Indice Conversazioni Off Topic La dimora del filosofo > La strada del Guerriero di Castaneda

Pensieri liberi di un certo spessore, riflessioni, ipotesi e speculazioni di varia natura. Ragionamenti all'interno dell'ambito umanistico non necessariamente attinenti all'onironautica.

La strada del Guerriero di Castaneda

Messaggioda teo » 17/06/2014, 15:21

Ho trovato questo "articolo" in cui sono ripresi molti momenti in cui Castaneda, nei suoi dodici libri, soprattutto attraverso le parole di Don Juan, lascia intravedere la strada del Guerriero degli sciamani messicani.
Per me, così affezionato a quei libri, è stato quasi commovente rileggere tutti questi frammenti.. posso dirlo in tutta sincerità.

E' un pò lungo e come detto si tratta di vari frammenti, ma spero anche che possa invogliare qualcuno a leggere tutti i libri di Castaneda, nel loro ordine e seguendone la scoperta, invece di leggere solo L'arte di Sognare.

http://fuoridimatrix.blogspot.it/2014/0 ... lteco.html <-- dovete andare sotto a quei collegamenti ad altri articoli per leggere quello di cui vi ho parlato
Mi hanno già conferito il potere che regge il mio destino,
e io nulla stringo, così non avrò nulla da difendere.
Non ho pensieri, così potrò vedere.
Non temo nulla, così ricorderò me stesso.
Distaccato e sereno, sfreccerò oltre l'Aquila, verso la Libertà




Devi lasciarti tutto dietro, Neo: paura, dubbio, scetticismo. Sgombra la tua mente
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Re: La strada del Guerriero di Castaneda

Messaggioda xune » 25/03/2015, 17:35

non conoscevo niente di questi libri, sembrano molto belli e interessanti, ho letto tutto l'articolo linkato e altri articoli e sicuramente leggero' subito tutti i libri.
leggendo i frammenti posso dire non non riuscire a condividere proprio tutto. qualcosa e' molto in linea con i miei pensieri, qualcosa mi lascia perplessa. tipo questo

Un guerriero non è una foglia in balia del vento. Nessuno lo può spingere; nessuno può fargli fare nulla contro la sua volontà o contro il suo giudizio. Il guerriero è programmato per sopravvivere, e sopravvive nel migliore dei modi possibili.

Un guerriero potrebbe essere ferito ma non offeso. Per un guerriero non c'è nulla di offensivo negli atti dei suoi simili finché lui stesso agisce entro lo stato d'animo appropriato.


ok sono daccordo che non si puo' essere in balia degli altri ma l'idea che non esista nulla di offensivo o che nessuno possa farti niente contro la tua volonta mi sembra poco realistica.
innanzitutto il tono di superiorita' con cui vengono impartiti questi insegnamenti e' un tantino eccessivo, come se fossero leggi inconfutabili... e poi si capisco che gli uomini si trovano in una vita difficile, che possono avere paure e sofferenze, ma a volte mi pare che questo genere di libri che offrono insegnamenti spirituali cerchino di illudere il lettore di poter diventare invincibile, di essere superiore ad ogni problema.
sicuramente bisogna rafforzarsi quanto piu' e' possibile per non soccombere di fronte alle difficolta' pero' questo voler quasi negare la possibilita' che hanno gli altri di creare sofferenza mi sembra eccessivo. si afferma il proprio potere e si nega quello degli altri?
non so ho questa impressione leggendo alcuni di questi frammenti.
credo che gli altri abbiano il potere di farti del male deliberatamente e anche ingiustamente spesso, oppure a causa di loro problemi e debolezze o convinzioni.

saltando da un link all'altro di quell' articolo ho trovato questo sull' "essere inaccessibile"
http://www.tuttoscorre.net/news/essere-inaccessibile/

dove dice
Lei se n'è andata per una sola ragione: ti sei esposto troppo.
L'hai perduta perché eri accessibile; eri sempre alla sua portata e la tua vita era meccanica.


suppongo che si riferisca a rapporti amorosi.
non capisco pero' perche' avere paura di esporsi troppo?
bisognerebbe esporsi poco, farsi desiderare per paura di perdere qualcuno?
non mi sembra un atteggiamento coraggioso, potrebbe anche essere un'ottima tattica ma perche' usare tattiche per legare qualcuno invece di avere il coraggio di esporsi e lasciare all'altro la liberta' di deicidere come comportarsi?

