Shakespare è uno degli artisti storici verso i quali provo più attaccamento ed interesse non tanto perchè sono un fan delle sue opere teatrali (che mi piacciono, ci mancherebbe), quanto per la sua famosa frase "We Are Such Stuff As Dreams Are Made On" (Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni), che mi risuona dentro come una potente campana ogni volta che la sento.
Questo mi fa sentire in un certo senso simile a lui, sia perchè era evidentemente un gran sognatore sia perchè per averla scritta e pensata molto probabilmente viveva e vedeva il mondo come lo vedo io: un continuo sovrapporsi di realtà e fantasia che interagiscono tra loro in maniera così realistica e naturale da darlo per scontato e non farci più caso, fino a che non devi interagire con persone che la realtà la percepiscono dura e pura, così com'è.
Ma facciamo un passo per volta, oggi mi sono svegliato con l'intenzione di affrontare questo argomento in maniera razionale e logica (magari con l'aiuto di @NeuroEngineer, ma non solo... mi piacerebbe che questo post diventasse un modo di condividere quella che secondo me è una realtà per molti di noi).
Daydreaming vs. Dreaming
Iniziai questo genre di ragionamento già come Erik Bauer, tanti anni fa, su questo stesso forum. Non sto ad andare a recuperare i post, erano frasi e pezzi di ragionamenti sparpagliati qua e la, ma il riassunto è questo:
A volte ho la netta sensazione che la mia mente non smetta mai di sognare. Mai.
Cosa voglio dire con questa frase?
La sensazione che ho, dopo anni ed anni di allenamento di memoria onirica tramite la scrittura dei diari, è che quelli che di notte percepisco come sogni abbiano la stessa consistenza, sostanza e vividità di quelli che sono i pensieri non coscenti e involontari che abitano la mia mente durante la veglia.
E' difficile da spiegare, ma tenterò di farlo con un esempio pratico: ora mentre scrivo questo post lo faccio mentre la mia mente immagina tutti voi leggerlo. Vedo NeuroEngineer che cogita le sue elucubrazioni, Alrescha che inarca un sopracciglio mentre magari si riconosce in qualcosa di ciò che dico, Arwen che legge avida di curiosità il testo nella sua stanza, altri (tanti) utenti ognuno nel suo mondo leggere queste parole e avere pensieri e reazioni diverse via via fino a che non vi unite in un unica platea di spettatori in un teatro dove sul palco della scena c'è il mio scritto.
Ad ogni parola immagino i vostri pensieri, le vostre reazioni e questo mi fa andare avanti ed indietro con le parole, cercando di continuo quelle più adatte per far arrivare al più grande numero di voi il significato di ciò che voglio dire.
E non sono immagini che cerco, ma vivono di vita propria, esattamente come se la mia mente stesse sognando un sogno che interagisce in tempo reale con quello che sto facendo in questo momento.
E questo accade di continuo, ad ogni gesto che compio, ad ogni parola che dico od ascolto, come se nella mia mente vivesse un mondo fluido in continua metamorfosi a seconda di quello che succede nella realtà.
E queste immagini, se le osservo, le "ascolto" e le "sento" mentre sono in meditazione o semplicemente mentre presto loro un po' di attenzione (come ho fatto poco fa, per descriverle) hanno la stessa densità e concretezza di un sogno mentre lo sto vivendo, di notte.
La tipologia, intensità e qualità di questi "sogni ad occhi aperti" dipendono molto dal mio stato d'animo: a volte come ora sono più "realistici", altre volte tendono al fantastico sovrapponendo entità non esistenti all'interno della realtà che sto vivendo in un dato momento. Altre volte ancora mi basta una frase, una canzone o una immagine per far partire l'inizio o la continuazione di una intera storia o dare vita ad un personaggio completamente nuovo con tanto di idee, passato, ambizioni, ecc... (caratteristica che ho sfruttato tantissimo per fare il master di GDR).
Altre volte l'umore trasforma questi sogni in incubi e vedo persone per me importante che giudicano e criticano severe ogni mia azione, pensiero o mancanza di azioni; in questi casi nella mia mente si formano continue liti, discussioni, scene disastrose e fallimentari talmente realistiche da doverle fermare ancorandomi a forza alla realtà per evitare una escalation di emozioni poco piacevoli.
Daymares Vs. Nightmares
Questo mi porta ad un discorso che facevo proprio con @Alrescha sulla chat l'altro giorno: si parlava di incubi e le raccontai come io anche da piccolo ebbi pochi incubi notturni, i miei incubi c'erano prima di addormentarmi quando appena spente le luci la stanza diventava un luogo colmo di mostri e creature pericolose che si nascondevano dietro ogni angolo, pronte a balzarmi addosso e ghermire le mie carni alla prima occasione.
I miei incubi li vivevo di giorno quando già da ragazzino avevo attacchi d'ansia senza sapere cosa fossero e addirittura passai un anno o due con il prof. di Italiano che commentava nella mia testa ogni mia singola azione come il telecronista di una partita di calcio.
Per me i sogni erano e sono (a parte rare eccezioni) sempre stati un rifugio, un'area di pace dove la mia mente poteva dare libero sfogo alla fantasia, volare, vivere avventure.
Anche i sogni con "ambientazione horror" al mattino non mi lasciavano inquieto (beh, a parte un paio particolarmente terrificanti), anzi! Sono loro che mi hanno lasciato da grande il gusto per i videogame ed i film di questo genere.
Ecco... sono partito con lo scrivere questo post con un intento preciso, che ora è sfumato, e mi sto rendendo conto che semplicemente avevo bisgono di condividere questa mia cosa con qualcuno, forse per riuscire ad accettare appieno questo lato di me che da qualche parte, in nel profondo, qualcosa lo giudica come uno dei miei più grossi punti deboli, mentre sospetto sia in realtà uno dei miei più grandi punti di forza, nonchè il fuoco che alimenta uno dei miei grandi sogni nel cassetto.
Nulla vieta però che ne possa uscire una interessante discussione sul funzionamento della mente e dell'immaginazione e che chi come me soffre di attacchi d'ansia durante il giorno piuttosto che chi soffre di incubi ricorrenti durante la notte non possa trovare qualche spunto utile per portare avanti le proprie battaglie.