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Tool

Messaggioda Dreyeam » 09/04/2014, 23:16

“Tool è esattamente quello che sembra. E' un grande cazzo. E' una chiave inglese. E' anche quello che non sembra: è un verbo, è un vettore introspettivo. E' un processo attivo di ricerca, noi siamo una pala, siamo il fiammifero, siamo la bottiglia di acido, il tuo attrezzo. Usaci come un catalizzatore nel tuo processo di ricerca, per qualsiasi cosa tu abbia bisogno di cercare, o qualsiasi cosa tu stia cercando di raggiungere.” (Maynard James Keenan)

In questo topic vorrei raccontarvi e farvi conoscere, per chi ancora non lo conosce, uno dei miei gruppi preferiti, probabilmente il mio preferito... In questo topic voglio parlarvi dei Tool (e mi scuso in anticipo per la lunghezza)... Loro non hanno una collegamento specifico con i sogni, ma sono stati uno dei fattori che mi ha avvicinato a essi, probabilmente per conoscere parti di noi che non conosciamo... Questo è uno di quei gruppi, che secondo me, ognuno dovrebbe conoscere... Questo non è uno di quei gruppetti di cui puoi dire: "Si mi piace, ma..." No! Questo è uno di quei gruppi che hanno insegnato cosa sia la vera musica! Non quella commercialata che ci propinano ogni giorno... Secondo il mio parere sono anche superiori ai Pink Floyd e so bene chi sono i Pink Floyd, quindi direi che qualcosa di buono l'hanno fatto... Per chi è interessato ora racconterò la loro storia e la loro musica... Lo dico prima, non è una band facile per chi non è abituato ad ascoltare musica di un certo tipo (non commerciale!), questa è musica che vuole mandare un messaggio e ci riesce solo per chi sa ascoltare e comprendere... Preparatevi a viaggiare per le mente contorta del "reverendo" Maynard, tra le psichedeliche corde di Adam Jones e Justin Chancellor e le sacre geometrie delle percussioni di Danny Carey...

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Componenti


Maynard James Keenan


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Maynard James Keenan, nato in una famiglia di religione battista, cresce con la sorella maggiore. Maynard frequentò l'istituto "Brown Jr. High" e la "Ravenna High School" sino al raggiungimento del decimo grado, per trasferirsi poi nel Michigan, ove si iscrisse alla "Mason Country Central High School" di Scottville (Michigan). Successivamente entrò a far parte dell'esercito, nel 1982, e visse in Ohio, Michigan, New Jersey, New York, Oklahoma, Kansas e Texas. Maynard faceva parte della classe 1984 dell'accademia militare di stato, era un membro del Cross Country e di alcuni Wrestling Team. Il termine Tool, adoperato come nome della band, proviene probabilmente da queste esperienze. Maynard abbandonò poi la carriera militare per studiare arte. Si trasferì quindi a Los Angeles dove trovò lavoro, applicando concetti di design spaziale (chiamati Feng Shui) per il rimodellamento di negozi di animali. Nel suo periodo di residenza nel Michigan frequentò il "Kendall College of Art and Design", a Grand Rapids, uno dei migliori della zona. Si vociferava che le sue opere fossero molto astratte. Maynard era inoltre amico di Gillian Anderson (Dana Scully del telefilm X-Files) conosciuta nella sua permanenza al Kendall. Nel 1991 a Los Angeles insieme al chitarrista Adam Jones e al bassista Paul D'Amour (che poi verrà sostituito da Justin Chancellor dopo il primo album "Undertow"), fondò i Tool. La line up venne completata dal batterista Danny Carey. Dopo il secondo album ha formato gli "A Perfect Circle" con il tecnico del suono dell'album, il cui leader è però il tecnico e chitarrista Billy Howerdel. Gli APC però sono in pausa da 9 anni e hanno un sound più semplice rispetto ai Tool. Un altro suo progetto sono i Puscifer (soprannome con cui si fa chiamare) che lui ritiene il suo subconscio creativo, i quali non sono molto importanti per via della poco originalità, probabilmente voluta. Ultimamente ha incominciato a produrre ottimo vino (una sua passione), il nome di esso è "Caduceus". Maynard è il leader e la mente dei Tool.