dice anche
Non mangiare cinque quaglie; mangiane una. ....
Non usare e spremere la gente fino a ridurle a nulla, specialmente le persone che ami.
Essere inaccessibili significa evitare deliberatamente di esaurire te stesso e gli altri. Significa non essere affamato e disperato, come il povero bastardo che pensa che non mangerà mai più e divora tutto il cibo che può, tutte e cinque le quaglie!


su questo sono daccordo, la paura a volte genera eccessi nel tentativo di proteggersi dalle sofferenze, non bisogna diventarne schiavi.

insomma sono solo frammenti, magari leggendo tutti i libri capiro' meglio il senso. ma per ora ho avuto l'impressione che questo guerriero non si possa mai rilassare, che debba essere in eterna lotta con se stesso ed avere un eccessivo autocontrollo.
mi sembra un po' stressante.

a parte questo mi sembrano libri pieni di spunti di riflessione interessanti quindi meritano assolutamente di essere letti e li leggero' tutti.
adoro leggere e sono molto contenta di aver trovato questo post scoprendo cosi' una nuova serie di letture cosi' belle , a volte ho due paure riguardo alla lettura:
1) di finire tutto cio' che potrebbe piacermi e non riuscire piu' ad appassionarmi a un libro e morire leggendo libri noiosi di cui mi stancherei a meta' :D
2) peggio ancora... morire senza essere riuscita a leggere tutti i libri che potrebbero piacermi e quindi perdermi qualcosa di bellissimo : Chessygrin :
quindi leggo come una pazza pensando oddio e se morissi domani e non riuscissi a finire il libro?

mi sembra la stessa cosa del mangiare tutte le cinque quaglie insieme che castaneda dice che non va bene.
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Re: La strada del Guerriero di Castaneda

Messaggioda dixit » 25/03/2015, 19:06

xune ha scritto:non conoscevo niente di questi libri, sembrano molto belli e interessanti, ho letto tutto l'articolo linkato e altri articoli e sicuramente leggero' subito tutti i libri.
leggendo i frammenti posso dire non non riuscire a condividere proprio tutto. qualcosa e' molto in linea con i miei pensieri, qualcosa mi lascia perplessa. tipo questo

Un guerriero non è una foglia in balia del vento. Nessuno lo può spingere; nessuno può fargli fare nulla contro la sua volontà o contro il suo giudizio. Il guerriero è programmato per sopravvivere, e sopravvive nel migliore dei modi possibili.

Un guerriero potrebbe essere ferito ma non offeso. Per un guerriero non c'è nulla di offensivo negli atti dei suoi simili finché lui stesso agisce entro lo stato d'animo appropriato.


ok sono daccordo che non si puo' essere in balia degli altri ma l'idea che non esista nulla di offensivo o che nessuno possa farti niente contro la tua volonta mi sembra poco realistica.
innanzitutto il tono di superiorita' con cui vengono impartiti questi insegnamenti e' un tantino eccessivo, come se fossero leggi inconfutabili... e poi si capisco che gli uomini si trovano in una vita difficile, che possono avere paure e sofferenze, ma a volte mi pare che questo genere di libri che offrono insegnamenti spirituali cerchino di illudere il lettore di poter diventare invincibile, di essere superiore ad ogni problema.
sicuramente bisogna rafforzarsi quanto piu' e' possibile per non soccombere di fronte alle difficolta' pero' questo voler quasi negare la possibilita' che hanno gli altri di creare sofferenza mi sembra eccessivo. si afferma il proprio potere e si nega quello degli altri?
non so ho questa impressione leggendo alcuni di questi frammenti.
credo che gli altri abbiano il potere di farti del male deliberatamente e anche ingiustamente spesso, oppure a causa di loro problemi e debolezze o convinzioni.

saltando da un link all'altro di quell' articolo ho trovato questo sull' "essere inaccessibile"
http://www.tuttoscorre.net/news/essere-inaccessibile/


devi considerare il guerriero come un essere estremamente direzionato nell'ottenimento del suo scopo, quindi tutto il resto viene messo da parte, è imperturbabile, quindi inoffensibile. È chiaro che nessuno è un guerriero senza la giusta preparazione. Ci vuole tutta la vita. Non credo che ci si possa fare illusioni altrimenti.
dove dice
Lei se n'è andata per una sola ragione: ti sei esposto troppo.
L'hai perduta perché eri accessibile; eri sempre alla sua portata e la tua vita era meccanica.


suppongo che si riferisca a rapporti amorosi.
non capisco pero' perche' avere paura di esporsi troppo?
bisognerebbe esporsi poco, farsi desiderare per paura di perdere qualcuno?
non mi sembra un atteggiamento coraggioso, potrebbe anche essere un'ottima tattica ma perche' usare tattiche per legare qualcuno invece di avere il coraggio di esporsi e lasciare all'altro la liberta' di deicidere come comportarsi?

