Mi accendo una sigaretta.
Inspiro un lungo tiro.
Mi metto davanti ad uno specchio e fissando alternativamente la brace della sigaretta e me negli occhi, faccio un altro tiro più lungo e pesante che riesco, accentuando il più possibile ogni sensazione negativa e di disgusto che riesco a provare, chiedendomi a cosa serva tale scempio per il mio corpo.
Arrivato al mozzicone, non lo butto, me lo spengo sulla lingua e lo mangio: lo mastico e lo ingoio.
Non mi dico niente, non penso niente.
Mi soffermo in silenzio, ad osservarmi (indipendentemente da come appaia la mia immagine).