Indice Tecniche e Divulgazione Il mondo dei sogni lucidi > Davvero Shakespare aveva ragione? Sogni vs. Daydreaming

Conversazioni generiche su tutto ciò che è inerente ai sogni lucidi: dinamiche al loro interno, funzionamento, personaggi onirici, ambientazioni, e considerazioni varie sull'argomento.

Davvero Shakespare aveva ragione? Sogni vs. Daydreaming

Messaggioda Saladriel » 09/10/2022, 10:47

Shakespare è uno degli artisti storici verso i quali provo più attaccamento ed interesse non tanto perchè sono un fan delle sue opere teatrali (che mi piacciono, ci mancherebbe), quanto per la sua famosa frase "We Are Such Stuff As Dreams Are Made On" (Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni), che mi risuona dentro come una potente campana ogni volta che la sento.
Questo mi fa sentire in un certo senso simile a lui, sia perchè era evidentemente un gran sognatore sia perchè per averla scritta e pensata molto probabilmente viveva e vedeva il mondo come lo vedo io: un continuo sovrapporsi di realtà e fantasia che interagiscono tra loro in maniera così realistica e naturale da darlo per scontato e non farci più caso, fino a che non devi interagire con persone che la realtà la percepiscono dura e pura, così com'è.

Ma facciamo un passo per volta, oggi mi sono svegliato con l'intenzione di affrontare questo argomento in maniera razionale e logica (magari con l'aiuto di @NeuroEngineer, ma non solo... mi piacerebbe che questo post diventasse un modo di condividere quella che secondo me è una realtà per molti di noi).

Daydreaming vs. Dreaming
Iniziai questo genre di ragionamento già come Erik Bauer, tanti anni fa, su questo stesso forum. Non sto ad andare a recuperare i post, erano frasi e pezzi di ragionamenti sparpagliati qua e la, ma il riassunto è questo:
A volte ho la netta sensazione che la mia mente non smetta mai di sognare. Mai.
Cosa voglio dire con questa frase?
La sensazione che ho, dopo anni ed anni di allenamento di memoria onirica tramite la scrittura dei diari, è che quelli che di notte percepisco come sogni abbiano la stessa consistenza, sostanza e vividità di quelli che sono i pensieri non coscenti e involontari che abitano la mia mente durante la veglia.
E' difficile da spiegare, ma tenterò di farlo con un esempio pratico: ora mentre scrivo questo post lo faccio mentre la mia mente immagina tutti voi leggerlo. Vedo NeuroEngineer che cogita le sue elucubrazioni, Alrescha che inarca un sopracciglio mentre magari si riconosce in qualcosa di ciò che dico, Arwen che legge avida di curiosità il testo nella sua stanza, altri (tanti) utenti ognuno nel suo mondo leggere queste parole e avere pensieri e reazioni diverse via via fino a che non vi unite in un unica platea di spettatori in un teatro dove sul palco della scena c'è il mio scritto.
Ad ogni parola immagino i vostri pensieri, le vostre reazioni e questo mi fa andare avanti ed indietro con le parole, cercando di continuo quelle più adatte per far arrivare al più grande numero di voi il significato di ciò che voglio dire.
E non sono immagini che cerco, ma vivono di vita propria, esattamente come se la mia mente stesse sognando un sogno che interagisce in tempo reale con quello che sto facendo in questo momento.
E questo accade di continuo, ad ogni gesto che compio, ad ogni parola che dico od ascolto, come se nella mia mente vivesse un mondo fluido in continua metamorfosi a seconda di quello che succede nella realtà.
E queste immagini, se le osservo, le "ascolto" e le "sento" mentre sono in meditazione o semplicemente mentre presto loro un po' di attenzione (come ho fatto poco fa, per descriverle) hanno la stessa densità e concretezza di un sogno mentre lo sto vivendo, di notte.

