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Videogiochi e sogni

Messaggioda roberto89 » 27/05/2015, 17:49

Introduco questa idea senza particolari pretese/ambizioni ma con il piacere e la speranza che possa nascere uno scambio di idee su un argomento che spesso include temi onirici ma che viene spesso ignorato, in quanto rappresenta una categoria di "esperienze" troppo limitata alla sfera virtuale: i videogiochi e il loro rapporto con il sonno,il sogno e gli incubi.

La mia esperienza personale è circoscritta a circa 15 anni di gaming ma la mia capacità espressiva nella scrittura è molto limitata quindi abbiate pazienza se le argomentazioni non saranno espresse e affrontate con un format psicologico/filosofico.
Dunque invito chiunque ad entrare nel merito di spiegazioni e approfondimenti da cui tutti potremmo trarre un qualche nutrimento personale, andando anche a sfondare dinamiche che vanno oltre quello videoludiche.

Nel corso dell'aggiornamento di questo topic, sarà mia premura raccogliere e distribuire recensioni,curiosità,aneddoti,informazioni raccolte tramite esperienze personali e dal web.

VIDEOGIOCHI E MONDO ONIRICO


Chi di voi non ha mai pensato in un proprio sogno, lucido o meno che sia, qualcosa come "E' così surreale,sembra un videogioco" oppure quanti onironauti esperti avranno desiderato di ritrovarsi all'interno di uno scenario di azione/tensione/pace/etc. istintivamente riconducibile a un videogioco conosciuto durante l'infanzia? Probabilmente almeno qualcuno di voi l'ha sperimentato.
I videogiochi, così come qualsiasi prodotto creativo dell'uomo (la pittura,la fotografia,la scrittura,la scultura,etc.), diventano, a loro modo, il vaso di pandora nel quale vengono mescolati i desideri, le paure, il passato, presente e il destino dell'umanità stessa, applicata poi a scenari fantasy,storici,futuristici e chi più ne ha più ne metta.
Se da una parte possiamo considerare il sogno uno dei tanti frutti della creatività, non possiamo rinunciare a pensare che anche la creatività possa essere il prodotto finale dell'atto stesso di sognare.

Le componenti del sogno sono ormai inserite in migliaia di contesti (d'altronde lo stesso La Berge ammette che c'è stata una rivalutazione - sia in ambito scientifico,psicologico e filosofico - dei concetti di sonno,sogno e veglia solo negli ultimi 30 anni a questa parte) e di certo non potevano mancare in quei progetti tanto ambiziosi (anche se ogni volta repentinamente "denigrati") che sono i videogiochi.
In qualche modo, anche le case di produzione si sono rese artefici di un ulteriore cambiamento ed interpretazione di questo fantastico mondo che ci appassiona: non sarà infatti raro ritrovarsi, durante un'esperienza videoludica, in situazioni in cui lo stato di sogno le faccia da padrone assoluto.

Conclusa questa breve introduzione,lanciamoci nel vivo della questione.

Mi preme partire da un gioco che ho avuto modo di esplorare in lungo e largo circa 2 anni fa: Alan Wake.

Immagine


TRAMA


"Alan Wake, scrittore di successo, si reca nella tranquilla cittadina di Bright Falls con sua moglie Alice per una vacanza rilassante. Il vero scopo del viaggio è però quello di risolvere il grave "blocco" che da due anni lo tormenta, impedendogli di creare nuove storie. Da questo punto di vista la location si rivela perfetta tra foreste, montagne e laghi; un ottimo mix per ricaricare le batterie, non fosse per un piccolo particolare: si tratta di un luogo maledetto, che nasconde terribili segreti e forze oscure che alcuni abitanti sembrano conoscere bene. Alan e sua moglie raggiungono il cottage che hanno affittato, posto su di un'isoletta nel mezzo di Cauldron Lake, ma la situazione precipita rapidamente: Alice scompare, apparentemente inghiottita dalle acque, e Alan si tuffa per salvarla, risvegliandosi però nella sua auto a qualche miglio di distanza, in una situazione che gli è completamente estranea. Niente in confronto a quando scoprirà che la casa sul lago in cui avrebbe dovuto trascorrere le vacanze non esiste più da quando un'eruzione vulcanica l'ha spazzata via, negli anni '70. E proprio a quel punto arriva una telefonata rivelatrice". (Fonte: Multiplayer.it)

LA COMPONENTE ONIRICA


La storia si articola in sei (+2) episodi, in ognuno dei quali troveremo tematiche legate al mondo onirico e alle sue varie rappresentazioni.
Sono state omessi spoiler ed evidenziati i passaggi in cui il mondo onirico diventa parte integrante della storia.

