Indice Condivisione Esperienze Diario dei sogni lucidi > pagine di sogni di Alrescha

Raccolta dei propri sogni lucidi condivisa con gli altri sognatori.
La parte di testo dove il sognatore è lucido viene colorata di blu.

Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 16/08/2022, 18:05

Aggiornamento di diario con prelucidi ed un lucido fresco fresco di stanotte.

Come tutti saprete, c’è stata un’ondata di entusiasmo generale per i sogni, dovuta alla serie di The Sandman uscita su Netflix da qualche settimana.
Fin dalla prima puntata della serie, mi sono sentita coinvolgere in prima persona e a mano a mano che andavo avanti, mi venivano anche in mente tasks da fare legate a Morfeo a cui non avevo mai pensato prima. Prima fra tutti, doveva essere la task del creare il suo regno in sogno. Un accesso fra il mio mondo dei sogni ed il suo che avremmo creato assieme, fianco a fianco.
Cosí ho cominciato un lungo lavoro di autopersuasione per riuscire a sognare il personaggio. Guardandomi la serie (certo), ma anche facendo costante daydreaming, disegnandolo, guardando i disegni fatti prima di dormire e quando mi alzavo, riposando il pomeriggio pensando e ripensando alle mie tasks ed agli ambienti che prevedevo per farle.
E questo ha sfociato, da qui a 10 giorni fa, quando è uscita la serie, in un concatenarsi di sogni normali e prelucidi con Morfeo come protagnista principale.
Ora, dopo aver visto la serie, avevo una sola paura : il mio personaggio ricorrente, la versione di Morfeo che sognavo da anni, sarebbe stata influenzata ed intaccata dalla versione su grande schermo, molto più reale ? E la risposta, per fortuna delle cose, è stata no. Le due versioni sono rimaste ben separate.
Riporto comunque i prelucidi perché in parte potrebbero aver influenzato il lucido di stanotte.

Notte del 12 Agosto 2022, 5 di mattina circa

Mi sveglio dopo un sogno, a metà notte. Cerco di riprendere sonno pensando alla mia task da fare.
Dopo un po’ vedo che cominciano delle ipnagogiche. Sabbia. Vento che porta via della sabbia. Delle dune. Lascio scivolare le immagini senza impedirle perché è esattamente il luogo che mi serve.
Piano piano le immagini si fanno più vivide e mi accorgo di essere in prelucido ma non completamente dentro. C’è uno zoom su quelle che sembrano delle piramidi marroni viste dall’alto. Le piramidi sono 4 o 5, piccole dal mio punto di vista, abbracciate fra una specie di gola rocciosa e sovrastate a nord ed in parte ad est da un plateau roccioso e ad ovest si aprono su una spiaggia che dà sul mare. Nella parte ancora a est e a sud comincia invece il deserto, con dune che arrivano fino al mare. Comincia anche ad apparire il mio corpo mentre mi vedo volare sopra il luogo, avvicinandomi.
Le piramidi ben presto mi accorgo che non sono piramidi, ma grandi tende quadrangolari.
Un vecchio uomo di colore, forse uno sciamano, che indossa uno strano copricapo ed ha due striature di pittura bianca sotto gli occhi, si avvicina correndo verso di me.
Mi dice che il suo è un antico popolo, il popolo… ma qui si ferma di netto come se il sogno non ancora del tutto formato non potesse andare avanti senza quell’informazione.
Mi serve dargli un nome, un nome subito prima di perdere il sogno del tutto, e cosí penso alla luna e me ne esco con i Fioridiluna. Sono ancora appesa fra i due mondi ed ho la strana sensazione di pronunciarlo davvero, ad alta voce anche nella realtà, in effetti. Ma non so se sia vero.
L’uomo allora continua che il suo è l’antico popolo Africano dei Fioridiluna, che si trova in un qualche punto non meglio identificato nel Marocco alle porte del deserto, là dove mare e dune si incontrano.
Lo sciamano mi spiega che il loro popolo è antichissimo, uno dei primi, e che venerano il dio del sonno Morfeo. E mi indica un enorme mezzobusto in basalto grigio che si forma dalla sabbia e rapprensenta il Morfeo dei fumetti.
Ad un certo punto credo che la statua mi parli pure, ma perdo il sogno che si era appena formato.
Faccio uno sforzo immenso per cercare di restare ancorata senza risvegliarmi completamente.
Parte un secondo sogno ancora in prelucido, se cosí si puó chiamare visto che è solo un breve flashback. Sono in una foresta. Mi volto e alle mie spalle ci sono sette piedistalli.
Il primo sulla mia sinistra è vuoto, sopra il secondo c’è Death degli Eterni, sul terzo Morfeo con le stesse fattezze tratte dal fumetto con cui l’ho sempre sognato, il quarto piedistallo è vuoto, il quinto ha Delirium ed il sesto Despear tutti dalle stezze fattezze dei fumetti, tranne l’ultimo piedistallo con sopra Desire che invece è più reale, ed esattamente come l’attore che lo interpreta sulla serie. Destiny e Destruction mancano all’appello.
Gli eterni presenti sembrano tutti avere un collare da schiavi al collo, da cui parte una lunga unica catena che li incatena tutti gli uni agli altri.
Credo che Desire faccia una battuta pungente delle sue a Dream, perché lo/la sento ridere mentre Delirium sembra blaterare cose, presa nel suo mondo come sempre. Dream e Death parlano e quando li osservo, mi osservano di rimando. Sento questo impulso di doverli liberare, ma non posso liberare qualcuno senza liberare anche gli altri.
Come mi avvicino, il sogno si spezza.