Non penso tu abbia colto. A me è capitato. Mi ero esposto troppo, nel senso che avevo bruciato l'amore troppo presto. Le avevo mostrato tutto ciò che ero e tutto ciò che potevo darle. Di conseguenza l'ho persa perché non c'era più nulla da sapere. L'amore è un arte sopraffina, fatta di avvicinamenti e allontanamenti, è necessario trovare la giusta distanza, per non essere respinti.
dice anche
Non mangiare cinque quaglie; mangiane una. ....
Non usare e spremere la gente fino a ridurle a nulla, specialmente le persone che ami.
Essere inaccessibili significa evitare deliberatamente di esaurire te stesso e gli altri. Significa non essere affamato e disperato, come il povero bastardo che pensa che non mangerà mai più e divora tutto il cibo che può, tutte e cinque le quaglie!


su questo sono daccordo, la paura a volte genera eccessi nel tentativo di proteggersi dalle sofferenze, non bisogna diventarne schiavi.

insomma sono solo frammenti, magari leggendo tutti i libri capiro' meglio il senso. ma per ora ho avuto l'impressione che questo guerriero non si possa mai rilassare, che debba essere in eterna lotta con se stesso ed avere un eccessivo autocontrollo.
mi sembra un po' stressante.

ma no, deve essere determinato, è un discorso diverso. Se fosse stressante non funzionerebbe niente.
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Re: La strada del Guerriero di Castaneda

Messaggioda xune » 25/03/2015, 20:59

dixit ha scritto:Non penso tu abbia colto. A me è capitato. Mi ero esposto troppo, nel senso che avevo bruciato l'amore troppo presto. Le avevo mostrato tutto ciò che ero e tutto ciò che potevo darle. Di conseguenza l'ho persa perché non c'era più nulla da sapere. L'amore è un arte sopraffina, fatta di avvicinamenti e allontanamenti, è necessario trovare la giusta distanza, per non essere respinti.


sicuramente non posso cogliere tutto da alcuni estratti ma non pensi che nel tuo caso la spiegazione potrebbe essere diversa?
tu ti sei esposto, le hai mostrato tutto ecc. non potrebbe essere che quello che tu le hai mostrato non le sia piaciuto abbastanza? che forse in quel momento aveva bisogno di altro, di qualcosa di diverso.
non conosco la storia nei dettagli ma suppongo che sia possibile.

con mio marito e' stato tutto molto fluido, semplice, naturale. io volevo stare con lui, lui con me, non abbiamo nascosto mai nulla, siamo stati semplici e sinceri fin dalla prima conversazione che abbiamo avuto.
eppure non ci siamo persi, siamo insieme da 11 anni. (incrocio le dita perche' ultimamente sono subentrati problemi gravi che non dipendono da noi ma spero in bene)

al contrario ho avuto un rapporto nel quale io come al solito mi sono esposta completamente anche a rischio del rifiuto. lui inizialmente dopo avermi illusa e' sparito senza darmi spiegazioni perche' era gia' fidanzato. io soffrivo da morire. poi la sua relazione e' diventata una relazione aperta ed e' tornato a cercarmi dopo 2 anni. dopo mesi in cui lui era molto presente si e' allontanato con pretesti stupidi ma credo che il motivo per cui si e' creata questa distanza fra noi sia che lui aveva esigenze diverse dalle mie e che con me poteva avere piu' problemi che altro (distanza geografica e altri fatti) mentre lui in quel momento era preso dal bisogno di fare nuove esperienze che si era negato per tanti anni e quindi era distratto da piu' relazioni contemporanee, triangoli e quant'altro.
lui sapeva che io ero sempre li' presente e disponibile e quindi sicuramente mi dava per scontata e non si poneva nessun problema e non si preoccupava mai delle mie esigenze, pensava solo alle sue.
pero' io non mi sono pentita si essermi comportata come mi veniva naturale perche' credo che l'impegno ci debba essere da entrambe le parti e io la mia parte l'ho fatta.

