Indice Conversazioni Off Topic Bar da Morfeo > Sfida dell'ennupla intesa

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Quale dei racconti Pulp con Pistola ti è piaciuto di più?

Sondaggio concluso il 20/07/2014, 0:13

Megalex - Suicidio di massa - viewtopic.php?f=28&t=7449&start=40#p72212
4
27%
Cenwyn - Che gran brutto casino - viewtopic.php?f=28&t=7449&start=40#p72217
6
40%
Dixit - Il battello dei condannati - viewtopic.php?f=28&t=7449&start=40#p72220
2
13%
Edivad - MEGA LEX SED LEX - viewtopic.php?f=28&t=7449&start=50#p72251
3
20%
 
Voti totali : 15

Re: Sfida dell'ennupla intesa

Messaggioda Edivad » 30/06/2014, 10:39

: Hurted :

Ieri non ho potuto pubblicare causa mancanza connessione, e sono arrivato a circa 14000 caratteri ma scritti malissimo.
Considerando che Internet mi serviva anche per ricercare alcune cose ai i fini del racconto (si, mi rendo conto non mi sarei dovuto ridurre all'ultimo
giorno), chiedo il permesso di riscrivere alcune parti e pubblicare stasera.

ALTRIMENTI mi limiterò a sistemare solo errori grammaticali/di sintassi/parole mancanti e pubblicare questa versione che però giudico impresentabile :(
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Re: Sfida dell'ennupla intesa

Messaggioda dixit » 30/06/2014, 20:03

Mega, ma di chi è la voce narrante? : Surprice :
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Re: Sfida dell'ennupla intesa

Messaggioda Edivad » 30/06/2014, 20:40

Alla fine ho optato per 'chi non tace...'e mi sono auto-accordato il permesso

(mi scuso in anticipo non solo per il livello generalmente bassissimo, ma anche per gli errori di grammatica che sicuramente sono sfuggiti alla correzione)
MEGA LEX SED LEX
Spoiler:
Il motore della cadillac verde continuava a strepitare e borbottare, ma non ne voleva sapere di mettersi in moto.

Seduto al volante, Dixit sospirò desolato.

"Ti avevo detto di assicurarti che la macchina partisse subito! Tu e le tue modifiche del cazzo!"gli urlò Cenwyn gesticolando violentemente con la pistola attraverso il finestrino aperto, per tenera alla larga eventuali curiosi.

Il suo nervosismo era palpabile nonostante il volto coperto dalla pesante maschera rosa che raffigurava un mostruoso ibrido tra un coniglio e un maiale.

"Non starmi sempre addosso!" le rispose Dixit mentre continuava ad armeggiare con le chiavi dell'automobile con gli stessi - scarsi - risultati di prima.
Cenwyn sbuffò come solo lei sapeva fare.
"Sei cattiva!" frignò pateticamente.

Per un attimo Cenwyn si chiese se Dixit si stesse rivolgendo alla macchina come se si trattasse di una persona.
D'altronde era davvero un tipo strambo, e parlare con la sua macchina sicuramente non sarebbe stata la maggiore delle sue stranezze.

"Se non fai presto finiamo entrambi al gabbio. E' un posto brutto, sai? Molto, molto brutto!" gli spiegò come se stesse parlando ad un bambino particolarmente stupido.
Certo, sapeva che questi suoi incoraggiamenti non avrebbero migliorato la situazione, ma non resisteva alla tentazione di sfogarsi. Era fatta così, Cenwyn.

Nel frattempo, ad appena una decina di metri da loro le sirene dalla banca continuavano a suonare. La macchina era ferma lì da almeno cinque minuti e stavano davvero rischiando grosso.

Dixit continuava a provare e riprovare a mettere in moto, ma niente.
"FAI PARTIRE QUESTA STRAFOTTUTA MACCHINA DI MERDA, DIX!" gli urlò Cenwyn.
"Hey! Non parlare così del mio gioiellino!" rispose Dixit stizzito, come se gli avessero insultato un parente caro

Per tutta risposta Cenwyn diede una violenta botta al cruscotto col calcio della sua pistola.

D'improvviso con un potente rombo, una sgommata ed una mefitica fumata nera la cadillac partì come un razzo.