Episodio 1: L'incubo
Spoiler:
Alan inizia la sua storia raccontando un suo sogno. Era notte ed era in ritardo, sfrecciava su una macchina per una strada costiera. All'improvviso un autostoppista compare sulla strada, Alan non lo vede e lo investe. Scende dall'auto per soccorrerlo ma lo sfortunato pedone è morto sul colpo, e dopo pochi secondi il corpo esanime svanisce nel nulla.[...] L'uomo che ha investito ricompare, armato di un'ascia ed avvolto da un'ombra spessa, quasi solida, che ne confonde i tratti. L'uomo si rivela essere uno dei personaggi dei romanzi di Wake che lo accusa furioso di essere uno scrittore mediocre e di sentirsi come un dio. [...]

Alan si sveglia accanto a sua moglie Alice. Il traghetto ha quasi terminato il suo percorso. Sono arrivati a Bright Falls. Si sono diretti in questa piccola cittadina di montagna per trascorrere una vacanza di relax. Alan è molto stressato, sono due anni che non riesce a scrivere niente e questo lo ha reso depresso ed instabile. [...]

Alice voleva aiutare suo marito, ma lui va su tutte le furie.Furioso, esce di casa in piena notte, sicuro che la moglie non lo seguirà, data la sua fobia per l'oscurità. Ma Alan non fa in tempo a calmarsi che qualcosa accade dentro la casa. Alice urla. Alan corre e trova la porta sul retro, quella che dà sul lago, spalancata. Affacciandosi, gli sembra di scorgere la moglie in acqua. Immediatamente si tuffa.

Alan riprende conoscenza dentro la sua macchina. Sembra abbia subito un incidente automobilistico, ma non se ne ricorda. Deve trovare Alice. Una presenza oscura permea il luogo. All'improvviso alcuni abitanti del luogo lo assalgono: sono posseduti dalla stessa oscura presenza che infestava il suo incubo. [...] Qui, da un calendario, scopre che tra il giorno del suo arrivo a Bright Falls e quel momento sono passati sette giorni. Una settimana di vuoto. [...]


Episodio 2: Posseduti
Spoiler:
New York, 3 anni prima. Alan e sua moglie sono nel loro appartamento e discutono dell'imminente uscita del nuovo libro di Alan. All'improvviso c'è un blackout. Alan corre a rassicurare Alice e, per tranquillizzarla, le regala un vecchio interruttore portatile che gli aveva dato sua madre quando era piccolo per "scacciare i mostri quando faceva buio". Si chiama "Clicker".

Oggi: [...] Un uomo sconosciuto si proclama come il rapitore di Alice. Se Alan vuole rivedere sua moglie dovrà farsi trovare a mezzanotte al Lover's Peak. Alan non vuole aspettare un secondo di più. All'uscita dall'ufficio dello sceriffo trova il dottor Emil Hartman, lo psicologo degli artisti. Egli gli rivela che il suo intero viaggio a Bright Falls è stata una vacanza organizzata da lui e sua moglie per spingerlo a farsi mettere sotto analisi e superare il proprio "blocco", pertanto gli propone di alloggiare nella propria "struttura". [...]


Episodio 3: Riscatto
Spoiler:
Alan e Barry si dirigono verso l'appartamento di Rose. Lungo il tragitto, Barry espone il risultato di alcune ricerche che ha fatto su Bright Falls e Cauldron Lake. Da sempre, nella zona circostante il lago, si sono succeduti fenomeni strani ed inquietanti. [...]

