7 agosto
Lucido/OBE ore 5.30/6.40
Disneyland e mare aperto
[slpc]Prendo lucidità nello stato intermedio, mi rotolo giù dal letto sul pavimento, mi alzo in piedi e faccio un saltello, poi do dei colpetti all'armadio con le mani per stabilizzare. Esco dalla mia stanza e salgo le scale aggrappandomi alla ringhiera come di consueto, arrivo di sopra, esco dal portone e la mia vista ora è attiva. Esco in strada e continuo a fare esercizi di stabilizzazione mentre cammino. Ad un certo punto mi trovo sul lungomare, davanti ad uno stabilimento balneare e vorrei entrare a dare un'occhiata. La mia lucidità però qui è calata decisamente, sono con altre persone e mi faccio distrarre e deviare da quello che era il mio obbiettivo iniziale. Entro nello stabilimento e incontro mio fratello insieme ad alcuni suoi amici, li saluto e proseguo verso la spiaggia, dando rapide occhiate ai volti delle persone presenti. In seguito mi trovo a camminare lungo una strada che ricorda il viale principale della mia città, di notte, e mi ricordo del piano d'azione che prevedeva di rivolgermi al sé superiore, guardando e parlando verso il cielo ad alta voce, anche urlando se necessario, e chiedere di essere sorpreso. Così faccio, guardo verso l'alto e grido << sorprendimi ! Mostrami qualcosa che non conosco, qualcosa di grandioso e spettacolare ! >> Appena finito di pronunciare questa frase, mi lascio andare in levitazione e subito vengo attirato in avanti e schizzo a gran velocità lungo la strada. E' il tipo di volo che non posso fermare né rallentare, ma va benissimo così, è esattamente quello che volevo, essere trasportato dal mio sé interiore verso una destinazione a sorpresa. Volo velocissimo e vedo un palazzo avvicinarsi, sembra che mi ci stia per schiantare contro ma all'ultimo momento vengo deviato quel tanto che basta per evitare l'impatto. Proseguo sempre più veloce, ho il solito formicolio all'addome per l'emozione e l'adrenalina della velocità ma ormai ho imparato a gestirlo e riesco a non svegliarmi prima del tempo. Ad un certo punto mi sento deviare bruscamente verso il basso, verso la strada sotto di me, che attraverso senza il minimo attrito, come se non esistesse. Ora è tutto completamente buio e continuo a spostarmi nell'oscurità a gran velocità, a tratti percepisco dei cambi di direzione, la cosa dura parecchi secondi senza che io veda niente di niente e mi chiedo dove mi porterà. Sono sempre più curioso ma anche un po' preoccupato che possa finire tutto e svegliarmi prima di raggiungere un qualche luogo. Dopo un po' inizio a vedere delle immagini fugaci che si alternano rapidamente e che man mano diventano sempre più stabili e chiare. Ora inizio a vedere immagini di cartoni animati Disney, tra cui ricordo chiaramente una figura di Topolino. Una di queste immagini ad un certo punto si allarga fino a diventare uno scenario vero e proprio che mi trovo a sorvolare. Ricordo che ad un certo punto ho inserito consapevolmente un'immagine nella scena per un istante, per verificare se in questo stato fossi in grado di pensare a delle immagini oltre che riceverle. Ora mi trovo appunto in questo scenario che da animato diventa in carne ed ossa ma comunque a tema Disney. Mi trovo in una città di giorno, è pieno di gente vestita come i personaggi dei cartoni Disney, in un tripudio di colori ed allegria. Capisco cosa sto vedendo, capisco dove sono, si tratta del parco Disneyland di Parigi, in cui sono stato da bambino, quando vivevo ancora in Svizzera (ero davvero piccolo, non avevo ancora compiuto 3 anni, ma ho comunque dei ricordi di quella giornata). Mi emoziono e mi commuovo al punto che mi viene da piangere e ringrazio con tutto il cuore questa forza superiore che mi sta mostrando tutto questo, mi ha decisamente sorpreso, era qualcosa che non mi aspettavo minimamente. Non è qualcosa che non conosco o di particolarmente grandioso come avevo chiesto ma è certamente una sorpresa ed è qualcosa che richiama i ricordi della mia primissima infanzia, dunque non può che generare in me grande emozione e commozione. Nel frattempo comunque ho smesso di volare a super velocità, sto fluttuando a qualche metro al di sopra della strada ed ho di nuovo il controllo dei miei movimenti. Penso per un attimo di atterrare ed esplorare