Ciao! Sono un nuovo utente, per cui immagino che altri ti sapranno rispondere molto meglio di me, ma ti offro il mio parere:
Non credo che considerare il mondo onirico ad un sistema informazionale, e legare la complessità ad un numero maggiore o minore di informazioni sia una via teoricamente feconda.
Prendiamo gli esempi che fai: 1) persona 2) orologio digitale vs analogico 3) interruttore 4) mani.
Credo che presentino 3 tipi di problematiche del mondo onirico:
1) Problemi legati all'estensione di un oggetto nello spazio ( persona)
2) problemi di tipo logico ( interruttore)
3) problemi di complessità e di dettaglio (orologio/mani)
Ora, se ci pensi il numero di informazioni ( immaginiamo che ogni "unità" di spazio nel campo visivo del tuo soggetto nel sogno costituisca un bit di informazione, o anche una classe di enunciati sul mondo da tenere a mente) necessarie per far apparire una persona dietro ad un angolo sono nettamente superiori ad accendere un interruttore o a leggere un orologio. Eppure, anche per esperienza personale, il funzionamento preciso dei congegni elettrici, la lettura di un libro o l'utilizzo di strumenti di precisione è molto più difficile da ottenere che la materializzazione di un oggetto fisico ( cosa o persona) tramite un qualche stratagemma ambientale.
Se il problema fosse il numero di informazioni richieste, credo che si presenterebbe in maniera abbastanza invariante in tutti quanti gli onironauti una gerarchia di cose semplici e complesse basata sull'estensione dell'oggetto onirico da produrre ( cambiare un paesaggio sarebbe immensamente più difficile che azzecchare il numero delle dita, l'estensione dei palmi ecc), ma questo non accade, o almeno non accade in tutti.
Suddividere le tipologie di problemi credo sia invece una via più percorribile, e almeno nella mia esperienza personale mi ha permesso di capirci un po' di più di quello che succede quando sono lucido. Veniamo adesso all'elenco:
1)
la materializzazione nello spazio di un qualsiasi oggetto credo che venga bypassata ( facilitata se preferisci) tramite l'utilizzo di un jumpcut ( un salto visivo, un po' come si usa in montaggio cinematografico). La parete dell'angolo ad esempio permette di costruire uno stimolo visivo estremamente povero, così come può essere chiudere gli occhi per 2-3 secondi - lo spazio nero o comunque privo di movimento e dettagli, permette al sognatore di non investire fatica nell'essere concentrato sull'ambiente circostante, cosa che comunque dovrebbe fare se materializzasse un oggetto o una persona in una camera da letto piena di oggetti discreti colorati diversi ecc. Nel caso specifico di incontrare persona aggiungi anche che è un modo molto più consueto di vedere qualcuno, e credo che questo abbia il suo peso.
2)
Gli interruttori credo vadano riferiti ad un tipo di problema del tutto diverso, ovvero a quello della continuità logica del mondo onirico. L'interruttore se ci pensi è in tutto e per tutto una porta logica, ovvero permette di produrre in maniera causale due stati discreti e consistenti, 0 e 1, ON e OFF. Ora di per sé è evidente che nei sogni le regole che governano il mondo sono estremamente "fuzzy", ovvero si prestano molto bene ad essere costantemente trasgredite dal sognatore o dagli eventi onirici.
Accendere o spegnere un interruttore, al di là dell'atto fisico, è un evento logicamente forte ( o A o B, non esistono vie intermedie, non si dà il caso in cui possa essere acceso - e - spento, acceso - spento, quasi acceso e quasi spento ecc come nel caso di un oggetto percettivo come le mani, che possono essere più o meno realistiche ). Credo che nel sogno lucido, e a maggior ragione in quello lucido, sia molto difficile ( forse ha a che fare con gli equilibri elettrochimici dell'attivià cerebrale. che io sappia non esiste letteratura scientifica che tratti nessuno di questi "item" specifici che hai giustamente messo in luce) eseguire qualsiasi azione che richieda l'utilizzo porte logiche e che produca stati consistenti.
3)
Mani e orologio analogico ( aggiungi caratteri grafici qualsiasi) presentano un livello di dettaglio decisamente superiore alla maggior parte degli oggetti onirici, e inoltre, essendo utilizzati spesso come test di realtà, fanno sorgere il problema della persistenza del dettaglio, fuori e dentro la realtà onirica: essendo essa totalmente prodotto della tua memoria, la sua ricostruzione è affetta dalla stessa tipologia di limiti che la caratterizzano nell'esperienza di veglia. Prova a leggere l'ora su un orologio analogico, e poi ridisegnane al posizione delle lancette, vedrai che non è affatto semplice. L'orologio digitale è visivamente molto più semplice, dato che per capire l'analogico è necessario imparare la posizione visiva delle lancette e il suo signifcato in termini numerici, mentre per il digitale basta saper leggere i numeri e sapere come funziona il rapporto ore/minuti/secondi.
L
e mani, oltre ad essere visivamente complesse, credo che siano davvero un oggetto umano per l'esperienza che l'essere umano fa del mondo, e un po' come lo specchio penso che vengano rappresentate nel sogno in maniera sempre traumatica ( il che non vuol dire che debba dare emozioni spiacevoli, ma che risulti spesso distorta). Bruno Bettelheim raccontava di come alcuni bambini autistici utilizzassero il movimento delle dita davanti agli occhi ( sterotipia) per manipolare il mondo esterno e proteggersi da esso. Effettivamente sono una delle questione più affascinanti di tutta l'onironautica, e quelle su cui mi sono interrogato molto ma sono venuto a capo di poco.
Spero di non averti annoiato troppo, e che il mio pensiero ti possa essere stato utile
" La saggezza non è comunicabile. La scienza si può comunicare, ma la saggezza no. Si può trovarla, viverla, si possono fare miracoli con essa, ma spiegarla e insegnarla non si può"
( Siddartha, Hermann Hesse)
"You slept
Did I drift?
Do I dream?
Do you read me?
I'm not speaking
Do you read me?
I dream"