Alan sogna di nuovo l'"oscura presenza" e la donna in nero che gli dice "dobbiamo finire il lavoro", e poi vede sé stesso nell'atto di scrivere freneticamente per "salvare la vita di Alice", ma sotto il rigido controllo della donna misteriosa che a quanto pare sta prendendo il controllo della sua opera. Alan si risveglia, è notte e tra poco dovrà incontrarsi con il rapitore. [...]


Episodio 4: La verità
Spoiler:
Alan si sveglia, e su di lui c'è il dottor Hartman. Lo ha salvato, ed ora lo sta curando. Mentre lo rassicura gli dice che lui è un paziente della sua struttura da ormai tanto tempo, e che le sue allucinazioni e lo stato di shock sono dovuti alla morte della moglie. Alan non capisce, ma non riesce a dire niente perché perde nuovamente i sensi.

Una volta risvegliatosi, il dottor Hartman lo invita a fare un giro della struttura con lui. Durante il tragitto, Hartman gli dice di come tutte le sue visioni di "oscurità" e "creature d'ombra" siano solo una sua allucinazione dovuta ai sensi di colpa per il suicidio della moglie che non ha potuto evitare.
[...]
L'oscurità, folle di rabbia, ingloba l'isola. Alan, debole, cercò di scappare con la macchina, ma non ci riuscì ed incidentò, e lì riperse i sensi.

Alan si sveglia, sconvolto per la rivelazione, ma trova l'agente Nightingale a puntargli la pistola contro. [...]


Episodio 5: Il Clicker
Spoiler:
[...] Ma prima di sparire, Thomas diede qualcosa a Cynthia da custodire, qualcosa che avrebbe potuto aiutare qualcuno contro l'oscurità, qualcosa che ora dovrà dare ad Alan. L'oggetto non è altro che il Clicker [...]


Episodio 6: Departure
Spoiler:
[...] Il viaggio è lungo e pericoloso. Arrivato sul picco dove c'era l'isola, Alan si scontra con un vero e proprio turbine di oscurità. Dopo averlo sconfitto, stringe a sé il Clicker e si getta nelle acque buie del lago.

Alan si sveglia nel letto del suo appartamento di New York. Accanto a lui c'è Alice che gli dice che ha avuto solo un brutto incubo, ma Alan non ci casca; la casa è avvolta dall'oscurità. Alan corre, e la figura di Alice sembra perseguitarlo. Finalmente riesce a ritrovare il Clicker. Lo preme. La luce irrompe dalle finestre e la figura di Thomas Zane, nel suo scafandro da palombaro, entra fluttuando nell'aria.[...] Poi lo scenario si dissolve.

Alan si ritrova in un luogo fatto di oscurità e parole fatte di luce che fluttuano nell'aria e che si materializzano se illuminate. È il cuore del lago[...] Nel frattempo Alan è nell'oscurità, vittima dello scambio che ha compiuto per liberare sua moglie, e scrive ossessivamente a macchina. Con voce distorta dice: "Non è un lago... è un oceano". Si sente la voce di Alice dire: "Alan, svegliati".


Episodio 7: Il segnale
Spoiler:
Alan è intrappolato nel Luogo Buio, il mondo di oscurità dal quale proviene l'"oscura presenza" all'interno del lago. In questo luogo misterioso Alan rivive grottesche sequenze della sua esperienza a Bright Falls senza ricordarsi di averle vissute. In questo "loop mentale" riesce ad insinuarsi la voce di Zane. Sembra volerlo aiutare. Anche lui è da anni prigioniero di quel luogo, ma col tempo ha trovato un modo per comunicare con l'esterno, come fece con Alan mediante i sogni, ed ora può insegnarlo anche a lui. [...]


