Informazioni tratte da PubMed: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/ Autori originali dei documenti di riferimento (citati): Benjamin Baird 1, Sergio A Mota-Rolim 2, Martin Dresler 3 Autore del seguente Articolo: NeuroEngineer
La neurobiologia del sogno lucido (SL), nonostante sia ormai ufficialmente ambito di ricerca scientifica da anni, è ancora incompleta e in via di sviluppo. Gli studi che essa porta avanti sono principalmente di tipo elettroencefalografico, di neuroimaging, di lesioni cerebrali, farmacologico e di stimolazione cerebrale. Alcuni di questi studi, soprattutto quelli elettroencefalografici, sono tuttavia sottodimensionati e a volte mostrano risultati contrastanti. Il vero problema è che non siamo attualmente in grado di comprendere in modo chiaro e perfetto il linguaggio con cui il cervello, sia umano che animale, si esprime. Non c’è però motivo di disperarsi: mese dopo mese, le neuroscienze portano risultati importantissimi nelle case di tutti i ricercatori. Stiamo iniziando a comprendere oggi più che mai l’importanza di svelare uno dei più grandi misteri della nostra esistenza, che ci accompagna fisicamente nella vita di tutti i giorni: la nostra mente. In questo articolo e in quelli che seguiranno, cercheremo di tenere il passo, di analizzare piano piano tutte le importanti scoperte e innovazioni, sia teoriche (conoscenza) che pratiche (tecnologia), che stanno avvenendo nei nostri anni; tutto questo concentrandoci ovviamente sul mondo dei Sogni Lucidi.
Iniziamo col dire che i dati di neuroimaging (mappatura e visualizzazione del cervello) sono per ora scarsi a proposito dell’onironautica, ma i risultati preliminari suggeriscono che le regioni prefrontali e parietali sono coinvolte nel fenomeno. Un obiettivo fondamentale della ricerca è anche lo sviluppo di metodi per indurre sogni lucidi, artificialmente, ottenendo risultati benefici da più punti di vista sia a breve che a lungo termine. La combinazione dell’allenamento nel set mentale con la stimolazione colinergica (che coinvolge l’acetilcolina) ha mostrato risultati promettenti, mentre non è chiaro se la stimolazione cerebrale elettrica possa essere utilizzata per indurre sogni lucidi. Il SL ha applicazioni cliniche e scientifiche e mostra un potenziale emergente come metodologia nella neuroscienza cognitiva della coscienza. Il prossimo passo sarà quello di colmare alcune lacune in merito: sono dunque necessarie ulteriori ricerche con campioni di dimensioni maggiori e una metodologia raffinata.
Immagine: Blood-oxygen-level dependent (BOLD) activation in fMRI case study of lucid dreaming
Descriviamo adesso questa immagine: https://ars.els-cdn.com/content/image/1-s2.0-S0149763418303361-gr2.jpg . Alcune descrizioni saranno ricche di tecnicismi, ma essi sono necessari per comprendere la situazione:
a) Attivazione dipendente dal livello di ossigeno nel sangue (BOLD) nel caso di studio fMRI del sogno lucido ( Dresler et al., 2012 ). I cluster mostrano le regioni con un segnale BOLD significativamente aumentato durante il sonno REM lucido ( p FDR <0,005) nella vista dell’emisfero laterale sinistro (a sinistra) e nella vista dell’emisfero laterale destro (a destra). È stata osservata una maggiore attività nella corteccia prefrontale anteriore (aPFC), nella corteccia parietale mediale e laterale, compreso il giro sopramarginale e angolare e il giro temporale inferiore/medio durante il sonno REM lucido in contrasto con il sonno REM non lucido.
b) Differenze di connettività funzionale nello stato di riposo basate sui semi tra frequenti sognatori lucidi e controlli ( Baird et al., 2018a ).Per stimare la connettività, le regioni di interesse sferiche sono state definite in aPFC sulla base del picco di voxel riportato in Dresler et al. (2012) (cerchio rosso). Frequenti sognatori lucidi avevano una maggiore connettività funzionale nello stato di riposo tra aPFC sinistro e giro angolare bilaterale, giro temporale medio bilaterale e giro frontale inferiore destro. Tutti i cluster sono significativi a p <0,05, corretti per confronti multipli a livello di cluster.
