Indice Conversazioni Off Topic La dimora del filosofo > I miei scritti

Pensieri liberi di un certo spessore, riflessioni, ipotesi e speculazioni di varia natura. Ragionamenti all'interno dell'ambito umanistico non necessariamente attinenti all'onironautica.

Re: I miei scritti

Messaggioda Alkimist » 20/09/2014, 10:33

Fenice

Brucia, l'esistenza.
Traendo risultati dai propri prodotti.
Come un vivente impara dai propri vissuti,
e un allievo apprende dal proprio maestro.
La fiamma combuste.
Dalla cenere si crea, qualcosa di nuovo,
in ogni caso, diverso da ciò che avrebbe potuto essere o che sarà.
Risorge la fenice.
"Davanti agli occhi di una bestia crolla come un castello di carte qualunque sistema filosofico."
L. Pirandello
"Incanta la bestia e arriva alle nuvole."

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Re: I miei scritti

Messaggioda Alkimist » 14/02/2015, 15:30

Essere genitori

Quando non si hanno figli si pensa solo che un genitore debba rappresentare il principale punto di riferimento per il proprio figlio.
Quando si diventa genitori si capisce che ancor prima è il figlio ad essere il principale punto di riferimento per il genitore.

Il modo in cui vivo, è il modo in cui traduco la vita.
Per tradurre la sua, cerco quel che lui vive.
"Davanti agli occhi di una bestia crolla come un castello di carte qualunque sistema filosofico."
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Re: CoS3 D^ SoGNo

Messaggioda Alkimist » 25/04/2015, 15:25

Sogno di realtà

Riuscire a concepire ciò che è reale pur sapendo di non sapere se e come esisita la realtà; nè cosa significhi specificatamente la realtà e se il suo senso stesso sia in concordanza con la propria esistenza o meno.
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Re: I miei scritti

Messaggioda Alkimist » 12/11/2016, 0:11

L'ultimo perchè

Poniamoci una domanda... una domanda qualsiasi.
Probabilmente, la prima cosa che ci interessa sapere è la risposta a tale domanda.
Ma, fermiamoci.
La domanda non è soltanto la causa della risposta; è, a sua volta, effetto di qualcos'altro: cosa? Dipende dalla domanda ovviamente, ma quale che sia la sua causa, quest'ultima sarà sempre effetto di qualcos'altro, e qualcos'altro, e qualcos'altro; che siano meccanismi fisici, circostanze, emozioni, dati o le lenzuola sporche, ci sarà sempre un perchè alla sua condizione: un perchè che a sua volta sarà risultato di altre componenti, cause, domande, condizioni.
Beh, e quindi? Retorica, retorica perpetua ed infinita... non avrà mai fine, è chiaro che a tutto si possa continuare a chiedere "perchè?" all'infinito.
Come in tutte le cose, concrete ed astratte, ci sono domande pessime: inutili o controproducenti, che non portano da nessuna parte, non hanno reale necessità nel loro contesto, e possono solo causare danni o intoppi, e ci sono domande ottime: propositive ed efficienti, che mettono in evidenza fulcri importanti, inerenti al motivo per cui sono state poste, che se soddisfatte possono solo portare beneficio.
Ora, mentre le une se ne stanno a girare in tondo, tergiversare, prendersi in giro e perdere tempo, le altre progrediscono, evolvono e vanno avanti nello scavo degli infiniti "perchè?".
Ma sono realmente infiniti questi interrogativi? Se preceduti da domande sbagliate, certamente; ma lo stesso vale per le domande giuste? Se sono azzeccate, risoluzionarie, produttive, intelligenti, utili e necessarie, rimarranno ugualmente infiniti questi "perchè"?
Ammettiamo che non è limpido il concetto di infinito alla nostra mente; diciamoci, prendendo per buono, che "infinito" significhi semplicemente che permanga oltre la nostra vita, tanto per rendere il senso della domanda più alla nostra portata.
Ebbene? Sono davvero infiniti? E se sì, lo sono per chiunque indipendentemente da tutto? Qualche persona mai nel tempo dell'umanità, è riuscita a contemplare "l'ultimo perchè" (sempre che esista)?
Nel caso qualcuno sia mai riuscito in ciò, dubito che il resto del mondo oltre lui, ne sia mai potuto venire a conoscenza. Verità sicuramente troppo ampie e profonde per essere imbrigliate in parole, come un qualsiasi altro pensiero. Potrebbe però, questa verità, essere in qualche modo "riprodotta" in vari frangenti, concetti precisi, poi riuniti per comporre una sorta di proiezione, più o meno approssimativa. Una proiezione "monodimensionale" di una realtà multidimensionale...
Personalmente, ciò che credo vede tutto questo in modo tanto semplice nel pratico e nello svolgersi naturale degli eventi, quanto complesso nel teorico e nella spiegazione. Non saprei rinchiuderlo in una definizione esatta, eppure trovo sia "la semplicità" per eccellenza: ciò mi "spinge" a voler comprendere la natura, il funzionamento padre, il principio primo che fa funzionare tutte le cose, in modo da poterlo carpire ed applicare per trarne beneficio (personale e non). Forse due parole possono riassumere a grandissime linee il concetto: "tutt'uno", ma spiegano pressoché niente, solo un piccolo, minuscolo, frangente.