Comincia un sogno normale con protagonista me che devo prendere un treno di notte con mia madre e mia sorella. Loro lo prendono e io lo perdo. Allora prendo quello dopo. Ricordo di aver cercato più volte di leggere le scritte di un tabellone senza riuscirci, ma non mi sono posta la questione del se fosse un sogno o meno.
"Tal fu la mia follia da fermarmi per la bestia
Di cenere macchiata e del dono portatore
chiedendomi cosa cotal creatura fosse
<<parla inquieto spirito
di qual sorte t’ha vinto,
e rivela la mia
per cui possa gioire
o versar pianto>> "


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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 16/08/2022, 18:20

Sogno lucido del 16/08/2022 Ore 4-5 del mattino circa a giudicare dalla luce fuori

Manipolazione del tempo, Morfeo liberato

Sono andata a letto alticcia dopo vari bicchieri di vino ed un bel barbecue. Mi sono svegliata a metà nottata con una sete tremenda che mi ha costretta ad alzarmi e bere.
Poi quando sono tornata a letto, avró speso almeno un’ora a fare daydreaming perché non riuscivo a prendere sonno, colpa anche di una maledettissima zanzara che mi ronzava nelle orecchie ogni due per tre.
Mi immaginavo nel palazzo di Morfeo, ad avere udienza con lui. Di chiedergli della mia task, ma anche chiedergli di varie cose che non gli avevo mai chiesto fino ad ora.
Queste sessioni di daydreaming prima di dormire vanno un po’ dove vogliono. Nel senso che dopo un po’ ne perdo il controllo. Nella mia immaginazione ad un certo punto è arrivato Lucifero. Un ragazzo sulla trentina con i capelli corti rossi ramati, la pelle chiara e due occhi verdi smeraldo innaturali. Ricordo fosse completamente nudo, dalle ali con piume rosso fuoco ed un sorriso a dir poco ferino. Le immagini si confondono. Ricordo che Lucifero mi offre un bicchiere di qualcosa. E poi ecco che entro in un prelucido. L’ambiente attorno a noi cambia. Ora siamo a casa mia qui in Francia, di notte, fuori nel giardino dove ieri abbiamo fatto il barbecue. Lucifero ripete ancora il gesto di offrirmi un bicchiere di vino rosso mentre mi sorride in maniera carismatica. Il daydreaming si è trasformato in sogno ma io sono ancora semicosciente. Come Lucifero mi porge il calice di vino peró, si alza un vento di tempesta tutto attorno a noi, che porta della sabbia. Ci guardiamo un attimo e poi entrambi guardiamo in alto, verso il tetto di casa mia. Morfeo sembra aggrapparsi al tetto con tutte le sue forze per non essere trascinato via dal vento. Mi dice qualcosa come <<Non accettare niente di ció che ti offre>>, alza una mano e il calice di vino scompare dalla mano di Lucifero in un pugno di sabbia. Il sogno, che non era ancora stabile, si spezza completamente e cado in un sogno normale.
Ricordo di passare avanti ad una bancarella di quelle da fiera che vendeva bigiotteria. Avevo adocchiato degli orecchini bellissimi da comprare per mia sorella. Li prendo in mano per guardarli meglio. Mi dico che prima vado a pranzare nel ristorantino giusto di fianco e che poi ci rifaró un salto. Stacco di scena, vedo che un ragazzo dai capelli biondo rossicci, giovane, mi teneva d’occhio ed ha visto che avevo adocchiato gli orecchini. Si avvicina e li compera. So che è un serial killer. Stacco di scena, esco dal ristorante e vado verso lo stand della donna con la bigiotteria. Cerco gli orecchini che mi interessavano con gli occhi, ma non li trovo più. Il sogno mi inocula la nozione del fatto che un serial killer li ha comprati al posto moi perché li avevo toccati, per metterli nella futura scena del crimine che consumerà in modo da far incolpare me al suo posto.
Stacco di scena ed il sogno riprende più caotico. Sono in un albergo, c’è uno dei personaggi di Stranger Things. Per caso entrambi cerchiamo camere da letto libere ma una scolaresca sembra aver occupato tutto l’hotel e fa un chiasso della miseria. Mi ricordo di aver visto un divano nero nella hall e mi dico che poco importa se non ci sono camere libere, io dormiró lí sopra.
Stacco di scena, il sogno si resetta e ricomincio dalla bancarella di bigiotteria e dal ristorante. Mi dico che voglio vedere se lo stand di bigiotteria ha qualcosa di interessante che io possa comprare a mia sorella…ma aspetta…lo avevo già fatto.
Mi sale il dubbio che non sia un sogno. Spicco un balzo ed ecco che mi trovo a fluttuare in aria. Da qui prendo consapevolezza ed il ricordo si fa ben più vivido.
Volo sopra la cima di una bassa montagna lí vicino. Mi accorgo che la luce del sole sulla cima della montagna è una luce fredda, quasi bluastra. Appoggio una mano a terra, su della terra brulla. Mi accorgo di non sentire calore sulla mano o sul braccio illuminati da questa luce. Guardo il sole in cielo e brilla ancora alto, ma sembra appunto freddo ed il cielo attorno a me comincia a virare verso la notte. Non faccio in tempo a prendere lucidità che il sogno fa già quello che vuole !
Io voglio pieno giorno, voglio vedere gli ambienti sotto una luce calda, di un sole vero.
Allungo una mano verso il sole, mi immagino di afferrare una manopola invisibile ed intangibile in aria, e girarla in senso orario. Ora, se qualcuno ha mai visto la serie di Moonknight, c’è un episodio dove l’effetto che si riproduce è esattamente questo : il sole freddo tramonta e tutto diventa buio, sorge la luna in pochi istanti che continua il suo ciclo fino al picco e a tramontare di nuovo e poi ecco il sole sorgere con un rosso vivo all’orizzonte sulla mia sinistra. Ho mandato avanti il tempo di un giorno. Assaporo un po’ la vista dell’alba prima di provare a mandare avanti un po’ più lentamente. Mi accorgo che il sole che sta sorgendo in realtà non è solo uno ma è l’associazione di più soli vicini, forse cinque di differenti dimensioni.
Li osservo per un attimo ma poi perdono il mio interesse. Ora c’è un’idea che mi punzecchia nell’anticamera del cervello.
