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Pensieri liberi di un certo spessore, riflessioni, ipotesi e speculazioni di varia natura. Ragionamenti all'interno dell'ambito umanistico non necessariamente attinenti all'onironautica.

Re: La strada del Guerriero di Castaneda

Messaggioda xune » 26/03/2015, 15:31

Gia' credo che questo sia uno di quei libri che possono portare un arricchimento interiore, come tutti i libri che riguardano filosofie di vita, insegnamenti spirituali, storie di vita ecc ecc magari anche di altre culture come sembra essere questo. E' sempre appassionante leggerli perche' ti fanno riflettere su tante cose da altri punti di vista. o anche su cose a cui non avevi mai pensato. Altre volte invece ti ci ritrovi perche' esprimono proprio cio' che tu senti almeno in parte.
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Re: La strada del Guerriero di Castaneda

Messaggioda nagualdreamer » 26/03/2015, 22:34

teo ha scritto:Se li leggerai tutti, potrai capire che i libri di Castaneda non hanno davvero nulla di spirituale. Non ti far ingannare da quello che scrivono nella quarta (o seconda) di copertina.. parole da commercianti per farsi piacere da un certo tipo di pubblico!

Frase perfetta.

@xune, capisco bene cosa dici, e sappaiamo tutti che è inevitabile per te dire certe cose, ognuno parte dai propri presupposti, Anyways, ti consiglio vivamente di adottare un trucco quando leggi Castaneda, sospendi il giudizio. Nel senso, svuota la tazza e riempila. Saprai valutare ed eventualmente rifiutare Castaneda con maggior onestà intellettuale, se riuscirai a sospendere il giudizio durante la lettura.

Infatti la situazione al momento è che stai dando dei giudizi che sono perfettamente sensati e prevedibile da parte di una persona normale che legge estratti da Castaneda... ma strappano un sorriso o anche qualche risata a chi sia andato a fondo nella lettura di Castaneda.
In altre parole... hai bisogno di avere un quadro completo prima di articolare sentenze coerenti, nello stesso modo in cui ogni individuo deve conoscere un soggetto prima di fare qualche affermazione sensata riguardo ad esso.

Noi usiamo parole come spiritualità, amore, responsabilità, godersi la vità, felicità così spesso e con tale superficialità che ormai sono parole vuote... si riferiscono ormai a qualcosa di vago, sono parole abitudinarie che non esaminiamo bene nel momento in cui le usiamo affidandocì alla loro routine... a tutti i film che vediamo, alle persone che ne hanno parlato prima di noi, ecc. ecc...

Vivere nella speranza di un futuro transumanista che garantisca l'immortalità è un po' come essere degli irresponsabili... essere responsabili vuol dire PRIMA di tutto accettare la propria morte incombente e poi considerare che c'è la possibilità che tale sperata immortalità non arrivi mai a noi in tempo... vuol dire che non credi cecamente ma credi responsabilmente.
In questo modo se poi non va come speravi non ti trovi ad aver buttato tutta la vita nella spazzatura. Il guerriero non può permetterselo.

Sinceramente io ti consiglio di cominciare solamente con i primi quatto libri ed in ordine. (Gli insegnamenti di Don Juan, Una realtà separata, Viaggio ad Ixtlan e L'isla del Tonal). Il nucleo di tutto Castaneda è nei primi quattro libri, il resto è solo necessario se comprendi a fondo i primi quattro.
" If we choose to recondition our interpretation system, reality becomes fluid,
and the scope of what can be real is enhanced without endangering the integrity of reality.

