LiquidOcelot ha scritto:Da un po' non mi faccio vivo sul forum, è passato più di un anno dal mio primo sogno lucido. Mi ricordo che la comparsa del fenomeno la reputai ad alcuni allenamenti per la memoria di lavoro che svolgevo regolarmente. Da quel momento ho sperimentato molto, soprattutto le tecniche induttive e i trucchetti per raggiungere consapevolezza durante il sonno. I risultati sono stati che senza la parte dell'allenamento mentale potevo provocare sogni lucidi di scarsissima intensità, invece conducendo regolarmente esercizi (trattasi di N-back) i sogni lucidi erano molto intensi e duraturi.
I sogni normali, ossia quelli che ti scivolano addosso (e in cui credi a tutte quelle allucinazioni che ti vengono mostrate), si sono ridotti drasticamente. D'altra parte i sogni lucidi si sono fatti sempre più frequenti.
Ho avuto modo di vedere in che modo l'Io interagisse con la mente che genera le percezioni sensoriali. Una cosa curiosa è che i sogni lucidi hanno schemi ricorrenti, strutture e paesaggi che si ripetono sogno dopo sogno.
Per me è un pochino differente: tutti i miei sogni, anche quelli normali, hanno un "set di ambientazioni" che tendono a ripetersi, quindi queste poi magari si ripresentano anche nei lucidi, ma non lo correlo tanto alla lucidità quanto al fatto che tale "abitudine" è già nei miei sogni normali, quindi le ambientazioni rimangono più o meno le stesse...
LiquidOcelot ha scritto:In pratica la mia mente "dormiente", quella parte della mente che trasforma le idee concettuali in immagini e poi in percezioni sensoriali, segue spesso gli stessi schemi.
Forse anche la mente da svegli? E' possibile, magari, che ognuno abbia i propri "schemi mentali" e che quindi tenda a ripeterli, sia nella versione sveglio che in quella in sogno?
LiquidOcelot ha scritto:La parte della mia mente cosciente durante il sonno è in grado di formulare pensieri complessi e concettuali, senza degradazione delle qualità intellettive che si attestano nei sogni comuni.
Vero, quoto! Essendo un po' introspettivo spesso dei sogni ricordo non solo cosa è successo, ma come mi sentivo e come pensavo al momento e potendo confrontare i sogni lucidi con quelli normali ho notato che anche se la mia personalità di base rimane la stessa, nei sogni normali c'è eccome la "degradazione" di cui parli!
Mentre nei lucidi si è in un altro contesto ancora: in sogno sì, ma con la mente che ragiona come quando siamo svegli; è affascinante...
LiquidOcelot ha scritto:Non credo più alle allucinazioni sensoriali derivanti dai sogni, mi sembra tutto così buffo. Il fatto è che quando si lascia che l'Io entri nel sogno tutto appare buffo
Vero! Mi faccio di quelle risate nei sogni lucidi, di fronte alle stranezze che questi mi propongono!
Diversamente, non le noterei neppure; i miei sogni rimangono tuttora per la maggior parte normali, per cui posso dire che il più delle volte ci casco in pieno, ma quando me ne accorgo trovo anche io la cosa molto buffa e divertente!
LiquidOcelot ha scritto:e si smette di credere alle allucinazioni provocata dalla mente. Questo mi porta alla conclusione che la stratificazione dell'Io suggerita dalla psicologia odierna non sia corretta, oppure che con il giusto allenamento mentale l'individuo riesca a modificare le soglie di percezione dell'Io.
Freud propone che le fonti dei sogni siano stimoli oggettivi (rumori per strado o il sole che attraversa la stanza) o soggettivi (quella specie di pulviscolo luminoso quando si chiudono gli occhi) oppure stimoli fisici/organici. Io credo che tali conclusioni non siano complete
Anche io lo trovo estremamente riduttivo (daltronde Freud non mi è mai piaciuto molto...), inoltre quasi auto contraddicente: se i sogni derivano da stimoli soggettivi (quindi fisici, "ambientali" diciamo e come tali indipendenti dal soggetto), allora da dove verrebbero gli stimoli soggettivi del tipo del pulviscolo a occhi chiusi? Se per Freud uno stimolo fisico provoca un'allucinazione che origina il sogno, allora si deve ammettere che il pulviscolo visibile ad occhi chiusi, pur avendo natura allucinatoria, sorge indipendentemente da qualunque stimolo fisico, pertanto basterebbe questo a dimostrare che il soggetto è in grado di originare delle allucinazioni in maniera indipendente dagli stimoli ambientali, in totale autonomia; e se uno è in grado di originare allucinazioni in autonomia, perché allora altre allucinazioni, come quelle oniriche, non dovrebbero godere della stessa proprietà di essere originate dal soggetto senza il concorso di stimoli esterni?
