Indice Condivisione Esperienze Diario dei sogni lucidi > ~DreamWorld~ la Saga

Raccolta dei propri sogni lucidi condivisa con gli altri sognatori.
La parte di testo dove il sognatore è lucido viene colorata di blu.

~DreamWorld~ la Saga

Messaggioda Ambra » 15/04/2020, 0:34

Nel frattempo Laura inizia a dominare la trasfigurazione fisica, in questo caso, un piccolo draghetto viola iridescente.


29- Harry & Ron


Sono… Per strada.
In autunno...
Passeggio sulle foglie arancioni appena cadute seguendo con lo sguardo le macchine che sfrecciano in strada accanto a me.
Arrivo in una piazza popolata da un po’ di gente. Con mia grande sorpresa trovo Laura e la Chiara con un gelato in mano.
Mi avvicino, saluto, e chiedo "Dove avete preso il gelato?"
Laura si tuffa con la faccia nel suo cono gelato pieno di panna montata, mentre la Chiara ancora con la bocca piena mi indica di girare attorno a un muro posto in mezzo alla piazza.
Ok allora… avviciniamoci al muro. E` alto tipo tre metri, spesso un metro, è molto molto lungo ed è ricurvo.
Lo raggiro... e mi si erge davanti una gelateria all’aperto fai da te in tutta la sua grandezza.
Sono completamente pietrificata davanti a questo paradiso.
Ci sono piu` di 27 gusti di gelato, frappé, guarnizioni, sciroppi, frutta fresca esotica e normale, cannucce a spirale, cannucce stralunghe, palline croccanti, M&m's coi brillantini, Nutella, caramello, cioccolato fondente, cioccolato al latte, cioccolato con la frutta dentro, che se volevi potevi tritarla e metterla sul gelato, confetture di tutta la frutta del mondo, aggeggi frullanti per farlo vaporoso e vellutato, puoi scegliere addirittura di che colore vuoi la panna montata…
E` IL PARADISO.
Peccato pero` c'e` la cassa alla fine e io non ho soldi. Mapperó se io mi faccio il gelatino e poi me ne andassi facendo finta di niente..?
Ok andata.

Mi avvicino al coso per frullati, prendo un bicchiere con coperchio, metto gelato fior di latte, aggiungo caramello e latte, lo metto nel frullino e
VRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRGNiuuuu
Spengo il frullino e verso velluto liquido nel bicchiere, cannuccia piccolina trasparente, sto per andarmene che no aspetta ci va anche la panna montata sopra... ce la metto bianca e ora assaggio.
SQUISITO

Raggiungo la Laura e la Chiara e mi chiedono
"MA HAI PAGATO??"
"NAAÁAAA"
Tutte allarmate per la cosa, mi vogliono far tornare indietro a pagare il frappe`.
"Ma non ho soldi dietro"
"Ma allora non dovevi prenderlo"
Quanta pazienza.
Comunque non torno indietro, e finisco in fretta la refurtiva.
Le due ciccie vogliono fare shopping... odddio no uccidetemi.
Vogliono entrare in un negozio qui nella piazzetta, cosi le aspetto fuori.

Arriva un certo tipetto che vuole fare amicizia con me... ma io No.
Cammino via da lui, accelero, cerco di seminarlo... ma lui continua a seguirmi.
Vorrei tanto tirargli un STAMMI LONTANA con la bacchetta puntata in faccia ma non trovo la bacchetta.
Cosi` mi sento costretta a fare un salto molto in alto, cercando di aggrapparmi ad un logo in rilievo di un negozio.

Il salto che sto cercando di fare e` di tipo 5 metri, infatti devo tentare due volte prima di riuscirci.
Oh, nessuno si è girato a vedere una persona che salta 5 metri e che si è appesa a un logo sul muro... da notare...
Mi siedo comoda su una T e guardo il tipetto che mi rincorreva fino a pochi secondi fa.
Questo si ferma a guardarmi, mi fissa un po’... vede che non ho intenzione di scendere, mi volta le spalle e sparisce.
Passa un po’ di tempo e delle altre due non si vede l’ombra... mi sa che si sono dimenticate di me...

Sbuffo e mi appoggio alle ginocchia coi gomiti... sto per prendere il sonno dalla noia, quando una voce familiare mi chiama.
Mi sveglio, guardo giù e cerco in giro chi mi sta chiamando.
Noto un braccio sventolare proprio sotto di me. Metto a fuoco e riconosco Harry e Ron
. Il braccio e` di Harry.
Harry veste di felpa azzurro cenere e jeans, Ron di maglione rosso bruciato e jeans.
Harry "Che ci fai li`?"
"Aspetto"
Harry "Vieni a fare un giro?'"
Ci penso un po’, ma mi sa che non arrivano più quelle altre, cosi` accetto e scendo dal logo cadendo in piedi senza alcun trauma doloroso ai piedi... forse un po' di affaticamento alle ginocchia.
Loro due sono alti un po' piu` di me. Ci allontaniamo dalla piazza e seguiamo la strada alberata.
E` gia` un paio di volte che mi appaiono in sogno, con lo stesso aspetto che hanno nel quinto film, anche se ormai sono passati anni da quando e` finita la saga.
Sto in mezzo a loro due, mi sento bene, al sicuro, come se sapessi che non c'e` niente di brutto che mi aspetta per questo sogno.
"La mia bacchetta che fine ha fatto?"

Harry "L’hai lasciata da me e non ho intenzione di riportartela" :roll:
Cominciamo a ridere e mi sento proprio l'animo leggero. Visto che abbiamo tutti e tre le mani in tasca, chi nella felpa chi nei pantaloni... tiro fuori le mie, con la destra prendo a braccetto il braccio di Harry, e con il braccio sinistro quello di Ron.
Ron sorride mentre Harry vuole prendermi la mano, solo che non è il mio piano.
Facciamo un po’ di lotta alzando le braccia, lui cercando di acchiapparmi e io di schivarla. Ci troviamo ad un punto di stallo, tenendo le nostre braccia alte sopra le nostre teste con le mani aperte.
Ci rinuncio a prendere a braccetto Harry, ficco la mia mano nella tasca della felpa, e lui ci ficca la sua di mano nella mia tasca.

Riesce a prendermi la mano e sbuffo felice.
Mi sento sconfitta. Gli tiro un’occhiata fulminante a Harry, che notando la mia espressione ride contagiando pure me.
Estrae le nostre mani dalla tasca della mia felpa e le fa dondolare seguendo il nostro passo…
Mi rivolgo a Ron "Questa è stata una mossa furba. E` stato proprio furbo"
E rificco la mia mano intrecciata nella mia tasca.

Ron sembra offeso... tiro fuori la mano sinistra dalla tasca e gliela apro davanti al naso
"Aaaaavanti" prendila.

Ma lui non capendo mi guarda turbato.
"Dai"
E scrollo la mano sinistra.

Ron intreccia la sua mano con la mia, e io contenta che ci sia finalmente arrivato, ficco il tutto nella mia tasca della felpa.
Mi ritrovo cosi` a tener la mano di Harry e Ron insieme.

Puf.

Mi trovo su un carretto in movimento, sono da sola, stesa a pancia in su con le gambe piegate.
Non c'è ne` Laura, Chiara, Harry o Ron, nessuno che conosco.
Poi sale una ragazza bionda insieme a tre ragazzi.
Sto scrivendo un messaggio col cellulare e intanto i ragazzi chiacchierano. Dopo un lunnnnngo tragitto, ci fermiamo e all’improvviso la ragazza con uno scatto brusco mi colpisce le ginocchia battendomele a terra "MA ‘LLORA CON STE GAMBE!"
I ragazzi con lei ridono.
"Ma che problemi hai?"
Loro ridono e mi offendo. Lei mi squadra dall’alto in basso e i ragazzi le stanno dietro.
Una rabbia improvvisa mi offusca la lucidia`, anzi mi rende molto piu` lucida nel sogno, ma non quella dei pensieri... così scatto verso di lei, la prendo con entrambe le mani per i capelli e la tiro giù di peso dal carretto.
Lei batte a terra, si rialza barcollando, salto pesantemente giu` dal carretto, la raggiro, lei cerca di difendersi tirando braccia a destra e a sinistra.
Le agguanto un braccio e la tiro a me di peso, ruoto diventando il perno e facendole perdere l'equilibrio con un tirone la appiattisco all'asfalto.
Si gira indignata.
Le punto il dito contro "Senti oca giuliva, frena la lingua che potrei staccarti la testa in un secondo!! Quindi ringraziami che oggi non ho la bacchetta sotto mano"
"Hhaa. La bbacchetta? Ma scherziamo? *Risatina* la bacchetta"
Non sto più calma. Devo far esplodere qualcosa.
Avvicino le mani alla pancia e come se dovessi comprimere qualcosa, mi concentro totalmente sull’esplosione e su dove scaricarla.

