che permette che dopo la caduta delle torri gemelle e molti morti innocenti, il mondo reagisca nella maniera migliore dando una lezione importante a quel lato estremo e stupido e maligno che ha causato il danno.
C'è gente che sfrutta l'ignoranza delle persone per convincerle di idee sbagliate dici? Allora tu istruisci queste persone, spiega loro la tua verità e insisti perchè cambino idea ma lasciale libere di decidere. Questo è quello che puoi fare.
E poi guarda, anche il mio datore di lavoro sfrutta l'ignoranza dei miei colleghi per fargli fare lavori che non andrebbero fatti e allora sai cosa si fa? Si istruiscono i colleghi, si va dai sindacati, si lotta per i fatti concreti senza bighellonare e affondare in domande fantastiche quanto inutili, con il rischio tra le altre cose che diventino un pretesto, una scusante per sviare dal vero impegno quotidiano.
E intendiamoci, lungi da me insinuare che questo sia il tuo caso. Non ti conosco e non mi permetterei. Però fidati se ti dico che può essere un rischio.
Concludo dicendoti che mi pare di aver colto che tu abbia dei sani principi e ottime intuizioni. Lavoraci e comunicale. Questa è già una grande risposta. A volte il vero e il falso sono solo parole ad interpretazione dell'uomo e usate per giustificare la propria posizione.