Adam Jones


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Adam nacque a Libertyville nell’Illinois. Da piccolo marinava la messa domenicale per leggere fumetti in un negozio. Il rifiuto della parola di Dio per il microcosmo delle immagini e dei fumetti continuò anche a scuola dove usava disegnare durante le ore di lettere e a pensare di musica durante le ore di matematica. Adam ha studiato violino, ma ben presto si staccò dai formalismi rigidi della musica classica per esplorare le potenzialità sonore della chitarra. Mentre la maggior parte dei suoi compagni si occupavano di sport e di compiti, il talento musicale e l’innato interesse verso i fumetti lo portarono a sviluppare proprie idee nell’ambiente filmatografico e iniziò anche a creare oggetti tridimensionali attraverso la scultura. Rifiutò di frequentare una scuola cinematografica per una scuola artistica dove sviluppare le proprie idee con piccoli sketch e sculture. Sempre per il suo interesse per i film Adam si spostò a LA per un corso di Make-Up. Quindi trovò un’occupazione presso Stan Winston realizzando effetti di Make-Up e lavorando alcuni anni su vari film (Jurassic Park, Terminator 2, Predator 2). Maynard e Adam decisero di formare la band nel tempo libero, il resto è storia. Solo negli ultimi 9 anni Adam ha cominciato a esplorare il pieno potenziale di proiezione delle sue emozioni attraverso le canzoni, i video e gli album dei Tool. A volte, nel suo ambiente, Adam è in grado di calare in uno stato di alterato in cui il suono della chitarra invoca visioni e immagini, mentre il lavoro su video, sketch e sculture creano allucinazioni auditive di riffs e musica. Quello che rende importante il lavoro di Adam nei Tool è il fatto di saper esplorare i contrasti delle percezioni: il cervello è in continua lotta tra i due emisferi che finisce per alternare la musica ai numeri, le immagini alle parole, l’essere e il fare, l’integrazione nelle cose e l’astrazione totale.

Justin Chancellor


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Justin ha cominciato la sua vita in Inghilterra dove lo si poteva trovare spesso a giocare a calcio con i suoi amici. Spesso si lasciava ipnotizzare dai salti e dalle rotazioni del pallone sondando la possibilità di mondi annidati in altri mondi. All’età di 8 anni ha cominciato a suonare la chitarra e a 14 cominciò a trovarsi, per suonare, con degli amici con cui creò una band di nome ‘Peach’ (pesca). I Peach incisero un album intitolato ‘Giving Birth to a Stone’ e dopo si esibirono come spalla dei Tool in alcune date inglesi. Lo strano senso di realtà alternative che lo accompagnava permise a Justin di accedervi tramite la musica e stati alterati della coscienza. Quando i Tool, nel 1995, cercarono un bassista la strada che lo portò in America gli sembrava ovvia come i percorsi che aveva esplorato nella sua mente. Attualmente Justin si esercita a raggiungere degli stati ipnotici utilizzando ambienti sonori creati da sua moglie Ari e una forma molto specializzata di yoga. Tutto ciò serve a facilitargli il movimento nella matrice mutevole e nel labirinto di emozioni della sua mente. Justin usa poi le sue esperienze come un punto di riferimento per i suoi riff e introduce una profondità olografica alla musica dei Tool.

