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Cantante me importante nel sogno

Messaggioda JesaHell » 25/03/2016, 10:58

Ho scritto questo sogno nel diario, ma lo propongo paro paro qui perché mi ha lasciata molto perplessa.
Faccio una premessa: per me non è raro sognare cantanti che apprezzo, anche se il protagonista indiscusso è la mia celebrity crush Lauri Ylonen: sognandolo da anni ho imparato ad associarlo alla positività, soprattutto perché i sogni che lo vedono protagonista sono sempre piacevoli e con un bel clima amichevole e rilassato. In questo caso ho sognato David Bowie, che si è presentato nelle mie proiezioni oniriche di rado e in scenari erotici, in un clima piuttosto particolare.
Copio quanto ho scritto nel diario:
Sono all'università in un'aula mai vista, di dimensioni molto ridotte, con due delle compagne di corso a cui sono più legata: alla cattedra c'è un professore che non riesco a riconoscere e David Bowie del periodo di Earthling, che deve fare annunciare il vincitore di un non meglio precisato concorso, probabilmente di bellezza. Prima ancora che annunci qualcosa noi studenti intoniamo un coro dandogli del "poraccio", mi unisco al coro per un momento poi scoppio in un singulto tra la risata e il pianto e dico «Roba da matti, ho davanti Bowie e lo sto insultando!», ma nessuno sembra sentire nulla a causa dell'alto volume del coro; lui mi vede, sorride e mi dice in inglese «Se vuoi l'autografo scordatelo!», ma in modo gentile, quasi complice.
Calmato il coro e annunciato come vincitore un certo "Mattia" (non ho amici che si chiamino così, giusto un paio di conoscenti), che però non si presenta per motivi che non si capiscono bene, si incammina per andarsene e io, scusandomi con le mie amiche, corro per inseguirlo: lo ritrovo in versione Jareth e gli chiedo, in inglese «David, ma non eri morto?»
Sorride di nuovo, sempre bonario ma triste, risponde «Purtroppo sì» e si trasforma davanti ai miei occhi nel David dei tempi di Space Oddity, per poi prendermi la mano e farmi decollare ad alta velocità.
Ho un blackout e mi ritrovo in piedi, senza alcun dolore e in una situazione di apparente normalità davanti alla palazzina dell'università più importante per me, dove si trovano la radio, la prima aula dove ho fatto lezione e l'aula dove si proclamano le lauree: guardo in alto spaesata e urlo «Major Tom! Major Tom, dove sei?» senza ottenere risposta. Passa qualcuno, ma sembra non notare niente e mi saluta come se non stessi strillando al cielo come una pazza. Nonostante lo spaesamento, però, ho dentro un bel senso di benessere.

Aggiungo inoltre, per una migliore interpretazione (spero...): ascolto Bowie fin da piccolissima, è probabilmente l'artista che mi ha influenzata di più a livello di gusti musicali e non, mi lega molto a mio padre (con cui ho un bellissimo rapporto, ma essendo simili battibecchiamo spesso) e ho faticato ad elaborare la sua morte, impiegando circa un mese.
Secondo voi può avere un senso? Mi riferisco soprattutto a ciò che accade dopo il nostro dialogo.
Graspop Metal Meeting 2016


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