Indice Tecniche e Divulgazione Tecniche di induzione > TECNICA ADA (dal post di KingYoshi su DV)

Sezione per imparare a fare sogni lucidi.
Parliamo qui di metodi consolidati e sperimentali per indurre esperienze oniriche.

Re: TECNICA ADA (dal post di KingYoshi su DV)

Messaggioda matteo90 » 05/06/2012, 23:05

Pisy ha scritto:
matte, ma tu hai riscontrato un notevole aumento di sogni lucidi?




Premesso che non ne faccio molti poiché l'argomento onironautica ultimamente l'ho messo un po' da parte..Posso dirti che da 2 al mese sono arrivato a farne 4, i sogni normali sono molto più vividi, mentre i prelucidi sono parecchi, anche nell'ordine di 10-15 volte al mese, quando prima erano molto molto radi.

Secondo il mio parere si tratta di una ''tecnica'' estremamente potente, che però funziona a pieno regime soltanto su lunghi periodi di tempo. Prima di disabituarti dal modo convenzionale in cui hai vissuto per 10-20-30 anni (dipende da quanto siete grandi voi :) ) ce ne vuole. Senza dimenticarsi che, inizialmente, prestare attenzione ai milioni di dettagli che ci circondano può rivelarsi stressante. Ma, proprio come un test di realtà verrà spontaneo se lo si ripete un tot di volte, anche l'ADA diventerà automatico e spontaneo: in tal modo, non serviranno nemmeno più i RC per ottenere la lucidità, perché basterà porsi nella situazione dell'Osservatore, per rendersi conto della natura onirica dell'ambiente intorno.
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Re: TECNICA ADA (dal post di KingYoshi su DV)

Messaggioda matteo90 » 05/06/2012, 23:11

Mi sento di esprimere un'opinione riguardo a chi sottolinea l'ipotetico rischio di uscire fuori di testa: questa non è una semplice tecnica di induzione. Può comportare una visione che soltanto la meditazione può dare, quindi il ''rischio'' (più che rischio parlerei di auspicio) è di fare i conti col proprio inconscio. Nodi emozionali, sentimenti covati e smembramento della realtà così come la intendiamo. E' per questo che assomiglia molto a questa http://it.wikipedia.org/wiki/Vipassan%C4%81 .
Non si esce fuori di testa. Si può cambiare, si muta e, mutando, puoi trovarti faccia a faccia con i tuoi mostri. Affrontarli -nello spirito del distacco e dell'osservazione, non con rabbia o tristezza- è tutto un altro paio di maniche.
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Re: TECNICA ADA (dal post di KingYoshi su DV)

Messaggioda Mirror » 06/06/2012, 10:29

io comunque cerco di praticarla : Thumbup :

ieri ho prestato attenzione a tutto, dalle ombre degli alberi, alla ghiaietta sotto le mie scarpe, alle ossa e ai tendini che impattano al suolo ed ammortizzano la falcata, i grilli, le rondini, il vento e le macchine, il rumore della maglietta che sfrega contro la pelle, le gocce di sudore che dalla fronte cadono sulle gambe.... bhe dopo due ore il cervello ha detto basta e in un colpo solo ho smesso di prestare attenzione a tutto... non sembra ma è faticoso alla lunga
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« in questa visitata dall'orrore - dimmi, in verità, ti scongiuro -
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Re: TECNICA ADA (dal post di KingYoshi su DV)

Messaggioda Arokas » 06/06/2012, 10:35

@Pisy

Certo Pisy che esiste ancora! Anzi, è probabilmente la community di sogni lucidi con la base utenti più attiva. Alcuni sono parecchio esperti. Si parla inglese però. Fatti un giro: www.dreamviews.com

In Topic

Esatto, la ADA non è altro che la Vipassana. Qui spogliata di tutto l'aspetto filosofico buddista e vista come tecnica per il sogno lucido. In realtà qui la Vipassana viene abbinata ai reality check, diventa quindi leggermente differente. Teoricamente è più vicina allo Dream Yoga Tibetano in questo senso.

Se vogliamo entrare in tema, vedo di spiegare un po la filosofia/misticismo che c'è dietro alla cosa. Non è assolutamente necessario aderire alle idee che seguono per sperimentare i benefici della tecnica comunque.