Danny Carey


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Danny è cresciuto a Paola nel Kentuky. Relativamente normale, un elemento di mistero di aggiunse all’infanzia di Danny quando spiò il padre che armeggiava una grossa spada in un rito massonico. Danny si scoprì fare, egli stesso, movimenti simili quando cominciò a suonare la batteria all’età di 13 anni. Mentre poi continuava i suoi studi all’High School e successivamente al college, dell’Università del Missouri a Kansas City, intraprese degli studi sulle percussioni con speculazioni sui principi di geometria, scienza e metafisica. La sua inclinazione verso la vita d’artista lo portarono a LA dove lavorò come batterista da studio per progetti di Carol King e suonò i giro per la città con i Pygmy Love Circus. Successivamente riuscì ad esprimere tutto il suo potenziale nei Tool. Seppur non affiliandosi a qualche loggia massonica o allineandosi a qualche altra scuola religiosa, Danny mantiene la sua attenzione verso gli studi occulti. I suoi sforzi si manifestano periodicamente, come quando trovò l’intuito in un aspetto nascosto nell’esagono regolare utilizzando le forze astrali attraverso la meditazione. Danny poi sistemò la sua batteria secondo le proporzioni del cerchio e del quadrato e lanciò una piccola preghiera derivata dei principi dell’età della spada dal libro di Thot. Quindi eseguì un rituale dell’esagono per generare un disegno di movimenti nello spazio secondo il modello d’equilibrio vettoriale di Fuller. I risultanti ritmo e passaggio invocano un demone, contenuto in una cassetta, che fornisce brevi parabole simili a quelle contenute nel libro delle falsità.

Album


Opiate


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Le prime note cominciarono a svilupparsi in casa di Danny Carey nel 1992 e dopo pochi concerti e soli tre mesi i Tool firmarono il primo contratto discografico con la Zoo Entertaiment (che diventò famosa grazie a loro grazie delle concessioni fatte alla band con i tempi di consegna degli album), portando a termine il loro primo lavoro ufficiale "Opiate". Il titolo nasce come riferimento al detto di Karl Marx: "La religione è l'oppio dei popoli". L’EP composto da sei brani contraddistingue il primordiale sound della band, un suono essenzialmente ruvido e pesante, ma già dall’uscita dei due singoli "Hush" e "Opiate", si può intuire quello stile unico che prenderà forma ne gli anni a seguire. Per il primo singolo, verrà realizzato un videoclip in cui i membri dei Tool appaiono completamente nudi con dei cartelli posti sui genitali con su scritto "Parental Advisory" e con del nastro adesivo nero sulle loro bocche, in segno di protesta contro la censura del Parents Music Resource Center, un associazione statunitense atta a valutare il contenuto morale ed etico dei prodotti discografici.

Undertow


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Il primo album di debutto vero e proprio è "Undertow", esso viene registrato in un lasso di tempo relativamente breve nel 1993 e in un periodo non molto distante da Opiate. La maggior parte dei brani contenuti in Undertow, infatti, erano già stati scritti durante le registrazioni dell’EP ed alcuni anche suonati dal vivo. Composto da dieci tracce, l’album si inserisce in un clima musicale dominato dal grunge andando a rompere gli schemi dettati dal mainstream attraverso un sound alternativo più vicino all’heavy metal. L’album tratta tematiche sulla droga, infanzia e relazioni interpersonali, i riff incrociati tra Jones e D’Amour si incastrano perfettamente con il drumming di Danny Carey, lì dove le liriche di Keenan cominciano a farsi più criptiche e inquietanti. Anche qui il disco ha subito delle censure per i suoi contenuti, a causa delle immagini esplicite visibili all’interno del CD. In molti negozi l’album venne ritirato e le foto, che ritraevano un uomo e una donna grassa nudi e i membri della band con delle mollette sulla testa, vennero sostituite con dei codici a barre e con un messaggio della band recitante tali parole: "It came to our attention recently that many stores across our fine and open minded nation would not stock undertow because of our explicit artwork. Although we loathe being censored, we want our money ,we still want you to hear our music, so we took it out. However, it is available to you at no extra cost. Fill out the form, stick it in an envelope, mail it in, and we will send you the original artwork. Love, Tool". Una spiegazione ai fan sulle cause del ritiro dell’album, ed un invito a ricevere l’artwork originale tramite posta. Un altro bersaglio della censura fu il videoclip realizzato dal chitarrista Adam Jones, esperto di effetti speciali in stop-motion, del singolo Prison Sex. Il video, come fu per il testo, venne accusato di fare riferimento ad un episodio di pedofilia. Ancora oggi è oggetto di dibattito tra i fan se l’autore del testo, Keenan, non abbia voluto raccontare nel brano qualcosa di molto personale in maniera metaforica. Un piccolo "scherzo" lo si può trovare nell’ultimo brano "Disgustipated". Nella versione americana dell’album tale brano appare come traccia numero 69 (le tracce che vanno dalla 10 alla 68 contengono ognuna 3 secondi di silenzio), in altre versioni come traccia 39 e nella versione europea come traccia 10 o come hidden track del brano precedente Flood. All’uscita controversa dell’album segui un tour con il circuito live del Lollapalooza. Dopo aver ricevuto notevoli consensi dai fan e da gli organizzatori, i Tool passarono dal palco secondario a quello principale. A seguito del successo dal vivo, durante le registrazioni del secondo album della band avviene il primo e unico cambio nella formazione. Il bassista Paul D’Amour lascia amichevolmente la band, per dedicarsi ad altri progetti, sostituito da Justin Canchellor proveniente dai Peach, che già avevano suonato con i Tool in un tour europeo.