Cerchiamo di chiarire un pò alcuni concetti:
-) Per clustering si intende un insieme di tecniche di analisi multivariata dei dati volte alla selezione e raggruppamento di elementi omogenei in un insieme di dati. Le tecniche di clustering si basano quindi su misure relative alla somiglianza tra gli elementi. Nel caso dell’fMRI e più in particolare dell’EDA, questa tecnica fa riferimento alla localizzazione di dati nel tempo e nello spazio specifici.
-) Ma che cosa è l’fMRI? Sono possibili due risposte, una sintetica e una complessa. Se vi accontentate della prima, vi basti sapere che è una specifica tecnica di Risonanza Magnetica. Se invece siete coraggiosi e volete approfondire, ecco un PDF che la spiega molto bene: http://arpg-serv.ing2.uniroma1.it/arpg-site/images/ARPG_MEDIA/Tesi/tesi_finale_Andellini.pdf
Questi due video spiegano sinteticamente di quali fasi è composto il Sonno e cosa sia un Ipnogramma. Questi due elementi sono fondamentali se vogliamo capire cosa è, scientificamente parlando, un Sogno Lucido. Come suggerisce il nome, il SL è una variante del sogno, fenomeno che avviene esclusivamente durante la fase REM.
Ma cosa accade durante la fase REM, ovvero il movimento oculare rapido, quando si assiste ad un SL? Ecco un grafico che lo spiega: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6451677/figure/F1/
Segnale di movimento oculare sinistro-destra-sinistra-destra-centro (LRLR) esemplare durante il sonno REM verificato con polisonnografia. I partecipanti segnalano quando si rendono conto che stanno sognando guardando rapidamente tutto a sinistra (come se si guardassero l’orecchio), poi tutto a destra due volte consecutive e poi di nuovo al centro senza fermarsi. Il segnale LRLR è facilmente distinguibile nell’HEOG, che mostra una forma distintiva di quattro movimenti oculari a fondo scala consecutivi di ampiezza maggiore rispetto ai tipici REM. Nota l’elettroencefalogramma ad alta frequenza (EEG) con ritmo theta (~ 5 Hz) e mancanza di alfa a OZ, nonché ampiezza minima dell’elettromiogramma (EMG) a causa dell’atonia muscolare caratteristica del sonno REM (a sinistra) rispetto alla veglia (a destra).
Questo Articolo costituisce una vera e propria lista di “ingredienti” base, la cui assimilazione è necessaria prima di proseguire con la nostra spiegazione scientifica-ufficiale del fenomeno che è il SL, nonché delle sue molteplici conseguenze e applicazioni.
Ma a cosa servono tutte queste competenze? Credo questo:
Il buon astronauta professionista, viaggiatore a bordo di un’astronave, per rendere produttiva la propria missione deve conoscere lo spazio cosmico che si troverà ad esplorare.
Il buon onironauta professionista, viaggiatore a bordo della propria mente, per rendere produttivo il proprio sogno lucido deve conoscere il mondo onirico che si troverà ad esplorare.
E poi, davvero vogliamo vivere una Realtà che non sappiamo neanche da quali leggi sia governata? Ricordo al lettore che, senza la conoscenza che abbiamo acquisito fino ad oggi in merito al nostro mondo reale, saremmo ancora all’età della pietra. Conoscere di più la nostra mente, soprattutto i suoi funzionamenti durante la fase REM Lucida, significa godere di un SL ben più utile, funzionale, efficiente, produttivo e bello di quello di cui si farebbe esperienza altrimenti. Direi che è arrivato il momento che anche la figura dell’onironauta inizi ad approcciare una nuova età, quella moderna…che inizi a trasformarsi, piano piano, nell’ Oneironaut Sapiens!