"Finalmente!" sbottò Cenwyn aprendo il finestrino ed accendendosi una sigaretta.

Ora Dixit sogghignava smodatamente sotto la sua pesante maschera rossa da volpe. Guardava soddisfatto la lancetta dell'indicatore di velocità: sessanta miglia orarie, sessanta, ottanta, novanta, cento!

"OH YEAH!" gridò Dixit in preda all'ebbrezza della velocità "Non ci prenderete mai, SBIRRI!" urlò fuori dal finestrino.

CRASH! La macchina investì un passante inerme, che restò disteso sul parabrezza per quasi una decina di secondi prima una rapida svolta lo scaraventasse nell'aria.
"Spero non ti abbia rovinato la carrozzeria, baby. Dai, che dopo ti sistemo io." disse Dixit alla cadillac, incurante del morto che oramai eras olo un cumulo di malconcio di sangue e ossa rotta sull'asfalto.

Cenwyn si morse il labbro.
Era molto, molto tesa, ma tentò di farsi forza: presto sarebbero tornati a casa, giusto due giorni ranquilli per aspettare che la situazione si calmasse e poi, grazie ad alcune conoscenze sarebbero potuti partire per il Sud America e fare la bella vita per il resto dei loro giorni...
Si, sarebbe andata così, pensò stringendo forte a sé la busta ricolmo di banconote.

Le sirene tacquero. Polizia ed ambulanze erano arrivate sul luogo della rapina, la banca più importante della città.

Il capitano di polizia Megan Lexington scese dalla sua volante sbattendo violentemente la portiera e si accese un sigaro.

Alta, bionda, viso squadrato, occhi di ghiaccio e fisico muscoloso ma non totalmente privo di femminilità - Megan era davvero una gran donna, in tutti i sensi.
Da ragazza era stata una grande promessa dell'atletica e aveva vinto diversi campionati statali, ma crescendo aveva trovato un'altra vocazione: tutelare l'ordine e la legge, con ogni mezzo possibile.
Certo, i suoi metodi tanto brutali quanto efficaci le erano valsi numerosi rimproveri ufficiali - non che le importasse - ma anche attestati di stima da colleghi e cittadini che si sentivano più sicuri grazie a lei.
Addirittura l'avevano soprannominata 'Mega'.
Mega Lex...non le dispiaceva, anzi, era un nome perfetto per chi come lei desiderava essere la Grande Legge, rigida ed implacabile.
Non che amasse quel lavoro, ma qualcuno doveva farlo, e lei sapeva farlo molto bene...

Entrò nella banca, passando accanto ai cadaveri di due guardie giurate che giacevano in una pozza di sangue.
Brava gente che faceva solo il suo onesto lavoro, pensò Megalex.
Si, avrebbe fatto in modo che le merde che avevano fatto ciò avrebbero pagato anche per questo...

Dentro trovo sangue, cadaveri crivellati di proiettili e odore di morte e terrore.
Uomini, donne e bambini che piangevano tra i corpi, sangue e piscio nonostante i rapinatori se ne fossero andato da ormai una quindicina di minuti.
Perché questa brutalità? Avrebbero potuto prendere i soldi e scappare. Invece avevano voluto
distruggere e deturpare tutte quelle vite innocenti.
Non era la prima volta che Megalex assisteva a spettacoli simili, ovviamente, ma ciò non sminuiva l'odio che provava verso quei criminali - anzi, lo rendeva più intenso, se ciò era possibile.

Il suo sguardo di ghiaccio si poso per un attimo su un bambino che piangeva sul corpo del padre, morto per un proiettile al petto. Perché tutto ciò? Era solo una rapina d'altronde... No, non erano professionisti.

"Altri cinque morti e numerosi feriti. Molti non ce la faranno..." sentì dire da alcuni colleghi non lontano da lei.

Megalex fece per avvicinarsi ad alcuni dei sopravvissuti, con l'ovvio intento di interrogarli quando sentì una voce che la chiamava.
"Megan! Aspetta... Sono troppo turbati per parlare ora...Lascia che ci pensi io..." a parlarle era stata un'altra agente, una donna scura di pelle ed esile, tanto che al suo confronto sarebbe potuta sembrare una ragazzina, se non fosse stato per l'uniforme.
"Come vuoi, Alrescha."disse Megalex
D'altronde non era mai stata brava a consolare o a rassicurare le vittime in un modo che non fosse promettere loro vendetta...Non che fosse insensibile, ma non era brava con le parole.