Episodio 8: Lo scrittore
Spoiler:
Alan è nel giardino della clinica del dottor Hartman. Il suo viaggio attraverso l'oscurità non è ancora finito, ma stavolta sta iniziando a capire come funziona il luogo buio. Proprio per questo riesce a far prevalere la sua volontà di sopravvivere in alcuni frangenti, creandosi delle vie di fuga [...]
Ma il vero Alan, il suo corpo fisico, è ancora nel cottage, e quale delle due parti di sé riuscirà a raggiungerlo e possederlo per prima deciderà il fato dell'uomo. Il "luogo buio" sta progressivamente smettendo di assumere connotati riconoscibili attinti dai ricordi di Alan, andando sempre di più a descrivere una realtà allucinata ed impossibile, simile ad un campo di battaglia disseminato di "frammenti di memoria". [...] Alan è sempre più distrutto, e chiede a Zane delle spiegazioni: "Cosa sono queste "versioni di sé"? Chi è il signor Graffio? Zane è ancora umano dopo aver passato tanti anni nel "luogo buio"? Sono reale?". Zane risponde dicendo "sei reale quanto qualsiasi cosa in questo posto" e sprona Alan a continuare. [...]

Alan sconfigge Hartman, i fratelli Anderson, Barry, ed infine entra nel cottage. A terra vede il suo stesso corpo in preda a deliri. Si china su di lui e vi si ricongiunge. Ora Alan può agire, e sa che non vuole rimanere in quel luogo, né con la mente, né col corpo, come ha fatto invece Zane. [...]


(Fonte: Wikipedia)

Per terminare il primo post, vi lascio con una curiosità che riguarda proprio i Sogni lucidi.

I videogame influenzano drasticamente il modo in cui sogniamo.
Questo è il parere di Jayne Gackenbach, psicologa dell'Università MacEwan del Canada che nella sua ultima ricerca si è concentrata sulla fase R.E.M. dei cosiddetti hardcore gamer.
Il confine fra videogioco e realtà diventa molto più labile nei sogni.

Per prima cosa bisogna definire chi rientra in questa categoria: secondo la dottoressa si parla di tutte le persone che giocano, e hanno giocato, con i videogame per sessioni di almeno due ore, diverse volte a settimana e fin dall'adolescenza.
La ricerca di Gackenbach e dei suoi colleghi evidenzia come gli hardcore gamer siano più propensi a fare sogni lucidi, vale a dire quei sogni in cui si è in grado di prendere il controllo delle proprie azioni e di non viverle passivamente come in un film.

I giocatori più incalliti spesso riescono anche a cambiare il punto di vista dei propri sogni, passando da un punto di vista in soggettiva a una sorta di visuale in terza persona.
Operazioni che per i giocatori non rappresentano una novità, considerando la facilità con cui si può cambiare la visuale nel proprio titolo preferito, o si riesce a passare da una partita con un FPS a un gioco in terza persona.
Sogni strani e in terza persona? Molto più comuni negli hardcore gamer rispetto a chi non gioca.

Un'altra scoperta interessante dei sogni degli hardcore gamer riguarda la reazione a incubi.
Chi gioca molto con i videogiochi sviluppa una maggiore resistenza ai brutti sogni, riuscendo a evitare di svegliarsi di soprassalto e in alcuni casi anche a prendere il controllo della situazione come in un sogno lucido, trasformando un incubo in una situazione piacevole.

Lo studio, pubblicato sull'ultimo numero della rivista Dreaming e ripreso dai colleghi di The Verge, svela inoltre che i giocatori hanno sogni tendenzialmente più bizzarri di chi non gioca spesso, e che l'abilità di fare sogni lucidi si applica soltanto alla propria persona. Un po' come se si controllasse il personaggio di un videogioco e non tutto il sogno come una sorta di regista che dirige un film.


(Fonte: tomshw.it)
Ultima modifica di roberto89 il 29/05/2015, 19:37, modificato 1 volta in totale.
roberto89
 