Tra le mani mi si è formata una sostanza nera e oleosa sospesa tra le mani, che si comprime, si muove e si rigira...
Con uno scatto comprimo i due palmi schiacciando la sostanza, svincolo l’energia compressa contro la cisterna attaccata ad un trattore a 7 metri da noi.
Non è stata proprio un'esplosione avvolta da fuoco ma si è propagato un botto spaccatimpani dallo squarcio posto in cima ad essa. Solo un paio di fiamme arancio.
La ragazza si spaventa, sbuffa cercando di salvare la reputazione, si alza e se ne va.
I contadini proprietari del trattore, si sono accorti del botto e stanno venendo nella mia direzione... oppps.
Ma non è che incolpano me. Mi credono un testimone e mi fanno domande su che cosa ho visto.
Arrivano finalmente Chiara e Laura.
I contadini mi dicono che quel trattore parcheggiato li`, e` I’ultimo modello da gara, il più forte sul mercato. Però mi sfugge un commento del tipo... "non è vero".

Puf

È in atto una gara. Io, Laura e Chiara, contro il trattore.
Ci sono 50 metri di grano da trebbiare, con un traguardo da raggiungere. Il primo che arriva vince. Che novità.
Scendiamo in campo e ci prepariamo a partire traa
Tre
Due
Uno
PARTITI!!
E cominciamo a correre spingendo la nostra piccola trebbia. E spingi spingi spingi.
Siamo testa a testa col trattore, ma ogni tanto perdiamo dieci centimetri al colpo e ci ritroviamo con piu` di un metro di distacco al traguardo.
Mancano 5 metri, non possiamo perdere! Non me lo permetterei! Non me lo perdonerei mai!! Cosa posso fare?
Mi sono concentrata al massimo con la mente per far muovere più rapidamente il bolide taglia-grano, cosa posso inventarmi??????
Proviamo con un’illusione, vediamo se funziona...

Urlo col pensiero ILLUSIONEILLUSIONEILLUSIONE
E in un balzo il bolide sfreccia di un metro davanti al trattore tagliando il traguardo appena in tempo.
Non faccio in tempo a esultare che mi si spegne tutto.
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~DreamWorld~ la Saga

Messaggioda Ambra » 16/04/2020, 0:37

30- L'ora degli Zombie


Sono in un corridoio di un ufficio, a sinistra ho una grande vetrata che si vede fuori, a destra ho le porte degli uffici, alcuni hanno pareti a vetrate.
La particolarità di questo edificio, è che è maledetto. Cioè che ad una certa ora, si chiudono automaticamente le porte, bloccandosi dall’esterno.
Perché.
Non lo so. So solo questo.
E anche che c'è una porta blindata che risulta l’unica stanza protetta.


Infatti tutto inizia con me in piedi, con una pila di documenti in mano, con la porta blindata aperta alla mia destra.
Noto che tra la porta blindata e il corridoio dove sono io, c'è un cono stradale arancione che tiene aperta la porta molto pesante. E` spessa un metro.
Nella stanza blindata ci sono le ultime 4 persone che stanno sistemando le ultime scartoffie.
Poi ho la brillante idea di togliere il cono arancione dalla porta per entrare, ma mi scappa e si chiude...
Provo a tirare ma non si muove.

Guardo attraverso i vetri ed è rimasta solo una persona che sta uscendo. Provo a chiamarla, a battere sul vetro, ma non se ne accorge.
Poi sento un
DONNNNNNN
DONNNNNNN
DONNNNNNN
DONNNNNNN

Oh c*zzo...
Dentro la stanza c'è un orologio bianco appeso al muro e segna le 7... non sembra una cosa buona, infatti la signora che e` dentro la stanza blindata, è è è molto molto allarmata, direi terrorizzata.
Quindi il panico passa a me e provo ad attirare la sua attenzione più di prima
, ma lei si alza dalla sedia e scappa via prendendo una porta d’emergenza.
Calma
Calma
Calma
Calma
Posso uscire di qui.
Posso uscire.
Posso.
Non farò una brutta fine.
Non incontrerò neanche un mostro, non... C*ZZ0 UN CADAVERE CHE CAMMINA.
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA.
PER DI QUA!!
Per dove vado?
Cosa faccio?
Non so volare.
Non ho la bacchetta.
Dietro di me non c'è niente.
Non posso sfondare i vetri.
Non so dove nascondermi.

Dal fondo del corridoio avanzano un botto di cadaveri zombificati coperti di sangue, mutilati, malformati, zoppicanti, e stanno venendo tutti di qua.
COSA FACCIO!
Merds Merds Merds Merds

Corro verso la porta di un ufficio più avanti. Apro la porta ma si rivela un altro corridoio, lo seguo, svolto un po’ di volte allontanandomi dai lamenti degli zombie che ogni tanto si facevano sentire.
Dopo un po’ di scappa scappa mi ritrovo una stanza gigante interamente vuota, bianca. Mi vedo in terza persona.
Sono circondata da zombie e persone lacerate che mi hanno bloccato tutte le vie di fuga e mi hanno accerchiato....
Il cerchio si stringe a meno di due metri, stanno per toccarmi, mi accuccio a terra e tiro un urlo. Sto impazzendo, voglio morire di mano mia, preferisco. Ma come?
Chiudo gli occhi e

PUF

Sono accucciata a terra e ho ancora la sensazione di avere gli zombie attorno, ma sono nello stesso punto in cui mi sono ritrovata all’inizio.
In mezzo al corridoio coi fogli in mano, e alla mia destra c'è la porta blindata larga un metro. C'è anche il cono arancione che la tiene aperta.
Dentro la stanza ci sono ancora quelle quattro persone che finiscono il turno.
Tra pochi secondi usciranno e scoccheranno le sette e arriveranno gli zombie.
IDEA

Mi avvicino alla fessura tra il cono e la porta...
"Scusateeee mi aiutate ad aprire la porta che è pesante?"

Guardo l’orologio e sono le 7 meno 5 minuti.
Fortunatamente accorrono alla porta due uomini e una donna che insieme a me allargano la fessura per passare... ringrazio, entro nella stanza e i due uomini riaccompagnano la porta blindata sul cono senza schiacciarlo. Io appoggio il foglio su un tavolo e tre persone escono da una porta…
DONNNNNNNN
DONNNNNNNN
DONNNNNNNN
DONNNNNNNN

E` ora.
Sono le sette.
Adesso arrivano i mostri.

Come prima, rimane una sola persona, la signora con lo chignon, che presa un po’ dal panico, riordina velocemente gli ultimi fogli e li ficca nella valigetta.
MA NON POSS0 PERMETTERE CHE SE NE VADA ANCHE LEI! NON SO GIRARE QUESTO POSTO!
"Qual'e` l’uscita più sicura?"

"Quella Ii`"
E mi indica un corridoietto buio con sopra una scritta EXIT in verde luminoso.
Non mi ispira... e se e` una fregatura e rimango intrappolata qua??
"Come funziona? Vado li, spingo la porta ed esco, o serve una chiave?"

"Basta spingere"
"Ok...mi può far vedere per cortesia??"
"No mi dispiace devo uscire dall’altra parte, mi dispiace non ho tempo si arrangi"
Non posso laciarla andare. Insisto.
"Ma mi spieghi, non so girare questo posto!"

Lei mi guarda con un’occhiata seccata, così aggiungo un "per favore" e un sorriso.
Lei sbuffa e annuisce. Mi accompagna fino a metà corridoio. Sta per girare i tacchi ma la fermo.
"No aspetti un attimo!"
Lei si rigira ormai stufa di me, e risbuffa "Si sbrighi!"
Io apro la porta con i maniglioni antipanico e vedo degli alberi.
Mi giro e ringrazio. Esco.


