Indice Tecniche e Divulgazione Tecniche di induzione > TECNICA ADA (dal post di KingYoshi su DV)

Sezione per imparare a fare sogni lucidi.
Parliamo qui di metodi consolidati e sperimentali per indurre esperienze oniriche.

Re: TECNICA ADA (dal post di KingYoshi su DV)

Messaggioda Mephisto » 24/02/2013, 21:04

Tu affermi che al di fuori della caccia e dell'immediata utilità alla sopravvivenza l'uomo primitivo spegnesse le facoltà di ragionamento.
Non capisco in che senso: quando non era a caccia diventava un semplice animale come gli altri?
L'utilizzo di utensili e la progettazione necessita una grande facoltà di rappresentazione e astrazione, così la pittura rupestre (che è rappresentazione grafica) e la nascita del linguaggio soprattutto, che richiede una capacità di articolazione vocale e di pensiero e una complessità sinaptica notevolissime. Sia anche un linguaggio segnato necessita memoria e riorganizzazione.


Ora, questo disconfermerebbe la tua teoria sulla razionalità primitiva, in quanto per fare cose del genere è necessario essere sempre razionali e pensare ciò che non è presente (fantasia). Quindi è probabile che i "viaggi mentali" fossero costretti a farli anche i primitivi.

Però diciamo che sei stato molto assertivo nel tuo primo messaggio affermando cose difficilmente desumibili dalle tue esperienze
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Re: TECNICA ADA (dal post di KingYoshi su DV)

Messaggioda PK2 » 24/02/2013, 21:48

Mephisto93 ha scritto:Tu affermi che al di fuori della caccia e dell'immediata utilità alla sopravvivenza l'uomo primitivo spegnesse le facoltà di ragionamento.

Ho detto proprio il contrario.
La necessità di essere sempre vigile nel presente, sia nella caccia che nelle attività quotidiane, faceva sì che ci fosse un controllo costante dell'attenzione, e non si permettesse alla mente di vagare in fantasie inutili. Perdersi in fantasie sessuali mentre si fa un agguato a un elefante non è pratica che potesse portare a far perdurare la specie (se non quella degli elefanti). Nulla toglie ed anzi è quello che in genere succede, che in situazioni di relativa sicurezza si usi l'immaginazione per "simulare" azioni, situazioni o altro e aiutare così l'elaborazione creativa.
La mia idea è che con la conquista della sicurezza fisica l'uomo moderno abbia perso, almeno in parte, il controllo di queste facoltà mentali e così passa tantissimo tempo a fantasticare di cose irrealizzabili, oppure a temere cose improbabili e quindi preoccuparsi inutilmente. Questo ha indebolito la consapevolezza e portato a derive in alcuni casi patologiche (fuga dalla realtà, escapismo), che in altre epoche storiche avrebbero portato alla rapida fine del depositario di tali derive, e che invece nella nostra società sono possibili senza rischi eccessivi per la propria incolumità.
« Gli invisibili unicorni rosa sono esseri dotati di grande potere spirituale. Questo lo sappiamo perché sono capaci di essere invisibili e rosa allo stesso tempo. Come tutte le religioni, la fede negli invisibili unicorni rosa è basata sia sulla logica che sulla fede. Crediamo per fede che siano rosa; per logica sappiamo che sono invisibili, perché non possiamo vederli. »

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Re: TECNICA ADA (dal post di KingYoshi su DV)

Messaggioda cikalino » 24/02/2013, 21:53

è un'ipotesi interessante che condivido.

Probabilmente oggi, nel mondo industrializzato, anche l'abuso di tecnologia contribuisce a far diventare la consapevolezza dell'uomo medio paragonabile a quella di un ananas : greeting :
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Re: TECNICA ADA (dal post di KingYoshi su DV)

Messaggioda Mirror » 26/02/2013, 17:57

Condivido anche perchè a stare disattenti adesso male che vada andiamo a sbattere contro un'altra persona... starsene con la testa fra le nuvole nel 10000 A.C. significava farsi mangiare da qualche bestia, quindi mi sembra estremamente probabile che stessero sempre vigili ed attenti alla natura che li circondava
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Re: TECNICA ADA (dal post di KingYoshi su DV)