Re: Videogiochi e sogni

Messaggioda ErikBauer » 27/05/2015, 18:58

Beh, il paragone tra sogno e videogioco è più che calzante... va da se che molti dei sogni che ho fatto prendono spunto direttamente da videogame che ho giocato più e più volte (Doom III, Dungeon Master, Dark Souls, Zelda, Lair... giusto per citare alcune ambientazioni che, prima o poi, ho sognato).
E comunque nei periodi in cui gioco più sovente i sogni tendono ad essere infarciti di azione e di ambientazioni fantastiche, al contrario dei periodi in cui sono più introspettivo, dove i sogni rispecchiano maggiormente il mio mondo interiore.
Detto questo... posso confermare che mi sono trovato più volte nella situazione di muovermi, a cavallo tra Sogno e Sogno Lucido, ruotando la visuale come se fossi in uno sparatutto in soggettiva (Alla DOOM) o passare dalla visuale in 1° a quella in 3° persona.
Sul fatto che i videogamers incalliti siano facilitati nel sognare Lucido ho sentito voci contrastanti, ognuna con le sue belle ragioni a supportarla, e non saprei dare un parere.
Quello che so è che nei periodi in cui mi concedo maggiormente di divertirmi (leggendo, videogiocando, ecc...) solitamente i Lucidi arrivano con maggiore frequenza. Ma non so se per l'umore più gaio del momento, per il fatto che videogioco maggiormente o se per entrambe le cose.
I sogni sono il sussurro di un bambino che non ha ancora imparato a mentire.

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Re: Videogiochi e sogni

Messaggioda Supertramp » 27/05/2015, 23:14

Ciao roberto! :D
Io ultimamente mi sono posto l'obbiettivo di entrare, nel prossimo lucido, all'interno della città di "Rapture"(Bioshock) che sono sicuro al 101% conoscerai visto che giochi da molto, purtroppo e da più di un mese che non riesco a lucidare ma visto che siamo in argomento, postero qui i miei progressi se può interessarti. :)
Quando ci si rende conto di essere un personaggio dei sogni, ma dei sogni di qualcun altro, è allora che si ha la consapevolezza di se stessi.
............................
Ma che cosa vi credete di essere? Pazzi? Davvero? Invece no. E invece no. Voi non siete più pazzi della media dei coglioni che vanno in giro per la strada, ve lo dico io. (Randle Patrick McMurphy)
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Re: Videogiochi e sogni

Messaggioda Supertramp » 27/05/2015, 23:15

Ah e complimenti per l'idea! :D
Quando ci si rende conto di essere un personaggio dei sogni, ma dei sogni di qualcun altro, è allora che si ha la consapevolezza di se stessi.
............................
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Re: Videogiochi e sogni

Messaggioda roberto89 » 27/05/2015, 23:58

Supertramp ha scritto:Ciao roberto! :D
Io ultimamente mi sono posto l'obbiettivo di entrare, nel prossimo lucido, all'interno della città di "Rapture"(Bioshock) che sono sicuro al 101% conoscerai visto che giochi da molto, purtroppo e da più di un mese che non riesco a lucidare ma visto che siamo in argomento, postero qui i miei progressi se può interessarti. :)


Ciao Supertramp!
Le possibilità oniriche offerte dai sogni sono vastissime: la scelta che hai fatto è sicuramente interessante e la condivido in quanto sì,conosco il gioco e devo dire che mi ha appassionato non poco.
Non ignorerei anche i mondi del seguito di Bioshock, ovvero Bioshock Infinite, nel quale ci sarebbe molto spazio per volare ;-)
La componente del sogno forse non è la caratteristica fondamentale della trama ma è comunque presente in vari passaggi narrativi degni di nota.

Mi piacerebbe raccogliere anche un po di dati statistici quindi ti chiedo di organizzare i punti salienti del tuo sogno lucido/OBE legato al mondo dei videogiochi nel seguente modo:

- Dati personali (Sesso,Età Se volete,sicuramente aiutato nella casistica)
- Esperienza videoludica personale di riferimento (Tipologia di videogiochi giocata,tempo dedicato a questa attività durante la settimana)
- Esperienza onirica: motivazione e aspettativa (Desiderio attivo di sognare o pura casualità? Utilizzo di mantra specifici e altre tecniche)
- Descrizione approfondità del sogno (Analisi dei cinque sensi,percezioni,sensazioni,emozioni,etc.)


Grazie e a presto
roberto89
 

Re: Videogiochi e sogni

Messaggioda roberto89 » 29/05/2015, 11:27

Come riportato da un utente sul gruppo di Facebook, riporto la descrizione dell'Effetto Tetris, un fenomeno psicologico per cui una attività che richiede un alto livello di attenzione può influire in modo incongruo sui processi di pensiero, le immagini mentali e i sogni di coloro che vi si dedicano per lungo tempo.