Qualche minuto dopo Alrescha le parlò:
"Erano una ragazza ed un ragazzo, caucasici, penso una coppia..." iniziò a spiegare
Megalex fece una smorfia di disgusto: un'altra coppia di fidanzatini che giocavano a Bonny e Clyde? Sarebbe stata la terza, quest'anno. Tra l'altro, avrebbe anche spiegato la scarsa 'professionalità' nel uccidere così tante persone...
Alrescha continuò:
"Lui era palesemente strafatto ed aveva una maschera da volpe rossa, lei invece...beh..." esitò per un attimo come se non trovasse le parole
"Beh?" chiese Megalex aggrottando la fronte
"Una specie di mostro, misto tra porco e coniglio. Un porconiglio, suppongo. " Alrescha non sembrava convinta da quel termine "Comunque, maschera piuttosto particolare. Non se ne vedono molte in giro. Interessante, non trovi?
"E' un buon indizio. Non ci vorrà molto a prenderli. Setacceremo tutti i negozi di maschere della zona. Sono principianti, non sarà difficile risalire a loro..." disse Megalex




Cenwyn e Dixit avevano raggiunto da qualche ora il loro anonimo appartamento di periferia dove vivevano, non più nè meno squallido degli altri in quel quartiere.

Lei era da poco uscita dalla doccia e si stava pettinando e specchiando:
Era bella, Cenwyn...lineamenti delicati, fisico ben tornito, folti capelli biondi che le cadevano sulle spalle e mani ed unghie perfettamente curate, ornate con smalto cremisi particolarmente vistoso.
Avrebbe potuto fare la modella, se non fosse per il fatto che odiava l'idea di lavorare.
Forse sarebbe stata una scelta migliore...certo, i suoi genitori non ne sarebbero stati felici - volevano diventasse un medico, lei! - ma sicuramente l'avrebbero preferito alla strada che aveva preso da quando aveva conosciuto Dixit.

Ah, Dixit! Che nomignolo ridicolo. Ma gli voleva bene, a modo suo. Era era pur sempre il suo ragazzo, per quanto ultimamente la trascurasse totalmente, tanto che era uscito mezz'ora fa, l'incosciente, senza neanche avvertirla, e non rispondeva alle chiamate.

Si ricordò di quando l'aveva conosciuto, appena un anno fa. Non l'aveva colpita subito.
Sicuramente non era bello, anzi...Ma era un simpatico mascalzone e avevano passato bei momenti insieme, sapeva farla ridere e questo contava molto per lei.
Poi però dai furtarelli era passato a cose peggiori ed aveva preso a frequentare brutta, bruttissima gente e a provare droghe sempre più pesanti...Lei gli era rimasta accanto, anche quando gli era venuta la geniale idea di organizzare una rapina insieme e di fuggire lontano, tanto lontano. Le aveva anche regalato una pistola.
Sul momento le era sembrato anche un gesto romantico, ma aveva sperato di non doverla usare.
Non pensava di essere una persona cattiva, Cenwyn. Sboccata, volubile, troppo passionale certo, cattiva ma cattiva no.
Però quella mattina alla banca qualcosa era andato storto ed avevano sparato. Ed ora erano ricercati in tutta la città. Ma con un po' di fortuna sarebbero riusciti a fuggire e una volta oltre il confine sarebbero stati al sicuro...


Dixit rincasò dopo una mezz'ora e si limito a salutarla con un cenno della testa.

Tempo cinque minuti e si mise a sniffare cocaina dal tavolo del cucina. Probabilmente l'avevo comprata con i soldi della rapina.

"Dix, smetti per un minuto di pipparti quella merda ed ascoltami!" gli disse

Ma lui niente, continuava ad ignorarla.

"DIXIT!" ripeté con veemenza

"Eh?" Dixit alzo il viso scarno e smunto dalla, mostrando narici grondanti la preziosa polvere bianca.