Sono in montagna. Perché mi trovo sempre in montagna? Non che mi dispiaccia ma ormai è automatico trovarmi in montagna... ci sono pini scuri dappertutto...
Bighellono nel sogno andando in giro e conosco una bambina con la mascella rettangolare e molto molto grossa, di nome Alice. Mi sta simpatica...
Piccolo vuoto di memoria e di punto in bianco mi trovo con degli uomini a parlare. Uno di loro vuole fare il figo, rivela progetti e cose segrete del governo, e una tra queste cose, è I’esperimento su una bambina... lui inizia a parlare di questo esperimento, e in poche parole le hanno fuso l’intera mandibola con un mattone.
Ah Cristo che schifo...
"Questo esperimento ha funzionato alla grande, cosi` col tempo cresceranno sia la bambina che la mascella. Ah ah ah ah VIENI QUI ALICE"
E da dietro di lui sbuca Alice con quell’orrore sotto la faccia.
"Ma è sua figlia?"
"Si`, volevo che avesse più carattere"
Povera piccola, devo assolutamente portarla via da questi!
"E lei ha permesso che gli installassero un mattone a sua figlia?!!"
"COME TI PERMETTI?"
"LEI COME SI PERMETTE"
Mi avvicino e gli tiro un pugno in faccia. Mi rivolgo ad Alice che era vicino a me.
"VIENI"
Le allungo la mia mano
, lei la guarda e la afferra. Corriamo verso una torre con un ponte di roccia beige che scavalca il burrone tra le due montagne, mentre suo papà ci rincorre.
Superiamo la torre e prendiamo il ponte. Alzo la mano aperta verso l’alto e "Accio Firebolt!!"
Mentre raggiungiamo la meta` del ponte, da destra arriva in volo la Firebolt , la scopa di Harry, ma non viene da noi per farci salire.
La vedo andare giù in picchiata sotto il ponte… non la vedo più.
Il papà ci sta raggiungendo affannosamente, prendo Alice e la faccio salire sul cornicione del ponte sulla sinistra, e ci buttiamo nel vuoto.
Afferro Alice per i fianchi e la metto davanti a me, poco prima che la scopa ci prendesse al volo.
Siamo sedute sul manico, afferro il manico con entrambe le mani tenendo Alice in mezzo alle braccia... ma stiamo ancora andando giù in picchiata.
Ci raddrizziamo e schizziamo in alto.

Lei è piccola e si rannicchia sul manico. Non guardiamo indietro e proseguiamo la corsa.

Sfrecciamo per molto, molto tempo sopra gli alberi folti, seguendo il torrente irregolare sottostante di una cinquantina di metri.
La bambina ora sembra a suo agio, sorride guardando in giro con le gambe a penzoloni, e io sono felice.
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~DreamWorld~ la Saga

Messaggioda Ambra » 16/04/2020, 12:11

31- Nell'esercito


A quanto pare devo essere trasferita nell’esercito, e se servira` la mia presenza dovro` andare in guerra.
Devo partire tra qualche minuto da casa, voglio salutare tutti prima di partire.
Abbraccio la mamma, il papa`, accarezzo il gatto.
Mi viene in mente che ho lasciato la bacchetta magica in camera e vorrei tenerla con me in viaggio, non si sa mai.
Salgo in camera e appena apro la porta mi trovo un piccolo unicorno bianco dal corno rosa, beato sul mio letto.

Vedendomi, lui si alza in piedi con gli zoccoli sul letto e barcollando riesce a scendere.
Mi viene incontro. Rivolgo la mano a palmo aperto nella direzione della bacchetta, e la attiro a me in un attimo.
Non è la mia bacchetta normale, è a forma di corno di unicorno, rosa lucido…
… Ma scherziamo?
L’unicorno mi guarda incerto, allungo il mio corno rosa nella sua direzione e il cavallino lo tocca col suo.
Appena le due corna entrano in contatto, appare una polverina dorata che scende per 10 cm. Accarezzo il puledrino e lo saluto lasciandolo in camera.

Puf

Mi trovo in stazione, sto per prendere il treno che mi portera` in questa sede dell’esercito.
Mi avvicino al treno e mia mamma non vuole che salga, alla fine si rassegna ed entro prendendo posto.
Dopo qualche fermata confusa mi trovo in questo atrio di smistamento con la mia valigia accanto.
Mi viene incontro un uomo in completo mimetico, mi saluta formalmente e mi fa delle domande.
Infine mi consegna un Pass con due scritte in maiuscolo riquadrate
I BLU l l ROSSA l
con una X sulla parola ROSSA, che indica la camera.
Vado nella camera rossa e ci trovo solo uomini adulti. I letti sono disposti casualmente e stranamente la stanza è molto luminosa.
Appoggio la mia valigia sul letto e sistemo le mie cose su un piccolo comodino spartano.
Poi mi affaccio alla finestra e guardo fuori.

Ci sono dei bambini che giocavano in cortile, solo che il cortile è allo stesso livello della finestra, come se fossero su una terrazza sul tetto.
Torno al mio posto letto e in quel momento entra un ragazzo strattonato da altri due.
Urla che non vuole stare in questo posto, piange dalla disperazione, batte i piedi per terra…
Mi viene da piangere, cosi` esco dall’edificio per fare due passi.

Puf.

Mi trovo in stazione e mia mamma è venuta a farmi visita in compagnia di una sua amica col figlio Manuel che conosco dalle elementari.
Non e` proprio una visita, vuole portarmi a casa per fare shopping e per passare del tempo assieme, solo che e` il primo giorno nell’esercito e io devo stare la`.
Mi dice che era una cosetta da poche ore. Cedo e partiamo.
Arriviamo in stazione vicino casa, ma noto che è sera, e questo treno è l’ultimo della giornata che mi riporterebbe alla base.
Lei insiste per stare con lei, ma se non sbaglio mi ci ha mandato lei in quel posto, e sicuro non posso mancare al coprifuoco la sera del primo giorno.
In più ho lasciato le mie cose là, compresa forse la bacchetta... devo tornare indietro. Devo.
Lei mi trascina giù dal treno, faccio finta di seguirla.
Quando si volta, risalgo sul treno appena prima che le porte si chiudessero.
Il treno parte e lei si accorge della mia assenza, correndo dietro al treno per pochi metri.
Scoppio a piangere nella scelta presa.
Arrivo alla camera Rossa e mi appoggio alla mia valigia. Un uomo si avvicina e dal suo letto a 2 metri inizia a parlarmi e a scherzare per migliorarmi l'umore... ma non cambia proprio niente.
Mi avvicino alla finestra che da` al cortile dove i bambini stanno ancora giocando, scavalco la finestra e mi siedo tra i bambini che mi accolgono e vogliono giocare con me.
Solo che ho lasciato la finestra aperta e un po’ di bambini sono entrati nella stanza Rossa rincorrendosi tra i soldati nella stanza.
Mi chiedono spiegazioni sul perché avevo fatto entrare i bambini nel dormitorio
"Pensavo mi avrebbero fatto ridere un po’"

I bambini se ne vanno e a noi del dormitorio viene dato ordine di uscire in un corridoio non so dove nell'edificio...
Seguo gli altri.
Arriviamo in questo corridoio non molto luminoso, molto lungo.
Sono tutti rigorosamente in fila indiana, io mi trovo in fondo tra gli ultimi.
Ho addosso una tuta intera mimetica di qualche taglia di troppo, tengo la cerniera aperta fino a metà busto, le maniche della tuta legate in vita, e il petto libero.
Aspetto silenziosamente appoggiata al muro, rompendo la fila, e tengo braccia incrociate, inespressiva.
Non sono piu` triste, mi sento... arrabbiata in un certo senso.

Ogni tanto un soldato apre quella porta e ci sparisce senza piu` tornare indietro, e la fila avanza lentamente.
Ma non sapro` mai cosa mi aspetta la` dietro, mi si spegne il sogno dopo alcuni momenti d'attesa.
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Messaggioda Ambra » 17/04/2020, 12:22

32- La Fenice


Mi trovo in uno strano paese che non conosco, ma poi vedo la casa di mia nonna, e mi oriento tutto su un colpo...
Sto scappando da Alex Pettyfer, ma che qui si fa chiamare Jack.
Mi insegue perché ho con me delle caramelline bianche grandi mezzo cm a forma di piramide, che se le mangi ti scoppiettano in bocca, ma se le scagli con forza verso qualcuno o qualcosa, la caramellina esplode.
Ed è per questo che questo Jack mi da la caccia.
All’inizio di questo corri-corri ero a casa di mia nonna, in cucina con mia mamma, e stavamo mangiando queste caramelline, in tasca ne avevo una manciata.
Poi dalla finestra sbuca questo Jack, lo vedo, mi sale l'adrenalina, lui entra in casa e inizia a sparare con la pistola prendendomi di mira.
Mi ferisce, prendo in pieno due pallottole sul fianco sinistro. Brucia e mi si contrae tutto il fianco.
Non gliele daro` mai le mie caramelline!

Apro la finestra della cucina e con una salto all’olio cuore esco in veranda.
La veranda si collega a terra con due rampe di scale e tre scalini in mezzo. Inizio a fare le scale ma i miei occhi vengono attirati dal color rosso.
Dalle chiome dei due grandi alberi a destra non molto lontani, si libra in volo una maestosa fenice di fuoco.
Tira un grido che assomiglia a quello dell’aquila, e rallenta in prossimità dei tre scalini davanti a me.
Mi guardo indietro e Jack mi sta puntando la pistola contro.
Mi butto in avanti e monto in groppa al volo mentre lei prosegue la sua corsa.
Mi stendo dai dolori al fianco e mi aggrappo al collo della fenice.

