Sentite cosa mi è successo stanotte.
Ho sognato di trovarmi al paesino di mia nonna, in Umbria. Doveva esserci una qualche guerra, perché sciami di soldati giravano ovunque. Verso la fine di questo primo sogno (non lucido) mi ritrovo in macchina per far ritorno verso casa, solo che, a un certo punto, avendo intravisto un gruppo di soldati che avanzava proprio sulla mia traiettoria, per non essere visto decido di buttarmi con l'auto in un burrone al margine destro della carreggiata. Troppo tardi: il gruppo si dirige frettolosamente verso di me e mi riempie letteralmente di piombo.
Scena seconda: mi trovo in un lungo corridoio bianco, una specie di sala d'aspetto, e insieme a me ci sono volti noti, perlopiù ex compagni di liceo con cui scambio qualche parola. Poi apprendo di essere finito in Paradiso, e sento un brivido crescermi dentro; pian piano mi sembra di acquisire una consapevolezza sempre maggiore della mia presenza all'interno del sogno, fino a quando non esclamo, per l'appunto: "Di che mi preoccupo? Tanto sto sognando". Non so cosa mi abbia spinto a prendere coscienza della cosa; fatto sta che, resomi conto di trovarmi in una scena onirica, provo a eseguire il test del dito che trapassa il palmo della mano, ma senza successo: avrei sicuramente dovuto ripeterlo più volte.
È stato un attimo: d'improvviso ho aperto gli occhi; ero nella mia stanza, ma non riuscivo a muovere un muscolo. Ero letteralmente incollato al letto, vinto da una paralisi totale, senza riuscir neppure a far uscire la voce dalla bocca (ho provato anche a gridare). Poi la scena si è ripetuta di nuovo, con me bloccato sul letto che cerco inutilmente di muovermi. Solo dopo una lunga serie di scossoni sono ripiombato nella sfera del reale.
Come mai, dico io? Anche se si è trattato di un falso risveglio, perché non sono riuscito ad alzarmi?