Guardo alle mie spalle, dal picco della mia bassa montagnola.
Dalla parte opposta al mio picco c’è un luogo che sembra una specie di radura che finisce a strapiombo su una vallata. Mi dico che sarà perfetto.
Alzo di nuovo la mano verso il cielo, come prima afferro una manopola intangibile ed invisibile e giro ancora in senso orario.
Il tempo allora sembra impazzire. Soli e lune, notti e giorni si susseguono alternati in una manciata di microsecondi mentre tengo fisso lo sguardo sulla porzione di radura avanti a me. Gli anni durano un battito di ciglia e vedo quella porzione di terra cambiare, deforestarsi, essere colonizzata da uomini e da una città, poi la città scompare, poi sembra che parte della radura cada a pezzi e finisca di sotto nello strapiombo perché la roccia cede con il tempo e rimane solo un isolotto. Altri uomini lontanissimi costruiscono una casa-castello signorile sopra l’isolotto sospeso nel vuoto, poi scompare e poi anche quell’isolotto che era rimasto collegato alla radura principale grazie ad un misero lembo di terreno si sgretola anch’esso e scompare del tutto. E poi foreste che crescono e muoiono. Sto andando avanti nel tempo ad una velocità pazzesca. E poi una foresta densa e buia, cresce dalla radura fino a tutta attorno a me e non vedo più segni di civiltà per secondi. Allora mi fermo ed il tempo riprende il suo corso normale.
La luce è ancora del giorno, ma la foresta è cupa, densa e buia. Non sono più sopra il picco della montagna, forse eroso dal tempo, ma fra gli alberi. Sento uccelli cinguettare ed animali vivere nel sottobosco. Credo di essere arrivata alla fine della civiltà umana in qualche modo.
Delle voci peró mi soprendono. Sono alle mie spalle. Mi guardo attorno.
Su una piccola porzione di prato libero in mezzo al bosco, ci sono due grandi case di legno. La prima alla mia destra è ben costruita, la seconda alla mia sinistra è poco più che una baracca/stalla.
Fuori dalla prima casa ci sono delle persone a torso nudo, con degli strani simboli blu elettrico che corrono loro su tutto il corpo e sembrano " vivi ", fatti di luce. Quello che identifico come un vecchio, ed anche il capo, mi lancia un’occhiata e mi fa <<Hey tu, umana ! Cosa ci fai lí ? come sei fuggita ? Torna insieme agli altri prima che decida di darti una lezione >>.
Rimango di sasso non sapendo bene che fare. Il vecchio insieme ad un uomo più giovane mi si avvicinano. Quello giovane mi afferra per il polso e mi porta nella baracca/stalla sulla sinistra. Dentro identifico un gruppo di uomini, donne e bambini vestiti di stracci e sporchi, tenuti come bestiame. Credo siano schiavi.
Quando mi lasciano andare lí, i due uomini adocchiano una ragazzina di forse quattordici anni, un po’ in carne, capelli lunghi che è fra le braccia di sua madre. La madre la tiene separata dagli altri, che credo ne abbiano paura. I due sghignazzano prendendo la ragazzina per un polso e tirandola via da sua madre che urla e piange dicendo che è malata. Uno dei due replica che tutti gli umani sono malati perché deboli e che prima o poi tutti saranno portati via dalla malattia. Io non capisco di che cosa stanno parlando e resto ad osservare.
I due sembrano non avere buoni pensieri sulla ragazzina che, dal canto suo, non sembra essere in sé. Ha lo sguardo vuoto e digrigna i denti facendo versi strani. Credo che abbia perso il senno e sia regredita allo stadio animale. Un problema al cervello che la rende aggressiva ed irrazionale, specialmente verso gli umani. (ho l'impressione che sia come per le formiche zombificate dai funghi. I funghi prendono il completo controllo del corpo della formica che contamina le altre finché poi non si isola per far germinare il fungo e la suddetta muore definitivamente).
Decido che ne ho avuto abbastanza. Alzo ancora la mano verso il cielo, anche se non riesco a vedere completamente il sole. Spero dentro di me che funzioni anche il processo inverso. Stavolta mimo la manopola girando in senso antiorario. Tutto attorno a me cambia, ma mi basta un solo ciclo di sole/luna per tornare in un periodo semi-civilizzato.
Lascio andare la manopola a quando c’è sole pieno, ma avanti a me al posto della foresta, sembra esserci una specie di struttura di cemento semiabbandonata e presa d’assalto da quelli che sembrano rivoli di lava da cui peró nascono piante e fiori al tempo stesso. Una cosa strana.
Mi avvicino a questa struttura di cemento che ha un’apertura circolare enorme e va in profondità nel terreno. Dentro c’è un fiume che scorre sul fondo di questa struttura a tubo e tutto è illuminato e sembra gioioso, pieno di vita con fiori e piante che si mescolano a dei piccoli fiumi di lava. Sento anche una musica crescere.
Decido di andare ad esplorare e mi lascio cadere dentro. Per un secondo, non volendo, sfioro con una mano uno dei rivoli di lava che a mia sorpresa mi scotta con la sensazione di calore come essere sfiorati da dell’ortica (mi capita spesso davvero, perché ne ho il giardino pieno). Ritiro di corsa la mano, ma il dolore scompare quasi immediatamente. Fluttuo e mi aggrappo a delle piante cresciute dalla parte superiore del tubo prima di toccare l’acqua del fiumiciattolo. Ho quasi paura che scotti anche l’acqua. Immergo il primo piede ed invece è tiepidissima e piacevolissima. Qui compare una musica da lunapark mentre mi lascio cadere e glissare sullo scivolo ad acqua. Tutto sembra sprizzare gioia e mi diverto un mondo a scivolare giù per il tubo illuminato da piante fluorescenti ed i fiumiciattoli di lava tutto attorno. Ma poco dopo la luce data dai componenti naturali e vegetali scompare, la musica cessa. Rimango solo io mentre continuo a scivolare dentro questo enorme tubo di cemento e sento una lieve malinconia. In fondo vedo un’apertura che dà verso l’esterno. Lo scivolo d’acqua termina dentro un buco del tunnel che va ulteriormente giù in profondità dove è tutto nero, ma io mi alzo prima e fluttuo verso l’uscita.