il tutto più da vicino ma poi mi rendo conto che forse è meglio continuare ad osservare dall'alto. Intravedo ad un certo punto un edificio molto alto dietro a dei palazzi in primo piano, se ne vede solo un pezzo ma, dato che mi trovo a Parigi, inizio a pensare che possa essere la Torre Eiffel. Sono stato anche lì in quella giornata a Parigi di tanti anni fa ma della torre non ho nessun ricordo purtroppo. Penso che sarebbe magnifico visitare anche quella ma poco dopo lo scenario si dissolve e in seguito mi ritrovo a ripartire dal letto o comunque da casa. Per un po' mi trovo in situazioni un po' confuse in cui cerco di stabilizzarmi e fare chiarezza. Arrivo nei pressi della stazione e mi rivolgo nuovamente al cielo chiedendo di essere portato al Centro di Accoglienza in focus 27. Come prima mi sento tirare in avanti e schizzo a gran velocità, questa volta però lo scenario si dissolve subito e per un po' mi trovo a spostarmi nel buio. Ad un certo punto le immagini tornano e mi ritrovo accovacciato da qualche parte, con la mia vista che si attiva gradualmente. Quando alzo lo sguardo mi accorgo che sono nello stesso punto di prima, con la differenza che adesso è giorno. Mi guardo intorno, c'è un po' di gente ma non troppa, cerco di stabilizzarmi ma faccio un po' fatica, la vista non è ancora molto stabile, qualcosa deve essere andato storto, forse non ero abbastanza convinto quando ho espresso il desiderio al cielo. Esprimo di nuovo la stessa richiesta di prima, stavolta però scusandomi per la mia insistenza, ma anche qui non ottengo alcun risultato, evidentemente non sono nello stato mentale giusto per connettermi con il Sé Superiore. In effetti mi trovo poi a dovermi divincolare da diversi personaggi fastidiosi che mi lanciano contro degli oggetti. Uno di loro si mette a seguirmi come un'ombra e dopo un po' decido di voltarmi e liberarmene una volta per tutte. Lui tenta di colpirmi con dei pugni o manate ma io paro i suoi colpi con grande calma e ad un certo punto lo afferro, forse per il collo, senza però fare minimamente forza con le braccia, il che sarebbe controproducente, ma affidandomi unicamente alla forza dell'intento. Se usassi la forza fisica infatti non farei altro che ottenere di riflesso una risposta ancor più forte da parte del molestatore, così facendo invece non sto sforzando per niente i miei muscoli, pertanto non c'è la minima resistenza da parte sua. Lo scaravento lontano contro qualcosa e me ne libero definitivamente. Proseguo indisturbato e con grande calma mi lascio andare in levitazione, stavolta senza chiedere nulla al cielo, ed ecco che vengo attirato in avanti e schizzo a tutta velocità verso il centro della mia città. In un attimo raggiungo il mare, non mi fermo e anche se volessi non potrei, non sono io a controllare il volo, mi sto affidando totalmente ad una forza superiore. Sarà questa forza a decidere dove portarmi e mi sta bene così, del resto Essa sa sicuramente molto meglio di me di cosa ho bisogno. Il panorama che posso ammirare da quassù è qualcosa di strepitoso e mai visto prima, sto sorvolando il mare ad una velocità pazzesca, il formicolio per l'emozione e l'adrenalina è perfino più forte del primo volo descritto prima (quello che mi ha portato a Disneyland). Per un attimo temo di non riuscire a gestire questa emozione e di svegliarmi anzitempo, come accaduto tutte le volte che mi sono spinto a largo nel sorvolare il mare. Stavolta però riesco a gestirlo, ormai ho imparato a farlo, ora posso sorvolare il mare a super velocità, spingendomi a largo ed è qualcosa di incredibile ! E' tutto estremamente reale, osservo il mare che scorre sotto di me e mi chiedo, pieno di entusiasmo ed eccitazione, dove arriverò e quali cose spettacolari vedrò. Per un attimo do un'occhiata indietro e mi rendo conto che non si vede più la costa della mia città, sto sorvolando il mare aperto per la prima volta, fino ad ora ero riuscito a spingermi al massimo ad una ventina di metri dalla riva, sia in volo che a nuoto
