Ciao!
Eccomi di nuovo a parlare di inpagogiche
Volevo condividere un nuovo tipo di esperienza in merito, più che qualche nuovo tipo di ipna.
So che non conviene cercare di interagire con le immagini ipnagogiche, tuttavia mi è capitato di farlo, cominciando da un'esperienza "casuale", perché non lo avevo programmato ma, da come ne parlo nel diario, non saprei neppure perché mi è passato per la mente di farlo in quel momento, credo che la cosa fosse dovuta ad uno di quei pensieri casuali che occorrono durante la fase inpagogica, che però non ricordo. Il tutto è cominciato quest'estate, con quella prima, curiosa, esperienza. Lì per lì ho registrato la cosa e non ci ho fatto caso più di tanto, continuando i miei esercizi come solito. Poco tempo fa, in questi ultimi giorni, la cosa mi è tornata in mente e ho riprovato, ottenendo altri risultati, generalmente simili, più un paio inaspettati. Per prima cosa farò parlare proprio il mio diario, citando le parti in questione.
6-8-15:
"dopo mangiato sono andato a sedermi in terrazza e ho provato a lasciarmi andare alla sonnolenza postprandiale, tanto per fare e per vedere se fosse successo qualcosa… In un primo tempo la sonnolenza mi ha preso abbastanza velocemente, sicché non ci sono state le macchie verdi (come chiamavo all'epoca i fosfeni) e i pensieri erano abbastanza offuscati, seppure ero cosciente. Ad un certo punto, non ricordo bene perché, ho deciso di vedere lo sfondo come se fosse un quaderno a righe (probabilmente per qualcosa a cui stavo pensando in quel momento) ed effettivamente sullo sfondo rossastro del retro delle palpebre si sono formate delle sottili righe orizzontali parallele, di un colore che era lo stesso del fondo ma dal punto di vista tonale leggermente più chiaro, per cui le vedevo bene, inoltre erano anche stabili, a differenza delle immagini fugaci (come chiamavo all'epoa le immagini ipnagogiche). Allora per sperimentare ho deciso di vedere anche delle righe verticali e il tutto si è tramutato in una griglia, come in un quaderno a quadretti. E’ interessante il controllo volontario e abbastanza semplice che ho avuto in quel momento"
6-10-15:
"c'è stato un altro interessante fenomeno, che non saprei neppure come definire, forse controllo e/o richiamo di un'ipnagogica? Durante un microrisveglio a un certo punto vedo uno sprazzo di paesaggio immerso nell'oscurità del mio campo visivo ad occhi chiusi. Si tratta di alcune case l'una accanto all'altra, forse in un prato; sono viste dall'alto e sembra che abbiano il tetto coperto di tegole rossicce. Lo sprazzo si ingrandisce, come se stessi per entrare in questo paesaggio, ma poi l'immagine scompare. Assonnato, ma abbastanza presente mentalmente, ritengo sia un'entrata in sogno fallita e desidero riprovare: stranamente dietro il mio desiderio lo sprazzo ricompare, uguale al precedente. Ancora una volta scompare, quindi rifaccio e questa volta, quando riappare, chiedo "lucidità" o “stabilità” mentalmente, come avevo letto sul forum di sognilucidi.it, per stabilizzare il sogno in formazione, però questa volta scompare definitivamente. Mentre sul momento ritenevo che fosse un'entrata in sogno, adesso penso che si tratti più facilmente di un’immagine ipnagogica, data la sua limitatezza a una piccola parte del campo visivo e la sua instabilità, mentre quando sogno mi ritrovo dall'inizio immerso nel paesaggio, anziché vederlo “da fuori”, inoltre non è mai così instabile. Trovo comunque molto interessante il controllo che sono riuscito ad esercitare su questa immagine ipnagogica, controllo che nelle mie esperienze precedenti non si è mai verificato (se non in alcuni casi particolari ma comunque qualitativamente differenti da questo); la cosa è probabilmente dovuta allo stato mentale in cui mi trovavo (essendo abbastanza assonnato) che mi ha permesso di non perderla e poterla “richiamare” più volte, anche se comunque ciò mi stupisce. Quando infatti un'ipnagogica scompare e cerco di riportare l'attenzione ad un livello minore per fare in modo che ne appaiano altre, mai si è ripresentata la stessa e comunque anche per immagini differenti mai a distanza di pochi secondi"
12-10-15:
