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Conversazioni generiche su tutto ciò che è inerente ai sogni lucidi: dinamiche al loro interno, funzionamento, personaggi onirici, ambientazioni, e considerazioni varie sull'argomento.

Sogni, emotività, patologie

Messaggioda Searig » 05/09/2015, 14:21

Ciao a tutti! Un altro dei topic ispiratimi dalla discussione viewtopic.php?f=7&t=8671&start=20.
Forse potrebbe sembrare un po' scottante, soprattutto se detto da una persona appassionata dell'argomento, ma io non voglio assolutamente dare contro ai sogni, né tanto meno voglio preoccupare, allarmare o demotivare nessuno, solo chiedermi se certe considerazioni che ho letto in giro possano avere un qualche peso.

Si dice che nei sogni (si parla di sogni normali) il sistema limbico, responsabile della processazione delle emozioni, nei sogni vada a ruota libera, perché non ha il freno inibitore della corteccia frontale. Intendiamoci, anche la corteccia frontale è attiva nei sogni, ma non completamente. Ad esempio sappiamo essere inattiva la parte logica e alcuni tipi di processazione della memoria (a mio avviso, quella a medio termine, ma questo è un parere personale...). Con queste si disattiverebbe anche il freno inibitore delle emozioni, sviluppatosi evolutivamente per prevenire azioni sconsiderate e che possono arrecare pericolo. E' come se in uno strano gioco di collegamenti alcune funzioni siano collegate fra loro, per cui quando se ne disattiva una (il sistema logico) si disattivano anche le altre ad essa collegata (il freno inibitore, nell'esempio in questione). Ciò causerebbe un'espressione libera e al massimo del suo vigore del limbico.

Veniamo al punto dolente. Certe volte si parla del desiderio di avere REM sempre più lunghe, qualcuno ad esempio dice: "ma se ad ogni ciclo si allungano, allora dormendo per più di otto ore? Magari al fine settimana?" e cose simili, ma:

Ho letto che un eccesso di sonno creerebbe patologie psicologiche nel soggetto, perché ciò determinerebbe un aumento ed un'espressione tale dell'emotività nei sogni che la vita reale, in una sorta di "crisi di astinenza", apparirebbe piatta e che il limbico disimparerebbe ad esprimersi in quest'ultima, portando così alla caduta nella depressione, grave male oggi purtroppo molto diffuso. In effetti la cosa è curiosa perché statisticamente i depressi sono portati a dormire più del solito (e mostrarsi sonnolenti anche da svegli); sembrerebbe che la loro disforia necessiti una maggiore elaborazione che causa l'allungamento del sonno e delle REM, ma questo in un circolo vizioso poi riporterebbe all'appiattimento che causerebbe altra disforia che richiederebbe altri lunghi sonni e così via.

In realtà mi pare anche di avere letto che non si è ancora sicuri delle relazioni di causa-effetto, per cui non si sa, con precisione, se il depresso necessiti di più sonno, oppure se l'abitudine ad un sonno più lungo determini la depressione. In poche parole è come l'indovinello dell'uovo e della gallina. Ovviamente in una patologia così complessa rientrano numerosi altri fattori, non voglio essere riduttivo, ma qui si ragiona solo su questo.

Sono andato in realtà un po' a memoria di un articolo letto tempo fa, che mi aveva incuriosito. Se lo ritrovo lo linko, che è certamente più preciso di quanto lo sia stato io. Semplificando, il domandone è:

C'è relazione tra eccesso di sonno e disforia?

Ps Disforia: ogni genere di cattivo umore, misto di rabbia, tristezza, e chi più ne ha più ne metta (insomma, quando si sta male)! : Sad :
Searig
 
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