Dipende da cosa intendi per altra vita. Ti chiarisco cosa intendo.
Intanto distinguiamo tra reincarnazione e vita a un livello superiore.
Pensando alla reincarnazione alcuni immaginano di rinascere con lo stesso carattere, gli stessi ricordi, etc... solo con un corpo e magari in un'epoca diversa.
Che senso e scopo avrebbe tutto questo, ovvero rivivere più e più volte la stessa vita in luoghi e tempi diversi? Senza considerare che il carattere è in un certo senso acquisito, dato dalle circostanze e dall'ambiente, non è, se vogliamo, essenziale.
Anche la reincarnazione nel pianeta Terra, considerata la vastità dell'universo, è quantomeno cosa improbabile.
Se un'evoluzione può esserci, che si svolga nell'arco di più "esistenze", questa può avvenire in due modi:
- o attraverso un'evoluzione di qualcosa di permanente, un'essenza dell'individuo, attraverso percorsi esistenziali che si susseguono in diverse epoche ("vite"); viene quindi lasciato e perso ciò che è accessorio, a partire dal carattere
- o attraverso la ripetizione nello spazio-tempo della stessa vita.
Sul primo punto non c'è molto da chiarire. Il secondo punto è interessante perché, per certi versi, è stato ipotizzato dalla scienza.
Come appendice speculativa alla teoria della relatività Einstein ipotizzò che l'universo, ovvero lo spazio-tempo, fosse curvo. Fece l'esempio di una navicella che partendo da un punto procede in linea retta per tantissimi chilometri: a un certo punto, dopo un tempo lunghissimo ma finito, si ritroverà nello stesso punto di partenza. Che lo spazio-tempo sia curvo è un'ipotesi ancora indimostrata e inconfutata dalla scienza, però è verosimile, dato che la massa dell'universo curva lo spazio-tempo su se stesso.
Ecco, un esempio che raramente viene proposto è che così come procedendo nello spazio si torna al punto originario, lo stesso accade procedendo nel futuro abbastanza "a lungo":prima o poi si tornerà al tempo presente.
Una conseguenza di uno spazio-tempo curvo è che tutto si ripete infinite volte, che il tempo è, diciamo così, circolare. Insomma noi rivivremmo non altre vite ma più e più volte la nostra stessa vita, nello stesso pianeta e nella stessa epoca.
In quest'ottica un essere esterno allo spazio-tempo (in una dimensione ulteriore allo spazio-tempo) che osservasse come fosse un punto materiale la vita di un uomo vedrebbe una linea che inizia, percorre un tragitto irregolare e alla fine termina.
Quindi queste reincarnazioni sarebbero sempre uguali a se stesse? Solo se vivessimo in un universo a quattro dimensioni, ma anche qui sono pochi gli scienziati disposti a crederlo. Basta infatti che ci sia una dimensione ulteriore allo spazio-tempo perché tutto cambi. Un uomo che si muovesse in questa quarta dimensione cambierebbe il proprio stato e in un certo senso il proprio destino. Quel punto che l'essere esterno allo spazio-tempo osserva non forma più una linea statica ma una linea che vibra, cambia direzione, si muove. Osserva un verme insomma. Il movimento è dato dal ripetersi di quella vita, più e più volte, ma ogni volta con qualcosa di diverso che cambia, anche di poco, la sua posizione. Magari quella persona vive sempre in quell'epoca ma non diventa un filosofo ma un medico, oppure si sposta in avanti di dieci anni e nasce in un giorno diverso etc...
Come vedi parlare di reincarnazione lascia in sospeso tante questioni, spesso sottintese.
C'è poi la questione di una vita oltre la morte, di tipo radicalmente diverso da quella attuale. Ovvero una vita a un livello differente dell'esistenza. Secondo tali teorie possiamo esistere su mondi diversi, compenetrati uno sull'altro ma in modo tale che dai livelli inferiori non sono visibili i livelli superiori. Un'evoluzione in tal senso può avvenire "costruendo" o facendo nascere in questa vita un corpo nel livello superiore, che accoglierà la nostra coscienza una volta morto il nostro corpo fisico. La costruzione di questo corpo extra-fisico richiede una procedura precisa, che è stata descritta in tutte le epoche e da tutte le culture, per cui non ti tedierò qui ripetendola.