"durante un sonnellino postprandiale ho avuto una serie di immagini ipnagogiche [...] Questa volta inoltre ho provato a interagire nuovamente con queste, come avevo fatto quest'estate, facendo comparire delle linee orizzontali, verticali, o entrambe, formando una griglia di quadratini. È sorprendente come un semplice pensiero possa fare apparire queste linee e come con uno sforzo leggermente maggiore possa cambiarle, da verticali a orizzontali o viceversa. A un certo punto, dopo avere fatto apparire delle linee verticali, mentre osservavo un punto in basso del mio campo visivo, ho deciso di sostituirle con delle linee orizzontali: dopo un po’ le ho viste, ma ho notato che nella parte superiore del campo visivo, dove non mi ero concentrato, erano rimaste anche le verticali, insieme ad un po' di orizzontali, formando una sorta di griglia frammentaria, mentre nella parte in cui mi ero concentrato c'erano solo le orizzontali. Ho cercato anche di fare apparire delle linee diagonali, approssimativamente a 45°, per semplicità, ma non è successo niente. Sembra che la verticalità e l'orizzontalità siano molto più facili e spontanee per la mente, ma questa capacità di interazione rimane interessante. Queste linee inoltre sembrano essere persistenti, di un tono leggermente più luminoso rispetto a quello dello sfondo, rimanendo più a lungo delle ipnagogiche. [...] Un'ultima cosa che mi ha colpito: mentre mi sono accorto, con le linee verticali e orizzontali, che potevo interagire con le ipnagogiche, ho provato un piccolo esperimento, cercando di fare comparire un'immagine ipnagogica ad hoc invece di semplici linee, per vedere che cosa sarebbe successo, quindi ho ripensato al sogno di questa notte e ho pensato di voler tornare alla porta nord che c'era nel piccolo spiazzo alla fine del frutteto. La cosa sbalorditiva (proprio perché una tipica caratteristica delle ipnagogiche è proprio la loro casualità[...]) è che l'immagine ipnagogica successiva sembra avere risposto in maniera molto precisa al mio pensiero, perché è apparsa una sorta di porta aperta, proprio come avevo deciso! L'unica differenza è stata che, curiosamente, in questo caso la porta non si apriva su un buio fitto, ma su un azzurro chiaro, tipo cielo. Questa poi si stava ingrandendo tipo zoom, come se mi stessi avvicinando ad essa per passarci attraverso, quando poi è scomparsa. Ho pensato quindi eccitato dalla cosa di fare comparire anche il cancellino che c'era sul lato sud dello spiazzo nel sogno, ma questa volta non è successo niente"
19-10-15:
"Oggi durante un sonnellino postprandiale ho avuto altre ipnagogiche. In particolare ad un certo punto sono ancora riuscito a decidere la comparsa di righe orizzontali parallele chiare sulle chiazze dello sfondo (retro palpebrale e piccoli fosfeni), per poi richiedere delle linee verticali e ottenere anche queste, senza la sparizione delle prime, col risultato di avere di nuovo una griglia di quadratini. Ripensandoci mi è sembrato di capire quando intuisco che posso farlo, perché avvisto delle righine, ma più piccole e più vicine tra loro di quelle che poi “ordino”, quasi come una serie di graffi; a quel punto ho deciso e ottenuto di fare comparire anche le altre righe. Dopo la griglia ho deciso di provare a fare delle forme tonde, con una serie di cerchiolini, ma non ci sono riuscito"
22-10-15:
"Dopo pranzo ho fatto un sonnellino e mi è capitato ancora di fare apparire le righine: senza difficoltà quelle orizzontali, con un piccolo sforzo quelle verticali; quando poi sono apparse, erano disposte ad una distanza tale che la griglia formatasi questa volta non era di quadratini ma di rettangoli, con la base pressappoco il doppio dell'altezza; quando, poco dopo, in concomitanza con l'aumento dell'arousal le righe sono scomparse, la cosa è successa in maniera particolare: ho visto una serie di linee orizzontali impilarsi l'una sull'altra e poi cadere verso il basso, quindi è rimasto solo lo sfondo neutro e allora ho terminato l'esercizio"
(forse ho scritto male nel diario, perché mi pare di ricordare che fosse l'altezza il doppio della base! )
31-10-15:
