Ciao! Questa mattina mi sono trovato a fare una piccola riflessione sulle condizioni della lucidità (quanto facilmente si ottiene, la sua qualità e persistenza, etc.) in relazione al ciclo di sonno in cui questa si acquisisce e ho pensato una cosa.
Si dice, ed in effetti sembra vero, che la lucidità si acquisisca più facilmente negli ultimi cicli di sonno, più verso mattina che notte fonda, insomma, perché il sonno si fa via via più leggero fino al risveglio e con esso la mente ricomincia a funzionare sempre maggiormente in maniera similare a quella in cui funziona quando siamo svegli, quindi i nuclei prefrontali sono più attivi, con essi le nostre capacità di ragionamento e in queste condizioni è più facile ch eci accorgiamo di essere in un sogno. In un ciclo più precoce, invece, il sonno è più profondo, la mente più irrazionale e le capacità critiche sono ridotte al minimo, per cui rimane maggiormente difficile lucidare.
Bene: ma qui non ci si ritrova quindi, di fronte ad un conflitto tra vantaggi e svantaggi? Perché una mente quasi sveglia in un sonno leggero mina la persistenza stessa del sonno, in una parola, insomma, si rischia la crash del lucido... Di conseguenza, risulta che i lucidi di migliore qualità si fanno statisticamente proprio quando è più facile che essi crashino?
Voi che cosa ne pensate?