Indice Conversazioni Off Topic La dimora del filosofo > L'incredibile caso di Phineas Gage - cervello e credenze

Pensieri liberi di un certo spessore, riflessioni, ipotesi e speculazioni di varia natura. Ragionamenti all'interno dell'ambito umanistico non necessariamente attinenti all'onironautica.

L'incredibile caso di Phineas Gage - cervello e credenze

Messaggioda DayDreamer » 03/02/2008, 15:59

Vi propongo un interessante caso che incontrai sul mio libro di neuroscienze. Un caso che fa molto riflettere e ci ricorda che le nostre emozioni e credenze dipendono e sono immagazzinate in certe aree del nostro cervello fisico.

Il protagonista si chiama Phineas Gage, un capocantiere che il 13 settembre 1848 ha avuto un terribile incidente sul lavoro che lo ha reso famoso nella storia della psicologia. A causa di un'esplosione, una sbarra di ferro gli ha attraversato il cranio. Phineas è sopravvissuto. E' incredibile anche che non ha perso i sensi al momento dell'incidente: si è alzato ed è andato a piedi all'ospedale con la sbarra "incastonata"... :shock:

Immagine

La cosa interessante è la seguente: prima dell'incidente, egli era religioso, equilibrato, intelligente e perspicace... dopo divenne bestemmiatore, intollerante, volgare, ostinato, esitante. Visse da sbandato per altri 12 anni.

Non voglio trarre conclusioni, ma mi salta agli occhi che personalità, morale e fede di una persona vengono immagazzinati in punti precisi del cervello fisico, proprio come i ricordi...

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Re: L'incredibile caso di Phineas Gage - cervello e credenze

Messaggioda Elefteria » 03/02/2008, 17:26

Molto interessante, veramente.
In effetti il cervello è qualcosa di molto difficile da comprendere, tuttavia (questo immagino che lo abbiano studiato persone più competenti di me) penso che un trauma del genere potrebbe aver avuto gli stessi effetti anche se non avesse toccato il cervello.

Mi spiego meglio, sto leggendo alcuni saggi di Jung, di cui vi posterò dei riassunti, in cui i cambiamenti di personalità derivano da traumi che non hanno cause fisiche in senso stretto. Forse questo signore sarebbe cambiato lo stesso dopo un avvenimento così pesante.
Purtroppo nella lettura che ci hai proposto non si evidenzia qual'è stato l'impatto psicologico di vedersi una sbarra conficcata nel capo.
Io non credo che il signore di cui sopra sia andato allegramente all'ospedale come se niente fosse. : Razz :

PS Ahhhh ma la sbarra non è rimasta conficcata nel cranio è volata via!! (lol) non avevo capito!
Ultima modifica di Elefteria il 04/02/2008, 3:12, modificato 1 volta in totale.
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Re: L'incredibile caso di Phineas Gage - cervello e credenze

Messaggioda Elefteria » 03/02/2008, 17:54

Questa parte si collega direttamente a quella dell’altro Thread ma credo che abbia anche molto a che fare con questo.

Secondo Jung il concetto di inconscio personale non basta per afferrare pienamente la natura dell’inconscio. Infatti, se questo fosse solo individuale, in teoria sarebbe possibile far risalire i deliri di un folle alle sue personali impressioni ed esperienze.
La maggior parte può certamente risalire all’inconscio personale ma vi sono idee di cui si cercherebbe invano l’origine nella storia privata dell’individuo.

Vi starete chiedendo…allora da dove vengono? Continuo con il discorso junghiano.

Si tratterebbe di “fantasie mitologiche” che non corrispondono ad alcun avvenimento od esperienza nella vita dell’individuo ma solo a dei miti.

Anche qui la domanda è: va bene, ma da dove provengono queste fantasie?

La risposta di Jung è semplice: senza dubbio dal cervello. In altre parole, dalla struttura cerebrale ereditaria. Tali idee avrebbero un carattere fortemente originale e creativo. Sono simili a creazioni nuove che derivano dall’attività creativa del cervello e non semplicemente da quella rievocativa.

