Salve a tutti!
Mi sono iscritta giusto qualche giorno fa sul forum, dopo essere uscita vincente nell’ardua impresa di diventare lucida nel sogno. Lo riporto qui perché mi piace molto l'idea di condividere esperienze con altri sognatori, inoltre avrei bisogno di qualche consiglio.
A scrittura terminata, mi sono resa conto del papiro che è venuto fuori . Vi è concesso di saltare tutto ed arrivare direttamente alla parte finale dove vi chiedo delucidazioni e suggerimenti
Allora, comincerei dalla questione delle tecniche di induzione usate. In verità, normalmente non utilizzo una tecnica in particolare- sono abbastanza carente di volontà durante la notte . Di solito, però, prima di addormentarmi faccio una breve meditazione per indurmi un sonno più piacevole, e colgo l’occasione per ripetermi il più che posso suggestioni del tipo “voglio essere consapevole nel sogno”, “la prossima volta che sogno mi accorgo di star sognando” ecc. Inutile dire che il mio intento si dissolve appena dopo qualche ripetizione .
La svolta dev’essere stata, come accennavo nella presentazione, la tabella con azioni giornaliere che ho costruito: nel concreto, quando svolgo le azioni che ho segnato (quattro per ogni giorno) mi devo ricordare di domandarmi se sto sognando, facendo un test di realtà; io, ad esempio, mi guardo il palmo della mano e il dorso in rapida successione contando le dita, oppure con un dito faccio per perforarmi l’altra mano. Mi devo essere abituata così tanto a chiedermi se sto sognando o meno (anche prima lo facevo, ma non con la stessa convinzione) che nel sogno di tre notti fa mi sono improvvisamente guardata la mano, rendendomi conto di star sognando
Forse un’altra cosa che può aver influito è che la sera prima stavo raccontando a due amici che durante la luna piena mi capita di fare sogni più vividi (vale anche per voi?)
Bene, preambolo concluso. Adesso racconto!
Vi risparmio i dettagli del sogno normale. Nonostante stranezze più che evidenti, tipo un gatto nero dagli occhi azzurri cieco che mi semi-comunicava telepaticamente, o una ragazza con tre tette (non chiedetemi), non ho messo in dubbio subito la realtà del sogno. Anzi, paradossalmente l’ho fatto in un momento “ordinario” del sogno, mentre mi ero appena svegliata (nel sogno) nella mia camera. Mentre mi alzavo con fare molto leggiadro dal letto, mi sono detta: “Aspetta, non è che sto sognando?”.
Mi guardo la mano e conto le dita: sono sette! Ripeto il tutto: ancora sette! Le ultime dita erano più piccole, facevano un po’ schifino in effetti . Comunque, decido di andare in salotto per attraversare la portafinestra. Senza aprirla, passandoci proprio attraverso. Nel tragitto incontro mia madre, la voglio rendere partecipe: “Ma’, sai che sto sognando?!”. La sua reazione: " ” ... con tanto di silenzio tombale. Sconfortata dalla sua espressione perplessamente ebete, decido di ignorarla e tentare quello che mi ero proposta. Mi metto in posa davanti alla finestra come per prendere una super rincorsa, ma mi sorge il dubbio: e se non stessi sognando? Non sarebbe molto carino buttarmi a tutta carica contro la finestra, valuto saggiamente. Così ricontrollo: ok, è proprio un sogno. Mi preparo, corro e chiudo gli occhi (non so perché), ma la finestra decide di contrastarmi e ci sbatto contro. Beh, non sono brava a visualizzare/ materializzare, mi dico. Mi ritrovo in strada, nella via proprio di fronte a casa mia. Cammino consapevole di essere in un sogno. Mi strofino le mani per stabilizzare, come avevo letto qui sul forum. Sono più concentrata di prima. Penso a cosa desidero fare: mi vengono in mente le arti marziali (faccio Kung Fu da poco, ho considerato che potrebbe essere divertente allenarmi in sogno ci sono diversi studi scientifici, tra l’altro, che dimostrano i benefici che si possono trarre dall’allenarsi nel sogno, anche a livello di muscolatura!). Così faccio qualche mossa al vento. Sono più agile del solito, però non lo trovo soddisfacente. Continuo a camminare (non ho pensato di poter materializzare qualche avversario accidenti) e svolto l’angolo. Si