Ænima


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Ænima appare sugli scaffali nell’Ottobre del 1996, dopo più di anno di lavorazione. Il disco, prodotto da David Botrill, noto ai fan dei King Crimson per aver lavorato nella produzione di alcuni loro album, segna con decisione l’evoluzione creativa dei Tool. Le atmosfere cominciano a dilatarsi, la ricercatezza dei suoni e delle soluzioni stilistiche si fa più acuta. Nel sound della band vanno ad inserirsi fattori tra i più divergenti: l’alternanza di toni più duri si contrappone alla pura sperimentazione sonora attraverso campionamenti; la voce di Keenan spazia da delicate melodie a ossessivi e aspri timbri più cupi; il temperamento percussivo di Carey porta il suono verso ambienti più mistici e a tratti esotici; le variazioni nei temi di Jones e Canchellor spingono il volume sonoro verso vibrazioni con delle sembianze da una parte più nevrotiche e dall’altra più leggere e meditative. Ænima pùò essere considerato non solo un ottimo album dal punto di vista dell’innovazione e del cambiamento, per la band, ma soprattutto in esso già si celano quei meccanismi e quelle alchimie che porteranno i Tool e la loro musica oltre le frontiere del Rock. L’album viene dedicato a Bill Hicks, comico satirico scomparso pochi anni prima dell’uscita, molto amico della band. Riferimenti a Hicks si possono trovare sia nei testi, sia nell’artwork del disco. Un esempio è il brano “Third Eye”, in cui si sente la voce del comico durante una sua esibizione e la parte del testo del brano "Ænema": "Learn to swim, I'll see you in Arizona Bay", è tratta da uno sketch in cui il comico ironizza su un terremoto che fa sprofondare la California nel pacifico. Uno stesso riferimento si trova all’interno del LP nella versione stampata nel nordamerica, si può notare un’immagine lenticolare in cui, muovendola, si vede la California prima e dopo uno spaventoso terremoto. Anche la copertina stessa del disco presenta un immagine lenticolare dove si vede, a seconda di come si muove la confezione, un immagine di un dipinto di Cam de Leon (un noto artista statunitense) e quella di un contorsionista. Nella versione europea, invece, il disco si presenta in forma classica con delle immagini di finti album dei Tool all’interno. Per i due brani che vengono estratti come singoli, Adam Jones realizza due videoclip, la title track Ænema e il brano di apertura "Stinkfist". Quest’ultimo avrà difficoltà a trovare spazio nelle radio e nelle TV, una serie di "radio edit" verranno create per accorciare il brano mentre nelle tv musicali verrà programmato con il titolo di "track #1", ritenendo quello originale offensivo. Il brano Ænima vinse un Grammy Award come "Best Metal Performance" nel 1997. Dopo pochi giorni dall’uscita del disco, la band parte per un tour promozionale che li vedrà esibirsi negli USA, in Europa e in Australia, fino a ritornare al festival Lollapalooza nel 1997, questa volta come headliners. "I Tool sono ritornati al Lollapalooza in trionfo dopo essere apparsi tra le oscure band del palco secondario del festival del 1993. Adesso i Tool sono la prima attrazione di un festival che combatte per mantenere i suoi propositi..." (New York Times). Seguì un periodo di silenzio, in cui la band dovette risolvere dei problemi contrattuali con la propria casa discografica che li accusava di aver preso contatto con altre etichette. Dopo cause e controcause la vicenda si risolse fuori dai tribunali con la firma di un nuovo contratto. Forse a causa delle pressioni dovute ai problemi contrattuali i membri della band cominciarono a dedicarsi a progetti paralleli: Keenan fondò gli A Perfect Circle insieme all’amico Billy Howerdel mentre Jones e Carey cominciarono una collaborazione con altri musicisti, rispettivamente Buzz Osborne (Melvins, Fantômas) e Jello Biafra (Dead Kennedys). Questo clima di apparente "disunione" nella band generò una serie di congetture relative ad un imminente scioglimento dei Tool, congetture che vennero smentite con l’uscita nei negozi di "Salival", un box-set a tiratura limitata (a tutt’oggi molto difficile da reperire) contenente rarità. Distribuito nel 2000, il box-set contiene la versione live di alcuni brani pìù un inedito "Merkaba", e due cover – "You Lied" dei Peach e "No Quarter" dei Led Zeppelin. A completamento di Salival si può trovare un DVD con tutti i video ufficiali e un libro contenete foto e immagini degli stessi.