Messaggioda Ciao600 » 26/02/2013, 19:46

Mirror ha scritto:Condivido anche perchè a stare disattenti adesso male che vada andiamo a sbattere contro un'altra persona... starsene con la testa fra le nuvole nel 10000 A.C. significava farsi mangiare da qualche bestia, quindi mi sembra estremamente probabile che stessero sempre vigili ed attenti alla natura che li circondava


Non condivido. E se sbattessi contro un palo? O peggio inciampassi e ti facessi male? O peggio non vedessi il semaforo e venissi investito?
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Se la mente umana fosse così semplice,
che noi potessimo capirla,
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Re: TECNICA ADA (dal post di KingYoshi su DV)

Messaggioda francesco94 » 05/03/2013, 21:31

È un po' che volevo scriverlo quindi colgo occasione per farlo. Secondo me prima di postare sarebbe meglio se ognuno facesse un'esame di coscienza, riflettesse profondamente e in maniera più ampia possibile sull'argomento e formulasse un'opinione misurata, magari dopo averla messa alla prova un paio di volte averne ricontrollato le sfumature dei significati e aver letto con attenzione tutto quello che viene prima... Non vuole essere un'accusa né uno scherno per nessuno, è solo che mi sono accorto che molto sesso le discussioni sono piene di fraintendimenti e contraddizioni, pertanto frammentate e che spesso si giudica troppo superficialmente o limitatamente i post degli altri. È giusto che assumano una forma dialettica, che è molto feconda, ma per questo ci deve essere anche la volontà di sintetizzare piuttosto che contraddire. La critica, che è importantissima, ma deve essere quindi fatta in quest'ottica e con lo scopo di arricchire, mentre spesso capita di perdersi per strada tanti importanti elementi che già erano stati confermati. Scusate per l'intervento antipatico, che non mi competerebbe neanche; lo faccio perché credo che credo che il forum non sia solo un'occasione per chiacchierare ma un'esperienza condivisa capace di arricchire tutti e da cui possono scaturire conoscenze valide e importanti.
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Re: TECNICA ADA (dal post di KingYoshi su DV)

Messaggioda PK2 » 06/03/2013, 7:55

Ciao600 ha scritto:Non condivido. E se sbattessi contro un palo? O peggio inciampassi e ti facessi male? O peggio non vedessi il semaforo e venissi investito?

Le attività "automatiche", come fare attenzione a dove si va, non richiedono l'uso della consapevolezza. Basti pensare che possiamo guidare per centinaia di chilometri (attività potenzialmente pericolosissima) rimanendo persi in sogni ad occhi aperti. Diciamo che in quei frangenti siamo come sofisticati robot che operano a un livello diverso da quello cosciente.
La consapevolezza invece richiede, almeno per noi che siamo disabituati a usarla, un atto volontario di essere presenti nell'istante che viviamo, e non in qualche sogno proiettato nel futuro o nel passato.
Io personalmente userei un diverso livello di attenzione nel passeggiare su un viale alberato delle nostre città rispetto a una scampagnata nel mezzo della savana africana, tra serpenti e leoni e chi più ne ha... e dato che ho fatto entrambe le cose ti posso assicurare che osservi ogni singolo stelo d'erba come se potesse essere un pericoloso mamba nero.

Quoto in tutto anche francesco94, a volte basta semplicemente leggere con attenzione per evitare sterili polemiche.
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Re: TECNICA ADA (dal post di KingYoshi su DV)

Messaggioda ixbalam » 06/03/2013, 12:05

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Re: TECNICA ADA (dal post di KingYoshi su DV)