Quando sono fuori e atterro, il cielo è semibuio e mi accorgo che sotto le mie scarpe cominciano delle dune di sabbia che si alternano a blocchi di cemento dell’ambiente alle mie spalle.
Le dune di sabbia del deserto mi ricordano la task iniziale. Basta giocare, devo focalizzarmi sulla task.
<<Morfeo !>> lo chiamo a gran voce mentre mi addentro fra le dune, nella notte. Lo cerco con lo sguardo e resto in attesa ma nulla si muove se non un po’ di vento. <<Morfeo !>> lo chiamo ancora.
Mi sembra di intravedere la sua figura fatta di sabbia che scompare sgretolandosi su un’altra duna. Un buon inizio. Mi avvicino di corsa alla duna in questione mentre lo chiamo ancora e ancora. Attorno a me, mescolate alla sabbia, ci sono resti di altari che sembrano in marmo bianco, di fattura della grecia classica. Sono colonne e frammenti in rovina ma più cerco e chiamo Morfeo e più templi e strutture si scoprono dalla sabbia, riemergendo.
All’ennesimo richiamo di Morfeo, due grossi lastroni bianchi di marmo, giganteschi di almeno tre/quattro metri di altezza, si avvicinano a me come lanciati da una forza invisibile e mi si assemblano attorno a mo’ di gabbia in un istante mentre si crea un muro di roccia dall’altro lato. Non faccio in tempo a fuggire perché l’ambiente che mi si crea attorno è quasi istantaneo e mi prende di sorpresa.
Sono interdetta ed in trappola. Mi guardo attorno. Sono dentro questa specie di ambiente piramidale a metà sommersa nella sabbia. C’è luce dentro e mi accorgo che fra i due lastroni, c’è uno spiraglio abbastanza grande da farmi passare e che porta su un altro ambiente sotterraneo. Questo secondo peró è collegato con l’esterno, riesco a vedere il cielo.
Sono in una tomba (recentemente ho visitato le piramidi in Egitto, fino dentro). Mi dico di non panicare o qui finisce a incubo sicuro. Le lastre di marmo bianche noto essere squisitamente incise con dei bassorilievi, ma non ricordo che cosa rappresentassero le immagini.
<<Morfeo!>> lo chiamo ancora.
Sento un bum bum bum, rintoccato tre volte provenire dietro di me, da quella che osservo essere una piccola lastra di marmo che è comparsa sulla parete rocciosa alle mie spalle mentre ero presa a guardare le incisioni sulle altre due appoggiate l’una sull’altra a mo’ di piramide. Sembra il loculo della tomba e qualcosa vuole uscire da lí dentro, ma ho la netta sensazione che lui sia qui o non mi avrebbe guidata in questo posto.
Afferro la lastra con le mani e tiro con tutte le mie forze cercando di scardinarla, ma quella cigola e non si muove. Poi mi accorgo che sul lato destro ha una specie di chiavistello rosso in metallo, inciso con dei segni/sigilli, che la tiene bloccata. Lo afferro e lo tiro via rompendolo e poi ancora, facendo leva su tutta la mia volontà, afferro la piccola lastra di marmo e la apro liberandola dal terreno.
<<Morfeo ?!>> chiamo ancora. Ma dietro la lastra c’è quella che sembra una parete di polistirolo. Che diavolo è?! Per un istante mi chiedo se io stia facendo la cosa giusta. Se qualcuno si è dato la pena per mettere tutte queste pareti e questi sigilli, a qualcosa serviranno. Ma il dubbio dura solo un secondo quando sento battere ancora un colpo dall’altra parte, qualcosa sta disperatamente cercando di venire fuori.
Con un pugno rompo una parte della parete di polistirolo e con delle gomitate allargo la finestra. Dall’altra parte c’è il buio più nero.
<<Morfeo >> lo chiamo ancora.
Vedo un paio di occhi comparire nel buio e risvegliarsi. E poi vedo la testa del Signore dei Sogni, pallida, emergere dal buio, con un volto stanco ed estenuato ma sorridente come non lo avevo mai visto prima. <<Oh mio Dio, Morfeo chi ti ha intrappolato qui ? >> senza neanche pensarci due volte infilo il braccio dentro la tomba per afferrarlo. Il buio sembrava solo buio ma in realtà mi accorgo che è denso e viscoso comme della gelatina che sembra fare resistenza e non sembra volerlo lasciare andare. <<Come hai fatto a trovarmi ?>> mi chiede Morfeo mentre spinge un braccio verso di me, liberandosi. Sembra allo stremo delle forze. <<Reggiti>> gli rispondo. Ora mezzo busto è già per metà fuori. La carnagione pallida come la carta, i capelli scuri, arruffati e lunghi. Posso osservarlo meglio con la luce ed è proprio lui, gli occhi chiusi completamente abbandonato alla mia presa. Lo afferro per la vita e lo tiro verso di me finché tutto il corpo, coperto da un manto nero e blu liscio come la seta, non esce. Una volta completamente liberato non ho più alcun dubbio che sia lui.
Nonostante sia un PO adulto e di una taglia almeno due volte la mia, mi accorgo che non pesa nulla. Lo tengo sospeso da terra fra le mie braccia con la stessa facilità con cui potrei tenere una coperta.
" Aria, ha bisogno di aria. Devo farlo uscire di qui " penso fra me.
Con lui ancora fra le braccia, svenuto o addormentato non saprei dire, esco dalla camera della tomba in cui mi trovavo e passando sotto le due lastre di marmo con un balzo mi ritrovo nella seconda camera sotterranea che peró ha un accesso sull’esterno dall’alto. Spicco un balzo innaturale dritta nella sola piccola apertura che vedo e siamo fuori.
C’è un sole pieno, e non siamo più in mezzo al deserto ma in una specie di cantiere abbandonato di qualche città in periferia.
Appoggio Morfeo delicatamente a terra, ma sento già che il sogno sta svanendo. Ho raggiunto il limite.
Una voce fuori campo dice <<L’uno e figlio di Caino, l’altro è figlio di Abele>>. Credo che la voce volesse riferirsi, anche se senza alcun senso, a Morfeo e Lucifero perché con la coda dell’occhio, in un punto di fianco a noi, credo di veder passare Tom Ellis per un secondo, l’attore della serie tv « Lucifer », e che per l’appunto interpreta Lucifer Morningstar.

