Mi sono imbattuto casualmente in questo post e ho letto con attenzione le riflessioni formulate dai diversi utenti. Senza pretesa alcuna di sfoggiare i miei poteri di supersajan, mi sforzerò di dare il mio personale contributo per cercare di fare chiarezza sugli argomenti sollevati.
Partendo dal metodo scientifico posso dire che purtroppo la maggior parte delle nostre università sono carenti nel dare nozioni in merito all'epistemologia scientifica. Credo che solo uno sparuto numero di ricercatori abbia una concreta dimestichezza con i temi affrontati dalla filosofia della scienza. E' un vero peccato dal momento che ritengo che tale filosofia è di gran lunga più importante della scienza stessa, in quanto la sua missione è quella di spiegare il metodo attraverso il quale si deve giungere ad un risultato scientifico. Io stesso ho dovuto affrontare questo percorso da autodidatta all'uopo di avere una visione più onnicomprensiva sui temi della scienza. Le ricadute dovute a questa impreparazione possono finire per ritorcersi sulla qualità dei lavori pubblicati o nell'ipotesi peggiore possono indurre gli scienziati a sfociare nel territorio delle discipline pseudoscientifiche. A differenza della filosofia o della metafisica, che si basano su personali speculazioni o su premesse indimostrabili che devono venire accettate come tali, il metodo scientifico è costruito in modo da non lasciar adito a personali interpretazioni e non fa leva sul principio di autorità, poichè il suo scopo è quello di mettere ciascuno nelle condizioni di verificare personalmente e indipendentemente la riproducibilità di un esperimento scientifico a partire dalle proprie elementari facoltà. Il criterio di giudizio di un risultato scientifico è infatti quello basato sulla misurazione: trattasi cioè di un metodo di analisi quantitativo che è reso intelligibile dai sensi che abbiamo a nostra disposizione. Si può credere o non credere ad esempio che lasciando cadere una pallina questi verrà attratta verso il centro di massa della terra con un'accelerazione costante grazie all'effetto della forza di gravità, ma indipendentemente dalla nostra opinione questo evento si verificherà sempre a partire dalle condizione date. Se vogliamo una definizione abbastanza esaustiva di metodo scientifico, allora credo che basti prendere in prestito il primo paragrafo di Wikipedia:
"Il metodo scientifico è la modalità tipica con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile, verificabile[2] e condivisibile. Esso consiste, da una parte, nella raccolta di dati empirici sotto la guida delle ipotesi e teorie da vagliare; dall'altra, nell'analisi matematica e rigorosa di questi dati, associando cioè, come enunciato per la prima volta da Galileo Galilei, le «sensate esperienze» alle «dimostrazioni necessarie», ossia la sperimentazione alla matematica ".
Da come potete leggere, i requisiti fondamentali perchè la conoscenza ottenuta da tale metodo sia considerata scientifica sono: oggettività, affidabilità, verificabilità e condivisibilità. Vi rimando all'approfondimento di questi sostantivi qualora vogliate avere una visione più chiara sull'argomento.