Lateralus


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Nel 2001 i Tool annunciarono un nuovo lavoro chiamato Systema Encéphale, rivelando il nome di alcune tracce: Riverchrist, Numbereft, Encephatalis, Musick, e Coeliacus. Uno stratagemma per evitare una speculazione da parte degli utenti dei siti di "file sharing" che immancabilmente cominciarono a far circolare false tracce con gli stessi titoli. I membri della band infatti erano critici verso tale sistema ritenendolo dannoso non solo per le etichette discografiche ma anche per gli artisti che in molti casi devono misurare il proprio successo anche in base alle vendite. Esattamente un mese dopo, "Lateralus", il terzo album della band, viene portato allo scoperto. Il disco si presenta come un evoluzione musicale verso caratteristiche associate all’ art rock e al progressive rock; come un percorso sperimentale più raffinato e maniacale dove ogni tema e movimento confluisce perfettamente in quello successivo. Il sound si fa meno duro diventando però molto più complesso e stratificato. Le tracce diventano suite divise in più parti, presentando molti cambi ritmici e dinamici, dove l’intreccio tra la chitarra e il basso si fa ancora più stretto. I brani acquistano atmosfere spirituali e mistiche in una continua progressione verso la scoperta dell’animo umano e dei suoi lati più oscuri. Le liriche descrivono metaforicamente processi e considerazioni che ruotano attorno a nuclei occulti di difficile lettura, l’astronomia e la matematica (come il caso della serie di Fibonacci presente nelle sillabe della canzone "Lateralus" e su cui ruota l'intero album), la psicologia e la natura, la morte e la sessualità. Lateralus rappresenta, nel complesso, una vera e propria opera rock, un disegno meticoloso ed elaborato, un nuova frontiera extramondo, un concept impossibile da svelare in maniera semplice ed esaustiva, una fusione tra musica e spirito con delle complesse chiavi di lettura. L’artwork del disco è realizzato in collaborazione con Alex Grey, un artista americano. Un immagine umana viene rappresentata in fogli traslucidi sovrapposti, che sfogliandoli portano sempre di più all’interno del corpo umano fino a svelare la parola GOD situata nel cervello. Nonostante l’inusuale forma del materiale, difficile da programmare in radio, l’album riscosse un ottimo successo commerciale, raggiungendo la posizione numero 1 nella classifica Billboard. Furono estratti tre singoli: "Lateralus", "Parabola" e "Schism" e due videoclip per questi ultimi che a causa della durata trovarono poco spazio nelle TV. I Tool ricevettero il loro secondo Grammy Award per il brano Schism come "Best Metal Performance" nel 2001. Il tour che seguì l’uscita portò i Tool ad esibirsi in molte parti del globo mettendo in scena un elaborato spettacolo di luci e immagini, che riportano direttamente al contenuto complesso dell’opera. Durante il tour, che si svolse dal 2001 al 2002, la band si esibì in una parentesi di 10 concerti con i King Crimson. Lateralus è il capolavoro dei Tool.

