Devo ammettere che ricominciare a pieno regime non sta essendo semplicissimo. Sto facendo parecchi sogni lucidi per i miei standard, ma sono tutti in qualche modo "sfortunati". Scrivo comunque i due di questa settimana, e potrete capire che cosa intendo.
16 febbraio 2023
Mi trovo in una piccola casa ed è buio. Con me c'è la mia famiglia. guardo fuori dalla finestra e vedo uno scenario post apocalittico e desolato. Nel cielo ci sono due soli, entrambi molto poco luminosi e piccoli, quasi opachi. Capisco di star sognando.
La mia task corrente era quella di raggiungere un museo dalla forte atmosfera magica che ho sognato recentemente in un sogno non lucido. Esco di casa con mio fratello e ci troviamo nella nostra città universitaria in una giornata di sole. Uso una strategia che in alcuni lucidi aveva funzionato, e chiedo a lui di portarmi al museo. Poco dopo siamo su una barchetta a remi che navighiamo per il porto. Giungiamo sotto una barca più grande, e io so che sopra questa si trova il museo marittimo, che non è proprio ciò che stavo cercando, ma mi dico che magari l'atmosfera sarà la stessa, ed è quello che mi importa.
Salgo e parlo con la ragazza che vende i biglietti, che però mi dice che è pieno, e di aspettare. Io non sto percependo la sensazione che vorrei, e quindi scelgo di allontanarmi, anche per non rischiare di perdere lucidità. mi butto dal parapetto e volo con estrema facilità. raggiungo il centro della città, diverso da com'è veramente, ed esploro volando.La sfortuna di questo sogno è che è uno dei primi che ho fatto quella notte. Ero estremamente lucida e stabile, e il sogno era vividissimo e pieno di dettagli, eppure ricordo veramente poco di quello che ho fatto e visto.
16 febbraio 2023
Io e una mia cara amica (che chiameremo Giorgetta) prendiamo un aereo per andare a fare una lunga vacanza in un altro paese europeo. Quando arriviamo ci dirigiamo verso un grande palazzo occupato, dove dormiremo o con la sua tenda, o in un grande stanzone riscaldato con altre persone, nei sacchi a pelo. Tutto questo me lo spiega Giorgetta mentre camminiamo con gli zaini per un boschetto.
Se a questo punto fossi stata lucida avrei realizzato che era il momento migliore per tentare la mia task del bosco, ovvero la mia task più importante, che consiste nel raggiungere un bosco che da piccola sognavo molto spesso, la cui aura magica era più forte che quella di qualunque altro luogo. Il boschetto in cui stavamo camminando aveva un'atmosfera vagamente simile. L'edificio, quando lo raggiungiamo, sembra una scuola, e noi saliamo un paio di piani. Ci troviamo in un'aula dove i banchi sono messi vicini tra loro e ci sono delle persone sedute attorno: sono le mie vecchie compagne del liceo, e la mia ex. Sono stupita nel vederla, e quando saluto tutti cerco di salutare anche lei, ma non incrocia il mio sguardo. E' vestita di rosso. Oltre a loro ci sono altre persone, tra cui degli uomini di mezza età e anziani, ragazze più giovani di me, e altre tre ragazze che conosco nella realtà, tra cui un'altra mia cara amica che chiameremo Filippa. Tante persone sono vestite dello stesso rosso della mia ex, e dopo poco la perdo di vista definitivamente.
Giorgetta si allontana con una nostra amica, mentre io metto a posto le mie cose, e ben presto nella stanza non rimane nessuno che conosco. Ci rimango male, mi sento a disagio. Provo a interagire con delle ragazze che sono lì, ma presto una di loro si avvicina, e mi dice gentilmente che sono lo seduta al suo posto. Mi alzo e provo a telefonare a Filippa. Le spiego cosa vorrei fare: andare a vedere il tramonto (siamo vicino alla spiaggia dove andavo a vederlo da piccola), e poi andare a bere qualcosa al bar del piano terra, e andare a ballare in una delle stanze con musica e concerti. Lei mi chiede di aspettarla, ma poi quando la richiamo, perché il sole è ormai quasi tramontato, mi dice di aver cambiato idea.
Io sto per chiamare Giorgetta, anche se la cosa mi imbarazza, quando mi si avvicina un ragazzo con cui avevamo fatto la strada per arrivare alla scuola. Mi propone di venire lui con me, e io accetto perché sembra simpatico.
Quando usciamo il sole ormai è calato, e vediamo che ha piovuto molto forte. Io sono uscita con le ciabatte che uso in casa, perché non sono riuscita a trovare le mie scarpe, visto che tutte le persone arrivate dopo di me le avevano lasciate nello stesso sgabuzzino. Non voglio sporcarmi finendo in qualche pozzanghera con le ciabatte, e quindi lui mi prende per mano e inizia a correre, così che io plani dietro di lui. Entriamo in un giardino con vialetti, muretti e fontane di pietra. Corre e io plano dietro di lui per tutti i giardini, ci divertiamo moltissimo. Alla fine ci fermiamo su un muretto molto alto, lui si siede incurante del bagnato, io resto in piedi. Per scherzo faccio finta di cadere, e mi attacco al muretto con le mani. Lui mi rimprovera scherzosamente. Io sento il mio corpo leggerissimo e lo faccio di nuovo, tenendomi poi a una sporgenza di ferro più in basso. La terza volta tocco terra. Capisco di star sognando.
"Ti posso dire una cosa?" gli chiedo. "Siamo in un sogno". Lui è confuso. Torno su, dandomi la spinta sul muretto, e resto aggrappata alla ringhiera vicino a lui con una mano, per spiegargli meglio. "Vedi, questa pietra è di plastica", gli dico indicando una delle pietre del muretto. Lui ci bussa sopra, e il suono è quello di plastica vuota. "E questa pietra, anche è di plastica". Sto per fare un trick per togliergli ogni dubbio, distorcendo l'intero muretto con le mani, ma mi sveglio.Anche questo sogno aveva ottime potenzialità, perché mi sentivo molto lucida, però è stato l'ultimo sogno della nottata, e pochissimi minuti dopo è suonata la sveglia. Persiste sempre il problema di non riuscire ad appassionarmi abbastanza ad una task che sia fattibile e che mi dia una direzione appena presa lucidità.