Quindi qualsiasi metodo che non comprenda questi quattro requisiti fondamentali non può definirsi scientifico. Fatte salve queste premesse, rimane ancora il dibattito su quale modus operandi tenere in considerazione per giungere ad un risultato scientifico. Vi sono cioè casi in cui è più appropriato utilizzare il metodo induttivo e altri in cui è il metodo deduttivo a farla da padrone. Inoltre perchè un modello teorico possa considerarsi scientifico a tutti gli effetti è necessario che venga corroborato da una solida evidenza sperimentale, altrimenti per quanto rigorosamente ed elegantemente formulato, tale impianto è destinato a rimanere solo una teoria. E' il caso ad esempio della teoria delle stringhe, come descritto da Wikipedia:
"....Un esempio è quello della teoria delle stringhe, la quale sembra essere un modello promettente, ma che ancora non è sostenuto da evidenze empiriche che possano dargli una precedenza su analoghi modelli in competizione. Sicché pur nell'imperfezione dei modelli precedenti, viene mantenuto l'intero impianto scientifico sino a quando una nuova teoria non possa del tutto spiegare le anomalie di quella precedente.... "
Un altro aspetto fondamentale ed irrinunciabile del metodo scientifico sta nella necessità di richiedere la costruzione di modelli che siano falsificabili, secondo quanto stabilito dal grande filosofo della scienza Karl Popper. Ad esempio se faccio un'affermazione del tipo "tutti gli angeli hanno le ali" allora non sto presentando una teoria falsificabile, dal momento che nessuno può verificare e condividere all'unisono l'esistenza degli angeli. Se invece affermo che "tutti i gatti possiedono 4 zampe", allora la mia è una teoria falsificabile, che in ragione della sua verificabilità potrebbe essere falsificata nel seguente modo: "tutti i gatti hanno 4 zampe a differenza di alcuni che nascono con anomalie congenite". Attenzione però, non sto affermando che il verificazionismo scientifico sia l'unico modo per giungere alla conoscenza della verità. Infatti un enunciato che non può venire verificato dalla scienza non è necessariamente falso, ma è soltanto privo di senso (nell'accezione scientifica del termine) perchè non può essere dimostrato dalla prova empirica dei fatti. Pertanto l'aver ottenuto un risultato per mezzo della propria esperienza personale, magari durante un'illuminazione mistica, non invalida necessariamente la veridicità di quel risultato, ma semplicemente non ha senso dal punto di vista scientifico perchè non soddisfa uno o più dei requisiti fondamentali prima menzionati. Quindi la scienza non si arroga il diritto di sostituirsi ad altri metodi orientati alla ricerca della verità, sebbene siano numerosi i casi in cui la scienza ha potuto dare spiegazioni a fenomeni inspiegabili o che traevano le loro spiegazioni da premesse irrazionali che sono state puntualmente smentite, anche quando tali premesse sono state date da sedicenti guru illuminati.
Ciò non significa comunque che il metodo scientifico non abbia ricevuto critiche. In fin dei conti sono numerosi i casi in cui un risultato scientifico è stato ottenuto grazie ad un'intuizione geniale o anche grazie ad un sogno. Ad esempio, come afferma ancora una volta Wikipedia:
"....Feyerabend sostiene che la scienza non si sarebbe potuta sviluppare se gli scienziati avessero realmente applicato il metodo così come concepito da gran parte dei filosofi della scienza, e porta alcuni esempi di scienziati che hanno sostenuto una teoria contro l'evidenza dei dati sperimentali.... "
In effetti credo che ormai non vi siano dubbi sul fatto che il metodo scientifico rappresenti invece un strumento universalmente valido per conseguire un risultato tangibile. Ne è riprova il fatto che da qualche anno le intelligenze artificiali riescono a sostituirsi al lavoro dei ricercatori e dimostrano grandi capacità nel giungere a delle scoperte di grande interesse, grazie appunto all'applicazione del metodo scientifico che si rivela un metodo automatizzabile e fuori dalla portata del giudizio soggettivo.
Qualcuno ha anche messo in guardia dal pericolo che la scienza possa divenire una sorta di religione. Come ho già asserito, la vera scienza è costruita in modo da individuare i criteri che consentano sempre una verifica indipendente e non autoritaria dei fatti appartenenti al mondo sensibile. Una religione è invece per sua definizione una dottrina basata su dei dogmi, ovvero su dei precetti indimostrabili che devono venire accettati per fede. Niente di più lontano dalla scienza, insomma. Diciamo che almeno va riconosciuto alla scienza il primato nell'aver dato il più delle volte le corrette spiegazioni là dove certe dottrine metafisiche hanno fallito. Pertanto, ad onor del vero, tra tutti i metodi di indagine della realtà, la scienza si è sempre rivelato il più robusto ed attendibile, sottraendo progressivamente l'umanità dalle nebbie dell'ignoranza e della superstizione, dimostrando che è possibile forzare la natura a dare le sue risposte e svelando in essa l'esistenza di un disegno razionale ed intelligibile, che sia cioè alla portata della nostra comprensione. Ad oggi esistono numerose religioni, spesso in conflitto tra loro, ciascuna mirata a difendere strenuamente la propria idea di verità. Nessuna di esse può essere saggiata col metodo scientifico, dal momento che molti degli enunciati presenti nei testi sacri appaiono infalsificabili. Pertanto nessuna scienza sarà mai ingrado di dire quali tra queste religioni dice il vero a dispetto di tutte le altre. Comunque vi sono in effetti casi in cui i paradigmi della scienza sono stati piegati al volere di qualcuno, trasformando la scienza in una sorta di religione. Un esempio da manuale è stato senz'altro quello del Nazismo, il quale ha usato l'eugenetica per provare a selezionare la razza umana, sovente dando adito alle dottrine esoteriche di Helena Blavatsky , una dei massimi esponenti di riferimento della Società Teosofica e di molte delle attuali dottrine di stampo New Age.
