da Saladriel » 09/09/2019, 7:27
Ieri vado a dormire piuttosto presto, a seguito di una giornata in cui sono stato fisicamente poco bene.
Sogno abbondantemente, come tutte le notti in cui recupero da una giornata simile.
Ecco ciò che ricordo dei sogni fatti:
[...] C'è un torneo di combattimento, al quale partecipano volenti o nolenti i campioni di ogni universo e realtà esistenti.
La parte iniziale del sogno è piuttosto confusa, così come sono confusi i partecipanti, che a malapena sanno perchè si ritrovano lì.
Tra tutti ne riconosco due: LittleDragon e Superman (Il primo è un personaggio di mia invenzione che creai da ragazzo: una sorta di avatar dello spirito del combattimento, il marzialista perfetto) ed entrambi sono Me (nel senso che entrambi sono una rappresentazione di me stesso all'interno del torneo).
Tra la folla di partecipanti riconosco alcune persone (che ora non ricordo) esistenti nella mia vita reale, ognuna delle quali ha dei poteri distinti e particolari.
So che il torneo è organizzato e comandato da una Entità Superiore (di quelle che nei fumetti sono al di sopra delle divinità), entità alla quale non ci si può sottrarre facilmente.
Dopo alcuni minuti di sogno piuttosto confuso inizia il torneo vero e proprio, in una sorta di vecchia palestra abbandonata fatta in mattoni e con il tetto a cupola.
All'nterno della palestra, sul pavimento in cemento, è stata tracciata un'arena circolare di qualche metro di diametro: i combattimenti avverranno lì dentro, con tutti gli altri a fare da spettatori a campana attorno ad esso.
Il primo combattimento riguarda una ragazza che combatte contro un mostro, entrambi sembrano usciti da un Anime, lei usa poteri basati sulla luce ed una lancia Naginata, il mostro è una creatura fatta di ombra. Dopo un breve combattimento lei ha la meglio.
Mentre li osservo combattere simulo mentalmente le probabilità che LittleDragon possa batterla, sembrano piuttosto alte... e mi rilasso al pensiero.
Dopo di che tocca a Superman contro un avversario che non ricordo. Il Kryptoniano sembra essere sconosiuto ai più, perchè percepisco risate e scommesse a suo sfavore.
Il sogno mi porta ad essere Superman in prima persona mentre tutto questo succede e, consapevole della mia illimitata superiorità mi muovo a velocità folle, colpisco con un dito sulla fronte il mio avversario e lo mando a terra, chiudendo l'incontro in meno di un secondo.
Sento il silenzio e poi cori di protesta, dopo di che sento l'Entità esprimere qualcosa di simile a "Inaudito", per poi mettere di nuovo Superman al centro del secondo scontro.
Questa volta il mio avversario è un grosso uomo albero, la stazza simile a quella di un Ogre, l'aspetto simile a quello di Swamp Thing.
Rimango fermo sul posto, accendo i miei occhi, minacciandolo di colpirlo con la vista calorifica, ma lui non reagisce, evidentemente non conosce i miei poteri... decido allora di lasciare tempo all'avversario di agire... questo ne aprofitta trasformando le sue due braccia in due grossi tronchi e colpendomi con entrambe in caontemporanea sul petto. Io inspiro e gonfio i muscoli una frazione di secondo prima dell'impatto, che ha l'unico effeto di spostarmi indietro di una decina di centimetri.
Non me lo aspettavo, inarco un sopracciglio in segno di sorpresa, dopo di che sorrido, perchè so che non può farmi nulla: nonostante mi abbia spostato il contraccolpo gli ha fatto fare diversi passi indietro. Scatto in avanti a supervelocità mentre sta ancora riprendendo l'equilibrio e con un buffetto sul volto lo faccio volare parecchi metri indietro, facendogli perdere i sensi.
[...] qui mi sveglio e mi appunto sul cellulare "Torneo di combattimento" nella speranza di ricordarmi il sogno al mattino. Evidentemente ha funzionato.
Ricordo comunque altri sogni:
[...] Il primo è ambientato nella casa in cui sono cresciuto,è piena di gente, alcuni conoscenti e la maggior parte sconosciuti. Alcuni paiono alieni o comunque creature di fantasia... questo mi mette il dubbio che sia la parte iniziale o quella finale del sogno trascritto poco fa, quello del torneo.
Sono ricordi molto confusi e difficili da trascrivere, so solo che in mezzo alla folla c'era una persona molto importante per me, la sensazione era molto forte. Non ho i dea se fosse una sconosciuta o una persona che già conosco ma della quale non conosco ancora l'importanza [...]
Altro sogno
[...] Di questo sogno ricordo nei dettagli la parte finale: siamo ad Asgard e sono uno dei consiglieri di Odino. I ricordi prendono nell'istante in cui lo vedo risvegliarsi da un sonno ebbro, appena riprende coscienza si rende conto che qualcosa non va e mi guarda con fare interrogativo.
Lo informo allora che Loki l'ha sottoposto ad un incantesimo tramite del vino stregato, facendolo dormire per settimane.
Settimane nelle quali ha aprofittato per mettere Zeus ed il suo popolo contro i terrestri fedeli ad Asgard. Non solo, sta progettando di metterci contro anche molte altre divinità.
Odino si riprende all'istante ed emana sul posto un editto piuttosto saggio in proposito, con la consapevolezza che ogni Asgardiano lo avrebbe ascoltato e messo in pratica all'istante.
"Ecco vedete, vostra maestà" faccio ad Odino "Loki ha fatto leva su questo suo dono, facendola passare per un tiranno dittatore ingiusto e disumano"
C'è un'attimo di silenzio, poi ridiamo entrambi: sappiamo che non potrebbe essere più lontano dalla realtà dei fatti.
[...]
Altro sogno ancora:
[...] Sono stato invitato a casa di un amico che non vedo da tempo. Il suo nuovo appartamento è molto simile a quello della mia vecchia nonna paterna.
I ricordi che ho del sogno sono all'interno della cucina dalla quale, a differenza dell'appartamento che ricordo, c'è una seconda uscita di fronte a quella che porta all'ingresso, uscita che ha un corridoio molto buio ed, in fondo, una stanza altrettanto scura.
Per l'occasione porto un vassoio di 'Nduja calabra. MR, uno degli invitati appena la vede dice al padrone di casa di offrirne un po', che è roba buona quella.
Sorrido per il fatto che l'idea sia piaciuta e mi siedo di fianco a MS, il mio ex istruttore di difesa personale, che non conosce nessuno dei presenti. [...]