Ma qui il sogno si interrompe del tutto.
"Tal fu la mia follia da fermarmi per la bestia
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Saladriel » 16/08/2022, 18:47

Uaho!
Letto tutto d'un fiato e diamine, l'effetto "manopola" per far andare avanti ed indietro il tempo è una figata :cool:

Bello anche il contrasto tra Lucifero tentatore e Morfeo salvatore/salvato.
Comunque sia è un sogno che mi da una bellissima sensazione, come se tu avessi "sbloccato" qualcosa : Smile :
"E' vero che il Templare è forte e coraggioso perchè combatte i Demoni del Caos e degli Inferi.
Ma ricorda che il Bardo non è da meno, perchè combatte i demoni del Cuore"

I sogni sono il sussurro di un bambino che non sa ancora mentire

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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda cetaceon » 30/08/2022, 13:37

Arlescha, ti chiedo se hai mai evocato degli oracoli a cui porre domande attinenti al mondo reale: per esempio seguo con molto interesse il tema del cambiamento climatico e mi domando se l'umanità saprà adattarvisi o sarà destinata all'estinzione.
Nessuno è in grado di saperlo, magari nella "seconda attenzione" ne sanno qualcosa di piu' :?:
Grazie e che bello riprendere a leggere i tuoi sogni: voglio ricominciare anche io e abbinarli alla mia pratica yoga : Thumbup :
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Arwen » 30/08/2022, 14:00

Com'è possibile che io mi sia persa un sogno del genere?
E' davvero meraviglioso, complimenti Alre!
Mi sono immedesimata tantissimo in tutto e la scena di Morfeo nella piramide è veramente emozionante, siete davvero molto legati
Season of mists and mellow fruitfulness,
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Conspiring with him how to load and bless
With fruit the vines that round the thatch-eves run;
To bend with apples the moss’d cottage-trees,
And fill all fruit with ripeness to the core...