Messaggioda francesco94 » 07/03/2013, 21:22

Se ho ben capito la discussione è dovuta a un mancato approfondimento dei termini. Il problema sta nella difficile interpretazione del significato di "consapevolezza", nella cui definizione non si può fare a meno di incorrere in grosse difficoltà specie quando ci mettiamo in una prospettiva realistica (e non solo concettuale) e quando dobbiamo confrontarlo con "coscienza". Senza fare il maestro dando le mie definizioni personali, cosa inopportuna e sgradevole, voglio cercare di contribuire spiegando le accezioni lecite in auge.
Scientificamente (quindi in psicologia e neurologia) la consapevolezza è genericamente la capacità di un soggetto di acquisire dati, e pertanto si definisce sia al livello conscio che inconscio: non esiste niente per il "soggetto" se non ne è consapevole. Esaminando questa definizione con attenzione e un po' di logica lo studioso ne comprenderà ogni determinazione implicita ed essa sembrerà perfettamente completa ed adeguata. Tuttavia però a noi capita sempre di scontrarci con essa poiché siamo abituati per semplificazione a chiamare consapevolezza solo quella al livello conscio, e quindi spesso il significato (errato) che viene ad assumere per noi è quello di massima prestazione conoscitiva e auto-riflessiva della nostra coscienza, ovvero una visione chiara della realtà. Visto che seppure errata in quanto riduttiva è un accezione diffusa, chiamiamola "cp. in senso stretto" e quella sopra in senso lato. Benché io sia molto incline a parlare di questo argomento ho limitate capacità di scrittura e d espressione: finisco sempre per essere prolisso, dovendo comunque perdere altro tempo per i chiarimenti, per cui mi riserbo le mie deduzioni :)
Ma il punto qual'è?
La cosa importante non è comprendere la natura della consapevolezza, bensì impararne l'esercizio, poiché attraverso di esso riusciamo a portare al livello conscio le informazioni (o verità, conoscenze o come si vogliono chiamare) di cui siamo consapevoli al livello inconscio, o per meglio dire ai livelli inferiori della coscienza. Quindi si tratterebbe di risolvere la cp in "senso lato" in cp in "senso stetto".
Tornando a noi, la consapevolezza è sempre presente e necessaria, anche mentre camminiamo in città, ma viene abitualmente ridotta al livello inconscio per permettere alla nostra coscienza di esercitare funzioni di ragionamento e calcolo necessarie alla vita attiva. Quando queste funzioni erbl'appunto hanno esaurito i loro obiettivi concreti, non sempre noi siamo pronti a far riemergere la nostra consapevolezza e queste continuano la loro attività elaborando materiale random in strutture pseudo-reali in cui disperdiamo la nostra coscienza, cosicché la consapevolezza della realtà rimane al livello inconscio e si manifesta solo in forma di "vigilanza", uno stato di coscienza ridotto al minimo indispensabile, essenziale a mantenere il contatto con la realtà, al quale troppo spesso ci abituiamo. Lo scopo di ADA è allenare la consapevolezza al livello conscio esercitandola a partire dai sensi per poi estenderla a tutte le percezioni. In una condizione simile il soggetto di sente in possesso delle sue percezioni ed è quindi maggiormente predisposto al senso della realtà e alla lucidità onirica. Sebbene richieda un'applicazione pressoché religiosa per mostrare la sua efficacia, le sue possibilità sono realmente infinite. La sua difficoltà risiede nell'impreparazione spirituale comune alla maggioranza degli individui che vi si avvicinano, che comporta un'applicazione errata della tecnica e l'incomprensione del suo valore.
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Re: TECNICA ADA (dal post di KingYoshi su DV)

Messaggioda Mephisto » 08/03/2013, 7:24

Non ho letto il post moderato di ixbalam, e dato che credo di essere stato accusato di fare sterili polemiche, intervengo nuovamente.

Così nel primo post dove discuti la tua teoria discutibilissima.
Quando l'uomo doveva essere vigile per sopravvivere (ovvero per milioni di anni), usava le capacità intellettive al bisogno, "accendendo" e "spegnendo" le facoltà di ragionamento


Io dico:
Mephisto93 ha scritto:Tu affermi che al di fuori della caccia e dell'immediata utilità alla sopravvivenza l'uomo primitivo spegnesse le facoltà di ragionamento.

e tu rispondi con:
Ho detto proprio il contrario.


Naturalmente hai ritrattato l'affermazione nei post successivi, dove le facoltà di ragionamento persistevano anche fuori dalla caccia e non erano più "accese o spente".
Per facoltà di ragionamento si intendono pensiero lineare e associativo, quindi capacità di compiere inferenze e associare concetti in maniera "laterale".
Per cui com'era posta all'inizio non aveva neanche senso.


Almeno, quando fondate sul nulla le vostre teorie, fatelo in modo serio e non cadete in contraddizione dopo 5 post.
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