Tema interessantissimo
Come Day, e come altri qui, sono una fan di Silent Hill, posso dire che sia uno delle più belle esperienze di gioco mai avute, proprio per i motivi che tu Day sottolinei. E forse anche per altri. Mi spiego.
L'atmosfera del gioco, riassunta piuttosto bene nel film, è di estrema angoscia e morbosità, che è poi quella morbosità psicologia di cui tu parli. Questo tipo di emozione la ricerco non già per identificarmici (anche se il rischio è sempre alto) ma piuttosto per trascenderla. Ho sempre pensato che sia buona cosa mostrare e vivere la "violenza", la "paura" attraverso la finzione, certo è un'arma a doppio taglio, ma se l'usufruitore dell'esperienza è capace di non identificarcisi, la finzione diventa un potente strumento di sublimazione.
Io sono poi un'amante del genere horror, soprattutto quello psicologico. Penso a film come "La casa dalle finestre che ridono", "Angel heart", "Darkness"...ho citato questi solo perchè appartengono a periodi diversi e toccano aspetti differenti della morbosità psicologica di cui parlavo poco sopra. Ma ce ne sarebbero molti altri.
Leggendo il tuo secondo post ho subito pensato al "Labirinto del Fauno" che non è propriamente un film horror, ma è un film feroce e delicato al tempo, la cui protagonista è una bambina dalla mirabolante capacità percettiva. Ve lo consiglio se non l'avete visto