Insieme al corpo noi riceviamo un cervello altamente differenziato che porta in sé tutta la sua storia. Il cervello crea, traendo materiale da questa storia che è la storia dell’umanità.

L’attività veramente creativa del cervello ha a che fare con l’antichissima storia naturale trasmessa in forma vivente dai tempi più remoti, la storia della stessa struttura cerebrale. Questa struttura narra la sua storia dell’umanità: il mito, che sempre ritorna, della morte e della rinascita e delle infinite figure che fluttuano attorno a questo mistero.
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Re: L'incredibile caso di Phineas Gage - cervello e credenze

Messaggioda DayDreamer » 04/02/2008, 14:44

PS Ahhhh ma la sbarra non è rimasta conficcata nel cranio è volata via!! (lol) non avevo capito!

Si, non avevo spiegato bene. Per essere precisi: dopo l'incidente parlava, camminava ed è stato accompagnato a casa dove è arrivato il dottore.
Qui sulla wiki inglese ci sono un sacco di altri dettagli:
http://en.wikipedia.org/wiki/Phineas_Gage
in cui i cambiamenti di personalità derivano da traumi che non hanno cause fisiche in senso stretto. Forse questo signore sarebbe cambiato lo stesso dopo un avvenimento così pesante.

Hai ragione: i cambiamenti di personalità avvengono con traumi sia mentali che fisici.
Però non possiamo dimenticare che siamo "mucchietti d'ossa" per dirla alla Casper.
Esempio veloce è l'orribile lobotomia: operazione chirurgica che danneggia e modifica la personalità anche se vieni anestetizzato e non sai che la subisci. (Dio, che brutto argomento)
http://it.wikipedia.org/wiki/Lobotomia

Morale: la nostra personalità non è un'unità psichica indivisibile, ma qualcosa diviso in varie parti, e legata e formata dall'attività di varie parti fisiche del cervello che collaborano tra loro...

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Re: L'incredibile caso di Phineas Gage - cervello e credenze

Messaggioda LaNonnaDiSatana » 04/02/2008, 16:03

DayDreamer ha scritto:
Non voglio trarre conclusioni, ma mi salta agli occhi che personalità, morale e fede di una persona vengono immagazzinati in punti precisi del cervello fisico, proprio come i ricordi...



Non lo so, ho letto questo caso molto strano, ...ma devo dire che la parte che mi ha stupito di più è il fatto che sia riuscito a sopravvivere per altri dodici anni, e non, ad esempio, per altri dodici secondi....

Peso che un danno del genere alla corteccia prefrontale causi dei grossi scompensi alla capacità logica e di apprendimento del soggetto in primo luogo, e che poi queste, assieme al trauma psicologico abbiano contribuito al suo cambiamento di personalità.
Per speigarmi meglio, io credo che personalità, morale e fede derivino tutte dal condizionamento esterno che abbiamo avuto fin da neonati e che vengano immagazzinate nel cervello le istruzioni base che ti dicono come è la tua personalità, o la tua fede, ma non la tua fede in toto, per fare l'esempio della fede.
Un danno come quello subito da Gage ha influito, secondo me (che comunque capisco ben poco di neuroscienza) soprattutto sulle sue modalità di relazione con l'ambiente esterno, e non tanto sulle sue credenze o convinzioni morali.

Sarebbe interessante scoprire se Gage si era mai accorto di questo cambiamento, e sarebbe altrettanto interessate capire se il suo cambiamento era solo riguardo alle modalità di comunicazione col mondo al di fuori di lui.

Mi viene una domanda.
E' possibile che il nostro comportamento venga percepito dagli altri in maniera radicalmente diversa da quello che noi pensiamo di stare facendo, quando il nostro cervello viene danneggiato a tal punto?