"Allora, cosa dicono i tuoi amici? Possiamo partire? " chiese Cenwyn ansiosa
"Qualche giorno."disse vago "Lasciami tirare in pace, Cen." disse voltandosi lontano da lei preparandosi a tirare ancora
"Mi avevi promesso al massimo entro dopodomani! Sei uno stronzo!" urlò lei e con un gesto della mano gettò la polvere bianca a terra.
Lui si volto di scatto verso di lei, gli occhi lividi di rabbia, e per tutta la risposta le diede uno schiaffo per poi, noncurante, chinarsi a raccogliere la droga da terra.

Cenwyn pianse in silenzio. Era la prima volta che la colpiva.


Lo 'Sweet Dreams Cafe' , famoso per le sue ciambelle gonfie e zuccherose, era il tipico ritrovo per poliziotti fuori servizio.
Ma a Megalex al momento non interessava né la sua ciambella né la tazza di caffè nero, amaro e bollente, perché era impegnata in un accesa discussione con una collega

"Allora?" chiese Megalex
"Quel genere di maschera non è molto popolare, pensiamo di essere riusciti a risalire all'acquirente..."disse Alrescha
"Dove?
"Aspetta. Avremo un mandato domani mattina."
"Aspettare? Cosa, Al? Che scappino?" rispose Megale fissandola
"Megan..." Alrescha la guardò dritta degli occhi. Non era la prima volta che le faceva quel discorso...
"Per una volta potremmo seguire la procedura, no? L'ultima volta che non hai aspettato di avere un mandato rischiavi di essere cacciata...Se non ti avessimo coperto rischiavi di perdere il posto."
Megalex sbuffò.
"Per favore."le chiese Alrescha
Megalex non rispose, ma prese il suo caffè lo mando giù tutto d'un colpo.









Cenwyn si guardò di nuovo allo specchio. Sul suo viso non vi era alcun segno del ceffone di prima,
ma era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.

Basta! Non avrebbe tollerato più i suoi comportamenti. Dixit doveva morire. D'altronde se qualcosa andava storto e li avessero presi lui l'avrebbe tradita.
E comunque una bella ragazza come lei poteva senza dubbio trovarsi un altro uomo...Si, lo avrebbe fatto fuori.
Ma non poteva spararlo, anche in un quartiere malfamato come il loro c'era il rischio che qualcuno chiamasse la polizia sentendo il colpo...

Si alzò ed andò da lui, steso sul letto a pochi metri di distanza

"Dixit, amore, scusami per prima..." disse avvicinandosi. C'era del nervosismo nella sua voce, ma Dixit non se ne accorse. Ora che l'effetto della droga era finito giaceva lì, respirando piano e con gli occhi persi nel vuoto.
Lei era ad ad una ventina di centimetri da lui.
Esitò per un attimo, poi gli tolse il cuscino da sotto la testa.
"C...e..n, cosa..." biascicò lui
Si voltò per non guardarlo e rapida gli mise il cuscino in faccia ed inizio a soffocarlo. Lui resistette debolmente per una decina di secondi ma poi cedette.
Cenwyn continuo a premere per diversi minuti prima di trovare il coraggio di togliere il cuscino e guardare cosa aveva fatto: ah, Dixit...non fosse stato per quel orrido colorito cianotico sarebbe sembrato dormire. Un po' le dispiaceva.

Continuò a fissare il corpo senza vita per circa un minuto prima di trovare la forza di nasconderlo sotto il letto.
Non fu difficilissimo, Dixit era sempre stato magro e la droga era diventato sempre più esile.

Poco dopo iniziò a preparare i bagagli per la partenza, nonostante mancassero ancora alcuni giorni. Ebbe cura di nascondere per bene le preziose banconote...erano davvero tanti, tantissimi soldi, non fu facile trovare spazio per tutti.
Poi andò a dormire, cercando non pensare al cadavere del suo fidanzato solo mezzo metro sotto di lei.
Al risveglio avrebbe chiamato gli amici di Dixit e cercato un modo per sistemare la situazione.



Era appena l'alba quando fu svegliata di colpo da un violento bussare alla porta.

"POLIZIA!" tuonò Megalex "Uscite fuori!"

Cenwyn prese la pistola dal comodino. Si chiese se fosse solo un brutto sogno, pensò, non volendo credere a cosa stava succedendo. Si diede un pizzicotto. Si, era sveglia, anche se confusa...