Esempi attuali di scienza asservita alla religione sono:
Le teorie di John Hagelin, che vogliono trovare un parallelo tra la teoria delle stringhe e certe correnti della religione Vedica:
https://www.mum.edu/wp-content/uploads/ ... agelin.pdf ;
Le teorie di Romano Amodeo, che vuole invece dimostrare tramite la numerologia di essere l'incarnazione del Messia:
https://www.youtube.com/watch?v=xlTS-LNRDf4 ;
Il sedicente dio egizio Amon Ra alias Andrea Sorbi, che a sua volta contesta i risultati di Romano Amodeo circa il titolo di figlio di Dio che egli si è deliberatamente attribuito:
https://www.youtube.com/watch?v=JNP97muiaYU ;
- Gerald L. Schroeder , scienziato laureato al MIT, che vuole dimostrare la compatibilità tra la narrazione biblica delle origini dell'universo e dell'uomo e la scienza attuale:
https://it.wikipedia.org/wiki/Gerald_Schroeder ;
- Un sedicente fisico chiamato Nassim Haramein che afferma di aver decodificato le leggi dell'universo grazie ad un modello realizzato a partire dal "fiore della vita", una delle geometrie sacre dell'antichità.
Perchè queste teorie si professano scientifiche pur essendo in contrasto l'una con l'altra? Perchè in realtà hanno poco o niente di veramente scientifico, dal momento che mancano di almeno uno dei requisiti fondamentali di cui scrivevo prima: esse sono infatti di solito infalsificabili, inverificabili, incondivisibili, inoggettivizzabili o inaffidabili. Pertanto, un limite di tutte le dottrine conoscitive religiose o pseudoscientifiche sta proprio nel fatto di essere spesso l'una in contrasto con l'altra, mentre la scienza si basa invece su un percorso continuo di perfezionamento che tende ad unificare i saperi, cercando sempre un filo conduttore che provi a mettere insieme tutti i tasselli del mosaico.
In questo forum ci si è anche interrogati sul significato di realtà. Il principio di realismo scientifico, ovvero l'idea che esista una realtà indipendente dai nostri schemi concettuali, è stato per lungo tempo una congettura fuori dalla portata delle risposte che la scienza si è proposta di dare. La posizione assunta dalla scienza moderna, da Popper in poi, è stata quella di interpretare i risultati in chiave epistemologica e non ontologica, nel senso di limitarsi ad osservare l'informazione ottenuta dal dato scientifico, rinunciando a voler dare spiegazioni che andassero ad intaccare la natura metafisica o essenza intima del fenomeno studiato. L'interpretazione di Copenhagen sul significato della funzione d'onda quantistica è infatti calibrata su questo tipo prudente di posizione. Solo recentemente l'avanzamento di alcune tecnologie quali la tecnica di "misurazione debole" della funzione d'onda hanno permesso di avanzare interpretazioni circa la realtà ontologica delle grandezze fisiche:
http://arstechnica.com/science/2011/11/ ... after-all/http://www.newscientist.com/article/dn2 ... iment.htmlE ciò è stato di recente corroborato formalmente anche da un importante teorema:
http://www.nature.com/news/quantum-theo ... ons-1.9392Infine non è vero che la scienza non è in grado di proferire parola sulle Out of Body Experiences (OBE). Come in tutti gli altri campi della parapsicologia, anche in questo caso la scienza non si è tirata indietro e ha cercato di ricavare delle risposte, nei limiti delle proprie possibilità, studiandone le caratteristiche neurofisiologiche e riuscendo anche a riprodurle puntualmente:
https://en.wikipedia.org/wiki/Out-of-bo ... es_of_OBEs