Mi trovo, come accade molto spesso nei miei lucidi, nella casa dei miei genitori. Sono nella mia camera da letto, inondata di sole; è una bellissima giornata e la serranda della porta-finestra che dà sulla terrazza principale è abbassata a metà, per schermare la luce e il calore. Attraverso il vetro, intravedo il secchio e il manico del Mocio Vileda (identico a quello che adopero nella realtà), lasciato ad asciugare all'aria aperta; stranamente, l'estremità che regge lo straccio frangiato è appoggiata al fondo del secchio, anziché essere rivolta verso l'alto, come si fa di norma per facilitare l'asciugatura. All'improvviso il manico dell'attrezzo, che puntava alla parete di fronte, compie un giro di 90° e rivolge l'estremità superiore nella mia direzione. Mi sembra una cosa molto strana: come può il manico di un attrezzo per le pulizie muoversi da solo in quel modo? Forse il vento...? Ma le foglie delle piante di mia madre sono immobili. Mi viene il dubbio di trovarmi in un sogno; ma no, non è possibile, è tutto così chiaro e realistico! Eppure... ricorro al RC che tante soddisfazioni mi ha dato nei lucidi e alzo la mano (la sinistra, col palmo girato verso il viso, come faccio sempre quando mi esercito con i RC nella realtà). Palmo e dita sovrastanti sono regolarissimi, ma il pollice è translucente e si sposta da un lato all'altro del palmo, apparendo e scomparendo con ritmo pulsante. Realizzo immediatamente di essere lucida e spicco balzi di gioia per la casa, rimbalzando contro il soffitto, che si piega docilmente sotto l'urto della mia schiena. A balzelloni raggiungo il bagno dei miei e spacco col pugno alcune piatrelle, dietro alle quali emerge uno di quei bambolotti che, nelle dimensioni e nei lineamenti, imitano alla perfezione un neonato, con addosso una graziosa camicina bianca. Dopodiché...
... ripeto l'operazione per un'altra mezza dozzina di volte, ritrovandomi con un'altra mezza dozzina di bambolotti identici al primo. Quindi, mi sveglio.
GRRRRR...