ma gli altri con cui sono stata non erano egoisti, c'era un interesse reciproco e cosi' la cosa funzionava senza pensare a quanto e come esporsi.

in sostanza non credo che il problema sia esporsi o meno ma quanto l'altro apprezza cio' che esponi e quanto quello che esponi corrisponde a cio' di cui l'altro ha bisogno.
a volte l'attrazione non e' reciproca e i sentimenti non sono bilanciati da parte di entrambi. uno puo' sentirsi soffocato e uno puo' sentirsi trascurato.
potrei anche sbagliarmi e ogni situazione e' diversa dall'altra pero' non mi pare possibile che la soluzione perche' un rapporto funzioni sia quela di esporsi poco o di non dare sicurezze all'altro per paura che subentri la noia. non so mi sembra che qualcosa non vada in questo ragionamento.
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Re: La strada del Guerriero di Castaneda

Messaggioda nagualdreamer » 25/03/2015, 22:59

xune ha scritto:non conoscevo niente di questi libri, sembrano molto belli e interessanti, ho letto tutto l'articolo linkato e altri articoli e sicuramente leggero' subito tutti i libri.
leggendo i frammenti posso dire non non riuscire a condividere proprio tutto. qualcosa e' molto in linea con i miei pensieri, qualcosa mi lascia perplessa. tipo questo

Un guerriero non è una foglia in balia del vento. Nessuno lo può spingere; nessuno può fargli fare nulla contro la sua volontà o contro il suo giudizio. Il guerriero è programmato per sopravvivere, e sopravvive nel migliore dei modi possibili.

Un guerriero potrebbe essere ferito ma non offeso. Per un guerriero non c'è nulla di offensivo negli atti dei suoi simili finché lui stesso agisce entro lo stato d'animo appropriato.


ok sono daccordo che non si puo' essere in balia degli altri ma l'idea che non esista nulla di offensivo o che nessuno possa farti niente contro la tua volonta mi sembra poco realistica.
innanzitutto il tono di superiorita' con cui vengono impartiti questi insegnamenti e' un tantino eccessivo, come se fossero leggi inconfutabili... e poi si capisco che gli uomini si trovano in una vita difficile, che possono avere paure e sofferenze, ma a volte mi pare che questo genere di libri che offrono insegnamenti spirituali cerchino di illudere il lettore di poter diventare invincibile, di essere superiore ad ogni problema.
sicuramente bisogna rafforzarsi quanto piu' e' possibile per non soccombere di fronte alle difficolta' pero' questo voler quasi negare la possibilita' che hanno gli altri di creare sofferenza mi sembra eccessivo. si afferma il proprio potere e si nega quello degli altri?
non so ho questa impressione leggendo alcuni di questi frammenti.
credo che gli altri abbiano il potere di farti del male deliberatamente e anche ingiustamente spesso, oppure a causa di loro problemi e debolezze o convinzioni.

Xune, non avresti potuto dire altrimenti. Stai leggendo frammenti decontestualizzati di una serie di 12 libri altamente interconnessi: come immaginavi non si possono giudicare cose del genere senza neanche scomodarsi per leggere almeno il volume/capitolo da cui è tratta la citazione.
Ti consiglio dunque di leggere almeno il contesto.

Non mangiare cinque quaglie; mangiane una. ....
Non usare e spremere la gente fino a ridurle a nulla, specialmente le persone che ami.
Essere inaccessibili significa evitare deliberatamente di esaurire te stesso e gli altri. Significa non essere affamato e disperato, come il povero bastardo che pensa che non mangerà mai più e divora tutto il cibo che può, tutte e cinque le quaglie!


su questo sono daccordo, la paura a volte genera eccessi nel tentativo di proteggersi dalle sofferenze, non bisogna diventarne schiavi.

insomma sono solo frammenti, magari leggendo tutti i libri capiro' meglio il senso. ma per ora ho avuto l'impressione che questo guerriero non si possa mai rilassare, che debba essere in eterna lotta con se stesso ed avere un eccessivo autocontrollo.
mi sembra un po' stressante.

a parte questo mi sembrano libri pieni di spunti di riflessione interessanti quindi meritano assolutamente di essere letti e li leggero' tutti.
adoro leggere e sono molto contenta di aver trovato questo post scoprendo cosi' una nuova serie di letture cosi' belle , a volte ho due paure riguardo alla lettura:
1) di finire tutto cio' che potrebbe piacermi e non riuscire piu' ad appassionarmi a un libro e morire leggendo libri noiosi di cui mi stancherei a meta' :D
2) peggio ancora... morire senza essere riuscita a leggere tutti i libri che potrebbero piacermi e quindi perdermi qualcosa di bellissimo : Chessygrin :
quindi leggo come una pazza pensando oddio e se morissi domani e non riuscissi a finire il libro?

mi sembra la stessa cosa del mangiare tutte le cinque quaglie insieme che castaneda dice che non va bene.


