Ciao! l'altro giorno mi è tornata in mente una cosa che avevo letto, mentre rispondevo ad un altro post. In questo articolo sui sogni lucidi http://www.humantrainer.com/articoli/te ... ido-3.html si trovano varie informazioni generali, cose che magari già si sanno, ma anche spunti interessanti...
In un passo (1.9) si tratta una tecnica detta del "punto-ego", che consiste nel ridurre fino ad eliminare il corpo onirico, diventando solamente un punto di coscienza che fluttua nel sogno. Con questa coscienza priva di corpo si dovrebbe potere viaggiare nello scenario onirico, passando anche attraverso le cose e i PO. E qui viene la parte interessante, una curiosa applicazione di questa tecnica di tipo "terapeutico" dal punto di vista psicologico:
Più avanti (2, verso la fine del paragrafo), dove si parla della personalità dei PO, si tratta anche il fatto che PO aggressivi potrebbero essere le personalizzazioni oniriche di conflitti interiori non risolti (e che in genere i PO, aggressivi o meno che siano, rappresentano comunque elementi della nostra psiche). In un'ottica terapeutica volta a risolvere questi blocchi mentali-complessi-conflitti irrisolti etc., simile nell'impostazione ad alcuni aspetti dell'immaginazione attiva junghiana, si consiglia di cercare di parlare con questi personaggi per arrivare ad appianare il conflitto con loro, ma, ecco la parte interessante dell'applicazione della tecnica del punto-ego, è che:
si può trasferire il proprio punto-ego all'interno del PO ostile, mettendoci così nei suoi panni, tanto che "si pensa che l'ego del sogno riesca a sperimentare direttamente la coscienza di un altro PS, specialmente i suoi pensieri, i suoi sentimenti, i suoi scopi..." (Tholey). In questo modo, spostando la coscienza dal proprio "Io normale" (quello con cui ci identifichiamo e che esperiamo come "prima persona" anche nei sogni lucidi) all'io del PO che rappresenta un conflitto non risolto, ne capiamo "in prima persona" le ragioni. Possiamo avere la comprensione diretta di entrambe le nostre istanze psichiche (essendo quest'ultimo non un individuo indipendente da noi ma un elemento della nostra stessa psiche, in contrasto con altri dominanti, da cui nasce il conflitto e la sofferenza psicologica ed emotiva che causa), arrivando in questo modo a potere trovare una soluzione per appacificarle, riarmonizzarle e superare così il blocco che causava sofferenza, in misura maggiore o minore.
Sembra interessante. Che ne dite? Qualcuno magari ci ha già provato?