Se a qualcuno può interessare, propongo una piccola osservazione che riguarda un curiosa coincidenza tra la sensibilità fisica-reale e la sensibilità onirica-allucinatoria.
Come sappiamo, durante l'addormentamento avviene un graduale isolamento delle sensibilità esterne (vista, udito, tatto, ecc.), che vengono prontamente rimpiazzate da sensibilità del tutto analoghe, ma di natura puramente allucinatoria, in quanto letteralmente "inventate" dalle cortecce cerebrali responsabili dell'elaborazione delle informazioni inviate dagli organi di senso e dal talamo; in assenza di segnali esterni, il cervello genera percezioni autonomamente attingendo dai vari tipi di memorie: è il caso delle ipnagogiche e del sogno. Questo processo avviene sempre, ogni volta che ci addormentiamo, ma durante una WILD lo possiamo sperimentare più o meno coscientemente in prima persona.
Essendo pratico con la WILD ho personalmente notato -ma viene riferito anche nella vasta letteratura sull'argomento- che in fase di addormentamento le quattro principali sensibilità esterne scompaiono una dopo l'altra con questo ordine cronologico:
- propriocezione
- tatto
- udito
- vista
Si perde quindi, in primis, la percezione del proprio corpo (la propriocezione), poi del tatto (si ha infatti la sensazione di perdere contatto col letto o di levitare), poi l'udito (i suoni esterni divengono sempre più attutiti) e infine la vista. Si pensa che la vista sia l'ultima a scomparire poiché, nonostante gli occhi siano chiusi, anche quel nero è comunque una forma di sensibilità esterna che viene elaborata dal cervello fino all'ultimo.
Ora, nella WILD si assiste coscientemente alla genesi del sogno, che prende forma a partire dal corpo di allucinazioni durante la transizione veglia-sogno e ingloba poi il sognatore in uno scenario vero e proprio. Ho notato che durante la formazione del sogno le varie sensibilità oniriche si attivano una dopo l'altra, secondo lo stesso ordine con cui scompaiono quelle fisiche:
- propriocezione
- tatto
- udito
- vista
Durante la transizione, preannunciata eventualmente dalle vibrazioni e dalla paralisi, si inizia a percepire, ancora in totale assenza di scenario, un marcato senso di dondolamento, sollevamento e rotolamento del corpo onirico. E questa è propriocezione allo stato puro.
Subito dopo compare il tatto: si inizia a percepire anche l'eventuale contatto con il letto o il pavimento creati dal sogno.
Poi è il momento dell'udito, infatti, in presenza della propriocezione e del tatto, si possono sentire delle voci, dei passi nella stanza, una musica, o qualsiasi altro genere di suono.
Infine è la volta della vista: se fino ad ora tutte le sensibilità precedenti erano presenti in condizioni di buio totale, ora il buio si dirada e si inizia a vedere qualche oggetto, o un abbozzo dello scenario, solitamente la camera. Per scendere più nel dettaglio, la vista si attiva gradualmente, infatti quasi sempre dal buio totale inizia ad intravedersi un singolo oggetto nello scenario (che possono essere anche le proprie mani) e gradualmente tutto l'ambiente prende forma e si illumina.
Non è niente di che quello che ho notato, comunque ho trovato interessante questa curiosa correlazione, almeno per quanto riguarda il mio caso