Ciao, non intendevo affatto darti del pigro, anzi, stavo proprio concordando con te che questa cosa degli orari è un po' infattibile!
Ho letto l'articolo.
A parte il fatto che questo dice di addormentarsi in un secondo e che il suo record è un quarto di secondo, asserendo che ha testimoni... Sì, ma come fanno? Non basta che uno chiuda gli occhi, bisogna verificare se si è addormentato e ciò richiede del tempo, per cui come si fa ad apprezzare la bellezza di un quarto di secondo? Sono dei supereroi i suoi testimoni? Capisco che si addormenti in pochi minuti o anche in pochi secondi, ma questa cosa del quarto di secondo secondo me rasenta il ridicolo...
Poi, questa cosa delle ore sprecate... Si vabbè... Ok che una delle motivazioni che porta La Berge per il sognare lucido è che passiamo metà della nostra vita dormendo e rischiamo di perderci occasioni esperienziali durante i sogni, ma dopotutto i sogni occupano solo una frazione del sonno e mettersi a calcolare che si perdono 40 settimane di lavoro all'anno se non ci si addormenta immediatamente mi pare un po' eccessivo, come dire, da maniaci dell'efficienza (termine sul quale non a caso l'autore dell'articolo insiste spesso... Ci hai fatto caso? Sembra quasi uno di quei "motivatori" che adesso vanno tanto di moda...)
Detto questo, l'articolo in realtà l'ho trovato interessante; è interessante il concetto che sta alla base del metodo e penso che possa valere anche per altre cose. Il concetto è concediti un tot di sonno (vale sia per il sonno notturno che per i sonnellini pomeridiani con cui suggerisce di allenarsi) e quando questo tot è scaduto, crolli il mondo, ti alzi, anche se vorresti ancora dormire. Il cervello a un certo punto si trova "messo alle strette": se non può più permettersi di passare dalla veglia al sonno quando gli pare per poi allungare il sonno per quanto gli pare, capirà che gli conviene farlo subito, perché non avrà nessuna proroga. Sì, sembra un metodo interessante per educare il proprio cervello a prendere sonno subito, quando deve.
Il fatto è che da nessuna parte (o mi è sfuggito?) parla di andare a dormire e alzarsi sempre alla stessa ora! Consiglia di fare, se ci si sente stanchi, dei sonnellini di 20 minuti e puntare la sveglia: finiti i venti minuti, se ci si è addormentati al diciannovesimo, ci si alza e se si è ancora stanchi non ci si concederà un altro sonnellino prima di un'ora. Punto. Senza proroghe. Se il cervello ha avuto un solo minuto di sonno, cavoli suoi, la prossima volta che gli si concederà il sonnellino provvederà a eseguire la transizione veglia-sonno più in fretta!
Questo è il metodo.
Per quasi tutto l'articolo parla solo di questo. Dove dice di andare a letto e alzarsi sempre alla stessa ora? Anzi, a un certo punto dice esplicitamente che una volta imparato il metodo, si può addirittura cambiare a piacimento i propri orari di sonno, che il cervello obbedirà docilmente adattandosi a questi! L'esatto contrario!Che poi, diciamocelo fra noi, il cervello di molte persone che si devono alzare senza scusanti (complice la sveglia) per andare a scuola o al lavoro è già messo da un pezzo di fronte a queste condizioni (o dormi subito o cavoli tuoi), ma ciò non sembra essere sufficiente...
Se vuoi fallo pure questo metodo, non devi mantenere a vita lo stesso orario di andare a letto e alzarti, ma devi dargli una disciplina secondo i principi spiegati. Potrebbe fare benissimo parte di questa disciplina che il sabato gli concedi "orari liberi" e durante la settimana sei più rigido. Tutto qua...