Comunque, Daydreamer e Casper hanno ragione: siamo solo dei mucchietti d'ossa.
Eppure ho come l'impressione che ci sia qualcosa che va aldilà di questo.... : :s :
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Re: L'incredibile caso di Phineas Gage - cervello e credenze

Messaggioda DayDreamer » 04/02/2008, 16:27

Comunque, Daydreamer e Casper hanno ragione: siamo solo dei mucchietti d'ossa.
Eppure ho come l'impressione che ci sia qualcosa che va aldilà di questo.... : :s :

Assolutamente si! Se pensassi che non c'è altro oltre alla materia... beh non avrei fatto questo forum, non leggerei quel che leggo. Magari tutto è solo materia, eppure più o meno tutti noi abbiamo prima o poi questa impressione che tu dici, che c'è qualcosa aldilà. Nel dubbio, lasciamo la mente aperta e ricordiamoci che siamo degli ignorantoni.

Il problema però è: ammettiamo anche che esiste qualcosa aldilà di "questo"... il termine "questo" include anche ricordi, personalità e emozioni... in pratica il nostro "io". E sconfino leggermente nell'ambito spirituale ricordando che quasi tutti i maestri parlano di realizzazione come di un trascendere l'io.

Per spiegarmi meglio, io credo che personalità, morale e fede derivino tutte dal condizionamento esterno che abbiamo avuto fin da neonati

La penso come te, ma non posso negare, per esempio, una predisposizione genetica: il Dna è un immenso hard disk, di cui ne conosciamo la funzione solo di una microscopica percentuale. Magari immagazzina anche le propensioni e idee dei nostri avi... chissà.

Sarebbe interessante scoprire se Gage si era mai accorto di questo cambiamento, e sarebbe altrettanto interessate capire se il suo cambiamento era solo riguardo alle modalità di comunicazione col mondo al di fuori di lui.

Si, interessante, e sono possibili entrambi i casi. Ricordo una puntata del Dottor House : Smile : dove un paziente era convinto di parlare normalmente, e invece diceva cose senza senso (invece scrivendo era tutto a posto). Ma esistono anche casi "psicotici" di danni cerebrali per malattie o incidenti, in cui la persona cambia personalità senza accorgersene. Quest'ultimo caso è in effetti inquietante: riduce il nostro "io", cui diamo tanta importanza, a un semplice e fragile processo fisico.

E' possibile che il nostro comportamento venga percepito dagli altri in maniera radicalmente diversa da quello che noi pensiamo di stare facendo, quando il nostro cervello viene danneggiato a tal punto?

Penso di si. Anzi, penso che questa cosa succeda sempre, anche se non in modo radicale: io penso di agire in un modo, e magari inconsciamente agisco e appaio in modo diverso. Inoltre gli altri ci percepiscono interpretandoci in base alla loro personalità ed esperienze di vita. Credo sia un evento "naturale", che in caso di traumi supera gli aleatori limiti accettabili.

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Re: L'incredibile caso di Phineas Gage - cervello e credenze

Messaggioda Elefteria » 04/02/2008, 17:38

Pensate che io sono stata sottoposta, una decina di anni fa, ad una risonanza magnetica al cervello.

Questo perchè alcune volte avevo delle crisi in cui perdevo sensibilità alle mani, a parte del volto, alle labbra.
Non vedevo più, solo a macchie e perdevo completamente la visione periferica.
Nei momenti peggiori non riuscivo nemmeno a respirare bene (ma questo è possibile che sia derivato ddall'ansia che subivo in quel momento).

La cosa più strana è che se tentavo di parlare.... dicevo altre parole e non quelle che volevo dire!
Ero costretta a scrivere, altrimenti era impossibile per me comunicare. Inutile dirvi che erano momenti veramente atroci.
Certe vole le persone nemmeno ci credevano che stavo male, a sentirmi dire tutte quelle parole senza senso...
La mia unica salvezza era mettermi a dormire, e solo al risveglio mi sentivo meglio.

La risonanza non ha evidenziato alcun tipo di danno ma è anche vero che l'ho fatta in un momento in cui non ero in crisi.
Un importante neurologo mi disse che, a suo parere, era un mal di testa "comitato" (da comites, uin latino) cioè accompagnato da questi sintomi forse a causa di un restringimento di qualche vena.

