Ho fatto un sogno molto lungo, o, almeno, lo ricordo, dato che tenendo conto delle fasi REM si fanno praticamente sempre... Il sogno era ambientato sempre nello stesso scenario, anche se la storia conteneva diverse parti; forse in questo senso era lungo, perché diversamente da tanti singoli episodi nel corso della REM era un unico episodio. Il fatto che ho notato è che verso la fine avevo una sorta di sensazione di stanchezza, che in un primo momento ho cercato di contrastare per rimanere nel sogno (l'ultimo momento era lucido) ma poi questa si è fatta sentire per cui, cedendovi, mi sono risvegliato. Ciò mi ha riportato alla mente l'episodio precedente a cui accennavo, cioè un lucido di tempo fa in cui per fortuna, diversamente dal solito, ero riuscito a stabilizzare ed era durato un po' più del solito; anche lì, ad un certo punto, mi pare dopo avere provato una task che avevo in mente, ho sentito una sensazione di stanchezza, per cui, anche se avrei potuto continuare, era come se da un lato non sapessi più cosa fare (e si che di cose ce ne sarebbero!) e dall'altro sentivo che trattenermi nel sogno costava fatica, per cui, cedendo anche qui alla stanchezza, mi sono svegliato.
La cosa mi ha dato da pensare... Anzitutto una considerazione più "filosofica" che altro, sulla linea di quanto andavamo dicendo un po' di tempo fa circa il mondo da svegli e quello dei sogni come due realtà in cui viviamo, spostandoci alternativamente dall'una all'altra. In quest'ottica, sembrerebbe che ci sia un interessante parallelismo:
Quando da svegli cediamo alla stanchezza ci addormentiamo.
Quando nel sogno cediamo alla stanchezza ci svegliamo.
Tralasciando la filosofia, ho subito cercato di darmi delle spiegazioni razionali per l'accaduto (lo so, penso troppo ) e ho cercato di analizzare i fatti.
Il sogno vecchio:
Era un lucido, ho stabilizzato ed è durato un po', ma come si sa quando si è lucidi è difficile trattenersi a lungo nel sogno, forse anche per motivi fisiologici (i nuclei frontali della veglia si attivano -come dimostrato da prove di laboratorio-) per cui il cervello se ne accorge e procede al risveglio, mentre per noi si tratta di riuscire a mantenere un difficile equilibrio, quello di prolungare il sogno, anche se mentalmente siamo ormai praticamente svegli: da qui, forse, la difficoltà della cosa e la necessità di stabilizzare...
Quello recente:
Era un sogno normale, solo con alcuni sprazzi di prelucidità e uno di lucidità alla fine, ma cose di poco conto, per il resto un sogno normale a tutti gli effetti. La cosa che forse lo distingue dalla normale attività onirica che ho (a meno che tale dato non sia viziato dal fatto che normalmente non la ricordo per intero) è che il sogno aveva una continuità, nel senso che anziché presentarsi come una serie di tanti episodi diversi, era un unico "troncone", dall'inizio alla fine. L'ultima parte è stata lucida.
Forse, in questo caso, la "stanchezza" avrebbe potuto semplicemente essere la sensazione dell'instabilità incipiente del sogno dovuta all'insorgenza della lucidità stessa, per cui il tutto rientrerebbe nella normalità dei fatti e allora la mia discussione sarebbe inutile. Infatti, essendo ormai accorto, proprio all'ultimo momento, di essere in un sogno, mi stavo sforzando per rimanerci ancora un po', per approfittare dell'occasione... Forse, invece, la "continuità" del sogno in uno stesso scenario per lungo tempo deve avere procurato una sorta di stress di qualche tipo, per cui non era più sostenibile. Magari, quando i sogni in una fase REM sono costituiti da un insieme di episodi staccati, tra l'uno e l'altro c'è come una sorta di piccolo "black out mentale", che "ricarica le energie" per quello successivo, dal momento che, essendo nei sogni coscienti (sempre, anche in quelli normali -la differenza coi lucidi è che in quelli siamo anche consapevoli, ma la coscienza c'è sempre-), ciò consuma energia e non può essere protratto troppo a lungo, nel regime di lavoro cerebrale del sonno... Diversamente appunto, un unico lungo episodio non permetterebbe tali pause ristorative dei nuclei che elaborano la coscienza... Forse, più semplicemente, quando la REM sta per finire (banalmente sta scadendo il tempo), il risveglio si impone e cercare di trattenersi nel sogno è letto a livello personale come un senso di stanchezza...
Ricollegando i due episodi inoltre trovo che un punto in comune potrebbe essere (anche se per quanto riguarda il secondo ciò vale solo per la parte finale) la lucidità e ciò mi porta ad ampliare la discussione circa la lucidità e la stabilità del sogno in genere (ma la metto sotto spoiler perché va un po' fuori tema! ):
Spoiler:
Forse avevo in mente anche altre idee, ma al momento mi sfuggono, al limite le aggiungo dopo... Volevo appunto sottoporvi la questione per avere un vostro parere:
Anche a voi capita che un sogno "prolungato" dia una sorta di stanchezza che conduce, cedendovi, al risveglio? Che cosa ne pensate?