Non brucia affatto, è come abbracciare un gatto... solo che è una fenice.
La testa e il busto della fenice sono ricoperti di un lungo, liscio, vellutato, piastrato e soffice pelo suddiviso in grandi ciuffi dai colori che variano dal rosso scarlatto al giallo zafferano, che insieme formano un effetto fuoco.
Mentre la coda e le ali sono composte in una piccola parte di pelo, e dal 90% di vere e proprie fiamme, che col movimento si allargano e fanno sembrare la fenice ancora più grande.
Le ali mi battono appena sulle costole.
Mentre ci allontaniamo dalle scale in volo, non riesco a non intercettare lo sguardo minatorio di Jack.
Ma ben presto sparisce dai miei pensieri.


Un caldo tepore mi guarisce in poco tempo e atterriamo in piazza, non molto lontano da casa dei nonni.
Smonto dalla fenice.
E` bipede. Somiglia molto a un’aquila reale con in più la cresta e il fuoco.
Il becco è bellissimo, le zampe hanno gli artigli ricurvi e non emana fuoco.
Mi guarda e la ringrazio. Lei alza una cresta di piume rosse sulla testa, ricordano molto quelle della calopsite di Laura.

Poi si gira, mi da le spalle e con due battiti di ali molto lenti, prende il volo, creando delle fiamme spettacolari sulla coda e sulle ali.
Se ne va, tirando ogni tanto un grido d’aquila.
Ovviamente nessuno si è accorto che sono scesa dal dorso di una fenice in pieno giorno in mezzo alla piazza... no. : :s :
Ho ancora le caramelle in tasca e trovo dei miei amici.
Mi chiedono se va tutto bene... espongo la situazione, e mi offrono aiuto per seminare Jack.
Consegno loro tutte le caramelline dato che a casa mia ne ho ancora, e spiego com’è fatto più o meno questo Jack.
Felpa e jeans, capelli biondi ricci piu` folti sopra la testa, mi supera di 20 cm, aria minacciosa...
Mi allontano di qualche passo, poi lo vedo sbucare da dietro una casa e urlo "QUELLO LI`"
Jack mi sente e si gira nella mia direzione.
Viene assalito da caramelline esplosive, ma le schiva tutte e io mi metto a correre.
Corri-corri in mezzo alle case, mi fermo in mezzo ad un’altra piazzetta deserta.
Perche` sto correndo via? Non ho nessun motivo per scappare.
Lui arriva correndo e io mi volto verso di lui.


Jack rallenta e mi sorride.
"Non ne ho piu`"
"Non è vero"
Mi guarda malizioso.
"Sei arrivato troppo tardi"
"Noh tu ne hai ancora... da qualche parte..."
Si avvicina di qualche passo e invade il mio spazio personale.
EHMEHMEEHHHHMM la cosa sta diventando troppo intima, allontanati! Non starmi a mezzo metro! Sei un estraneo cattivo.
Rivolto le tasche dei jeans ma lui non cambia espressione.
Poi schiocca la lingua "Lo sai che ti tengo d’occhio"
Alza il mento piegando la testa un po' di lato, sorride malizioso e indietreggia lentamente.
Poi si volta e se ne va...

What?
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Messaggioda Ambra » 18/04/2020, 13:11

33- Hipergus Hippilis


Sono di nuovo a scuola, strana questa scuola... noi alunni siamo disposti in banchi separati, siamo molto numerosi e l’aula e` veramente grande.
La McGranitt sta parlando mentre cammina dietro la cattedra.
Non sarò mica ad Hogwarts?? Fiigo cosi` posso vedere come dev’essere andare in una scuola di maghi...
Continuiamo la lezione e la McGranitt ci dice di aprire il libro a pagina 24.
Ci sono tutte creaturine magiche, ogni singola facciata del libro raffigura un animaletto disegnato realisticamente, con nome in latino, dimensioni, luogo dove si puo` trovarlo e poi sotto una descrizione.
La pagina e` in pergamena beige con delle macchie sfuocate di beige più scuro, ai bordi della pagina c'e` una cornice molto sottile ed elegante: un filo verde con qualche fiorellino bianco.
L’animaletto a pagina 24, e` uno scoiattolino sofficione.
La McGranitt ci dice di fare un tema per lunedi`, credo sia tra qualche giorno.

Durante la lezione faccio conoscienza con due ragazzi di questa classe, un maschio e una femmina. Il ragazzo mi prende in simpatia quasi subito.
Prossima lezione. Pozioni con Piton.
Nooooooooo.
Siamo in giardino. Abbiamo a disposizione solo 1 paiolo per tutta la classe.
Piton è più brutto dal vivo... ed è molto piu` inquietante. L’ora passa molto velocemente eeee... possiamo andarcene a casa.
Ehehe dove abito?
Esco da questa scuola e mi rendo conto che è veramente il castello di Hogwarts...
Mi guardo attorno e non conosco affatto la citta` in cui mi trovo... la ragazza con cui ho fatto amicizia, mi vede spaesata, e si offre di accompagnarmi a casa.
Grazie : Love :
Arrivo ai piedi di un condominio arancione chiaro, ci salutiamo e salgo al terzo piano dove trovo Chiara.
Mi saluta e a quanto pare stiamo convivendo qui dentro per qualche tempo. Mi metto a fare il tema di mia spontanea volonta` e il giorno dopo sono di nuovo a scuola.

Prima ora. Difesa contro le arti oscure, con Malocchio Moody.
Siamo tipo quaranta ragazzi, disposti a semicerchio, bacchette alla mano, pronti ad eseguire gli ordini di Malocchio.
In un attimo ci troviamo a combattere contro l’insegnante, ognuno riceve colpi da parte sia dei mollicci che dal prof.
A me scaglia contro pure due dissennatori in un colpo.
Appena li vedo espando un Patronus, ma e` debole.
Mi salta in mente che per produrre un buon Patronus, devi focalizzarti sul ricordo più bello che hai.
Così penso alle mie ali, la prima volta che le ho viste.

In quel momento il Patronus implode e ed esplode a bolla, respingendo e annullando tutti gli incantesimi e i mollicci nelle vicinanze.
Tutti si fermano, compreso Malocchio.
Prossima lezione. Trasfigurazione con la McGranitt.
Siamo agli stessi posti di ieri e dobbiamo consegnare il tema, che ho fatto non so come, ma è anche lungo due pergamene.
Ma aspetta e` gia` lunedi`?
McGaranitt "Vorrei fare delle domande ad alcuni di voi sul capitolo 23"
Capitolo 23?? Non l'abbiamo fatto!!! Io so che non I’abbiamo fatto!!
Chiede a tre persone e poi si rivolge a me...
"Signorina Fregonese, mi parli della creatura magica #%@+&..." (???????)
Ansia.
"Come scusi?"

"Mi parli della creatura a pagina 47”
Scorro molto velocemente le pagine senza dar dell’occhio e finalmente arrivo a pagina 47... è un uccellino.
CHE C*ZZO E` SCRITTO TUTTO IN LATINO.
Provo a tradurre qualcosa... un po’ alla volta.

Intanto l’uccellino è molto carino. Somiglia a un pettirosso, solo che il petto è sfumato di verde e azzurro.
Ehmmm ehmmmm ehmmmmmmmmmmmm
[/color[color=#0000FF]]Cosa c'è scritto? Leggo parole a caso e provo a collegarle ma non ci riesco. Bon dai, iniziamo dal nome.
"
L'Hiphergus Hippilis è un uccellino molto piccolo e grazioso... che... (sto improvvisando una traduzione) …"
Qualcosa attira la mia attenzione...
il ragazzo a cui gli sto simpatica si abbassa sotto il suo banco e appoggia per terra li` vicino una statuetta di un gatto seduto rossa e oro, tempestata di frammenti di vetro.
Cosa mi stai suggerendo..?
Lui appoggia la statua del gatto per terra dietro la gamba del banco, la lascia ma si sta sbilanciando dalla parte opposta! Sta cadendo! Se cade la prof sentirà che qualcosa è caduto e se ci scopre ci sospenderanno tutti e due!!
Tiro fuori la bacchetta e da sotto il banco la punto verso il gatto e sibilo "Immobilus" e la statuetta si immobilizza, la tengo lì... resisti
Torno al mio discorso tenendo anche la concentrazione per tenere la statuetta sospesa...
"Che... in poche parole questo uccellino è attratto dagli specchi, lui si appollaia sul bordo dello specchio e inizia a cinguettare e a battere il becco sul vetro finché qualcuno non si ferma a guardarlo... eee... quando qualcuno si ferma, l’hippergus poi, inizia a fare piroette e da spettacolo a chi lo guarda."

