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[KaitoH2]

Nel territorio delle streghe

Sogno fatto il 10/01/2015

Avevo avuto un altro breve lucido pochi giorni fa dove provavo (con molto successo) a suonare la chitarra (cosa che nella realtà non so fare). Tuttavia l'esperienza è stata troppo breve e limitata e non ho voluto riportarla per intero sul diario. Il lucido di questa notte anche è stato abbastanza breve, ma un po' più duraturo e personalmente più interessante.

Mi sveglio verso il mattino, e capisco che sono passate le 7 ma non cerco l'orologio con lo sguardo e torno a dormire.
Dopo un certo periodo di tempo mi rendo conto che i miei pensieri si stanno manifestando a livello visivo (e anzi lo facevano da un po' ma io non lo notavo).
Ho l'impressione però che non sia un vero e proprio sogno ma solo una serie di allucinazioni visive che per quanto complesse sono fuggevoli ed instabili, nonché strettamente legate al mio flusso di pensieri.
Ora che ho preso coscienza vengo riportato alla realtà e torno a percepire il mio letto. Lascio stare e cerco di tornare a pensare alle cose che prima mi vagavano per la mente.
Dopo poco vedo una donna in piedi sulla superficie del mare. Sembra ci sia il tramonto e infatti alcune zone dell'oceano sono bagnate da un forte color arancione. Le acque sono discretamente agitate ma la donna è perfettamente stabile nella sua posizione. Attorno a lei due bambine corrono agitando dei piccoli scettri. Qualcosa mi dice che la donna è una strega e che sta insegnando le arti magiche alle figlie. La donna ha una parte di capelli rasta e delle vesti tipiche del medio-oriente. Anche lei prende il suo scettro che teneva appeso alla schiena e inizia a camminare sull'acqua. Poco dopo la visione si perde e io penso al fatto che vorrei essere in grado di camminare sulle acque. Torno così catapultato nel luogo di prima ma questa volta sono solo. Inizio a correre sull'acqua e sulle onde: la consistenza dell'oceano mi pare quasi quella di un lenzuolo molto pesante. Un'onda gigantesca mi raggiunge e io corro verticalmente su di essa finché ad un certo momento la cresta si infrange e io finisco all'interno della massa d'acqua.
La visione si dissolve e capisco di essere in un circolo di ipnagogiche. Mi lascio trasportare dalle sensazioni tattili del mare che mi travolge finché tutto si placa e mi sento sopra ad un letto. Tenendo gli occhi chiusi stendo una mano fuori dal letto e sento il tappeto sottostante. Apro un'occhio (durante i falsi risvegli ho sempre difficoltà ad aprire entrambi gli occhi, specie il sinistro. Sembra che la mia mente resti ancora legata alla vista reale e fatichi a passare del tutto a quella onirica. La mia ipotesi è che questo sia tipico dei sogni che tentano di prolungare la fase REM oltre la sua durata).
Comunque sia tengo l'occhio destro chiuso e mi alzo dal letto. Capisco di essere nella casa della mia nonna materna e anzi noto che fuori c'è un po' tutta la famiglia. Mia nonna materna mi viene in contro e insieme poi mia madre che non vede l'ora di vedermi "ora che sono arrivato". Resto stupito dalla realtà della visione del sogno ed esco fuori dalla casa notando che c'è anche la nonna paterna. La saluto e le dico che sono contento che si sia decisa a fare un salto qui. Penso al fatto che avrei voluto correre ancora un po' sul mare e così mi accingo ad uscire dal cortile di casa. Intanto vengo raggiunto da mia sorella e mio cugino.
"Perché non prepariamo una piscina?" chiedo.
Mio cugino mi guarda in modo strano e quando io apro il cancello che dà sulla strada sento le sensazioni cedere di colpo.
"E se invece ci mangiassimo una buonissima mela?" dico cambiando subito espressione.
Mio cugino è entusiasta e insieme andiamo a cercare le mele nel cortile della nonna. Non trovo però i meli e trovo solo frutta giù mangiucchiata sparsa per terra.
Penso ad una possibile task e quando passa I lì vicino una parte di me pensa subito alle cose più scontate. Ma cambio idea e cerco qualcos'altro da fare. Alla fine opto per la "tecnica del richiamo" del manga "Naruto". Mi metto di fronte ad un muro e mi preparo. Scorgo intanto però una porta semichiusa e una stanza decisamente inquietante che non so perché collego mentalmente alla gabbia di un demone. Lascio perdere, faccio la tecnica (ne conosco i gesti a memoria visto che da ragazzini ai tempi delle medie giocavamo spesso riproducendo le mosse del cartone) e premo sulla parete per evocare qualcosa che non so cosa. Per un attimo la visione sparisce e si sostituisce ad una tutta marron scuro dove lampeggia un simbolo molto strano, dalla forma principalmente circolare e dal color marronchiaro-giallo.
Sento anche un suono che mi spaventa e poi tutto torna normale.
Ne parlo con mio cugino e quello mi risponde "Ma che cazz... boh"
Dopo però mio cugino continua ad osservarmi e mi fa: "I tuoi occhi!"
"Cosa?" chiedo io, e quello mi fa subito notare che ora li ho entrambi aperti ma la visione è comunque stabile. Contento della situazione ringrazio mio cugino e ripenso ancora a quanto accaduto durante il "richiamo".
Intanto vedo fuori dal cortile, vicino al cancello due bambini, un maschio ed una femmina che camminano e uno dei quali tiene una falce sulla cui sono appesi diversi pupazzetti e teschi finti. Poco dopo mi sveglio e mi è impossibile tentare una DEILD.