Stanno arrivando, le verità.
Ma tu, sei pronto e disposto ad accettarle, qualunque implicazione portino con sè?
Anche se l'individualità e unicità, tua e di chiunque, smettessero di avere un qualsiasi senso?
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Re: I miei scritti

Messaggioda Alkimist » 23/02/2017, 19:59

Gioco del gregge

Qual è lo scopo della vita?
Lavorare?
È giusto che le persone debbano dedicare ogni giorno della propria esistenza terrena a lavorare?
È sempre stato così, perchè è questo il sistema in cui siamo nati, noi i nostri padri e i padri dei loro padri.
Hanno sempre sbagliato tutti?
Non è sempre stato il mondo che oggi è.
Oggi abbiamo tecnologie, informazioni e risorse che in un battito di ciglia possono attraversare il mondo, migliorarlo, preservarlo e ottimizzare tutto in base a quelle che sono le diverse esigenze.
Oggi è innaturale sacrificare tutta la propria vita ed investire tutte le proprie energie e concentrazioni, solo per lavorare e sopravvivere anziché per vivere a pieno e godere di ciò che non ha prezzo.
Siamo qui ed esistiamo, seppur per un tempo limitato, ma a quale scopo? Cosa siamo? I significati e le domande più importanti e fondamentali dell'uomo devono essere offuscati e rimanere irrisolti, non perchè non esista risposta, ma perchè non abbiamo il tempo di meravigliarci e provare gratitudine, attraverso la profondità, nei confronti dell'universo, per le piccole cose o per l'incredibile miracolo che è la vita, la natura e il fantastico pianeta messo a nostra disposizione, dobbiamo invece preoccuparci di pagare la casa, le tasse, il cibo, non curanti a causa dei troppi problemi, doveri e distrazioni, che lo stiamo avvelenando, senza sosta, e noi insieme a lui, ci stiamo inquinando, sempre di più.

Questo non è il comportamento di una civiltà evoluta e matura, ma di un gregge represso ed ignorante. Siamo una civiltà, presi in massa (ma troppo spesso anche individualmente), troppo pigra per alzare davvero la testa e capire quanto sia fasullo il gioco di cui siamo pedine.