Il bussare cessò per qualche secondo...
CRASH!
Megalex sfondò la porta con una potente spallata ed entrò nell'appartamento, pistola in pugno.

Cenwyn, ancora seduta sul letto, l'arma in mano e lo sguardo vuoto, e si ritrovo Megalex di fronte, a pochi metri da lei.

"MANI IN ALTO!" intimò Megalex puntandole contro la sua arma, mentre Alrescha la seguiva rapidamente facendo lo stesso.

"Dov'è l'altro?"chiese Alrescha, mentre i suo occhi si muovevano rapidamente a destra e sinistra

"Ferme, posso spiegare." disse Cenwyn pateticamente, tenendo maldestramente la pistola nelle mani tremante.

Per un secondo fu il silenzio: le tre donne, le loro pistole ed il fetore del cadavere di Dixit, che durante la notte aveva iniziato a decomporsi. Cenwyn poteva sentirlo, tenue ma nauseante...
No, non si sarebbe fatta prendere viva!
Puntò la pistola verso le poliziotte e..
BAM! BAM! BAM!
Megalex esplose tre colpi, colpendole fronte, petto ed addome. La ragazza cadde a terra, quel che rimaneva del suo volto rivolto verso il letto.
L'ultima immagine che vide fu prima di morire fu la sagoma del corpo di Dixit, avvolta nella semi-oscurità sotto il letto.

Alrescha sospirò. Lo faceva sempre quando quello che doveva essere un arresto finiva così.
"La stronzetta aveva una pistola, Al." disse Mega. Sul pavimento la piccola pistola di Cenwyn ora sembrava solo un giocattolo...
"Era solo una ragazzina." disse Alrescha guardando il cadavere, inorridita "Non avrà avuto più di vent'anni."
"O lei o noi. Stava per sparare, è la legge. " disse. Poi capì che Alrescha non la stava ammonendo.
"Chiamo la centrale." fece Alrescha, con gli occhi tristi.

Megalex scrollò le spalle. La giornata era appena iniziata...
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Re: Sfida dell'ennupla intesa

Messaggioda Cenwyn » 30/06/2014, 23:46

dixit ha scritto:Mega, ma di chi è la voce narrante? : Surprice :

è sua, mi pare ovvio : Chessygrin :
La vita è scoprire quello che accade dopo il presente, un po' per volta
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Re: Sfida dell'ennupla intesa

Messaggioda dixit » 13/07/2014, 13:38

Be', allora? Chi ha vinto? : CoolGun :
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Re: Sfida dell'ennupla intesa

Messaggioda Cenwyn » 15/07/2014, 0:06

vuoi che apriamo il sondaggio?
EDIT: sondaggio aperto!! Che sfida sia, tra 5 giorni avremo il vincitore :wyn:
La vita è scoprire quello che accade dopo il presente, un po' per volta
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Re: Sfida dell'ennupla intesa

Messaggioda dixit » 15/07/2014, 12:31

Per la prossima sessione di scrittura ho in mente qualcosa di diverso. Lasciatemi elaborare.
Pensavo a un racconto 100 mani... anzi, 100 sogni. Lasciatemi elaborare.
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Re: Sfida dell'ennupla intesa

Messaggioda Cenwyn » 18/07/2014, 1:59

certo sarebbe carino anche leggere dei commenti da parte della giuria popolare... : Chessygrin :
La vita è scoprire quello che accade dopo il presente, un po' per volta
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Re: Sfida dell'ennupla intesa

Messaggioda dixit » 18/07/2014, 12:49

: Yahooo : : Yahooo :
La Vincitrice è sua Porconigliosità Cenwyn!
: Yahooo : : Yahooo :


Complimenti! Da oggi sei la nostra Cenwyn Tarantino! : CoolGun :

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Re: Sfida dell'ennupla intesa

Messaggioda andino90 » 18/07/2014, 13:00

Complimenti a Cenwin!! Finale fantastico e inaspettato, forse un po' lento l'inizio ma nell'insieme...vittoria meritatissima!!!
..non ve l'hanno mai detto ma i sogni sono fuori..e voi nel cassetto...
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