[KaitoH2]

Un'importante telefonata

Sogno fatto il 31/01/2015

Questa notte un sogno che va a concludere una serie di sprazzi di lucidità che mi ha colto in questi giorni. Non particolarmente memorabile, ma è stato personalmente interessante.
Il mio ricordo di alcuni momenti si è però affievolito visto che mi sono deciso solo ora a trascrivere il sogno.

Inizialmente faccio una specie di incubo ambientato in una mappa di Titanfall dove sto scappando da un uomo che vuole uccidermi. Più volte penso di aver trovato un nascondiglio perfetto ma poi quello riesce a trovarmi. Sfruttando una minimappa virtuale riesco ad anticipare i suoi spostamenti e nascondermi di volta in volta. Credo che il sogno sia terminato con me che correndo inciampavo e cadevo nel vuoto.
Successivamente mi ritrovo a guidare la macchina dei miei vicino casa con a bordo alcuni amici. Faccio un paio di drift esaltandomi finché non divento lucido ricordandomi che ancora non ho la patente.
Succedono diverse cose che non ricordo. Ad un certo punto sto guidando lungo una discesa che mi porta nel centro della città e intanto sto pensando a qualche buon metodo per ritrovarmi in un ambiente costiero. Mentre rifletto su come potrei teletrasportarmi ho una specie di idea: sradico il volante dell'auto e cerco di far finta che sia un timone, sperando di ritrovarmi su una nave. La cosa non funziona e così lancio per aria l'aggeggio che finisce fuori dal veicolo e rotea rapidamente raggiungendo una quota notevole. Qui accade il bello. Il mio desiderio di ritrovarmi al mare viene improvvisamente accolto ed innestato: il volante che rotea in aria diventa un pallone da spiaggia bianco e rosa mentre un'ondata si infrange sui palazzi alla mia destra. Quando il pallone cade a terra le strade della città sono state sommerse dalla sabbia. In quel paesaggio misto la visione purtroppo si distorce e pochi istanti dopo vengo catapultato nel mio letto.
Mi guardo attorno: la stanza è piuttosto buia e con mio sconcerto ci sono mia madre e mia sorella che si stanno cambiando i vestiti, quindi sono parzialmente nude. Chiudo gli occhi e cerco di fare un RC, sperando che non sia la realtà. Affondo la testa nel cuscino e con mio piacere noto che riesco a respirare normalmente. Mi alzo dal letto e notando che la stanza è anche diversa dalla mia vera cameretta acquisisco la fiducia di cui ho bisogno. Mia madre mi nota e resta sconcertata, ancora con il reggiseno in mano e il torso completamente scoperto.
"Beh mamma ti lamenti sempre del tuo fisico, ma qui in questo sogno non ti si può certo dir nulla" le dico complimentandomi, dopo di che esco dalla stanza mentre quella fa una strana smorfia.
Scendo giù dalle scale, e ancora la luminosità dell'ambiente è scarsa. Oltretutto c'è una strana tendenza al blu nella colorazione nel sogno. Incrocio mio padre in cucina mentre si districa tra mestoli e pentole.
Lo saluto e poi cerco di pensare a cosa potrei fare. Finalmente ho un'idea: vado verso uno dei mobiletti del salotto e afferro il telefono di casa (quello cord-less).
Digito quindi dei tasti a random, pensando però mentalmente a chi vorrei chiamare. Appoggio il telefono all'orecchio e.. sta squillando! Intanto mia madre e mia sorella, finalmente vestite scendono e arrivano anche loro in cucina.
Dopo poco dall'altra parte dell'apparecchio ricevo risposta.
"Sì pronto, grazie?"
"Hi!" rispondo io, per rafforzare mentalmente l'idea della persona che volevo chiamare.
"Hi, here is Sarah T*?*? speaking"
Non posso non sorridere quando sento la donna al telefono rispondermi in inglese.
"I was looking for Obama, may I talk with him?"
"Well you know I'm just the secretary and right now he is very busy"
"It's really important. We have to talk"
"Ok I'll see if I can put you in contact with him..."
Mio padre mi guarda curioso e sorride. Io ricambio lo sguardo e poi riprendo a camminare nel salotto attendendo al telefono.
"Alright, mr. Obama is coming at the phone, have a nice day!"
"Bye!"
Purtroppo qui tutto finisce e mi sveglio. Mannaggia, così vicino! Chissà che conversazione sarebbe saltata fuori!