Se poi ci aggiungiamo che ci ha costruito tutto un sistema di interpretazione psicologia dei sogni, come se le immagini che questi propongono abbiano dei significati ben precisi, allora qui le contraddizioni si fanno ancora più grandi
: se l'origine del sogno è casuale e dovuta a semplici cause ambientali, allora anche i loro contenuti dovrebbero essere casuali e non avere alcun significato dal punto di vista psichico! Io penso che chi voglia interpretare il significato psicologico dei sogni debba per lo meno considerare la possibilità che questi siano generati dal soggetto, perché se sono dei semplici rumori di fondo tradotti a casaccio in sogni allora come possono, nella loro casualità ed indipendenza dal soggetto, acquisire un significato per lo stesso?
LiquidOcelot ha scritto:in particolare credo che la mente riesca a elaborare da sola degli schemi e proporteli in base a come intendi interagire con la scena onirica in atto.
Interessante; indendi come quando il sogno sembra comportarsi in maniera responsiva nei confronti di ciò che ti aspetti da esso?
LiquidOcelot ha scritto:La mente prende spunto dalla realtà ma il sogno lucido, che viene vissuto, è ben diverso dal sogno comune. Le due menti, quella interiore (vigile) e quella esteriore (subcosciente), sono in grado di cooperare.
Anche qui, interessante; cosa intendi di preciso con mente interiore ed esteriore? Ti spiego come l'ho capita io, così puoi dirmi se era quello che intendevi o se mi sono sbagliato! Se si intende il sogno come un prodotto della psiche allora la parte di questa che lo architetta andrà ricercata eventualmente dalle parti del subconscio o giù di lì, perché l'individuo in sogno ha una sua mente cosciente (che si esprime anche nei sogni normali, perché si è sempre coscienti nei sogni, anche se non lucidi; coscienti in entrambi i casi, ma in un caso anche consapevoli di essere in un sogno, nell'altro, semplicemente no) che ne rimane in un certo modo separata, se si pensa ad esempio che in sogno si possono presentare delle situazioni inattese dal soggetto (nel qual caso vige tale separazione, altrimenti non esisterebbe nulla di inatteso), quindi, già nei sogni normali, ma soprattutto nei lucidi, si esprimerebbe questa cooperazione tra conscio, il quale si esprime nell'esperienza di chi lo vive e subcosciente, il quale si esprime invece nello scenario e nel sogno stesso, quindi in un sogno lucido la mente subosciente non è più tanto nascosta come quando si è svegli, ma si presenta al sognatore come il sogno stesso, e il sogno lucido diventa in questo modo un concorso delle due menti e la cooperazione di cui parli diviene il rapporto tra chi sogna ed il sogno stesso; intendevi questo?
LiquidOcelot ha scritto:I risvolti nella possibilità dell'esistenza di una cooperazione cosciente tra l'ego e il subcosciente possono portare l'individuo a sbloccare potenzialità cui l'essere umano è precluso nei momenti di veglia. Ad esempio ci si può chiedere se in un sogno lucido non si possa recuperare qualsiasi informazione dall'oblio, o (azzardando) predire l'insorgere di malattie.
Un ambito interessante per l'applicazione pratica dei sogni lucidi potrebbe risiedere nel settore dell'istruzione. Magari, tramite l'utilizzo di apparecchiature in grado di portare l'individuo a compiere sogni lucidi guidati, per l'apprendimento di determinate materie in modo più completo (ad esempio sfruttando le capacità visive-sensoriali del sogno lucido piuttosto che le capacità immaginative-concettuali della mente sveglia).
A tal proposito in un sogno lucido mi è capitato di trovarmi in camera mia con una lavagna sulla scrivania allora provai a fare una moltiplicazione tra due numeri a tre cifre, una volta sveglio controllai il risultato e risultava corretto. Normalmente non sarei in grado di moltiplicare a mente nemmeno due numeri a due cifre tra di loro.
A voi (ma anche a me) ulteriori considerazioni...
Forte! Non ho mai esplorato molto le possibili capacità che si possono avere nei sogni lucidi (mi limito a divertirmici!
), anche se qualcosa penso che sia possibile; forse nella parte dell'istruzione rimarrei un po' cauto, in quanto il sogno, nel tentativo di simulare una cosa che si intende imparare e della quale quindi non si ha esperienza, potrebbe "inventare", anziché proporre la situazione esatta in cui si intende imparare a muoversi, per cui per quello penso che non si possa prescindere dall'esperienza sul campo; magari in un secondo momento, avendo materiali ed esperienze maturate su cui potere lavorare, si può usare il sogno come una sorta di allenamento, ma penso non prima...