La tipologia, intensità e qualità di questi "sogni ad occhi aperti" dipendono molto dal mio stato d'animo: a volte come ora sono più "realistici", altre volte tendono al fantastico sovrapponendo entità non esistenti all'interno della realtà che sto vivendo in un dato momento. Altre volte ancora mi basta una frase, una canzone o una immagine per far partire l'inizio o la continuazione di una intera storia o dare vita ad un personaggio completamente nuovo con tanto di idee, passato, ambizioni, ecc... (caratteristica che ho sfruttato tantissimo per fare il master di GDR).
Altre volte l'umore trasforma questi sogni in incubi e vedo persone per me importante che giudicano e criticano severe ogni mia azione, pensiero o mancanza di azioni; in questi casi nella mia mente si formano continue liti, discussioni, scene disastrose e fallimentari talmente realistiche da doverle fermare ancorandomi a forza alla realtà per evitare una escalation di emozioni poco piacevoli.

Daymares Vs. Nightmares
Questo mi porta ad un discorso che facevo proprio con @Alrescha sulla chat l'altro giorno: si parlava di incubi e le raccontai come io anche da piccolo ebbi pochi incubi notturni, i miei incubi c'erano prima di addormentarmi quando appena spente le luci la stanza diventava un luogo colmo di mostri e creature pericolose che si nascondevano dietro ogni angolo, pronte a balzarmi addosso e ghermire le mie carni alla prima occasione.
I miei incubi li vivevo di giorno quando già da ragazzino avevo attacchi d'ansia senza sapere cosa fossero e addirittura passai un anno o due con il prof. di Italiano che commentava nella mia testa ogni mia singola azione come il telecronista di una partita di calcio.
Per me i sogni erano e sono (a parte rare eccezioni) sempre stati un rifugio, un'area di pace dove la mia mente poteva dare libero sfogo alla fantasia, volare, vivere avventure.
Anche i sogni con "ambientazione horror" al mattino non mi lasciavano inquieto (beh, a parte un paio particolarmente terrificanti), anzi! Sono loro che mi hanno lasciato da grande il gusto per i videogame ed i film di questo genere.

Ecco... sono partito con lo scrivere questo post con un intento preciso, che ora è sfumato, e mi sto rendendo conto che semplicemente avevo bisgono di condividere questa mia cosa con qualcuno, forse per riuscire ad accettare appieno questo lato di me che da qualche parte, in nel profondo, qualcosa lo giudica come uno dei miei più grossi punti deboli, mentre sospetto sia in realtà uno dei miei più grandi punti di forza, nonchè il fuoco che alimenta uno dei miei grandi sogni nel cassetto.

Nulla vieta però che ne possa uscire una interessante discussione sul funzionamento della mente e dell'immaginazione e che chi come me soffre di attacchi d'ansia durante il giorno piuttosto che chi soffre di incubi ricorrenti durante la notte non possa trovare qualche spunto utile per portare avanti le proprie battaglie.
"E' vero che il Templare è forte e coraggioso perchè combatte i Demoni del Caos e degli Inferi.
Ma ricorda che il Bardo non è da meno, perchè combatte i demoni del Cuore"

I sogni sono il sussurro di un bambino che non sa ancora mentire

This Dreamer was formerly known as ErikBauer
And these were his dream journals:
Lucid Dreams: https://www.sognilucidi.it/forum/viewtopic.php?f=10&t=561
Regular Dreams: https://www.sognilucidi.it/forum/viewtopic.php?f=11&t=567
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Re: Davvero Shakespare aveva ragione? Sogni vs. Daydreaming

Messaggioda Arwen » 09/10/2022, 16:38

Bellissimo post. //andrò un po' off topic ma mi hai fatto venire in mente tutto ciò che sto per scrivere
Daydreaming vs. Dreaming [...]