. Ad un certo punto inizio a vedere degli isolotti incontaminati, pieni di verde, alcuni molto piccoli, alto molto più grandi. Penso che mi piacerebbe atterrare su uno di questi ed esplorare da vicino, sì, ma quale ? Qui c'è l'imbarazzo della scelta ! Ad un tratto su una di queste isole scorgo una struttura artificiale, presumibilmente metallica, anche se da questa distanza non capisco di cosa si tratta. Penso che è lì che vorrei atterrare, del resto in un luogo incontaminato sono quelle le stranezze che suscitano interesse. Tuttavia non faccio in tempo a pensarlo che ho già superato quell'isolotto, proseguo velocissimo e dopo un po' vedo un'altra struttura artificiale, più grande della prima, su un'altra isola. Stavolta dico ad alta voce << voglio atterrare lì ! >> Ma non c'è verso di fermarmi e in un attimo supero anche questa. Mi volto nel tentativo di tornare indietro ma non si può, continuo a procedere nella stessa direzione e vedo l'isola con la struttura artificiale allontanarsi fino a sparire alla mia vista. La cosa però non mi infastidisce affatto, anzi è bello che sia così, per un volta non è la mia mente razionale, il mio ego a decidere cosa fare, bensì mi sto lasciando andare alla potenza del mio inconscio, del mio sé superiore. Come detto, Lui sa meglio di me di cosa ho bisogno, è giusto che sia Lui a decidere cosa mostrarmi, chi sono io per interrompere la Sua guida ? Ho chiesto io di essere guidato ed essere sorpreso, perciò è giusto che mi lasci andare ed osservi tutto ciò che Lui vuole mostrarmi, godendone a pieno. Se dovrò atterrare da qualche parte per esplorarla nel dettaglio, sarà Lui a decidere dove e quando
. Le sorprese non sono finite, anzi, il meglio deve ancora arrivare ! Ad un certo punto infatti le isole si fanno sempre più grandi, finché mi trovo a sorvolare un territorio molto vasto. Inizio a vedere degli scheletri, scheletri enormi di esseri umani, scheletri di giganti ! Sono davvero enormi, quegli uomini dovevano essere alti qualche decina di metri, pazzesco ! Insieme agli scheletri umani se ne vedono altri, sempre molto grandi, ma che sembrano appartenere ad animali. L'atmosfera è incredibile, percepisco emanazioni potenti che mi trasmettono un senso di solennità e antichità. Ad un tratto comincio però a tornare indietro, non per mia volontà ovviamente. In mezzo agli enormi scheletri ora si vedono uomini di dimensioni normali, uomini che vivono in uno stato primitivo, a giudicare dai vestiti di pelle animale che indossano. Danzano tra i resti dei giganti, come se stessero festeggiando qualcosa, deve trattarsi di un qualche rituale tribale. Anche qui percepisco un'energia particolare, qualcosa di ancestrale, è tutto estremamente suggestivo. Proseguo ancora un po'[/slpc]finché poi lo scenario non si dissolve e probabilmente qui la mia energia si esaurisce e piombo nel sonno inconsapevole. Alla mia prima richiesta avevo chiesto di essere sorpreso e che mi venisse mostrato qualcosa di grandioso e spettacolare. L'avevo inteso come un'unica cosa, un'unica esplorazione, ma a quanto pare il Sé Superiore ha esaudito questa mia richiesta in due riprese. Prima infatti mi ha sorpreso con quello scenario a tema Disney che richiamava la mia infanzia, poi più avanti mostrandomi qualcosa di veramente grandioso e spettacolare, oltre che carico di significato ed energia. Mi piacerebbe saperne di più di quei giganti e di quegli uomini, nonché di quelle enigmatiche strutture artificiali sparse in un ambiente così primitivo e incontaminato. In futuro certamente chiederò di essere portato di nuovo da quelle parti e magari di poter atterrare da qualche parte per esplorare più nel dettaglio.
15 agosto 2021
Sogno lucido ore 3.00-6.40
Uscita da scuola e passeggiata lucida
Mi trovo a scuola, in classe, so che sta per suonare la campanella e mi preparo per uscire e nel frattempo parlo con il mio compagno di classe M.R. (lo è stato davvero al liceo). E' finalmente ora di uscire, esco dalla classe e scendo di sotto e qui mi rendo conto che ci sono solo io, a parte alcune persone adulte che dovrebbero essere bidelli/e. La cosa mi sembra alquanto strana, mi chiedo se è perché sono già usciti tutti e io mi sono attardato, oppure se al contrario sono io che sto uscendo in anticipo. Esco da scuola e mi accorgo che è notte e ovviamente non c'è nessuno, mi sa tanto che vale la prima ipotesi, devo essermi addormentato qui per tutto il giorno
. Penso che dovrò tornare a casa a piedi, non credo che i miei possano venirmi a prendere a quest'ora.