La prof mi guarda sospettosa...
"Mh. Esatto. Oggi vedremo il capitolo 37..."
Oddio E` giusto?! Bestia so anche il latino.
Poi sibilo "Imprevius" e la statuetta si alza di mezzo centimetro e si avvicina alla gamba del ragazzo.
Spezzo il collegamento e tiro un sospiro di sollievo.


* Non esiste alcun incantesimo Imprevius *
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~DreamWorld~ la Saga

Messaggioda Ambra » 19/04/2020, 15:36

34- Lo Scettro di Anubi


Lezione con la McGranitt.
Verifica. Tema su qualcosa.
Finita l’ora di trasfigurazione, vengo sbalzata in un museo.

Puf

Sono insieme a Laura, Anna dai capelli rossi, una ragazza dai capelli biondi e mossi, un signore vestito da faraone.
Entriamo in una stanza piena di geroglifici con un piccolo santuario in mezzo somigliante ad una piccola oasi.
C'e` una piccola pozza di acqua limpida confinata da mattoni di roccia porosa beige chiaro, dei rami fioriti che formano due archi intrecciati in cima, degli scoiattoli vivaci che si rincorrono lungo gli intrecci dei rami.
Sull’acqua galleggia un piatto d’oro intrecciato di sottili rametti d'oro, sopra di esso c'e` una scatola bianca di tessuto lavorato con qualche macchia sfumata color panna, e tutt'attorno sono disposti fiori stupendi a incorniciare la scatola sul piatto: frangipane, campanelle, iris, camomilla, ibisco, occhi della madonna... e` stupendo.
Ci avviciniamo di piu` a questo santuario e lo osservo... qui ci sono già stata.
Osservo la stanza... I’ho gia` vista.
Osservo meglio l’uomo vestito da faraone... lui è cattivo.
Mi si sbarrano gli occhi.

Delle immagini mi scorrono veloci davanti agli occhi e mi ricordo tutto.
Tra un attimo entrerà dalla porta un uomo che si chiama Misha con addosso un impermeabile beige, ci dirà che abbiamo poco tempo, che dobbiamo prendere quella scatola sull’acqua, che dentro ci sono i pezzi di una parte di scettro.
Quello vestito da faraone (chiamiamolo Gigi), vuole lo scettro completo per scopi malvagi e devo fermarlo.
Ma per fermarlo devo chiedere aiuto al reparto aeronautico qui nel museo, e chiedere aiuto alla prima donna che abbia mai volato con un aereo.
Lei sa dove trovare il secondo e ultimo pezzo di scettro, e cercare il proprietario, colui o colei che può usare lo scettro...


Torno alla realtà e sono tutti intenti a girovagare per la stanza.
"So cosa dobbiamo fare"

Mi guardano tutti.
"Da quella porta entrerà un uomo..."
Ed entra dalla porta Misha coll’impermeabile.
Sta per aprire bocca ma lo blocco "Lo so, abbiamo poco tempo"
Misha mi guarda, annuisce, gira i tacchi e se ne va da dove è venuto.
Laura "Perché abbiamo poco tempo?"
"In quella scatola ci sono i pezzi di una parte di scettro. Bisogna metterli insieme. Lo scettro sceglierà il prescelto che sarà in grado di usare i suoi poteri, quando questo sarà completo dobbiamo recuperare anche il resto dello scettro. Abbiamo poco tempo perché..."
Mi blocco.
Volevo dire "Perché Gigi vuole impadronirsene" ma non posso concludere la frase, perché Gigi e` qui con noi in ascolto.

Ci avviciniamo al santuario e un’altra semi-visione mi ricorda che I’ultima volta che sono stata qui, il tempo è scaduto prima che potessimo mettere in ordine gli elementi che stanno dentro la scatola.
Siamo tutti attorno al santuario, disposti in ordine orario: io, Laura, ragazza bionda, Gigi, Anna.
Prendo la scatola, la metto in parte tra me e la Laura. La apriamo insieme.
Dentro ci sono altri fiori, rocce levigate, strani oggetti, sei pezzi di scettro... tre pezzi color oro arrugginito e tre pezzi color blu arrugginito.
Ad un certo punto Laura si gira verso la parete piena di geroglifici e la fissa ad occhi persi
"Fossile di pietra, testa di scarabeo... chiocciola antica..."
Cosacosacosacosa spetta n’attimo. Cerco nella scatola se qualcosa ha a che fare con le cose che sta dicendo...
Trovo il fossile e la chiocciola…
Svuoto la scatola tenendo in parte le tre coppie di scettro.

Dispongo gli oggetti in modo visibile e prendo il fossile, la testa di scarabeo e la chiocciola antica.
So che si devono mettere a spirale secondo un ordine preciso, che lo sta dando Laura in questo momento.

Mettiamo in ordine 25 oggetti e li disponiamo poi in cerchio attorno al santuario. Ora tocca allo scettro.
Prendo la coppia di pezzi che rappresenta la parte piu` alta dello scettro.
Sopra c'e` una scultura di una testa.
Sembra la testa di Anubi, nel pezzo blu la testa è proporzionata, guardinga, muso da cane, orecchie ritte in alto, occhi grandi…
Sull’altro pezzo ocra c'e` sempre una testa di cane, ma tiene il muso molto allungato verso l'alto, e le orecchie che cadono, il tutto assomiglia a una freccia.
Prendo il pezzo blu.
La seconda coppia di pezzi, sempre una blu e una oro, rappresenta il manico: cilindrico con delle righe molto sottili in rilievo.
Prendo quello blu.
Poi l’ultimo pezzo è a forma piramidale, pero` a base rotonda, molto allungato, sempre con le righe in rilievo.
Ci sta benissimo anche quello oro. Lo attacco agli altri due e lo mostro.
Tra noi, la ragazza bionda, era la prescelta...
Non che l’abbia scelta lo scettro, ma per noi era presumibilmente lei la prescelta, e Gigi le stava molto vicino.
Un’altra visione mi mostra che lo scettro aveva portato distruzione, causata dai colori sbagliati. Vuol dire che avevo già fatto lo sbaglio di mettere la punta oro con tutto il resto blu..?
La ragazza bionda, che aveva preso in mano lo scettro per ammirarlo meglio, sembrava veramente affascinata dallo scettro.
Glielo richiedo indietro un attimo, stacco il pezzo d'oro e porgo il pezzo blu alla ragazza... che lo attacchi lei insomma.
Lo prende ma lo incastra al contrario.
Siamo sicuri che sia quella giusta questa qui??
Lo RI-Ri-chiedo indietro e lo incastro nel modo giusto.
In quel momento tutta la ruggine e la polvere del tempo sparisce. È di un argento lucente e di un blu profondo.
La testa blu è molto lucida e osservo piu` da vicino gli occhi neri.
Uno sfavillio rosso dentro gli occhi di Anubi mi avverte che è ora del rituale per decretare veramente chi è il prescelto o la prescelta.

Siamo già disposti a cerchio attorno al santuario e Gigi conosce il procedimento e gli ingredienti.

Ecco il rituale.
Gli ingredienti necessari sono semplicemente i fiori presenti sul piatto galleggiante e nella scatola.
Ci avviciniamo più vicino possibile all’interno del santuario, senza bagnarci.
Gigi prende in mano i fiori, a ciascuna assegna una combinazione diversa.
Prende una manciata di fiori misti, li bagna delicatamente con l'acqua, borbotta qualcosa in una strana lingua, chiude e stringe il pugno, e con altre parole borbottate, compie dei piccoli cerchi vicino a una di noi, liberando nell'aria una polvere dorata mista a pezzetti sottili di fiore, sottili come un foglio di carta.
Levitano anche piccole gocce d'acqua che prendono il colore di alcuni fiori.
Quando arriva la miscela di fiori polverizzati, la si respira per farla agire da dentro, e così permettere allo scettro di vedere più chiaramente il prescelto.
Ad Anna mischia ibisco bianco con qualche occhietto della madonna.
A me mischia frangipane e tanta camomilla, infatti era tutto uno svolazzare di petali.
Poi passa a Laura e mischia iris variegato bianco e viola con campanelle lilla di montagna.
Invece alla ragazza prescelta da noi, le viene chiesto di unire le mani a coppa e di inspirare tutta la polvere di fiore di loto.
Non ha avuto lo stesso procedimento di tutte noi. Mentre Gigi scuote lievemente questo fiore di loto, esso rilasciava polvere dorata granulosa in piccole quantità...
Ora.
Serve mettersi in una posa che ritragga il carattere e lo stato di se` stessi, una posa che dica chi sei. In piedi, seduta o in ginocchio non ha importanza.
Gigi ci chiede la scatola e lo scettro. Ripone la scatola sul piatto galleggiante e tiene delicatamente lo scettro per qualche secondo a 5 cm sopra la scatola.
Chiude gli occhi e borbotta altre parole in cirillico a bassa voce.
Sento il naso intasato. Soffio piano dal naso e una pioggerellina brevissima di petali gialli scende a neve.
OH CACCHIO.