Secondo il Buddismo Tibetano, la realtà percepita è in ultimo irreale, un illusione (Tulpa, il concetto che un essere o un oggetto venga creato unicamente dalla disciplina, un pensiero materializzato che ha preso forma fisica). Tutti i fenomeni della realtà sono sogni, forme pensiero: gioielli (Cintamani, un gioiello che avvera i desideri nella tradizione indu e buddista, equivalente alla pietra filosofale in alchimia) e specchi (Melong, simbolo polivalente che designa la purezza primordiale del flusso di pensiero) che esprimono potenzialità e possibilità.

Questi monaci, tramite le realizzazione avute durante il sadhana (una pratica spirituale di trascendenza dell'ego, svolta per raggiungere una qualche realizzazione spirituale, come l'illuminazione, l'amore per dio, o la liberazione da un ciclo di vita e morte), hanno scoperto che il "sogno della vita" e i sogni notturni non sono diversi, e la loro natura ultima è non-duale (sono cioè in ultimo una cosa sola).

La differenza, non essenziale, tra i normali sogni e lo stato di veglia è che quest'ultimo è generalmente più concreto e legato all'attaccamento per le cose materiali, mentre il sognare standard (non lucido), è effimero e transiente, in continuo movimento, e generalmente per ragioni culturali definito vuoto e senza basi (nel senso che la gente crede siano solo bei fuochi di artificio).

Nello yoga del sogno, la vita può divenire il sogno, e il sogno la vita. In questo senso, la via del sadhana del sogno può essere metaforicamente legata al principio di superposizione (http://it.wikipedia.org/wiki/Principio_ ... uantistica) - http://it.wikipedia.org/wiki/Principio_ ... one#Fisica).

Secondo questi insegnamenti, c'è una corrispondenza tra lo stato del sonno e del sogno e la morte (endogenous DMT anyone?). Dopo aver sperimentato uno stato intermedio, il "bardo", l'individuo ne esce in una nuova illusione karmika, e un'altra esistenza comincia. C'è anche un libro che descrive lo stato del bardo e le illusioni che l'uomo ivi sperimenta. Il testo è un manuale per superare queste illusioni e spezzare cosi il ciclo di morti-rinascite (http://it.wikipedia.org/wiki/Libro_tibetano_dei_morti).

L'obbiettivo primario delle pratiche di yoga del sogno, è diventare consapevoli di stare sognando. Una volta che si è ottenuta la lucidità, le applicazioni diventano infinite: praticare il sadhana, ricevere iniziazioni, andare in in posti differenti, piani differenti e altri mondi (lokas), comunicare con gli Yidam (esseri meditativi che hanno raggiunto l'illuminazione).

E' anche possibile eseguire molte pratiche yoga nel sogno, che accelerano qui notevolmente il processo di cogliere i frutti del sadhana. In questo modo lo yogi puo avere esperienze molto forti, e arrivare a capire la natura fondamentalmente illusoria della vita reale. Questo è fondamentale per diminuire l'attaccamento alle cose, perchè di fatto l'attacamento si basa sulla forte credenza che cio che percepiamo sia vero, e di conseguenza importante. Questo ci porta a liberarci dalla catena di emozioni, attaccamenti ed ego e diventare finalmente illuminati (e prepara alle illusioni che si troveranno nel bardo).

------------------------------------------------------------------------------------
La pratica è simile alla Vipassana, ma ha implicazioni diverse (anche se non troppo alla fin fine).Ripeto, non ce assolutamente bisogno di credere a queste cose per applicare l'ADA, qui si va a un livello proprio diverso, in cui tutto viene fatto in previsione della morte e per raggiungere il distacco dal mondo materiale. Ciò non toglie che sia comunque molto interessante, e se liberiamo tutta la cosa dal misticismo, come ha detto David l'ADA puo creare un tipo di percezione più "sveglio" e critico nei confronti della nostra vita, che indipendentemente dal ritrovarsi o meno nella teoria tibetana, puo permetterci di effettuare cambiamenti che riteniamo opportuni alla nostra vita o semplicemente di viverla evitando sprechi di tempo e procrastinazioni.

Aggiungo un ultimo estratto di wikipedia per uccidere definitivamente la storia della pazzia:

"Mindfulness, in ambito psicologico significa essenzialmente “consapevolezza” dei propri pensieri, azioni e motivazioni.
Il concetto di Mindfulness deriva dagli insegnamenti del Buddismo (Vipassana), dello Zen e dalle pratiche di meditazione Yoga, ma solo ultimamente questo modello è stato assimilato ed utilizzato come paradigma autonomo in alcune discipline psicoterapeutiche italiane, europee e d'oltre oceano.[1] [2]
Mindfulness è quindi una modalità di prestare attenzione, momento per momento, nell'hic et nunc, intenzionalmente e in modo non giudicante, al fine di risolvere (o prevenire) la sofferenza interiore e raggiungere un’accettazione di sé attraverso una maggiore consapevolezza della propria esperienza che comprende: sensazioni, percezioni, impulsi, emozioni, pensieri, parole, azioni e relazioni.