[yareol]

Tu, più che altro, cosa gli avresti chiesto?

[KaitoH2]

Tu, più che altro, cosa gli avresti chiesto?

Gli avrei chiesto su cosa stava lavorando in quel momento, se ci sono cose che vorrebbe dire ma non può, come si sente in una posizione di quel calibro e se ogni tanto non vorrebbe fare una professione completamente diversa. Poi boh magari gli avrei chiesto cosa sapeva lui di me hahaha o magari cose tipo: "lei è una mia proiezione mentale o è entrato nella mia mente con qualche strano dispositivo?"
Non oso immaginare le risposte possibili hahaha

[KaitoH2]

Un lavoro da Onironauti

Sogno fatto il 13/02/2015

Prima di andare a dormire rileggo alcuni dei miei lucidi. Analizzando le parti iniziali, dove facevo alcune riflessioni sui comportamenti adottati durante il giorno e prima della veglia, mi rendo conto che ci sono dei punti di contatto. Ripenso alla meditazione che ho fatto quel pomeriggio: molto rilassante, ero in un parco dove c'era solo un vecchietto con un cane e mi sono appostato su una zona leggermente rialzata, colpito dalla luce solare sul lato destro del viso. Spengo il telefono e vado in bagno. Una volta tornato in stanza dopo una preghiera mi infilo nel letto e mi metto a dormire.