"Durante un sonnellino postprandiale ho avuto una discreta serie di ipnagogiche [...] Ad un certo punto, di fronte ad un rettangolo abbastanza grande, ho deciso di provare a influenzare l'immagine come ho fatto altre volte, ma non facendo apparire delle linee orizzontali o verticali, volevo fare una diagonale: quasi spontaneamente ho mosso gli occhi secondo la linea che desideravo, muovendo lo sguardo dall'angolo in alto a sinistra del rettangolo verso quello in basso a destra e la linea è comparsa! Più che una linea, sottile, precisa e chiara (come quelle verticali e orizzontali delle volte precedenti) era piuttosto una striscia dai bordi sfocati e leggermente più scura dello sfondo circostante, comunque c'era ed è stata anche abbastanza persistente, avendola vista per qualche secondo prima che si dissolvesse, anche dopo che il rettangolo grande che la conteneva era già scomparso. Oltre alla soddisfazione di essere riuscito a fare una diagonale, c'è anche la novità del procedimento usato: con le linee precedenti, quelle verticali e orizzontali che poi andavano a costituire una griglia, mi limitavo ad osservare lo sfondo attendendomi che apparissero, in questo caso ho eseguito un movimento oculare, quasi come se la stessi disegnando, per cui è apparsa, anche se mal definita, col gesto, mentre le altre appaiono, anche molto più definite, col semplice comando mentale. Poi sono continuate le ipna e più tardi mi pare di ricordare che sia apparsa anche la solita griglia, anche se questa volta non l’avevo “ordinata”"
La cosa che mi ha sorpreso è stata una parziale capacità di interagire con le immagini, che lamentavo sempre essere oltremodo instabili e sfuggenti. Un'altra cosa che si nota è una differenza di carattere qualitativo: a dispetto delle solite immagini ipnagogiche, le linee orizzontali e verticali, come anche quella diagonale, sono persistenti: quando appaiono rimangono per più tempo, durante il quale posso osservarle tranquillamente con attenzione, senza tema che scompaiano.
La particolarità di queste strutture, delle linee perfettamente verticali e orizzontali, che possono contribuire a formare una griglia di quadratini, ha subito richiamato alla mia mente un concetto di carattere antropologico che mi era rimasto impresso tempo fa. Avevo visto in televisione un documentario sulle pitture rupestri. Alcune sono immagini dotate di senso (si pensi ai cavalli, ai bisonti etc.), mentre altre appaiono essere delle immagini astratte, fortemente geometrizzate (compaiono ricorrentemente quadrati colorati e incroci di linee), curiosamente riferibili a grotte e datazioni che evidenziano come questo tipo di immagini sia stato diffuso in popolazioni distanti nel tempo così come nello spazio, come se fossero delle immagini archetipiche. Immagini archetipiche in qualche modo legate alla base stessa della mente umana, abituata a razionalizzare il mondo con concetti come l'orizzontalità e la verticalità, ad esempio. I documentaristi sostenevano che quelle immagini astratte e geometriche fossero qualitativamente diverse rispetto alle altre in quanto "relazioni di allucinazioni", mentre le altre erano normale arte figurativa, descrivendo cose comuni (persone, animali, etc.). Essi erano arrivati a stabilire che queste allucinazioni sono di tipo generalizzato in tutta l'umanità, proprio per il modo di funzionare della nostra mente, per cui le raffigurazioni apparivano estremamente simili in contesti tanto diversi. L'ipotesi che era stata avanzata da questi studiosi è che nel corso di alcuni rituali condotti all'interno di grotte buie determinati elementi ambientali avrebbero potuto provocare queste allucinazioni, che poi venivano ricordate e dipinte, come in un diario onirico ante litteram. Per verificare l'ipotesi, cioè che le condizioni di illuminazione "traballante" in un ambiente oscuro, data dalle torce probabilmente usate in quelle situazioni (si sa che la luce di una fiamma non è stabile come una lampadina ma oscillante), pensarono ad un esperimento. Scelsero dei volontari, non informati della cosa, i quali dovevano osservare uno schermo in cui lo sfondo cambiava da bianco a nero con diverse frequenze (non ricordo bene se a occhi aperti, dato che è abbastanza fastidioso, oppure ad occhi chiusi, dato che la luce comunque filtra bene attraverso le palpebre), per poi esternare le proprie impressioni. Il risultato è stato che si è osservato che a determinate frequenze (si parlava di tot di flash per secondo, che adesso non ricordo ma un'idea me la sarei fatta...) tutti quanti dicevano che dopo un po' di tempo cominciavano ad avvistare quadrati colorati e linee!