Gli interventi terapeutici mindfulness-based riguardano principalmente la Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR) e la Mindfulness-Based Cognitive Therapy (MBCT), sviluppata da Jon Kabat-Zinn nel 1979 presso il Medical Center della University of Massachusetts.[3] [4]
Queste tecniche, derivate sostanzialmente dalla terapia cognitiva classica, sono asservite al trattamento di molteplici patologie, fra cui: depressione, disturbo borderline, ansia, attacchi di panico, disturbi con componenti psicosomatiche, ossessivo-compulsivi, alimentari e dell’umore.[5] [6]"

Un po il contrario di impazzire insomma ;)

Ciao ciao
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Re: TECNICA ADA (dal post di KingYoshi su DV)

Messaggioda Arokas » 06/06/2012, 10:52

@Mirror

Mirror 2 ore sono tante la prima volta... Cosi ti stufi subito. Cerca piuttosto di fare 5 minuti (che sono gia tanti se lo fai bene) 2-3 volte al giorno, poi aumenti a 10, poi a 20 e cosi via. E' una cosa difficile e non si diventa bravi subito, si parte piano e si migliora sempre di più.

Per farti un esempio. Se tu domani decidessi di iscriverti in palestra, prenderesti subito i pesi da 30 kg per fare i bicipiti? Immagino di no, cominceresti dai 5, passeresti poi ai 7 etc etc, fino ad arrivare nel giro di qualche anno, se ti alleni con costanza, ai 30.

Qui è uguale, il cervello è un muscolo!

Prova a fare 5 minuti 2 volte al giorno e sii costante, vedrai che arriverai a dei risultati anche di notte.
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Re: TECNICA ADA (dal post di KingYoshi su DV)

Messaggioda Mirror » 06/06/2012, 10:57

Arokas ha scritto:@Mirror

Mirror 2 ore sono tante la prima volta... Cosi ti stufi subito. Cerca piuttosto di fare 5 minuti (che sono gia tanti se lo fai bene) 2-3 volte al giorno, poi aumenti a 10, poi a 20 e cosi via. E' una cosa difficile e non si diventa bravi subito, si parte piano e si migliora sempre di più.

Per farti un esempio. Se tu domani decidessi di iscriverti in palestra, prenderesti subito i pesi da 30 kg per fare i bicipiti? Immagino di no, cominceresti dai 5, passeresti poi ai 7 etc etc, fino ad arrivare nel giro di qualche anno, se ti alleni con costanza, ai 30.

Qui è uguale, il cervello è un muscolo!

Prova a fare 5 minuti 2 volte al giorno e sii costante, vedrai che arriverai a dei risultati anche di notte.



tranqui, io parto a razzo ma non mi stufo facilmente, sicuramente però farò sessioni più brevi e più intense : Thumbup :

comunque grazie per aver postato questa tecnica, è un'ottimo "metodo di induzione" e poi la consapevolezza mi ha reso gli allenamenti all'aria aperta ancora più belli :cool:
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Re: TECNICA ADA (dal post di KingYoshi su DV)

Messaggioda Arokas » 06/06/2012, 11:16

Non ce di che, ringraziamo KingYoshi e Naiya :)
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Re: TECNICA ADA (dal post di KingYoshi su DV)

Messaggioda ixbalam » 06/06/2012, 11:37

bravo Arokino. per fortuna il post è frequentato da poche persone. magari molti leggono:)
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Re: TECNICA ADA (dal post di KingYoshi su DV)

Messaggioda Arokas » 06/06/2012, 16:51

Beh dai, 3 pagine e 344 visite, qualcuno avra pur letto :)
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Re: TECNICA ADA (dal post di KingYoshi su DV)

Messaggioda Oniritorinco » 06/06/2012, 19:48

Devo prendere l'impegno con me stesso di tentare. Purtroppo mi è sempre venuto naturale effettuare WILD ed ho lasciato subito perdere le altre tecniche. Se riuscissi a padroneggiare anche la DILD potrei veramente fare sogni lucidi a valanga.
Per quanto io sia elevato e di specie superiore, molto in me è contorto e deforme. Non c’è fabbro
al mondo che possa raddrizzarmi come io vorrei.
Io non sono altro che un ponte: possano uomini più grandi di me percorrermi, per passare al di là.
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