Qui però inizio a capire che sto sognando, [slpc]e mi godo la camminata in questo ambiente così stabile e reale. Imbocco la via che prendevo sempre per tornare a casa da scuola, non c'è anima viva nei paraggi, c'è una grande tranquillità e silenzio. Passa una macchina in direzione opposta alla mia, mi volto per leggerne la targa ma non faccio in tempo perché si è già allontanata troppo. Leggo poi le targhe di alcune macchine parcheggiate, distolgo lo sguardo e guardo di nuovo e vedo che esse restano invariate, segno di grande stabilità. Dopo un po' che cammino si è fatto giorno e non sono più nella mia città, le abitazioni si fanno sempre più rade, sono in una zona periferica, quasi di campagna. Mi fermo ad osservare da vicino un albero, ne esamino i dettagli, osservo una foglia, posso vederne ogni minima venatura e addirittura i sottili fili di una ragnatela sopra di essa. Proseguo godendomi la passeggiata senza fare nulla di particolare, poi quando vedo che mi sto addentrando in aperta campagna, decido di tornare indietro, anche per poter interagire con qualcuno. Vedo ancora le case a qualche decina di metri da me, mi metto a correre per fare prima ma qui lo scenario inizia a destabilizzarsi, tanto che riesco ad attraversare un muro di recinzione, evitando dunque di fare il giro.[/slpc]
Qui la mia lucidità però cala notevolmente ed anche il ricordo inizia a vacillare. L'ambiente intorno a me perde quella calma assoluta che lo aveva caratterizzato fino a poco prima e mi trovo ora ad attraversare luoghi più affollati e caotici. Ricordo di essere passato per un centro sportivo e di aver attraversato varie porte e aperture. Ricordo poi di essermi trovato davanti ad una frutteria ed aver assaggiato un pezzo di cocomero insipido ed aver visto un bancone pieno di banane ma quasi tutte rovinate, molte addirittura con la buccia spaccata in più punti. Lo faccio notare alla fruttivendola, una signora sulla cinquantina, e lei mi dà ragione. 23 agosto 2021
Lucido ore 5.00-5.45
La ragazza russo-thailandese e le lune multiple
Mi trovo nello stato intermedio e sento mio fratello scendere le scale ed entrare in camera. Sento anche il doppio bip che suona quando si preme il tasto per accendere o spegnere la stufa a pellet in salotto e qui [slpc]capisco che mio fratello non può essere quello fisico, poiché siamo in piena estate e a nessuno verrebbe in mente di accendere la stufa. Sento di nuovo il doppio bip, è come se qualcuno prima l'avesse accesa per sbaglio e ora spenta, in ogni caso ormai so di stare sognando. Mi alzo dal letto e vado di sopra ma mi sento ancora pesante, esco dal portone, scendo le scale e tocco i fiori alla mia sinistra ma non li sento ancora bene al tatto, non sono ancora stabilizzato. Esco in strada e mi metto a correre a quattro zampe, in mezzo alla strada ci sono erbacce alte almeno 30 cm, come se questo fosse un quartiere abbandonato da tempo. Comunque, poco dopo mi ritrovo nel corpo e mi sveglio. Mi metto sotto le coperte e dopo un po' mi riaddormento. Più avanti mi trovo ancora nello stato intermedio e mi alzo di nuovo. Vado di sopra ed esco dal portone e vedo mia madre che è appena rientrata, passando dal cancello principale. E' notte e c'è un vento abbastanza forte, vedo che mia madre porta con sé delle buste, le dico che sto uscendo e la saluto. Esco in strada e mi accorgo che ho le scarpe slacciate, sono uscito di corsa e non me le sono allacciate. Osservo in miei vestiti, vedo che indosso un giacchetto di una tuta e dei jeans neri attillati. Mi chino ad allacciarmi le scarpe e a sistemare la linguetta che è rivolta verso l'interno e mi dà fastidio, nel farlo però il sogno si destabilizza e si oscura tutto. Rimango comunque in un limbo in cui mi metto a correre riuscendo quasi subito a ristabilizzarmi e recuperare lo scenario, mi trovo sempre sulla stessa via, solo qualche metro più avanti. Quando arrivo alla fine della strada provo a leggere il cartello della via ma la scritta è stranamente sgranata e faccio un po' fatica a leggerla. Andando avanti provo a leggere altri cartelli dello stesso tipo ma risultano tutti con la scritta sfocata e quasi illeggibile. Comincio allora a chiedere ad alta voce più volte << chiarezza, ora ! >> e una volta arrivato all'imbocco del sottopassaggio mi viene in mente un trucco che ho visto fare ad un personaggio onirico in un'esperienza di qualche anno fa, dico << chiarezza tra 3,2,1...