Mi rivolgo a Laura e la chiamo rapida. Lei si gira e io le soffio una bufera di petali gialli sfumati di bianco.
Lei ride, mi giro anche da Anna e faccio piovere petali anche da lei.
La ragazza prescelta sembra seria ma poi ride lo stesso.
Il flusso è infinito. Posso sparare quanti petali voglio.
Poi Gigi apre gli occhi tutto concentrato e lascia cadere lo scettro.
Questo scende molto piano e prima di toccare la superficie della scatola rallenta, così tanto da fermare il tempo.
Sta per toccare la scatola, quando Gigi spezza il silenzio dandoci l’ordine di assumere in fretta la posizione giusta.
Mi alzo in piedi, mi metto a tre quarti rivolta al santuario con lo sguardo fisso. Laura in piedi anche lei, si appoggia a me abbracciandomi da dietro e coprendomi la faccia con i suoi capelli.
Ci scappa a tutte e due da ridere.
Anna è seduta, gambe incrociate, e con le braccia si tiene su la testa, piegata leggermente verso destra.
La ragazza prescelta ora ha in testa una coroncina di fiori gialli che riflette il colore dei suoi capelli.
E` seduta sulle ginocchia, mani stese morbide sulle gambe rivolte in su, testa abbassata come se fosse veramente la prescelta.
Mah, pensa se non è lei…
Infine Gigi e` ancora in ginocchio che borbotta parole in slavo.
Gigi "E` ora"
In una frazione di secondo guardo per terra fissando il bordo del santuario, ripetendomi in testa per convincermi "Io ho le ali. Posso volare. Io... io ce la farò. Io... io..."
Guardo lo scettro.

Lo scettro tocca la scatola.
"Io ce la faccio."
E si rialza in un attimo a 10 cm dalla scatola e inizia a girare vorticosamente su se stesso.
Produce una luce bianca fortissima che ci acceca tutti. Laura si ripara gli occhi dietro la mia testa.
Io invece abbasso leggermente la testa in diagonale a destra e chiudo gli occhi.
La luce termina subito dopo e riapro immediatamente gli occhi. Lo scettro di Anubi è steso sulla scatola.
...
Laura "Ohh non ha funzionato..."
Lasciamo tutto li` com'è, e ci allontaniamo tutti dal santuario molto delusi.
Gigi fissa il santuario distrattamente. Sono davanti a tutto il gruppetto affiancata da Laura, ci dirigiamo verso la porta da dove è arrivato Misha.
Guardo distrattamente indietro e noto che Gigi sta ancora fissando il santuario.
Colgo l'occasione e faccio marcia indietro.
Prendo la rincorsa verso Gigi, lui si gira all’ultimo secondo e SBAM. Gli sferro un pugno dritto nel naso.
Cade per terra morto. (Svenuto).
Ovviamente le ragazze vanno in escanescenza.
"Perché l’hai fatto?!"
"Gli hai fatto male!!"

"E` lui che vuole lo scettro! I fiori non servono a niente!"
Trotto verso il santuario e afferro lo scettro.
"Il fallimento del rituale serviva per allontanarci dallo scettro."
Sorpasso Gigi a terra.
"Avrebbe cercato I’altro pezzo dello scettro senza nessuno a impedirglielo. Se ne sarebbe impossessato subito"
Cammino verso la porta
"Dobbiamo andare dall’aeronautica e chiedere aiuto"


Ci blocchiamo tutte appena passiamo la soglia della porta.
Qualsiasi cosa qui dentro si muove autonomamente.
Siamo dentro un museo… vivente…
Ok, non distraiamoci.
Dobbiamo cercare la prima donna che ha volato su un aereo. Arriviamo a una scalinata e due ragazzi in uniforme ci bloccano la strada.
"Abbiamo bisogno di un supporto di massa per una manovra urgente. Abbiamo poco tempo."

Si scansano e aggiungo "Non deve passare nessuno"
Annuiscono di nuovo e si rimettono in posizione. Saliamo le scale e mi viene incontro una ragazza, capelli rosso scuro a caschetto bombato.
Uniforme di volo, rossetto rosso acceso, sguardo serio e sicuro.
"In cosa posso esserti d’aiuto"
"Amelia?"
"Si"
Le mostro lo scettro.
"Dobbiamo trovare l’altro pezzo, altrimenti tra qualche ora saremo tutti morti."

"Ho capito. Seguitemi"
Ci avviamo su un'altra scalinata ma qualcosa la allerta e ci dice frettolosamente di sparpagliarci e di nasconderci, che ci avrebbero coperti loro.
"MA ASPETTA lo scettro dovete nasconderlo voi!"
"No tienilo tu PRESTO arriva qualcuno"

Ci sparpagliamo correndo in giro per la stanzona nascondendoci in qualsiasi angolo.
Rimango sola e mi nascondo dietro un’insenatura di un muro. E sbircio.

Gigi fa capolino e si guarda in giro. Gli viene incontro Amelia come ha fatto prima con noi
"In cosa posso esserle d'aiuto?"
"Vorrei chiedere un permesso di qualche minuto per osservare i vostri velivoli"
"Permesso negato. Spiacente signore non permettiamo alcuna visita. Arrivederla"
Gigi si guarda in giro e se ne va. Amelia aspetta un po’ che se ne sia andato, e poi ci chiama a bassa voce girando per il reparto.
Sbuco fori dal nascondiglio e poco dopo sbucano anche le altre tre.
Ci porta in una parte di reparto chiuso.
E` tipo un’officina con tanti uomini al lavoro.
Un ragazzo con tanto di occhiali da sole a goccia compare da dietro un velivolo e affianca Amelia porgendole un borsone.
Amelia estrae dal borsone un bastone lungo arrugginito blu, me lo porge.
Tiro fuori l'altro pezzo dalla grande tasca della felpa e li incastro assieme.
Il bastone diventa di un blu elettrico sempre con le righe in rilievo argento.
Tra il pezzo mio e il pezzo che mi ha dato Amelia si materializza uno specchio nero col bordo grosso lucido.
Lo rigiro tra le mani e si sente Bip... Bip... bip... bibip... come fosse una sonda che cerca... qualcosa… tipo il vero prescelto... oddio sta cercando da solo il proprietario.
Mi specchio ma non da alterazioni di Bip... giro lo scettro verso gli altri per vedere se il prescelto è tra di noi.

Si sono avvicinati anche tanti uomini presenti, con le uniformi blu da saldatore.
Li passo tutti in rassegna ma non cambia il Bip...
Amelia "Dicono che riconosce un simbolo della maglietta o... di quello che si indossa"
"Davvero??"

Che intelligente…

Cerco un simbolo o qualcosa sui vestiti, sposto la felpa e sotto ho una canottiera nera di tessuto grosso con un simboletto cosi` )(
Solo che le due parentesi )( sono orizzontali e bordate di bianco...
Ci punto lo specchio e parte un BIEEEP.
Lo allontano di botto con uno spavento assurdo che per poco non mi cade per terra.

Riparte con il solito Bip di ricerca, pero` il mio simbolo gli era familiare...
Me lo ripunto alla spalla e senti un BEBEEEEEEP e si spegne.
Mi ci vuole un po’ per capire che lo scettro è mio.
Sono io la prescelta?
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~DreamWorld~ la Saga

Messaggioda Ambra » 20/04/2020, 12:52

35- Il Castello della DreamWorld


Sto camminando verso l'entrata principale di questa scuola a me sconosciuta, e ci sono ragazzi molto giovani che stanno entrando con occhi curiosi, forse sono qui per visitare la scuola.
Mentre entrano, tutti si girano a squadrarmi con occhi shockati, disgustati, sorpresi...
Ho qualcosa che non va?
Guardo le scarpe se sono sporche, i pantaloni, se c’e` un risvoltino accidentale da uccidere, la maglietta se era macchiata, i capelli se sono da sistemare… niente.
Poi guardo dietro e vedo le mie amate ali marroni. Mi invade una felicita` mista a sorpresa.
Raggiungo le porte principali scorrevoli, esco e mi stiracchio per bene spalancando le ali.
Faccio due passi e con una vigorosa spinta mi alzo in volo e raggiungo in velocita` il tetto.
Ora devo atterrare, ma una corrente d’aria mi allontana dal piccolo tetto a punta, e mi tocca assumere una posizione aerodinamica.
Riesco ad aggrapparmi all’antenna e il vento forte improvvisamente viene sostituito con una leggera brezza.
Affianco a me atterra anche un uomo tutato di rosso sbiadito con il mantello a triangolo molto rigido.
Lo guardo strana...
Mi dice che fa parte del gruppo supereroi candidati per rappresentare la scuola.
Mi mostra un foglio con tutti i supereroi candidati, sono 5.
Hanno tutti un nome, un colore, un costume e una posa tutta loro. Tutti orribili.