Sembrerebbe quindi che certe forme archetipiche per la mente umana si presentino in un fenomeno allucinatorio più facilmente se sottoposti ad una luce intermittente di una data frequenza.
Questa frequenza potrebbe, ipotizzo io (non la ricordo, ho visto il documentario anni fa), simile a quella di un ritmo teta. Magari potrebbe indurre immagini ipnagogiche che riflettono queste tendenze mentali di base della nostra mente.
Ho ricordato poi che molti qui sul forum affermano che le proprie ipnagogiche sono più frequentemente immagini "astratte e geometriche", cosa che sembra rientrare perfettamente nello schema generale.
Questo per concludere che, quando con mia sorpresa su una semplice decisione sono apparse linee verticali e orizzontali, perfettamente chiare e definite, che concorrevano a formare griglie di quadratini, ero sì sorpreso, ma un po' ritengo che la facilità con cui la cosa sia accaduta (e anche ripetuta con altrettanta facilità) sia dovuta al fatto che tali immagini siano in un qualche modo già pronte e definite in base ad un carattere specie specifico che per una mia qualche particolare abilità. Cosa su cui sono tornato con convinzione, notando che faccio fatica ad ottenere altre forme o non ci riesco affatto, ad esempio non ho mai ottenuto linee curve o cerchi. Forse si tratta di doversi allenare ulteriormente per ottenere forme più complesse, per il momento questo è quello che ho sperimentato.
All'inizio ho detto che ho notato risultati "generalmente simili più un paio inaspettati", perché l'interazione con le ipnagogiche mostra due esperienze qualitativamente differenti dal mero "disegnare" linee.
In un caso (6-10-15) c'era una normale immagine ipnagogica, dotata di senso (le casette) e instabile. Quello che qui è particolare a livello di interazione è stato il fatto di poterla recuperare dopo che era scomparsa: mai mi sarei aspettato di potere fare una cosa simile: come già ho scritto nel diario, quando a seguito di un picco di attenzione l'ipna sparisce, posso farne arrivare altre, riprendendo il rilassamento, ma mai uguali né a distanza di pochi secondi.
Ancora più impressionante è stato l'altro caso, quello del 12-10-15, quando ho deciso io quale ipnagogica avere, provando a "chiedere" una porticina di un sogno della notte precedente che ricordavo: la porta è apparsa! Nel caso precedente ho recuperato un'immagine ipnagogica e forse, come ipotizzavo nel diario, il mio stato di forte sonnolenza mi aveva in qualche modo facilitato, ma comunque era una normale ipna appena vista: qui, senza precedenti di sorta, ho deciso io quale immagine dovesse arrivare! E' apparsa una porta che si stava ingrandendo, come se mi ci stessi avvicinando. La porta era semiaperta e dietro si vedeva un fondo tipo cielo e nuvolette, certo era differente dalla porticina del sogno, oltre la quale era tutto buio, ma ho chiesto una porta ed una porta ho avuto!
In sostanza in queste esperienze si possono definire due tipologie di casi:
-quello in cui si fanno delle forme (linee, etc.)
-quello in cui si interagisce con immagini ipnagogiche dotate di senso
Non so bene quale utilità possa avere tutto ciò, anche se un'idea me la sto facendo, ma vorrei prima sentire la vostra opinione in proposito.
Voi avete esperienze simili? Che ne pensate?