10,000 Days


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Dovettero passare cinque anni prima che il nome dei Tool tornasse a risaltare nei media che si interessavano di musica. Cinque lunghi anni di attesa per i fans, che si consolarono comunque nel 2005 con l’uscita di Lateralus in doppio vinile. Nel periodo in questione i membri dei Tool non rimasero inattivi, Keenan ritornò prima in studio e poi in tour con gli A Perfect Circle mentre gli altri membri della band ripresero i loro side-project e le collaborazioni con altri musicisti. L’attesa che precedette l’uscita del disco, come fu per il precedente Lateralus, suscitò voci di notizie e smentite tra i forum e i blogs che gravitavano intorno alla band. Il nome del nuovo disco fu dapprima identificato in Teleincision, subito smentito, e poi in 10,000 Days. Nonostante la notizia provenisse da sito web ufficiale della band, le speculazioni non si placarono, 10,000 Days venne definito un falso come fu per Sistema Encéphale. Le voci controverse cominciarono a placarsi quando una copia illegale dell’album cominciò a girare per i sistemi di file-sharing. Questa volta i Tool non fecero scherzi e 10,000 Days uscì nell' Aprile 2006, arrivando subito ai primi posti delle classifiche. Sorprendendo ancora, dopo il complesso meccanismo spirituale che si muoveva nel disco precedente, i Tool portano la loro musica verso un aspetto diverso, molto più intimo e personale. Il titolo dell’album fa riferimento ai 27 anni (10,000 giorni) di malattia (paralisi) di Judith, la madre di Keenan, dopo la quale morì. Da qui l’opera assume un significato del tutto proprio al cantante. La riflessione si alterna alla rabbia, il senso di impotenza si contorce in uno stato di feroce abbandono, la retorica si infrange contro la brutale stupidità. Tutto quel flusso mistico e vorticoso che circondava Lateralus in 10,000 Days cambia bruscamente rotta, andandosi ad immergere nel dolore più profondo, nella più critica e devastante considerazione dell’uomo. Il disco si presenta subito come il più complesso dal punto di vista tecnico-strumentale della band, evidenziandone una nuova maturità artistica. Il suono diventa molto più preciso e ricercato, i ritmi si alternano da spinti e claustrofobici a chirurgiche sequenze misurate. Gli strumenti a corda oscillano da un rarefatto ma definito stile ad un più incalzante e nervoso intreccio. Il bisogno di punti di riferimento mentre si sta cercando di rimanere a galla in un oceano emotivo contraddittorio viene ben descritto dai pulsanti incroci ritmici di Canchellor e Carey. Nella copertina del disco è raffigurata un immagine che fa riferimento a quella del Giano bifronte, una delle più antiche divinità romane. Grazie a due lenti poste su un aletta dell’album è possibile vedere le immagini interne del booklet in forma tridimensionale, si possono distinguere foto con i componenti della band alternate a nuovi riferimenti alla figura della divinità romana e alla forma della spirale. 10,000 Days evidenzia indubbiamente una crescita artistica per i Tool, una nuova consapevolezza, una rinnovata capacità di relazione e di espressione più diretta. Sostanzialmente l’opera può essere definita come una sorta di approdo a dieci anni da Ænima, da un viaggio che ha portato la band al di là delle barriere e dei labirinti nascosti nelle abilità percettive dell’uomo, ad una sorta di espansione del campo di coscienza collettivo. All’uscita del disco seguì un tour mondiale che durò per due anni in cui gli effetti dei videoproiettori e dei laser si fecero ancora più coinvolgenti.