>> e batto due volte le mani in rapida successione. A lui aveva funzionato subito quella volta, lo scenario era diventato di colpo da sfocato e confuso a estremamente nitido e stabile. Io invece non ho lo stesso successo immediato, ma una volta entrato nel sottopassaggio lo scenario cambia (ora sono all'interno di un edificio) e gradualmente si stabilizza. Incontro una ragazza bionda molto carina, un po' più alta di me, le porgo la mano invitandola gentilmente a seguirmi. Lei ha un attimo di esitazione ma poi prende la mia mano e le dico che andremo a bere qualcosa insieme. Le chiedo come si chiama e di dov'è, mi risponde un nome di cui ricordo solo la parte finale "ola" e un cognome russo che finisce per "ova". Dice di essere thailandese, il che stride completamente sia con il suo aspetto che con il suo cognome. Le dico che posso credere che sia nata e magari viva lì ma i suoi genitori devono essere qualcosa tipo russi o bulgari visto il cognome, lei però insiste nel dire di essere a tutti gli effetti thailandese e poi si mette a fare strani discorsi sul governo del suo Paese, parlandone in termini positivi. Mi ricordo che ho un obbiettivo da portare a termine e che sto perdendo tempo e rischio di perdere lucidità, così la saluto dicendole che comunque ho intenzione di rivederla. Attraverso ora quella che sembra la sala di un ristorante, con persone sedute ai tavoli a mangiare. L'obbiettivo è quello di entrare in contatto con il Sé Superiore e chiedere di continuare l'esplorazione del mare iniziata nell'esperienza del 7 agosto, quella in cui avevo visto gli scheletri giganti. Raggiungo un parapetto e ci salgo sopra, dopodiché mi lascio andare e prendo il volo ma non riesco a salire di quota e finisco per atterrare poco più avanti, davanti ad un altro parapetto. Salgo anche su questo e di nuovo mi lascio andare, stavolta riesco a stabilizzare meglio il volo ed a salire un po' ed allontanarmi. Sorvolo un paesaggio di cui però ho un ricordo vago, anche perché sono concentrato sull'obbiettivo sopra citato. Dopo un po' si oscura tutto e mi percepisco muovermi nell'oscurità come dentro ad un tunnel ma lentamente, avvolto nel flusso vibratorio. Mi materializzo poi sul letto nella mia stanza, mi alzo e vado in salotto, la vista è parzialmente attiva ed esprimo l'intento di vedere pienamente. Davanti agli occhi ho quelle che sembrano delle dita sottili che però non sono le mie visto che le mani le tengo giù ai lati del corpo. Con le mie mani tolgo quelle intruse che mi coprono parzialmente la vista e ora riesco finalmente a vedere bene. Mi guardo un po' intorno analizzando le differenze con la mia casa fisica, poi vado di sopra ed esco attraversando il portone quasi senza attrito. E' notte, prendo il volo prima delle scale e raggiungo la strada, svolazzo un po', guardo in direzione del mare, vedo la luna piena, poi un'altra, poi un'altra ancora, in varie zone del cielo. Invoco il sé superiore chiedendo di esplorare il mare e qui inizio a sentire una voce disincarnata che mi dice delle cose che ricordo vagamente, poi inizio a percepire un movimento in avanti ma sempre lento,[/slpc] nulla a che vedere con il volo supersonico che mi aveva portato prima a Disneyland poi sopra le isole degli scheletri giganti. Qui mi sveglio.