Hahaha... per questa parte quoto con Dixit, è riuscito ad esprimere tutto molto bene.
Comunque è esatto, il guerriero non puù mai rilassarsi... se con rilassarsi si intende l'indulgere. Il presupposto fondamentale del guerriero è l'aver preso consapevolezza del proprio stato e della propria condizione; noi siamo essere che si avviano verso la morte, l'accettazione sincera di questa premessa e la comprensione e la consapevolezza totale della nostra condizione influenza la nostra condotto rendendoci dei guerrieri. Perciò si, in questo senso il guerriero non può permettersi di indulgere.

Dixit ha ragione anche riguardo alla faccenda dell'amore, quella è la giusta prospettiva, che ovviamente non si può cogliere facilmente da due righe decontestualizzate.
" If we choose to recondition our interpretation system, reality becomes fluid,
and the scope of what can be real is enhanced without endangering the integrity of reality.

Dreaming, then, indeed opens the door into other aspects of what is Real."
~Carlos Castaneda
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Re: La strada del Guerriero di Castaneda

Messaggioda teo » 26/03/2015, 0:36

Ciao xune, mi fa piacere che tu abbia ritirato fuori questo post, allora a qualcosa è servito

Mi unisco a nagualdreamer, sono contento tu ti renda conto che leggere quegli estratti è probabilmente poco, se a questi ci si ferma: solo partendo da questo presupposto il nostro scambio di battute può avere un senso

Ed è per questo che ti posso dire, davvero senza alcuna malizia, che vedo i tuoi ragionamenti girare a vuoto senza alcuna direzione. Probabilmente sono gli stessi che avrei fatto anche io leggendo gli estratti prima dei libri!

Potrei mettermi a rispondere ad ognuna delle osservazioni che hai fatto sulle citazioni e potremmo far partire una discussione molto lunga.. ma semplicemente non parleremmo delle stesse cose
Potrei anche dirti quello che troveresti nei libri a riguardo, ma che senso avrebbe? Puoi averne accesso e non vorrei dirti nulla che puoi scoprire da te

Solo alcune cose, sì, mi sembra che sia buono dirle qui:
Se li leggerai tutti, potrai capire che i libri di Castaneda non hanno davvero nulla di spirituale. Non ti far ingannare da quello che scrivono nella quarta (o seconda) di copertina.. parole da commercianti per farsi piacere da un certo tipo di pubblico!
Dovresti davvero leggerli tutti: è l'unico modo per coglierli tutti, a partire dal primo
Leggendoli nel loro ordine scoprirai che L'Arte di Sognare ha a che fare con i sogni lucidi come un libro di ricette ha a che fare con le forchette e questo è il motivo per cui ho creato questo post e per cui me la spassavo da morire quando su questo forum leggevo chi ne parlava avendo letto solo quello!
Mi hanno già conferito il potere che regge il mio destino,
e io nulla stringo, così non avrò nulla da difendere.
Non ho pensieri, così potrò vedere.
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Re: La strada del Guerriero di Castaneda

Messaggioda xune » 26/03/2015, 1:08

:D mi chiedo quanto ci mettero' a leggerli tutti ma diciamo fra tre mesi potro' scrivere cosa ne penso...
Scherzo , magari commentero' qualcosa mentre li leggo, sono curiosa e voglio capire bene il pensiero di questo autore.
sul fatto che siamo destinati alla morte mi pare che nessuno possa metterlo in dubbio anche se la mia speranza nell'invenzione di pezzi di ricambio meccanici per il corpo umano e' sempre viva...
mi piacerebbe se potessimo vivere molto di piu' su questo pianeta, in parte perche' non sappiamo se dopo ci sia qualche altra cosa ma anche perche' sarebbe bello vedere come si evolveranno le cose e se finalmente inventeranno il teletrasporto.

