Sembrerebbe proprio così, alcuni studi hanno osservato una correlazione tra un'intensa attività onirica e uno stato emotivo depresso, anche se le dinamiche non sono ben chiare, ma comunque avrebbero a che fare con scompensi a livello del sistema limbico (cioè la parte del nostro encefalo più strettamente legata ai sentimenti), che crea una sorta di divario in cui si ha un grande sfogo emotivo nei sogni, per poi lasciarsi andare ad un livello "più piatto" durante la veglia...
Posso sempre dirti che secondo me con i sogni lucidi si può tentare di fare qualcosina per migliorare il proprio stato emotivo, risolvere complessi, ansie, fobie e simili... Niente di miracoloso, chiariamo, ma il sogno lucido è una situazione "privilegiata" in cui si può agire a livello di un più intimo contatto con se stessi per provare a risolvere i problemi o anche solo per capirli meglio, cosa che in un sogno normale non accade, proprio perché il lucido lo puoi gestire (e gestisci, cioè, essendo in sogno, una situazione nella quale, di per se stessa, sei più vicina al tuo inconscio).
Quello che secondo me sarebbe interessante sarebbe una sorta di versione dell'immaginazione junghiana applicata ai sogni lucidi; non proprio l'immaginazione junghiana propriamente detta, che in realtà non è particolarmente connessa con i sogni, ma una sua "versione onironautica"; ritengo che potrebbe essere appropriato per casi di questo tipo.
Ti lasco un link che la descrive, nel caso non la conosca, per farti un'idea di quello che intendo:
http://www.gianfrancobertagni.it/materi ... orenzo.pdf