Prende il nome dal videogioco Tetri, in cui il giocatore deve impilare nel modo più compatto possibile oggetti geometrici bidimensionali o tridimensionali che cadono dall'alto al basso dello schermo. Chi gioca per lunghi periodi di tempo a questo gioco può essere portato a ragionare involontariamente sui modi di "impilare" oggetti del mondo reale, come le confezioni che vede sugli scaffali di un supermercato o gli edifici di un quartiere. Inoltre, può capitargli di vedere oggetti geometrici in movimento ai limiti del proprio campo visivo o quando chiude gli occhi.
Infine, le figure geometriche del gioco possono apparire in sogno, soprattutto nel passaggio dal dormiveglia al sonno. Queste diverse manifestazioni del fenomeno sono classificate, da un punto di vista scientifico, come fenomeni di genere diverso, ovvero rispettivamente come abitudini mentali, allucinazioni e immagini ipnagogiche.

Immagine

Attività che possono produrre l'effetto Tetris
L'effetto Tetris può essere causato da molte altre attività, in genere caratterizzate da una forte ripetitività visuale; oltre che in seguito all'uso di altri videogiochi[4], si può sperimentare l'effetto Tetris dopo aver passato diverse ore a osservare vetrini al microscopio, a giocare a scacchi, o persino se ci si è dedicati a lungo ad attività come la cernita della frutta. Possono anche essere coinvolti altri sensi invece della vista; per esempio, un musicista che esegua lunghe sessioni di improvvisazione può sperimentare un'analoga apparizione dei processi mentali correlati in contesti incongruenti, o continuare a "udire" frasi musicali nella propria mente nel periodo che precede il sonno.

(Il resto lo potete trovare su Wikipedia)

-

Un altro articolo molto interessante , in particolar modo per chi mastica l'inglese, è quello che ci parla dello studio della psicologa Gackenbach.
Lo riporto nello Spoiler per una questione di lunghezza.

Spoiler:
In her most recent paper, published in the latest issue of Dreaming, Gackenbach and her colleagues further solidified a key earlier finding: that so-called "hardcore" gamers were more likely than their peers to experience lucid dreams. Gackenbach first reached that conclusion in 2006, after noting that gamers and lucid dreamers both displayed traits like intense focus and superior spatial awareness in their waking lives. Indeed, when she surveyed 125 gamers and non-gamers on the frequency with which they experienced lucid dreams, Gackenbach found a strong association between the two.

ABLE TO TOGGLE BETWEEN FIRST AND THIRD-PERSON POINT-OF-VIEW
She's since honed that preliminary finding with subsequent studies, and also found that during lucid dreams, gamers had control only over themselves as a character. But, much like in a game, they were also able to toggle between first and third-person point-of-view. "Gamers already know what it's like to be in control in an alternate reality," she says of the finding. "So it makes sense that a gamer would notice, ‘hey, I'm in a dream,' and know how to manipulate that situation."

And Gackenbach's findings don't stop at lucid dreaming. She's also noted in other studies that some heavy gamers seem to be non-plussed by dreams that would qualify as nightmares — namely, those that present frightening or threatening situations. In fact, gamers seem to readily take control over (and even enjoy) such unpleasant nighttime illusions. In other words, while a non-gaming person might wake up in a cold sweat, a gamer would simply carry on with their slumber. That said, the finding has largely applied solely to male gamers, a facet that Gackenbach is still unraveling, but suspects is related to either the male-centric social environment of gaming, or to how women are socialized more generally. "At least for male gamers, gaming seems to be sort of protective against nightmares," Gackenbach says, "and that can largely be seen as a good thing, the threat is less upsetting, and doesn't wake you up."

NAVIGATE THREATS IN WAKING LIFE
In a broader context, that protective effect might also help gamers navigate threats in waking life: one theory, first postulated by psychologist Antti Revonsuo, suggests that nightmares are an evolutionary mechanism meant to "train" us to deal with threats in a safe environment before we encounter them in real life. If gaming can help people feel protected during that training, it might also bolster them during their waking hours. "If you look at how this might affect, say, military personnel, then it could have significant benefits," says Gackenbach, who has done one study on such a population in the context of wartime trauma. "Maybe games can actually remove the ‘need' for nightmares and the threatening feelings that come with them."