I Tool oggi


Sono passati 8 anni dalla pubblicazione di 10,000 Days e molti ormai hanno rinunciato a vedere un nuovo album pubblicato. Danny disse che sarebbe uscito l'anno scorso, Maynard disse che sarebbe uscito nel 2020 (ovviamente in maniera sarcastica o almeno lo spero), Adam qualche tempo fa disse esausto, a un fan, che sarebbe uscito la mattina dopo (e le riviste ci fecerò anche degli articoli). In realtà i Tool stanno lavorando a esso, soprattutto negli ultimi tempi. Il fatto è che sono successe numerose vicende che hanno rallentato la pubblicazione dell'album (matrimoni, figli, incidenti). Di speculazioni sulla sua uscita ne sono state fatte fin troppe in questi anni e il desiderio continua a salire con il tempo. L'attesa ha portato allo sfinimento persino i fan più accaniti, compresi quelli presenti nel forum italiano "3rd Eye": http://3rdeye.forumfree.it/ . Le ultime voci vedono Adam, Danny e Justin al lavoro sulla parte strumentale (soprattutto ora che sono in tour) e con un Maynard ansioso di mettere mano al materiale per aggiundere i testi. Tutti sperano che quest'anno finalmente qualcosa venga annunciato sul serio. Sito dei Tool: http://www.toolband.com/index_frames.html

Hush




Prison Sex




Sober




Stinkfist




Ænema




Schism




Parabola




Vicarious




Fiù, è stata lunga, ma ce l'ho fatta... Per i Tool ne vale la pena... :lol: Chi è interessato rimanga all'ascolto...
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Re: Tool

Messaggioda SandStorm » 10/04/2014, 20:56

Idoli assoluti. Speriamo che il nuovo album esca presto ;)
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Re: Tool

Messaggioda Dreyeam » 10/04/2014, 21:13

SandStorm ha scritto:Idoli assoluti. Speriamo che il nuovo album esca presto ;)


Wei Sand! Se non mi sbaglio non passi di qua da un po'... : Wink :
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Re: Tool

Messaggioda ici4ever » 10/04/2014, 22:56

li conosco anche io, fantastici, ma colpiscono sicuramente i video (Prison Sex è il primo che ho visto)
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Re: Tool

Messaggioda Dreyeam » 10/04/2014, 23:15

ici4ever ha scritto:li conosco anche io, fantastici, ma colpiscono sicuramente i video (Prison Sex è il primo che ho visto)


Dicono così tante cose con così poche parole (o immagini)... Capisci quasi che quello che stai vedendo ha un significato molto profondo senza neanche sapere di preciso il perchè...
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Re: Tool

Messaggioda SandStorm » 14/04/2014, 18:19

Dreyeam ha scritto:
SandStorm ha scritto:Idoli assoluti. Speriamo che il nuovo album esca presto ;)


Wei Sand! Se non mi sbaglio non passi di qua da un po'... : Wink :


Eh lo so! Ho avuto molto poco tempo per i sogni, ma presto tornerò : Mr green :
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Re: Tool

Messaggioda Dreyeam » 29/04/2014, 21:38

Ieri notte ho sognato che il nuovo album fosse uscito... Speriamo bene... : Chessygrin :
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