(John Keats)
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Luna » 30/08/2022, 16:00

Veramente stupendo : WohoW :
Proverò anche io ad entrare nel regno di Morfeo in un daydreaming questa sera.
Fantastica l’ idea della manopola, proprio di grande ispirazione : Chessygrin : : Chessygrin : : Chessygrin :
Dedicato con immensa gratitudine a Ben, amico insostituibile ed artefice dei miei sogni!
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 01/09/2022, 21:48

Grazie, la serie televisiva di Moon knight è stata di grande ispirazione per la manopola in questo caso

Comunque fun fact che forse potrebbe interessare a @Neuroengineer soprattutto che si occupa della percezione del tempo e dei meccanismi vari dei sogni:
All'inizio, quando sono arrivata sulla cima ed ho provato la manopola, il sole mi sorgeva sulla sinistra. Poi mi sono voltata completamente per cercare con gli occhi un luogo adatto da osservare da lontano. Quando ho riutilizzato la manopola, sole e luna sono sempre sorti alla mia sinistra, quindi erano esattamente nella direzione "opposta" del primo tentativo. Credo che sia dovuto inconsciamente alla rotazione oraria della "manopola" invisibile che immaginavo facesse andare avanti il tempo. Comunque una piccola incongruenza.

Inoltre, se prima di usare la manopola l'ambiente che osservavo era realistico, nel momento in cui l'ho utilizzata per far avanzare il tempo in altissima velocità ha fatto si che il sogno stilizzasse un po', rendesse il luogo un po' più da gaming, perdesse tutte le texture dell'erba e delle piante riducendole al minimo, anche i palazzi che ho visto costruire erano molto stilizzati e con colori quasi piatti, senza textures. E nonostante vedessi luna e sole alternarsi in cielo, c'era sempre luce diurna a rischiarare, anche se magari alternava attimi di leggera perdita di intensità. Tutto questo perché probabilmente la mente era talmente sovraccarica dallo sforzo dell'azione piena di elementi che ha dovuto semplificare qualcosa per poter mantenere il processo.

ti chiedo se hai mai evocato degli oracoli a cui porre domande attinenti al mondo reale: per esempio seguo con molto interesse il tema del cambiamento climatico e mi domando se l'umanità saprà adattarvisi o sarà destinata all'estinzione.

ciao @cetaceon, no non ci ho mai pensato.
Non so se ti sia di conforto ma ho "visto" due fini del mondo nei miei sogni normali ed entrambe le volte era per mano umana. La prima hanno tirato una grossa bomba atomica che ha spazzato via qualsiasi cosa rendendo la terra desertica, e la seconda l'uomo aveva letteralmente contaminato tutto, ogni singola goccia d'acqua ad ogni singolo pezzetto di terra, con una quantità di radiazioni immane che si viveva a forza di tute e pillole e toccare l'acqua poteva essere mortale. Due sogni diversi in tempi diversi ed entrambi con praticamente quasi stessa causa. Diciamo che mi preoccuperei di più della società e del delirio umano che dei cambiamenti climatici di per sé :|
"Tal fu la mia follia da fermarmi per la bestia
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 01/09/2022, 22:47

Sprazzo di lucidità del 29/08/2022

Sono in un sogno normale ma non ricordo molto della trama precedente.
C'è una ragazza con me, di etnia Africana. Il ricordo comincia che mi trovo avanti ad un edificio in cui c'è una piccola porticina dalla forma strana, dalla forma poligonale di quelle da cantina. Ricordo di aver fatto proprio questo paragone con la porta della cantina della mia vecchissima casa d'infanzia.
Quando la apro, dentro ci trovo una specie di panchina di legno, delle candele accese, c'era uno scaffale che ricordo era per metà coperto con un tessuto rosso molto pesante e lucente, tipo ciniglia. Mi dico che decisamente questo posto ha un arredamento sbagliato rispetto al contesto e questo pensiero mi fa prendere un attimo di lucidità. Nell'angusta stanzina mi siedo sulla piccola panchina di legno pensando a cosa fare, mi piace davvero l'atmosfera.
Mi viene in mente che è da tanto che non vedo Camael, uno dei miei PO ricorrenti, ma che invece di provare a chiamarlo, lo faro' portare qui dalla ragazza che è con me.
Cosi lei e le chiedo <<Puoi andarmi a chiamare Camael e portarlo qui?>>.
Lei mi dice di si e parte, io resto in attesa nello stanzino socchiudendo un po' la porta. Passa forse qualche secondo ma mi dico che non è una buona idea stare seduti senza fare nulla, rischierei di destabilizzare il sogno.
Mi alzo ed esco. Incrocio la ragazza sulla via, seguita alle sue spalle da un omone sempre di origine forse Africana, sui 50, un po' sovrappeso, i capelli un po' lunghi ed in smoking e camicia bianca.
Mh quello non è decisamente il mio PO ricorrente. Passo loro di fianco correndo mentre la ragazza mi dice seccata <<ma dove stai andando? Te l'ho chiamato come me lo avevi detto!>>.
Una volta superati, il sogno riprende come normale e non lo ricordo assolutamente.