Per fortuna ormai è qualche anno che non mi capità più, ma durante i cambi di stagione sto sempre un pò in tensione : Wink :
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Re: L'incredibile caso di Phineas Gage - cervello e credenze

Messaggioda Lucifero » 13/02/2008, 8:41

Questo episodio fa ricordare come il mondo eterico dei pensieri e dei sentimenti sia strettamente legato al mondo della materia....


e se il tizio perdendo una parte di cervello ha perduto la felicità emotiva derivante dalla produzione di quei specifici ormoni, noi che lo perderemo per intero il cervello, cosa ci resterà?


saremo de-umanizzati, rivolti verso al nulla relativo senza parametri concepibili?





Ma poi, un elemento ambiguo come è il Sogno lo percepiamo solo perchè il cervello lo riceve da cause esterne, o è il cervello a produrlo e poi lo interpretiamo?

Io opto la seconda opzione, ma equivarrebbe ammettere la sottomissione dell'esistenza del sogno in luogo ad una cosa fisica, il cervello :shock:
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Re: L'incredibile caso di Phineas Gage - cervello e credenze

Messaggioda SunShadow » 13/02/2008, 23:05

Caso interessante, indubbiamente. Sappiamo ben poco sul funzionamento del sistema nervoso in generale, giusto a grandi linee, e in genere sono informazioni riguardanti istinti/ormoni/riflessi, oltre che le vie nervose collegate alle varie parti del corpo. Non si sa molto riguardo a emozioni e pensieri complessi se non proprio grazie a casi come questo; quando qualcosa smette di funzionare si va a vedere cosa c'è che non va e qual'è stata la causa, quindi si capisce molto a grandi linee quali parti del cervello lavorano a cosa. Non è per nulla chiaro a quanto ne so io.

Il DNA, nominato da DayDreamer, lo conosciamo invece piuttosto bene, oserei dire molto bene nelle modalità di trasmissione. Non sappiamo invece nel dettaglio su cosa va a influire e come. Indubbiamente qualunque gene ha effetto minimo su un gran numero di cose, e su ogni cosa agiscono numerosi geni, quindi possiamo stare abbastanza sicuri che la nostra personalità dipenda almeno in piccola parte dal DNA... non una parte molto grande immagino, ma non possiamo escluderla a priori.

Evolutivamente parlando, l'uomo ha una mente "unica" fra gli animali grazie a una sola caratteristica: l'immaginazione.
Gli altri animali agiscono per istinto e per apprendimento (induzione). L'istinto è innato (dato dal DNA, almeno in parte), l'induzione ovviamente no, ma c'è; un cane provando e riprovando impara che facendo certe cose ottiene una ricompensa, facendone altre una punizione, e tenderà a fare le prime e a evitare le seconde.
L'uomo ha una "marcia" in più: può immaginare. Mi pare di capire che sia dovuto alla corteccia prefrontale, ma non sono esperto in materia. Cosa permette l'immaginazione all'uomo? Può prefigurarsi situazioni non accadute, simularle nella sua mente con una certa precisione e valutare come agire. È estremamente vantaggioso; possiamo affrontare un numero incredibile di problemi senza averli incontrati prima, e quindi senza avere esperienze su cui basarci. È la base della creatività. I sogni sono probabilmente una forma di simulazione, o un metodo per allenare il cervello a simulare situazioni più complesse e realistiche. Questo parlando in senso "scientifico" chiaramente, ognuno è libero di credere diversamente; qui però mi avete scatenato, dato che l'evoluzione biologica è la mia passione :P

Non dico che l'uomo sia l'unico animale con questa caratteristica; è probabilmente comparsa tempo addietro nella storia della nostra evoluzione, e almeno i primati ne mostrano i segni quando vediamo scimmie che sfruttano gli oggetti circostanti per raccogliere il casco di banane appeso in alto; l'uomo è semplicemente l'animale che, per ora, ha sviluppato più degli altri questa caratteristica, a causa di contingenze storiche di vario tipo. I nuovi tratti nascono per caso, e si evolvono per contingenza.
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