Among her other findings, Gackenbach has noted that gamers tend to have more "bizarre" dreams — those that include far-fetched or impossible scenarios, like imaginary characters or space travel — than their peers. Bizarre dreams, in turn, have also been linked to enhanced creative output in day-to-day life, suggesting (as Gackenbach has also found) that gaming might make us more creative in real-world scenarios.

RESEARCHERS CAN'T OBSERVE AN ACTUAL DREAM
The findings are fascinating, but much like any research into dreaming, they're also somewhat limited: since researchers can't observe an actual dream, they rely on self-reporting from participants. But assuming that Gackenbach's findings genuinely reflect the dream experiences of gamers, she suspects these effects are likely to become even more pronounced as gaming systems like Oculus Rift offer users more immersive experiences.

Now, Gackenbach and others are exploring that realm in conjunction with the growing use of digital devices more broadly - and their introduction to younger and younger populations. "We're introducing kids to immersive realities earlier and earlier; toddlers are disappointed by a magazine because it doesn't work like an iPad," she says. "How does that change their dreaming behavior? I don't know if I'm nervous about finding out, or really excited."
roberto89
 

Re: Videogiochi e sogni

Messaggioda Supertramp » 29/05/2015, 18:28

Columbia sara sicuramente la mia prossima tappa onirica, anche se per me non ha nulla a che vedere con il fascino di Rapture...
A missione compiuta ti aggiornerò! :D
Quando ci si rende conto di essere un personaggio dei sogni, ma dei sogni di qualcun altro, è allora che si ha la consapevolezza di se stessi.
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Re: Videogiochi e sogni

Messaggioda roberto89 » 29/05/2015, 19:24

Un articolo dedicato esclusivamente ai "retrò gamer" più curiosi e che si chiedono quanto il mondo onirico abbia influenzato i videogiochi creati in oriente negli anni 90.
Sono stati riadattati alcuni paragrafi e sintetizzati dei concetti, puramente legati alla vita di Osamu Sato, che potete comunque trovare nel link infondo all'articolo.


IL CREATORE

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Nato il 14 aprile 1960, laureato presso l'Istituto di Tecnologia di Kyoto, Osamu Sato iniziò a lavorare per una compagnia, la Moss Advertising, per poi creare il suo studio da freelance con il nome di Osamu Sato Design Office. Qui, Sato si occupava di lavori multimediali, creava progetti indipendenti e installazioni artistiche che sarebbero poi state esposte a Tokyo all'inizio degli anni '90.
Nel 1994 si liberò del nome “Osamu Sato Design Office” e decise di fondare un nuovo studio con il nome di OutSide, che ancora oggi è operativo ma al di fuori dell'industria videoludica.

Essendo il creatore di alcuni dei più bizzarri e terrificanti giochi di tutti i tempi—LSD: Dream Emulator (1998) e Eastern Mind: The Souls of Tong-Nou (1994), per dirne alcuni—Sato è un personaggio tanto enigmatico quanto inaccessibile.

LSD: DREAM EMULATOR
Uno dei tanti giochi nell'industria videoludica pensato per esplorare l'esperienza onirica, LSD: Dream Emulator era stato lanciato unicamente in Giappone e non è mai arrivato in Occidente.

Il gioco in sé è pensato per essere un sogno “giocabile” in cui semplicemente esplori un mondo virtuale senza nessun obiettivo o fine.
In un momento ti puoi ritrovare a camminare per una casa realistica o in un prato; poco dopo puoi perderti in un corridoio senza fine decorato da kanji giapponesi e hiragana inframezzati da immagini di donne a bassa risoluzione.
È possibile che in lontananza vediate una bambina che spinge un hula hoop con un bastone. Dietro di voi potrebbe esserci una donna che sta perdendo la testa.
E poi vi svegliate. Reiniziate l'intero processo e continuate a sognare. È molto diverso da qualsiasi video game abbiate mai provato, ed è impossibile spiegarlo o analizzarlo nel dettaglio.