fa buio, non conosco la strada dove mi trovo ma nel sogno mi sembrava perfettamente normale. Voglio sperimentare la telecinesi. Sta arrivando un’Audi dall’altra corsia, appena la vedo cambio improvvisamente idea e decido di provare a buttarmici sotto Sorpresa, non mi faccio nulla. L’Audi però non è fortunata come me ed esce dalla carreggiata. Decido che sarà la mia cavia per provare a lanciare oggetti: concentro la mente, porto le braccia dinanzi a me e contraendo i muscoli lancio l’auto a destra e a manca (non avevo molto controllo). Colpisco un signore, che si irrita assai e comincia ad inseguirmi. Da qui perdo lucidità, anche se non del tutto. È strano perché non sono più io, divento invece la spettatrice della scena. Vengo sostituita da un ragazzo biondo- praticamente uguale a Ryuji di Persona 5, un favoloso videogioco per la Playstation- che se la dà a gambe. L’inseguitore fa scattare un allarme anti-incendio (???) e persiste nell’inseguire il ragazzo, convincendosi che lo sventurato si sarebbe nascostoin una casa di amici ad Amsterdam che malauguratamente l’uomo conosceva. Le cose vanno proprio così. Io con l’intento richiamo il ragazzo e prendo il suo posto (non sono nel suo corpo, ma nel mio), avevo pianificato una via di fuga. Sapevo di essere lucida, non così tanto si capisce da pensare di fermarmi e affrontare l’inseguitore, ma abbastanza per ricordarmi di voler tentare a volare. Correndo, salgo sopra un balcone al piano più alto del palazzo e guardo di sotto: l’altezza era buona. È buio pesto, il che un po’ mi disturba, avrei preferito che fosse giorno. Mi metto a contemplare il balcone; e un’altra volta il dubbio del “e se non fosse un sogno?” mi assale. Sarebbe stato un problema spiaccicarsi al suolo . Faccio per calmarmi innumerevoli reality check, mi convinco, prendo coraggio e mi lancio di sotto. Con gli occhi chiusi e non so perché. Avverto una sensazione di calore, mi sento leggera, ma il tutto non è molto marcato. Provo a visualizzare delle ali perché sto lentamente precipitando senza volare, ma non riesco a materializzarle; così mi arrendo mettendomi il cuore in pace e cambio piano: mi scocciava che fosse notte fonda, allora, sempre ad occhi chiusi, urlo a squarciagola “Sole, sole, voglio il soleeeeeeeee”! il mio obbiettivo era atterrare e ritrovarmi in qualche posto luminoso e soleggiato. Riesco a percepire qualche piccola luce con il mio terzo occhio (no scherzo, semplicemente lo “schermo nero” che vedevo a causa dei miei oculi che non volevano aprirsi si fa pian piano rosso), sta funzionando! Ecco che qui, purtroppo mi sveglio.
Ora, analizzando a posteriori il modo in cui sono entrata in contatto con il sogno lucido, vorrei chiedervi un paio di cose. Innanzitutto, ciò che mi ha stupito di più è stata la scarsa emotività con cui ho agito durante il sogno. Al posto di assaporarmi il tutto, ho pensato subito a come sfruttare la lucidità, ma appunto nella fretta non mi sono goduta le cose che facevo. Ero di certo lucida, non come lo posso essere ora mentre scrivo, ma questo credo sia normale, soprattutto per chi è alle prime armi. Era come se fossi molto più attenta ad un continuo “dover fare” che ad altro. Il che ovviamente accade anche nella mia quotidianità. Cioè, il sogno ha messo ancor di più in luce la mia iper-razionalità che mette spesso a tacere il mio lato emotivo. Proprio per questo, però, ritengo che il sogno lucido mi possa essere di grande aiuto: è un'ottima occasione per sviluppare la creatività e liberarsi delle catene razionali alla fine.
Quindi, vi domando: capita anche a voi di avere dei sogni lucidi comunque divertenti ma con poca emozionalità o pensate che sia una cosa tipica delle persone molto razionali? Avete dei consigli su come potrei le prossime volte, speriamo presto, sfruttare in maniera più sensata il sogno così da migliorarne il, mi viene da dire, vissuto? Forse potrei provare a non compiere azioni, e ad osservare il sogno nel suo fluire, così come mi si presenta. Potrebbe essere utile? Accetto tutti tutti tutti i consigli che vi sentite di darmi!