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Pensieri liberi di un certo spessore, riflessioni, ipotesi e speculazioni di varia natura. Ragionamenti all'interno dell'ambito umanistico non necessariamente attinenti all'onironautica.

Re: amicizia e odio

Messaggioda ReMinore » 01/01/2013, 12:00

Io sto cominciando a capire che ogni torto subito alla fine e' compiuto da un povero cristo che e' come un sasso che rotola in discesa, privo di un qualsiasi barlume di comprensione del significato e delle conseguenze delle proprie azioni.

Io credo di avere un minimo di questa comprensione, e non posso quindi abbandonarmi ad una qualsiasi vendetta... e comunque non mi va di farlo. Alcune volte provo pena, e non solo rabbia, per chi commette un torto oltre che per chi lo subisce. E il fatto che il torto sia subito da me o da altri non cambia una virgola di quello che provo.

Il che non vuol dire che io non reagisca mai ad un torto nei miei o altrui confronti: magari reagisco, ma non lo faccio per vendetta e non lo faccio con piacere. Certe volte reagire ad un torto e' un dovere morale.
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Re: amicizia e odio

Messaggioda BlueLonewolf88 » 04/01/2013, 13:59

ReMinore ha scritto:Il che non vuol dire che io non reagisca mai ad un torto nei miei o altrui confronti: magari reagisco, ma non lo faccio per vendetta e non lo faccio con piacere. Certe volte reagire ad un torto e' un dovere morale.


Se reagisci al torto, diciamo che lo fai per "principio", giusto? IO in genere lascio correre, non sono vendicativo.. (sono fatto così :lol:) ma dentro di me, c'è un sentimento di rivalsa verso chi mi fa del male , per usare toni profondi, è un qualcosa che ti ferisce nell'orgoglio.... a maggior ragione se il torto ti viene fatto da una persona amica.
NON CONOSCEREMO MAI IL NOSTRO COMPLETO POTENZIALE FINO A QUANDO NON SPINGEREMO NOI STESSI A CERCARLO.
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Re: amicizia e odio

Messaggioda ReMinore » 04/01/2013, 16:00

Per pincipio purtroppo si', lo faccio... ma non lo ritengo necessariamente giusto. Reagire "per principio" secondo me e' un po' lasciarsi andare. Si deve reagisce perche' e' giusto punire (quando lo e') e non semplicemente per principo. La differenza puo' sembrare labile ma c'e'.

Un esempio del piffero, ma rende l'idea: un assassino uccide una persona e la societa' lo punisce mettendolo in prigione. E' giusto che la punizione venga inflitta non "per principio" ma perche' punendo l'assassino si contribuisce ad evitare che questi, e soprattutto altri in futuro, commettano lo stesso misfatto

Se mi prendo la liberta' di punire un torto (tranne quando anche a me come a tutti capitano i cinque minuti di rabbia :angry:), lo faccio con coscenza e cognizione. E sono cosciente che con la mia punizione contribuisco al bene dell'autore del torto. Punendolo gli faccio del bene, e non del male. Questo e' il punto fondamentale.
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