Dreaming, then, indeed opens the door into other aspects of what is Real."
~Carlos Castaneda
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Re: La strada del Guerriero di Castaneda

Messaggioda teo » 26/03/2015, 23:25

Ciao UnaQualunque
Quello che intendo quando dico che i libri di Castaneda non hanno nulla di spirituale è in parte, come hai detto tu, riferito agli estremi praticità e pragmatismo che si riescono a scorgere quando si comincia a vedere il quadro completo

Ma, e soprattutto, mi riferisco principalmente a un altro fatto. E qui metto lo spoiler per xune: non perché sarebbe come svelare il finale di un film, infatti potrei dirti qualunque cosa senza compromettere la tua futura lettura visto che non si tratta di una narrativa romanzesca. Lo metto semplicemente perché è stato bellissimo per me scoprire per gradi quello che questi libri significano e non vedo motivo per cui privare te della stessa scoperta (fermo restando che puoi tranquillamente aprire lo spoiler, se vuoi, senza per questo perdere la curiosità nel leggere i libri!)
Insomma dicevo, il principale motivo per cui dico che non hanno nulla di spirituale è che
Spoiler:
ciò di cui parlano sono le naturali possibilità per l'uomo, anzi sarebbe più corretto dire di un essere vivente, semplicemente sconosciute all'uomo comune (e che praticamente si riassumono nella percezione). In realtà da un certo punto di vista li concepisco più dei libri di biologia (neanche a dirlo: non convenzionale : Chessygrin : ), applicata alla tensione verso l'unica cosa che conta: la conoscenza e la ricerca della libertà. Cosa è che normalmente si definisce spirituale? Provo a rispondere io secondo il sentire comune, credo che sarete d'accordo: argomenti, spesso metaforici, che trattano oggetti non concreti; qualcosa di simile al filosofeggiare e che spesso vi si fonde; il tutto unito normalmente all'essere buoni e comprensivi e altri aggettivi di questo tipo. Nei libri di Castaneda, e quindi negli insegnamenti di Don Juan, e quindi nelle ricerche dei toltechi, non ci vedo nulla di spirituale! Quello di cui parlano e su cui indagano è ciò che esiste e la vita, e lo fanno nel modo più pratico possibile. Le azioni che intraprendono non sono diverse dal muovere una mano: sono solo altre. Solo che sono sconosciute e trattano possibilità che la cultura dell'uomo comune non ritiene immaginabili. Null'altro. E' vero che a primo acchitto, invece di un "null'altro", la risposta sarebbe invece un "e minchia, hai detto poco!", ma in fondo di quello si tratta e non lo considero spirituale. Anche se per spirituale si intendesse ciò che va oltre il materiale (ma poi, pure là: le onde radio non sono considerate spirituali, i pensieri in quanto tali non sono considerati qualcosa di spirituale!), il punto resterebbe: eccome se trattano del materiale! del concreto! anzi, si potrebbe dire che i toltechi lo hanno sondato così a fondo da scoprire come niente sia più o meno concreto o materiale di null'altro. Nella ricerca dei toltechi, che usano le normali possibilità dell'uomo per trovare la libertà della consapevolezza e della percezione, non vedo nulla di più spirituale rispetto alla ricerca di un ragazzo che usa il suo cervello per studiare e trovare un lavoro. Non ci sono metafore in quello che dicono i toltechi


Xune, per alcune delle domande che hai posto qua e là, ho preso in mano l'ultimo libro di Castaneda (l'unico che ho comprato, oltre il primo, forse per chiudere il cerchio. Gli altri li ho presi tutti in biblioteca!) e ne traggo una citazione:
Gli uomini non capiscono quasi mai
che è possibile tagliare fuori qualsiasi cosa dalla propria vita,
in qualunque momento,
con un battito di ciglia.


Ma qui si ripropone il discorso che abbiamo già fatto: una citazione estemporanea è incomprensibile. Dalle cose che hai letto, quello descritto potrebbe sembrarti un mondo freddo e senza amore, ma ti posso garantire che l'amore sincero per la vita che trasuda dalle conoscenze e dagli insegnamenti dei toltechi non sarei in grado di scorgerlo in nessun altro angolo di questo mondo

Spero che comincerai a leggerli presto e che ce lo dirai, ma soprattutto aspetto le tue parole quando li avrai finiti tutti. Anche se, in realtà, non mi interessa che tu lo faccia o no (presto mi capirai anche questa :lol: )
Mi hanno già conferito il potere che regge il mio destino,
e io nulla stringo, così non avrò nulla da difendere.
Non ho pensieri, così potrò vedere.
Non temo nulla, così ricorderò me stesso.
Distaccato e sereno, sfreccerò oltre l'Aquila, verso la Libertà




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