"Ma hanno poteri particolari?"
"Non che io sappia, devo ancora vederli"
"E tu che poteri hai?"
"Io porto giustizia in ogni citta` in cui metta piede"
"Ahh… posso candidarmi anch’io come… beh, non come supereroe, ma voglio esserci anch’io nella lista."
"Posso aggiungerti se vuoi. Ok, che colore scegli?"

… … Colore…

Gli altri erano vestiti di rosso, blu, verde, fucsia, giallo.
"Devo proprio scegliere un colore?"
"Mah… quello lo possiamo mettere dopo. Ma la domanda di priorita` assoluta e`... che potere hai?"
"Oddio. Potere. So volare. Possiedo fuoco, ghiaccio, elettricita` e qualche altro incantesimo con la bacchetta. Eee… basta”
"Motto?"
"Ma che... motto... non ho un motto... non… boh"
"Tipo… con che frase vorresti essere riconosciuta?"
"Riconosciuta?"

Un marchio? Del tipo…
- Quando non c’e` scampo ci si teletrasporta?
- Se si muore si resuscita?
- Ad ogni cazzata c’e` un problema uguale e contrario?
Emmmmmmmmmm…

"Non ho un motto mio"
"Anh capisco"
"Sono iscritta?"
"No. Mi serve una tua immagine, un’icona"
Eeehhh icona. Poi tira fuori da una tasca un blocco di fogli bianchi, una matita, e dopo qualche secondo di scribacchiatura, gira il foglio dicendo
"Avevo pensato a questo"
Il disegno? Devo dire carino. Peccato che rappresenti Ih-Oh il somarello bello di Winnie The Pooh. E` seduto di lato che guarda da questa parte, e sulla coda ha un grande fioccone.
"Uuu bello, ma il fiocco fallo piu` grande"
Fa due modifiche abbozzate…
"No piu` largo, piu`… voluminoso, piu` foffone… ecco… … … … ma questa sarei io?"
"Si`"
"MA FAMMI ASSOMIGLIARE A UNA PERSONA NO?!"

Puf

Notte inoltrata. Buio da far paura. Mi trovo in cima a un pino alto, sugli ultimi rami. Sto di vedetta.
Davanti a me si estende una valle molto vasta contornata da fitti abeti scuri, e in mezzo passa un torrente irregolare a zig-zag.
A meta` valle piu` o meno, c’e` un albero molto grande abbattuto sul torrente, si potrebbe passarci sopra per guadare il torrente.
E la luna, gigantesca, bianca e stupenda, illumina lievemente l’erba della valle e le increspature dell’acqua.
Poi, un castello alto e tetro sulla destra con un pontile sollevato da terra di qualche metro.
Ai lati dell'imponente portone d’ingresso ci sono due enormi torce che sorreggono i due focolari enormi, che illuminano tutto il portone e un po’ di pontile.
Il pontile e` illuminato anche da 6 piccole torce disposte ordinatamente ai lati di esso, che spuntavano fievoli nell’oscurita`.

Io questo castello devo proteggerlo.
Non proprio proteggerlo ma fargli la guardia proteggendolo da ogni sorta di intruso.
So che mi e` permesso ucciderli.

Tra me e il castello ci sara` un chilometro e mezzo.
Vedo tutto da quest’albero.

Quindi sono appostata su questo albero a 40 metri d'altezza, a tener d’occhio il territorio, in attesa di sorprendere e uccidere chi si avvicina.
Uccidere o consegnare, dipende da come mi va.

Il tempo passa lentamente… sono proprio rilassata.
Gambe a penzoloni, i gomiti sulle ginocchia che mi reggono a turno la testa, mentre mi godo il panorama assorbendolo nella mia memoria, in attesa di un topo da avvistare.
E pensare che mi sento a mio agio quassu`… mi sento… potente.

Poi sotto di me sento movimento.
Mi sporgo lentamente in avanti e guardo giu`, ma ci sono troppi rami e non riesco a vedere niente.


"Dobbiamo stare attenti, ci saranno sentinelle"

Due sagome sbucano da sotto gli alberi. Prima di muovermi e fare rumore, aspetto che si allontanino, cosi` intanto posso valutare le loro intenzioni.
Stanno avanzando mezzi accucciati guardandosi intorno, visibilmente nervosi.
Non mi convincono quei due...
Stanno tramando qualcosa…


Appoggio la mano destra sul ramo, sposto il mio peso sul braccio, piego la gamba sinistra sul ramo, mi alzo di poco e mi accovaccio pronta all’imboscata.
Aguzzo la vista e vedo che l’uomo davanti estrae una corda molto lunga arrotolata, con alle estremita` un rampino a tre teste.
Questa e` la prova che vogliono entrare nel castello. Devo intervenire.

Ormai loro sono a 200 metri dal mio albero. Mi lancio dolcemente senza battere le ali e planando in discesa prendo molta velocita`.

Iiiiihhhhh che figo come un gufoh :D

La discesa e` lunga e non sbattendo le ali non faccio alcun rumore. Non si sente neanche l’aria passarmi tra le penne.
Il secondo uomo si gira indietro un’altra volta... non alzare gli occhi... non alzarli...
Ritorna dal suo amico. Ok, e` questione di secondi. Sto per dar luogo ad un impatto della Madonna. Ci siamo quasi...
Punto il tipo più avanti, quello con la corda. A qualche metro dai due sospettati, inclino le ali per rallentare e tutto il mio corpo si protende in avanti.
Porto le gambe al petto e rivolgo i piedi in avanti, allargo le braccia per stabilizzarmi e rilascio un piccolo urlo di carica.

L’urlo lo sente solo I’uomo dietro che si gira di scatto. Ma è troppo tardi PERCHE` GLI STO ADDOSSO A QUELLO DAVANTIIII.
Mi schianto coi piedi in piena schiena e lo sbalzo in avanti di quasi 10 metri.
Atterro stando in piedi surfando sull'erba sulla faccia del tipo.
Balzo giu` dalla schiena del tipo, cammino verso il secondo tipo che sta accorrendo verso di me, e con un colpo elettrico lo termino tra i decibel schizzati alle stelle.

Cade a terra con le braccia per aria, come nei film.

Tocca a quell'altro, devo consegnarlo al castello.
Mi giro verso di lui, e` in piedi a qualche metro da me, e mi punta contro una pistola.
La carica. Di riflesso aziono lo scudo dell’ala destra e mi ci riparo dietro nel momento stesso in cui lui spara.
Sento tre colpi metallici.
Le placche di Stark sembrano resistere. Mi avvicino di corsa, ruoto il corpo verso sinistra.
Aziono le lame sulle punte delle penne, stendo l’ala mentre ruoto con la schiena allo scoperto e colpisco la pistola. La spacco in due magnifici pezzi.

L’uomo fissa impanicato il pezzo che vola via.
Continuo la rotazione avanzando.
Sferro I’ala destra in avanti ancora con lo scudo.
L’intenzione era quella di colpirlo alla testa, ma lui si scansa indietro di poco e schiva il colpo inciampando.
Cade all’indietro, batte l'osso sacro e poi la schiena.
Mi avvicino. Lo guardo divertita con superiorita` mentre lui prova a indietreggiare a tentoni.
Di colpo mi avvento su di lui, lo prendo per il bavero e mi alzo in volo con due imponenti e rumorosi battiti d'ala.
L'erba tutt'attorno che si piega... l'aria che romba tra le piume... i riflessi traslucidi della luna... la definizione di ogni singolo particolare... stupendo.
Lui ovviamente si dimena.

Mi porto sopra il largo tronco abbattuto sul torrente, prendo due misure e lo lascio cadere di schiena.
Si schianta pesantemente con un verso straziante.
Allunga le braccia sopra la sua testa e si aggrappa a un buco nella corteccia.
Atterro di peso affianco a lui, e con un gesto lento della mano destra, da sotto il tronco si sviluppa del ghiaccio che avanza al mio pensiero.
Si estende passando sulle sue braccia e le immobilizza dolorosamente.
Blocco l’espansione e guardo la mia opera.
Manca qualcosa... AAAHHH. I piedi.
Colgo l’occasione e gli ghiaccio un solo piede.

Ormai è incastrato, ora posso avvertire il castello... oppure no? Lo lascio qui sotto il freddo del ghiaccio. Dopotutto ho l’ordine di uccidere chi si aggira nei pressi del castello di notte... a proposito...
Chi c'è nel castello?