A teo, la frase che hai in firma mi piace moltissimo anche se non capisco tutto.
quello che capisco e che condivido e che vale anche per me e'

"non ho pensieri cosi potro' vedere"

Ma nulla stringo cosi non avro nulla da difendere mi pare cosi impossibile per noi umani...
ad esempio come si puo' non difendere i propri figli? Per chi ha figli immagino che possa capire. Non so, cosa c'e' di strano nell'avere qualcosa da difendere?

E secondo voi cosa significa " non temo nulla cosi' ricordero' me stesso" ?
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Re: La strada del Guerriero di Castaneda

Messaggioda UnaQualunque » 26/03/2015, 13:15

Ciao xune, io pure ho scoperto da non molto Castaneda, e devo dire che iniziare a leggere i suoi libri è per me un'esperienza sorprendente.
Quoto dixit e nag, quando ti scrivono che non ė possibile estrapolare e analizzare delle frasi a caso. Io stessa, come molti forse, ho iniziato dall' Arte di sognare.. Poi ho ricominciato dall'inizio, in ordine di pubblicazione dei libri. Non so cosa voglia esattamente dire Teo, quando afferma che non sono libri spirituali, forse che la via che propongono è estremamente pratica, e in questo senso sono d'accordo, cominci a comprendere davvero quello che dicono, solo se inizi a sperimentarli.
Non c'è nulla di strano o di male nel proteggere o stringere qualcosa, solo non è ciò che fa chi vive seguendo la via del guerriero. Devi pensare che è una via per la libertà totale ( ce ne sono anche altre eh ), mira a liberarsi da qualsiasi attaccamento, persino l'amore materno.
Può sembrare una cosa terribile, io pure sono madre, ma sono convinta che considerare ogni cosa uguale, o essere indifferenti come dice a volte don Juan, sia in qualche modo una forma di amore evoluto dai bisogni o dalle paure egoiche, e riuscire davvero a vivere così, è anche un grande esempio e un dono che possiamo fare ai nostri bambini.
Comunque, ci sarebbe tanto da dire, io sono ancora immersa nella lettura, e credo che appena finirò tutti i libri, ricomincerò da capo... :D
Quindi avremo modo di parlarne strada facendo, magari :)
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Re: La strada del Guerriero di Castaneda

Messaggioda xune » 26/03/2015, 13:57

ciao unaqualunque non saprei. adesso , in questo preciso periodo della mia vita io mi trovo a dover fare delle scelte per difendere la salute di mio figlio.
queste scelte mi portano a complicare enormemente la vita della mia famiglia.
mi chiedo, cosa penserebbe di me mio figlio adesso e da grande se io non mi preoccupassi di difendere la sua salute? se facessi scelte che possono facilitare la mia vita e quella dei miei familiari ma danneggiare lui.
non credo che ne sarebbe felice, forse da grande potrebbe pensare che io non gli volevo bene, non mi preoccupavo di lui, e io credo che i bambini siano la prima cosa di cui preoccuparsi, non solo per il fatto che siano nostri figli ma perchè il futuro è per loro. credo che in casi di necessità difenderei qualunque bambino dagli errori degli adulti, non solo il mio.
chissà forse un guerriero non si farebbe simili problemi. e in effetti non ho mai desiderato essere una guerriera, io mi godo la vita , adoro la vita.
però i libri di castaneda mi incuriosiscono tantissimo , non avendoli letti non ho idea se sentirò che sono in linea con il loro messaggio o meno ma credo che possano essere una lettura molto bella anche per chi non aderisce al loro insegnamento.
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Re: La strada del Guerriero di Castaneda

Messaggioda UnaQualunque » 26/03/2015, 14:13

Ecco, siamo incorse nel primo fraintendimento dovuto all'interpretazione delle parole :)
Ti dico come la vedo io.. Il guerriero di castaneda, non è uno che si ritira a farsi i cavoli suoi pensando alla sua evoluzione e fregandosene di chi gli sta intorno, non è una via di fuga o una deresponsabilizzazione, anzi è essere presenti ciascuno nelle proprie personali circostanze, facendo il miglior uso possibile della propria energia e del proprio tempo, che non è infinito
E proprio per questo è amare la vita, tantissimo :)
Comunque certo, sono libri scorrevoli, si possono senz'altro leggere anche per semplice piacere letterario. :)
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