Siamo diventati grandi, abbastanza da capire che più di qualcosa non va e che il regolamento del gioco in cui siamo nati è sbagliato, insano e scorretto, a discapito del benessere pubblico e dell'equilibrio del nostro ecosistema, ma evidentemente, non ancora abbastanza coscienti da prenderne pienamente atto ed allearci per trovare insieme il modo di ribaltare il tabellone.
Quanto ci manca ancora? A che punto dobbiamo arrivare prima di risvegliare la coscienza collettiva e dire "Basta!"?
La vita non è quello che abbiamo imparato ad accettare diventando adulti; eravamo molto più vicini alla sua natura prima che la società così com'è ci imponesse il regolamento che tutti seguiamo perchè costretti dal momento che ne facciamo parte.
Eravamo più vivi quando si facevano castelli di sabbia e si giocava a nascondino.
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Re: I miei scritti

Messaggioda Alkimist » 04/12/2017, 3:35

Il potere di una goccia

Penso che tu possa cambiare il mondo; partendo da te stesso ed affidandoti poi alla consapevolezza che chi ti circonda possa notare, apprezzare e quindi tendere ad emulare e far suoi i tuoi schemi comportamentali emergenti, ed all'idea che tale processo possa diffondersi, ampliarsi e man mano perfezionarsi sempre di più, col tempo e con l'evolversi della società e della sua esperienza collettiva.

Presupposto: Positività incondizionata ed imperturbabile.
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Re: I miei scritti

Messaggioda Alkimist » 13/02/2018, 23:16

Come un fiore

C'è un piccolo bocciolo dentro di te, nel tuo cuore,
di uno splendido, meraviglioso fiore,
la cui vita da forma al mondo che vivi,
i colori alle emozioni che provi,
le sue radici sono il tuo corpo.
Un enorme potenziale è custodito al suo interno,
ma deve prima sbocciare.
Necessita solo di nutrimento:
comprensione, amore e luce;
ma finché il tuo cuore, che lo contiene, resterà chiuso,
questo incantevole fiore non potrà mai prostrarsi
in tutta la sua bellezza.

La verità è che esiste un seme di questo fiore, sempre unico, dentro ognuno di noi.
Abbiamo solo bisogno di qualcuno che lo noti, voglia prendersene cura e sappia farlo sbocciare.
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Re: I miei scritti

Messaggioda Alkimist » 16/08/2018, 18:03

Quanto

Un punto tendente al confine più sottile nell'esplicarsi dell'universo.
Ecco cosa sei.
Dio è il punto centrale, da cui tutti i punti hanno origine e fine, vergendo in esso.
L'Universo è Dio.
Tu sei parte frattale e coscente dell'Universo.

Fondamentalmente uguale al tutto, con il tuo specifico riflesso dimensionale a creare l'immagine che hai di te, separata dal resto.
Non si può capire davvero qualcosa fuori dal suo contesto, ma anche il suo contesto, per essere colto appieno, necessita di un contesto più grande in cui collocarsi, e così via.
Tutti punti più o meno grandi, a comprendersi, scontrarsi, intersecarsi... ma il punto non occupa nessuno spazio, è solo la rappresentazione virtuale di una specifica posizione nel tempo e nello spazio.
Nel mezzo della connessione tra l'istante passato e quello futuro, è lì che tu esisti.
Istanti più o meno grandi, in ugual modo parti uniche del totale.
Potenziale. Infinito.
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Re: I miei scritti

Messaggioda Alkimist » 19/04/2020, 11:36

Contemplanetarium

Sorge, il senno,
illuminando ciò che vede,
di una limpida comprensione.
Vede troppe notti e rari giorni;
sa che ci vuole tempo
e spera di averne abbastanza
per godere delle prime luci dell'alba sul mondo.
Il cielo ha già preso a schiarire,
ma ci vuole altro tempo.

Intanto osserva,
nella sua impercettibile lentezza,
tale grandioso processo:
dalle giovani stelle in fondo alla via,
che si permeano di materia,
sino ad aridi ammassi rocciosi,
con parabole imperscrutabili
ed in perenne collisione.

Riflette, il senno,
forse proprio come uno specchio,
domandandosi se sia logico credere
di essere solo un pensiero.
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