Finito questo sogno, ho un microrisveglio e poi mi riaddormento. Ne comincia uno normale che descrivo qui giusto due righe perché mi ha fatto molto ridere. Giorni prima si discuteva sulla chat di Discord dei bot del sito e qualcuno aveva scritto "attaccheranno all'alba". E nel sogno ero a casa dei miei e guardavo dalla finestra la gente che usciva dai condomini del vicinato e scappare perché i loro elettrodomestici, tv, internet, pc erano stati tutti infettati dai bots che qualcuno usava per controllarli e spiarli. Io credevo che fosse opera di Elon Musk.

Con il senno di poi, l'uomo che era stato chiamato assomigliava terribilmente per stile d'abbigliamento/stazza/etnia/capelli, al tipo che avevo associato al Dio Anubis nel sogno lucido in cui evocavo gli Dei di qualche mese fa. Solo che forse la mia lucidità era talmente bassa che non ho fatto il collegamento
"Tal fu la mia follia da fermarmi per la bestia
Di cenere macchiata e del dono portatore
chiedendomi cosa cotal creatura fosse
<<parla inquieto spirito
di qual sorte t’ha vinto,
e rivela la mia
per cui possa gioire
o versar pianto>> "


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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 09/11/2022, 1:54

Il sogno è stato piuttosto breve rispetto a tanti altri avuti in passato e un po' meno buono in stabilità. Al risveglio lo ricordavo ma vagamente, il che è raro per un lucido da parte mia. Probabilmente la lucidità non era proprio massima sebbene il controllo ed anche il fatto di pensare chiaramente erano buoni.