Non ricordo i sogni precedenti il lucido, né cosa ci fosse stato prima della prima presa di coscienza. Quindi partirò subito da lì.
Sono in bagno, di fronte allo specchio. Noto che c'è qualcosa di insolito, ma non so dire cosa. Faccio il test del naso mentre mi osservo allo specchio: il naso è tappato ma respiro perfettamente. Ottimo. Osservo ancora un po' la mia immagine riflessa e mi guardo attorno: tutto molto reale, se non fosse stato quel presentimento non so se mi sarei mai accorto di essere in un sogno. Era tutto curato nei dettagli.
Apro la porta del bagno e scendo giù. Stranamente non mi ritrovo in casa mia ma in un locale/discoteca. C'è musica e luci blu che zampillano da tutte le parti. Un tizio si avvicina a me e mi accompagna ad un tavolo.
"Bene, sei venuto qui. Pronto a lavorare? Lui è Edivad" mi dice l'uomo presentandomi un ragazzo.
"Lo so che è Edivad" rispondo io sorpreso.
"Bene, così possiamo saltare i convenevoli" dice quello allontandosi.
Guardo Edivad (che ha l'aspetto reale) e lui con un cenno mi indica il bancone. "Beviamo qualcosa prima?"
Io mi alzo dalla sedia e accetto subito l'offerta: "Sai nel mondo reale ho deciso di non bere più superalcolici. Mi concedo solo un bicchiere di vino o birra a tavola con gli amici.. ma qui nei sogni non ho restrizioni di alcun tipo"
"Ottimo. Offro io. Ah e perdona Day per prima, da quando siamo presi con quella cosa è un po' su di giri" mi dice lui.
Realizzo quindi che in quel locale ci sono i membri del forum. Al bancone infatti il barista non è nient'altri che Nebula.
Dopo averci servito il nostro drink si dirige verso una ragazza seduta in disparte, con lo sguardo perso.
"Fammi indovinare. Il solito" dice Nebula sorridendo e pulendo un piatto con un panno. Il sogno mi dice che quella ragazza è Alrescha.
Torno a sedermi con Edivad che mi chiede se mi sento pronto per l'incarico.
"Un matematico è sempre pronto ad una sfida rispondo io"
Lui mi guarda un po' storto e sorseggia dal drink.
"Ah è vero che studi matematica anche tu. Come non detto"
Tracanno giù il mio angelo azzurro del quale non sento quasi il sapore, ma solo un forte colpo alla gola per la forza dell'alcol.
Un tizio all'improvviso mi mette una mano sulla spalla. Mi volto ed è dixit, identico all'originale. Ha in mano una bacchetta piuttosto grande sulla cui punta c'è una stella a cinque punte luminosa.
È sorridente e sembra amichevole.
"Allora chi abbiamo qui?"
Nel giro di 3 secondi cambio idea.
"Signor Edivad, vuole che lo massacri di botte?" dice dixit sorridendo.
"È apposto, lavora per noi adesso" risponde Edivad scrutando un oliva che era inspiegabilmente abbinata al suo drink.
Dixit scompare tra la gente saltellando e poco dopo ci alziamo anche io ed Edivad. Usciamo dal locale e ci ritroviamo in un appartamento illuminato dalla luce solare.
"Ecco, qui è dove stiamo lavorando"
Vedo Day camminare avanti e indietro come se fosse nervoso. Un ragazzo, forse cla, gli mostra un foglio speranzoso. Day lo guarda e lo straccia.
Mi siedo ad un tavolo circolare, nella stessa stanza dove ci sono cla e altri ragazzi giovani.
"Bene. Questi sono i problemi che non riusciamo a risolvere"
Prendo in mano il plico di fogli datomi da Edivad e lo sfoglio. All'ultima pagina c'è un testo che non riesco a ricordare.
"Ma questa task l'ho fatta" dico io.
Day raggiunge il tavolo e prende il plico in mano.
"La task omega.. scusami ma dubito fortemente. In ogni caso allora puoi dedicarti a questa" mi dice lui rimettendo davanti ai fogli la task n°1 e sbattendo il blocchetto sul tavolo di legno.
"Non è difficile, ma nessuno ha avuto la pazienza di farla. Buona fortuna" conclude Day masticando un bastoncino di liquirizia.
Osservo il foglio e vedo che ci sono molti triangoli e una tabella vuota da compilare.
"Trigonometria? Ma scherziamo?" dico io ridacchiando.
Puoi guardo Edivad che però è serissimo. Nessuno mi spiega di cosa parla la task, né io lo leggo sul foglio. D'un tratto lo so e basta.
Dovevo soltanto misurare nel mio sogno una distanza e inserirla nella tabella. Poi avrei ripetuto la procedura in diverse notti e l'avrei confrontata con quella di altri sognatori per triangolare la posizione delle anime. A dir poco folle.
Ma se c'è una cosa che so fare bene è misurare le distanze ad occhio. Così metto le mani giunte a preghiera e inizio ad allargarle lentamente. Era un gioco che facevo al liceo con un amico. Uno diceva una misura e l'altro doveva riuscire ad aprire le mani di quella lunghezza esatta senza poter usare righelli o altro. Vincevo quasi sempre.
Mentre mi sto accingendo a misurare entra Cenwyn che si siede e mi sente distrattamente mentre dico: "Ok, 50 centimetri..."
Lei scoppia a ridere. Qualcosa subito mi dice ciò che sta pensando: per una serie di coincidenze lei crede che io stia allargando le mani per far intuire agli altri la grandezza del mio pene.
Edivad cerca di trattenere le risate e intanto altri onironauti mi si avvicinano circondandomi.
"Dai non mi distraete... questi saranno grossomodo 20.."
"HAHAHAHA"
"... cosa ridi! Ora dovrei essere a 30.."
"Seeeeeeeeeeeeeeeeeee hahahahahahaha e poi? hahahahaha"
"Uff così dovrò ricominciare non so quante volte. Partiamo da 40"
"Hahahahahaha vabbé che cos'è dai hahahahaha"
Tutti si mettono a ridere e io non riesco a concentrarmi. Inizio a tremare. Le mia mani si agitano così tanto che non riesco a tenerle ferme mentre le giungo e le riapro.
Assurdo. Nella realtà mi capita che, avendo già problemi con il tremorio alla mano questo diventi intenso in situazioni di imbarazzo e mi provochi diversi disagi. Ma non mi era mai successo in un sogno. Nè tanto meno in un lucido.
"Smettetela di ridere o mi sveglierò!"
Ma loro continuano a spanciarsi dalle risate e io pochi istanti dopo mi ritrovo nel mio letto.