Salto giu` dal tronco con un tonfo soffocato dall’erba e mi dirigo tranquillamente verso l’altro cadavere con la faccia corrucciata, mentre questa domanda continua a ronzarmi intorno.
Sento l'uomo che si lagna sommessamente dalla stretta del ghiaccio.
Raggiungo il corpo a terra e lo guardo distrattamente. Ma chi c’e` nel castello??
Allungo la mano verso il corpo,
tenendo l'indice piu` teso delle altre dita ma un "NO" lontano mi distrae di poco dalla mia domanda.
"Non farlo! TI PREGO"
Dal nulla divampa una grande fiammata rossa ramata che avvolge istantaneamente tutto il corpo.
Scoppietta, soffia, brucia. E in sottosfondo le urla disperate dell’amico.
Sento una presenza.
Mi volto di scatto verso il castello e fisso le finestre sperando di intravedere qualcuno.
Dai... fatti vedere...
Sento che il sogno si dilegua ma continuo a fissare il castello fino a che perdo totalmente connessione.
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~DreamWorld~ la Saga

Messaggioda Ambra » 21/04/2020, 11:56

36- Tom


Dopo una lunga storia privata che si è conclusa con il divorzio dei miei genitori, e il mio abbandono da parte di mia mamma con la spiacevole frase
"Tu per me non vali niente",
Salgo fino al tetto di questo edificio e mi siedo sul cornicione. Piangendo per l'accaduto.

Guardo nel vuoto cercando consolazione, sono in cima ad un grattacielo grigio, e intorno solo grattacieli di diverse altezze fino all'orizzonte.
Ormai niente ha più senso... sono senza casa e non ho dove stare.
Mi sento veramente triste e con l'umore a terra.

"Come mai sei qui tutta sola?"
Mi giro lentamente e guardo chi è.
Tom Cruise. Qui? Perché?
"Perché sei qui"

"Per consolarti, sei molto giu"
E si siede accanto a me.
"Ti ha mandato samuel?"
"Naah, non sa che sono qui"
Non ho niente da dire. Rimango in silenzio.
"Visto che ti ho trovato... volevo chiarire una cosa, su Samuel"
Il mio naso si arriccia da solo.
"Non è... colpa sua se ogni volta che vi incrociate... lui vuole ucciderti"
"È dalla prima volta che l'ho visto che vuole uccidermi. Ci prova e ci riprova, ma non ci riesce"
"Lui non vuole ucciderti. Ha visto che hai del potenziale e ha un'idea di come sfruttare la tua energia"
"Naaah non ci credo"
"Sì invece"
"Se almeno avesse avuto un'occasione per farmi scendere a patti c'è già stata e non ce ne sarà un'altra... mi si è presentato davanti con una pistola puntata contro, ovviamente l'ho seminato, ma ha continuato ad inseguirmi. Ci siamo scontrati altre volte, di cui una gli ho visto il cuore."

Almeno si fosse presentato come una persona buona...
Ma poi si sarebbe rivelato lo stesso un traditore...
...
Ma aspetta. Si è presentato anche Tony così. E poi era con Samuel...


"Bastava che si fosse presentato come un amico... e poi..."

Mi alzo di scatto e spingo con forza Tom giù dal cornicione.
Come speravo lui si aggrappa con le mani al bordo cementato.
Scatto dell'ala destra e gli punto contro le lame guardandolo dall'alto.
"STAI CON SAMUEL? TI HA MANDATO PER CONVINCERMI A LAVORARE PER LUI?"

"NOOO..."
"TUMMENTI!"
E conficco la lama con forza nel cemento contro la sua mano sinistra. Lui la toglie appena prima che lo prendessi.
La lama è conficcata di quasi 10cm nel cemento.
E` appeso solo con la mano destra, poi si riaggrappa con tutte e due le mani.
"Non è vero! Non mi manda Samuel! Lui... non c'entra niente..."
"E allora perché sei venuto qui?!"
"Perché non ho mai voluto che il piano venisse attuato! Non l'ho mai voluto! Sono sempre stato contrario!!"

...
Che cosa dico?
Che cosa mi prende..?

Sfilo le lame dal cemento con un gesto secco e si espande uno stridiio di acciaio.
Allontano le lame e lo guardo confusa.

Si arrampica sul cornicione e rimane aggrappato tenendo a stretto contatto il petto al bordo.

"Dimmi. Perché mai avrei voluto farti del male..?" :|
"Come… come faccio a sapere che non mi stai mentendo anche adesso"
"Sta a te deciderlo..."

Lo osservo... sembra sincero.

Mi inginocchio davanti a lui
"Ma tu. Lavori, o fai finta di lavorare per Samuel..?"

"Io non lavoro più per Samuel. Non più da quando hanno proprosto quel piano crudele contro di te"
"Quindi... Che si fa?"
"... Errhh..."

Momento di pausa...
"Che dici. Sei con me?"

Lui mi fissa con occhi sottili e compare un sorriso sfumato.
Ci afferriamo per l'avambraccio e lo tiro su senza alcuno sforzo.
Scende dal cornicione e si abbassa di 15 cm.

Ci abbracciamo saldamente.
"Se anche questa volta mi hai mentito, giuro che ti uccido"

Sbuffa una piccola risata e ci stacchiamo, lui indietreggia di qualche passo.

"Ci vediamo"

E ancora una volta, si gira pagina.
Mi giro e mi butto dal grattacielo.
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Re: ~DreamWorld~ la Saga

Messaggioda Firenight39 » 21/04/2020, 21:21

Ciao volevo farti una domanda, io sognavo lucidamente abitualmente da bambino, verso l'adolescenza un po meno, ho ripreso ora che ho scoperto che si può "indurre", ho fatto il diario dei sogni e i test durante il giorno e 15 giorni ne ho già avuti diversi, sfruttando quasto periodo di quarantena, oggi ho ripreso a lavorare ma non voglio che la sveglia alle 6 della mattina mi limiti ( dato che li avevo tutti verso circa le 8 del mattino dopo essermi svegliato e riaddormento) la mia domanda è se hai dei consigli per far sì che vadano in crescendo e non diminuendo , viceversa , ovviamente a parte il volerlo che mi pare già un fattore senza il quale non si parte nemmeno, grazie
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~DreamWorld~ la Saga

Messaggioda Ambra » 22/04/2020, 13:28

37- Di nuovo Samuel


Sto camminando in una stradina buia, nebbiosa dalla vita in giù, tetra, silenziosa, con un campo enorme a destra e una casetta in rovina a sinistra.
Sto calpestando ghiaia, ne sento il rumore.
Ho la strana sensazione che mi stia seguendo qualcuno... mi giro... nessuno.

La sensazione si placa leggermente. Torno a camminare per la mia strada, senza avere alcuna meta.
La sensazione ritorna più forte, quasi ho le vertigini. Mi giro di scatto e c'è Samuel a tre metri da me che cammina nella mia direzione.
Mi metto a correre verso la casetta e mi ci addentro. Prima di chiudermi la porta d'ingresso alle spalle, guardo Samuel dov'è.

Sta venendo da questa parte.
Chiudo la porta e ci piazzo dietro una sedia che si incastra perfettamente sotto la maniglia.
Corro in una stanza con la finestra.

Samuel raggiunge la porta d'entrata e prova a sfondarla ma la sedia regge.
Mi chiudo dentro lo stanzino delle scope e chiudo a chiave la porta.
Provo a vedere se la porta si è chiusa o come in tutti i sogni è ancora aperta.
Spingo... è aperta!
Richiudo a chiave la porta... la spingo... NON SI CHIUDE.

La porta d'entrata nel frattempo smette di sbattere. Ma subito dopo ricomincia molto più forte.
Sento che la sedia si sta crepando. Al diavolo la porta! Esco dalla finestra!
Apro la finestra mezza rotta molto silenziosamente e pian piano faccio passare sia me che le ali.
Mi lascio cadere e tocco terra.
Alla mia destra sbuca la Romanoff dall'angolo della casa. Capelli rossi corti, tuta sintetica blu.
Cammina verso di me con passo di marcia.
Le do le spalle e cammino velocemente.
"Non puoi scappare. Fermati. Devi venire con noi"
La guardo per chiederle spiegazioni su tutta questa faccenda con Samuel e tutto quello che ne viene dietro.
Mi scatta alla testa una voce che dice
"Lei agisce con l'inganno"
Intanto dietro di lei vedo Samuel che cammina fissandomi a testa bassa e minacciosa.
"Vieni con noi"
"NO"
Prendo la spinta, spiego le ali e prendo quota velocemente.
Una corrente d'aria mi investe e mi fa volare sopra le loro teste.
Loro due mi seguono con lo sguardo e io scoppio a ridere.
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