8/11/2022

Camael e ricerca di aiuto divino e limiti fisici del sogno


Il sogno comincia partendo da uno normale.
Sono in un palazzo con altre persone. Non ricordo cosa sta accadendo, ricordo solo che volevo andarmene ma per qualche motivo non potevamo lasciare l’edificio.
Qualcuno mi chiede come fare ed io dico qualcosa come <<Semplice, basta saltare dalla finestra>>.
Mi danno della folle dicendo che mi farei male ma io continuo dicendo che non succederà niente, è qualcosa che faccio sempre. Allora monto sul cornicione della finestra e mi butto con confidenza giù di sotto. Sento vacillare per un attimo le mie certezze quando mi sento nel vuoto. Provo vertigini e la sensazione di precipitare. Invece di schiantarmi comincio a rallentare e rallentare sempre di più mentre mi avvicino al suolo in una caduta irreale finché non mi accorgo di fluttuare.
Solo allora mi convinco che sto sognando.
Mi levo in volo alzandomi di quota, superando gli alberi del giardino che circondava l’edificio.
Sembra che io sia in campagna, ma vedo anche delle montagne sulla mia sinistra.
Ok, devo cercare un posto tranquillo per poter decidere cosa fare.
Mi accorgo che sul prato poco lontano, di fronte a me, sembra esserci un laghetto minuscolo. Attorno sembra abbastanza carina come zona. Mi dirigo lí e scendo. C’è un germano che sembra posato a riva e in riposo. Quando atterro vicino a lui, non ha paura, anzi non mi calcola nemmeno.
Osservo per qualche istante l’animale ma già sento la lucidità abbassarsi. Questo sogno è un po’ instabile.
Decido di rialzarmi in volo per recuperare lucidità e migliorare il controllo intanto che penso ad una task da fare.
Il lucido è arrivanto un po’ inaspettato e sebbene io abbia una bella lista di roba che so che amerei fare, lí per lí ho difficoltà a fare mente locale di quella che desidero fare di più.
Poi mi viene in mente @Arwen ed il suo personaggio. Da tanto non vedo il mio e sono sicura che ad Arwen farà piacere per poter confrontare.
<<Camael!>> lo chiamo gridando mentre sono ancora in volo.
Mi guardo attorno e vedo la sagoma di un uomo fluttuare all’ombra della parete di un antico casale in rovina fatto di grossa pietra grigia. Dalla silhouette sembra lui e già sorrido. E stato fin troppo facile.
Mi lancio letteralmente verso di lui contenta di rivederlo, ma quando esce dall’ombra, il volto non è il suo, è qualcuno che gli assomiglia. Eppure sembra davvero contento di vedermi. Mi avvicino ancora per osservarlo meglio e quando siamo abbastanza vicini, mi abbraccia con lo stesso calore con cui abbracci qualcuno di stretto che non vedi da una vita. Poi mi afferra il viso fra le sue mani e posa la sua fronte contro la mia in un gesto affettuoso. Mi dice che gli sono mancata e sorride cosí contento. Ma lui non è lui, non gli somiglia e di carattere sembra…non so, ha qualcosa di diverso anche se fa cose ed agisce come potrebbe benissimo fare il mio personaggio. Ho delle sensazioni contrastanti.
Mi allontano delicatamente dalla figura e stiamo ancora fluttuando a mezz’aria. Il mio interesse si smorza, cosí come il mio iniziale entusiasmo. Decido di abbandonare l’intento di chiamare Camael una secona volta per vedere se compare una versione migliore di lui. Non sprecheró il mio lucido per questo.
Sento che il sogno vacilla ancora, davvero non è molto stabile oggi. Voglio proseguire con le mie tasks e la seconda sulla lista è creare il passaggio per il regno di Morfeo nei miei sogni.
Ma prima ho bisogno di stabilizzare, ho bisogno di un consiglio sui sogni e mi viene in mente una task trasversale : cercare Dio.
Mi allontano da Camael, lasciandomelo alles palle. Fluttuo ancora, ma decido di cambiare tattica e creare le mie storiche ali bianche e nere per continuare, perché so già che sarà dura e mi serve uno sforzo con effetto ”fisico“ per restare ancorata al sogno.
Comincio a volare verso l’alto, ancora e ancora sempre più su, in verticale con le mie ali. Ad un certo punto mi accorgo che avanti a me c’è una specie di alto grattacielo che sembra tagliato a metà (o con solo tre lati ed uno mancante). Prima non c’era, è sbucato dalle nuvole a mano a mano che salgo.
Vedo scale e piani. Tutto è sulla tonalità del marroncino grigiastro, come se fosse in degrado e quasi abbandonato.
Più volo verso l’alto e più mi accorgo che il cielo al di fuori del mezzo grattacielo si fa scuro e che io sono sempre più all’interno di questo edificio spezzato a metà che non è né un luogo chiuso e né aperto. Arrivo ad un punto in cui sopra di me c’è un soffitto scuro di cemento. Guardando fuori, dietro di me, sembra come se questo soffitto si estenda per tutto l’orizzonte del sogno ed il gradiente del blu chiaro del cielo (perché è giorno) d’improvviso diventasse notte nero pece al di là. Sono arrivata alla cosiddetta barriera del sogno. La mia mente probabilmente oltre non ha creato e mi ci vorrebbe non poco sforzo per farlo.
Essendo giunta al limite, guardo allora sotto di me. Nell’ultimo piano raggiungibile dell’edificio ci sono due figure: un anziano che sembra un vecchio saggio asiatico vestito di pantaloni e maglia logori come un vecchio qualsiasi abbandonato a sé stesso, ed una giovane donna occidentale con capelli neri tagliati corti pari e vestita da cameriera con abiti nuovi e minigonna.
Scendo ed atterro sul pianerottolo. Non so se l’uomo che ho davanti sia una rappresentazione di Dio o meno, ma percepisco che il sogno abbia voluto dargli un ruolo di mistico in ogni caso.
<<Che cosa devo fare? Come posso stabilizzare il sogno? >> gli chiedo.
Il vecchio uomo asiatico sorride di un sorriso benevolo e tira fuori un mazzo di carte dei tarocchi e comincia a mescolarle.
<<Vediamo cosa dicono le carte>> mi risponde con un’espressione sorniona. Dopo aver terminato di mescolare, tenendo il mazzo con una mano con l’altra solleva una carta e me la mostra : il Mago. E la carta assomiglia tanto al mio di mazzo.
Qui devo avere un po’ perso lucidità. Ricordo che mi dice che mi rappresenta perché è il potenziale ancora immaturo, inesperto, ho appena iniziato il mio viaggio e sto ancora scoprendo dove mi porterà. Non capisco molto. Poi mi dice che secondo questa carta, per stabilizzare devo mettere le mani in una certa conformazione (mi prende i polsi per mettere le mani nel modo corretto) e dire la parola « flusso ».
Lo ringrazio e decido di tornare giù, qui non ho altro da fare.
Dispiego le ali e balzo giù restando a metà fra il dentro e il fuori il grattacielo. La discesa mi sembra più corta della salita e quando finalmente vedo il suolo, mi fermo a mezz’aria. E ora ? Prossima task è creare il cancello per il passaggio tra il regno di Morfeo e I miei sogni, ma prima devo provare a stabilizzare secondo il metodo del saggio asiatico.
Mi allontano dal grattacielo lasciandomelo alle spalle. Si è fatto crepuscolo e avanti a me c’è una città di pietra nera ma tutti i perimetri sono pitturati di rosso, stranissima. Riconosco anche una chiesa nera. Tutto è illuminato da luci interne e lampioni in strada, ma la città è completamente vuota e l’effetto è davvero surreale. Mi dico che @Arwen probabilmente la troverebbe inquietante e perfetta per un incubo lucido. A me invece affascina, sembra cosí finta.
<<C’è nessuno ?>> grido e paradossalmente sento il mio eco rimbombare fra i palazzi.
Ma che figata pazzesca! Credo che sia la prima volta che sento l’eco in sogno.
<<Hey!>> continuo a gridare e poi mi zittisco per ascoltare. Riprovo ancora con una frase stando ad osservare il ritorno del suono come rimbombo.
Va beh, mi dico che è ora di provare la tecnica del vecchio e poi andare avanti con la lista delle tasks, ma qui il sogno crolla e non riesco a ripenderlo.

Ricomincia un sogno normale breve ma che non ricordo e poi mi sveglio definitivamente.
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 09/11/2022, 2:06

Ragazzi, scusate se ci sono errori o parole incomprensibili ogni tanto. Scrivo in word e capita che non risconosca la lingua correggendomi automaticamente parole in francese/inglese. Faccio rilettura dietro, ma è altamente probabile che qualcuna me ne sfugga
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