Qui ho un falso risveglio nel quale vado al bagno e con mio sconcerto vi trovo un tizio in giacca e cravatta seduto sul cesso con un pc sulle gambe. Chiedo scusa e mene esco chiedendo a mia sorella chiarimenti sull'assurdità appena vista. Poco dopo mi sveglio davvero.

[dixit]

Bel sogno! XD
Ma... io non uso bacchette mgiche stile Sailor Monn! E mi sa che ti è rimasto impresso il racconto Pulp di Cen...

[yareol]

Vedi cosa succede a frequentare cattive compagnie?

Seriamente, credo che questo sogno semplicemente rispecchi qualche tua insicurezza repressa, principalmente la paura di non essere all'altezza della situazione, complessi di inferiorità probabilmente. Ricorda che il subconscio è davvero molto bravo a stanare conflitti irrisolti e paure immotivate, esiste anche per questo scopo.
Nel sogno ti trovi circondato da gente che tu forse inconsciamente consideri ben superiori a te, impressione rivelata dall'atteggiamento spaccone di alcuni PO e srafottente di altri, tutti che si prendono gioco di te, tanto da trovarti alla fine al centro del pubblico ludibrio.
E' palesemente uno sfogo delle tue paure, paure che però posso già rivelarti essere totalmente infondate, non solo hai tutte le carte in regola per essere all'altezza della situazione ma addirittura per poter superare tutti gli altri!

[KaitoH2]

Bel sogno! XD
Ma... io non uso bacchette mgiche stile Sailor Monn! E mi sa che ti è rimasto impresso il racconto Pulp di Cen...

può essere hahaha ma a parte le bacchette sei il stato quello più spaventoso xD

Vedi cosa succede a frequentare cattive compagnie?

Seriamente, credo che questo sogno semplicemente rispecchi qualche tua insicurezza repressa, principalmente la paura di non essere all'altezza della situazione, complessi di inferiorità probabilmente. Ricorda che il subconscio è davvero molto bravo a stanare conflitti irrisolti e paure immotivate, esiste anche per questo scopo.
Nel sogno ti trovi circondato da gente che tu forse inconsciamente consideri ben superiori a te, impressione rivelata dall'atteggiamento spaccone di alcuni PO e srafottente di altri, tutti che si prendono gioco di te, tanto da trovarti alla fine al centro del pubblico ludibrio.
E' palesemente uno sfogo delle tue paure, paure che però posso già rivelarti essere totalmente infondate, non solo hai tutte le carte in regola per essere all'altezza della situazione ma addirittura per poter superare tutti gli altri!

La tua interpretazione è molto interessante, come sempre d'altronde. Può essere che un fondo di verità ci sia e comunque sarà qualcosa su cui rifletterò. Intanto grazie (a prescindere) per la tua fiducia!

[dixit]

Io sono un pezzo di pane! Comunque la prossima volta che mi sogni, avvisami, che vengo davvero! Gli impostori onirici non posso soffrirli!

[Alrescha]

Quando sei arrivato a Cen che ti prende in giro sono morta dal ridere, non so perché ma una scena del genere me la immagino proprio da lei. Grazie per aver condiviso il sogno, oltre ad essere interessante mi ha anche illuminato la giornata