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“I sogni sono irrazionali, senza regole e spesso non ricordi nulla quando ti alzi al mattino. Volevo creare qualcosa del genere.”

“Ho concepito l'idea per LSD quando ho visto il demo e le specifiche della PlayStation,” ha spiegato Sato.“
Il mondo in cui girovaghi quando ti schianti e muori in un gioco di gare di auto...da lì sono arrivato all'idea di esplorare un mondo onirico.

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Mentre potrebbe non essere chiaro cosa LSD cerchi di trasmettere, non è una sorpresa che i fan siano molto attaccati al gioco e continuino a cercare di decodificare l'atmosfera di mistero che lo avvolge.
Un fan in particolare, un modder conosciuto con il nome di Figglewatts, sta lavorando per ricreare scrupolosamente il gioco in tutta la sua bizzarra gloria utilizzando Unity, un game engine che permette di creare cose incredibili a chiunque desideri elaborare un gioco.

Se siete curiosi, qui potete scaricarlo http://lsdrevamped.net/

EASTERN MIND
Eastern Mind effettivamente è una leggenda nel mondo del gaming per PC.
È un trip sperimentale che si basa sulla bizzarria più estrema: un adventure game, ma non facile come le avventure LucasArt che che avevano avuto così tanto successo al tempo.
Ed è casualmente anche una delle più auto-indulgenti esperienze che un appassionato del surreale potrebbe volere; un gioco per il PC di nicchia creato con l'immaginario psichedelico e le palesi limitazioni tecnologiche della metà degli anni '90.

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È il paradiso di coloro che ricercano le stranezze, in altre parole.
Lì dentro troverai affinità con un essere che possiede tra menti, e che poi si suicida nell’arco di dieci secondi; troverai importanti oggetti chiave come “L’Occhio del Sogno”; e poi visiterai il Palazzo Ellisse, dovei potresti essere alimentato forzatamente fino alla tua esplosione. Ed è solo la punta dell’iceberg.
Potrebbe disporre di solamente 256 colori, ma è una vera e propria realtà allucinante.

Eastern Mind potrebbe essere visto come un commentario alla vita, la morte, e alle anime che abitano il nostro contenitore fisico.
E una così interessante creatura, in gran parte perché è una sovrapposizione tra il suo status di gioco gaipponese semi-sconosciuto e le piccole sacche di persone che pregano affinché trovi il suo spazio nella scena.
Per essere un titolo così piccolo e sconosciuto, ha radunato un vero e proprio culto, rimanendo allo stesso tempo invisibile ai più.

( Fonte: http://motherboard.vice.com )
roberto89
 

Un videogioco davvero onirico!

Messaggioda Searig » 19/06/2015, 15:03

Ciao, visto che qui c'è anche la sezione mediateca (bello!), pensavo, se non se ne è già parlato (ma non mi pare, ho usato il "cerca"), che sia il caso di indicare, per chi ama i videogiochi, uno che fin da subito mi ha affascinato per il fatto di essere SFACCIATAMENTE ONIRICO!

Parlo di Samorost, programmato dallo studio Amanita design (che nome...)
Si tratta di un'avventura punta e clicca, comunque non eccessivamente difficile, è disponibile on-line, poi per chi vuole, c'è anche Samorost 2, ma quello è disponibile su un link a pagamento. Già l'uno, da solo, però, merita tantissimo (è un po' il solito discorso sui sequel, anche se pure il due non è malaccio...)!

Prati di muschio, accostamenti strambi nella migliore tradizione surrealista, musiche alienanti, atmosfera onirica, insomma provate! ;)
Searig
 
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Re: Un videogioco davvero onirico!

Messaggioda roberto89 » 20/06/2015, 14:25

Ciao Searig,
ti invito,se vuoi e ti fa piacere, a pubblicare il tuo commento nel thread specifico che ho creato qualche settimana fa: viewtopic.php?f=28&t=8311 : Thumbup :
Tra l'altro ho avuto modo di giocarlo tempo fa pure io..molto emozionante e visionario.
Ci sono diversi titoli Indie che meritano di esser giocati.. semmai sarebbe utile creare un elenco ;-)
roberto89
 

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