Condivido ogni parola. E' il processo che mi porta a immaginare l'intervento dei miei po (conversazioni, sguardi, anche solo qualche parola di affetto o supporto) su alcune situazioni o miei stati d'animo e lo stesso processo che mi porta a immaginare eventi disastrosi di giorno o scene e conversazioni che involontariamente si formano nella mia mente quando mi perdo nei miei pensieri. A volte ho la stessa sensazione, sembra che il cervello sogni continuamente. E parte tutto automaticamente.
E immagino sia lo stesso processo che, nel mio caso, contribuisca al mio avere incubi: la nostra mente pensa continuamente, 'sogna' , di conseguenza, essendo i miei pensieri perlopiù negativi e riferiti a fobie, preoccupazioni, flashback e altro, si formano da soli avendo escalation così realistiche e esponenziali che devo interromperle con la forza, anche chiudendo e riaprendo gli occhi o muovendomi in qualche modo. Questo come ovvia conseguenza ha il fatto che di notte non c'è nessun freno, la mente è come un frattale che nel mio caso scava nei meandri più bui e non esce finché non c'è il freno del risveglio. Ho idea che questa cosa si possa controllare allo stesso modo di quando diventiamo lucidi nei sogni, e cioè diventando lucidi nella realtà: imparare a osservare questi pensieri come se fossimo osservatori esterni. Ho il sospetto che questa tecnica potrebbe aumentare di molto la lucidità. Ne approfitto per condividere una tecnica che avevo letto in un libro sui sogni lucidi tempo fa e che non ho mai usato molto, ma che riflettendoci potrebbe aiutare a rendersi conto di come funziona la propria mente: la scrittura lucida. Si tratta di una tecnica con il quale si entra in una specie di stato di trance autoindotto (senza l'ausilio di nessuna sostanza, ma semplicemente rilassandosi e lasciando andare i pensieri osservandoli da spettatori). In pratica funziona così: ci si siede, si prende una matita e un foglio o comunque qualcosa su cui scrivere e si segue il flusso di pensieri, scrivendolo o disegnandolo. Facendo ciò si assiste lucidamente a come la nostra mente forma i pensieri, e volendo si potrebbe utilizzare questa tecnica per correggere la strada che essa prende, proprio perché facciamo tutto questo con lucidità: mi accorgo che inizio a scrivere cose disturbanti o che mi provocano ansia o che semplicemente non mi piacciono? Riprendo subito il controllo. Ora che mi è tornato in mente riproverò questa tecnica da oggi stesso e annoterò gli eventuali risultati. La tecnica può essere utilizzata anche per scrivere libri o melodie o altro ancora, dipende da voi.

Edit: ricordavo male la tecnica. Ad ogni modo penso che possa funzionare anche così, per altri scopi.

Per me i sogni erano e sono (a parte rare eccezioni) sempre stati un rifugio, un'area di pace dove la mia mente poteva dare libero sfogo alla fantasia, volare, vivere avventure.

Che bello che deve essere. I sogni dovrebbero essere così: piacevoli, fantasiosi, avventurosi...

Spero di aver dato un piccolo contributo. Seguirò con interesse il thread.

Edit: e aggiungo che a me invece viene in mente la frase 'Siamo ciò che pensiamo'.
Season of mists and mellow fruitfulness,
Close bosom-friend of the maturing sun;
Conspiring with him how to load and bless
With fruit the vines that round the thatch-eves run;
To bend with apples the moss’d cottage-trees,
And fill all fruit with ripeness to the core...

(John Keats)
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Re: Davvero Shakespare aveva ragione? Sogni vs. Daydreaming

Messaggioda Saladriel » 11/10/2022, 22:41

NeuroEngineer ha scritto:Riprendendo la citazione di @Saladriel, "We Are Such Stuff As Dreams Are Made On"... è una frase purtroppo usata in ogni ambito e quindi sottovalutata/banalizzata. Ma il significato profondo che si cela dietro l'affermazione Shakespareiana è mooolto di più, come voi stessi avete evidenziato. MA, a dir la verità, l'insegnamento che ha davvero cambiato radicalmente la mia prospettiva sulle cose è esattamente la stessa frase ribaltata: "Dreams Are Such Stuff As We Are Made On". Questa comunica apparentemente un'atmosfera più semplicistica, meno magica e poco stimolante rispetto all'originale, ma vi assicuro che se imparerete a comprenderla vi renderete conto che non è assolutamente così; anzi. Ma lascio a voi l'onore e l'onere di decifrarla e verificarne la validità da soli :angel: , dopotutto ognuno con la sua esperienza interpreta la stessa proposizione in modi diversi. La cosa fondamentale è notare che le due frasi hanno validità simmetrica e a seconda del lato da cui la si guarda si impara qualcosa di diverso.


