Ciao!
Mia zia è medico ed oggi, fra una discussione e l'altra, ha tirato fuori l'argomento del coma permanente (Stato vegetativo - post-traumatico), per chi non lo sapesse (non che io sia esperto in materia) è uno stato, appunto, post-traumatico in cui il soggetto presenta una paralisi sia fisica che mentale, pur mantenendo una sottospecie di veglia.
Ora, nonostante l'argomento possa sembrare molto OT, credo che invece valga la pena trattarlo.
Facendo qualche ricerca ho letto che durante il coma permanente:
- "gli occhi sono aperti, abitualmente (il soggetto) presenta una mobilità oculare e delle palpebre ma non segue con lo sguardo uno stimolo visivo";
- "(nel soggetto) è presente il ciclo sonno-veglia".
Molte altre sono le caratteristiche di un soggetto in coma permanente, ma per non andare Off Topic credo che queste due riassumano meglio ciò per cui ho aperto la discussione: Questo tipo di persone, paralizzate a livello mentale e fisico, senza alcuna consapevolezza di sé e dell'ambiente circostante, ma con cicli di fase nREM e REM, insomma, con il ciclo sonno-veglia adatto alla vita, sognano? Sono più propenso ad affermare di sì, dato che molti studiosi hanno rilevato i movimenti oculari caratteristici delle fasi REM, ma più che altro cosa sognano?
Non avendo consapevolezza di sé e dell'ambiente circostante, con la memoria post-trauma, come generano il loro mondo onirico? Sono rinchiusi in un "BlackWorld" perenne?
E se pur dovessero riuscire ad avere una consapevolezza a livello onirico, se quindi potessero sognare lucido, cosa vedrebbero? Quale consapevolezza userebbero per emergere nel sogno? Quali stereotipi di vita utilizzerebbero in un qualunque sogno?
Insomma, una persona in Stato Vegetativo è, almeno potenzialmente, in grado di sviluppare da sé un mondo onirico "normale"? O ancora, andando per assurdo, e se una persona in coma perenne dovesse vivere in un sogno perenne? In un'altra realtà, fra quelle che sono la vita e la morte?
Pochi riescono a riemergere dal coma permanente, e chi lo fa, afferma di aver vissuto esperienze d'oltremondo, viaggi astrali o paradisiaci, di aver visto i familiari morti, di aver vissuto ancora la loro vita, di aver visto luci bianche ed ingressi a nuovi mondi, di aver trovato la pace e di aver capito che non era ancora il momento di abbandonare la realtà.
Ora... per quanto queste tesi possano essere ingigantite dai media che possono raccontare di apparizioni mistiche di credenti sfegatati che riescono ad astrarsi dal mondo e vedere Gesù, Giuseppe e tutti Santi (con rispetto per i credenti), di tutto questo, secondo voi, cosa c'è di vero?
Lascio a voi la parola, spero abbiate compreso le mie domande e spero di aprire una buona discussione su questo argomento.
P.S.: Non voglio che cominciate a tirar fuori tesi sul piano cristiano e teologico, chiaro? Voglio solo un punto di vista scientifico, che analizzi la questione su di un piano onirico.