Rumore di ingranaggi che macinano, gli occhi tornano indietro a leggere

NeuroEngineer ha scritto:"Dreams Are Such Stuff As We Are Made On"
: Surprice : : Surprice :


Ci ho messo un po' a risponderti, @NeuroEngineer, perchè ho dovuto lasciar sedimentare la frase, il suo significato e la sua rielaborazione, dentro di me... per un po'.
Diamine e dire che fino a qualche tempo fa mi divertivo io a smontare le frasi fatte, girarle al contrario e vedere come suonavano... ma questa mi è sempre sfuggita.

Tu definisci questa versione meno "magica", io la definisco semplicemente meno "Poetica". Magica lo è MOLTO di più, dal mio punto di vista.
Mi spiego: negli anni passati ho fatto una full immersion di spiritualità e discipline energetiche, avvicinandomi a sfiorare alcuni concetti di esoterismo, e durante questo periodo ho imparato che Magia significa controllo sulla realtà.

Ora, tornando a noi, l'effetto che a me ha sempre fatto il pensiero della frase originale di Shakespare è quello di amplificare un pensiero ionconscio che ho sempre avuto: la vita è governata dai sogni, vai dove ti portano loro, sei destinato ad andare in quella direzione, che tu riesca a raggiungerli o meno, perchè appunto sei fatto anche di sogno. E visto che passo buona parte del mio tempo in pieno daydreaming, questa spinta per me è molto forte.
Talmente forte che mi lascio dominare da quelli che sono i miei sogni ad occhi aperti. Questo nonostante tutta la meditazione e la full immersion nella spiritualità degli anni passati.


Poi arriva questa tua reinterpretazione: "I sogni sono fatti di ciò di cui siamo fatti noi", che sovverte tutto quanto... e ha senso!
I sogni sono generati dalla nostra mente e noi, come esseri consapevoli, possiamo modificare il contenuto e la "programmazione" della nostra mente scegliendo consapevolmente cosa pensare e come (certo richiede sforzo e attenzione, ma tant'è)
E qui entra in gioco ciò che mi sta succedendo con i sogni ultimamente: nella ricerca della ripresa della Lucidità mi sto scontrando con un "muro": la Lucidità arriva, ma sempre e solo quando la situaizone del sogno è imbarazzante, spiacevole o sulla soglia dell'attacco d'ansia e istintivamente la uso per porre fine all'agonia svegliandomi o cambiando al volo l'elemento fastidioso del sogno, per poi tornare a perdere consapevolezza.
Ieri mi è successa per l'ennesima volta la stessa cosa, ma al risveglio ho fatto mia questa idea: se i sogni sono sotto il controllo della mia consapevolezza tanto da poterli fermare quando stanno per trasformarsi in incubi... perchè non posso fare la stessa cosa durante la veglia con il daydreaming quando spinge verso l'arrivo di un nuovo attacco d'ansia?
Ed è così che, per due giorni di fila, quando succede ripeto il "gesto mentale" che ho fatto l'ultima volta per svegliarmi e "spengo" il sogno ad occhi aperti che va ad alimentare l'ansia, ottenendo in cambio un respiro di pace e lucidità mentale.

E' presto per sbilanciarmi ma... credo di aver trovato l'imboccatura di una buona strada, per come funziona la mente.
Se così è ti ringrazierò, NE. E parecchio.


A presto per nuovi aggiornamenti
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