24 agosto 2021
Lucido ore 4.00-5.30
Mi trovo in un luogo indefinito all'aperto, di giorno insieme a mio fratello che mi dice una frase in giapponese: << neko masen, gomen nasai >>. Gli dico che ho capito solo la seconda parte "gomen nasai" che significa "mi dispiace" e lui mi dice che il significato dell'intera frase è qualcosa tipo "mi dispiace per aver dormito da te". A me però sembra strano, perché so che la parola "neko" in giapponese significa "gatto" (una volta sveglio, controllando sul traduttore di Google scoprirò che la frase significa "mi dispiace, non sono un gatto"
), lui si mostra un po' dubbioso ma non dice altro a riguardo e si mette invece a pronunciare altre parole in giapponese che non capisco e non ricordo. Ora so di essere in Giappone, siamo su un marciapiede di una strada di periferia. Guardo il cielo, è sereno e limpido, ora iniziano a passare altre persone, in gruppi sempre più numerosi, inizialmente sembrano giapponesi ma poi vedo anche gente di altre nazionalità. Tento di allontanarmi dalla folla e ad un certo punto mi sposto per far passare una ragazza, la quale mi ringrazia in italiano, guardandola in effetti vedo che è occidentale, anche se non sono sicuro che sia italiana. Ora vedo molti di questi ragazzi e ragazze entrare in un edificio e ci entriamo anche io e mio fratello e io poi mi trovo a salire al piano di sopra insieme ad un ragazzo giapponese. Il ragazzo ad un certo punto inizia a tossire ripetutamente e gli chiedo se per caso gli sia andato di traverso qualcosa ma lui dice di no e se ne va. Scendo le scale e ora sono nella casa in montagna dei miei nonni e incontro un vecchio amico, M.O., che ora si è trasferito all'estero e sono sorpreso di vederlo qui. Ci salutiamo, lui indossa la mascherina, usciamo nel cortile e scambiamo due parole. Ora sono da solo e scendo lungo la discesa che porta alla cantina e
qui inizio a capire di stare sognando. [slpc]Mi dirigo verso la cantina un po' titubante, poi però passo sotto una sorta di arco, lungo un sentiero sterrato pieno di erbacce. Mi ritrovo poi a percorrere un tratto in salita che mi porta in cima ad un promontorio molto in alto. Sento che questo è il posto e lo stato mentale ideale per entrare in contatto con il sé superiore, così lo invoco e chiedo di proseguire l'esplorazione del mare. Dopo qualche istante sento quell'energia inconfondibile e schizzo in avanti come un proiettile a tutta velocità. Mi dirigo proprio verso il mare, vedo degli edifici sulla destra e il mare il lontananza. Non posso più fermarmi ora, né tornare indietro, sento il formicolio all'addome ma resisto e mi mantengo nello scenario. Dopo un po' però si oscura tutto e la sensazione di movimento continua nel buio finché non mi ritrovo di nuovo in paralisi con l'entità addosso. Qualcosa deve essere andato storto stavolta, mi sento premere con forza sulla schiena, la pressione è dolorosa e mi costringe a sforzarmi per uscire dalla paralisi. Non voglio cedere però, dunque mi lascio andare e torno in paralisi. Tento di muovermi ma sono ancora bloccato ed ecco che arriva un'altra ondata di pressione sulla colonna vertebrale, di nuovo esco dalla paralisi e ancora una volta mi lascio andare. Stavolta riesco a muovermi e ad alzarmi, corro di sopra aggrappandomi a qualunque cosa, sono molto sottile e basta un niente per ripiombare nel corpo, devo allontanarmi in fretta. Riesco ad uscire da casa seppur ancora con la vista inattiva, mi aggrappo ad un cancello immaginario e scuoto le sbarre,[/slpc]
le sento chiaramente al tatto, se insisto tra poco la vista si attiverà e sarò in qualche altro scenario. Nel frattempo però iniziano ad arrivarmi dei racconti e io stesso mi trovo a raccontarmi quello che sta accadendo come se fosse già accaduto. Da qui il ricordo si fa vago.
26 agosto 2021
Lucido ore 4.00-5.00
La grande piazza e la pizzeria dei VIP
Esco di casa di notte e [slpc]realizzo di stare sognando. Scendo le scale (qui ho il vago ricordo di aver letto da qualche parte il numero 22) ed esco in strada camminando lentamente e cercando di concentrarmi sul percepire l'ambiente circostante. I problema però è che c'è un vento fortissimo che mi spinge indietro e faccio una fatica immane ad avanzare. Decido di tornare indietro ma le cose non migliorano, qualunque direzione io prenda il vento mi tira indietro. Riesco faticosamente a raggiungere un incrocio ma qui il ricordo sfuma, probabilmente il vento ha la meglio e mi riporta nello stato intermedio. Mi trovo poi infatti in paralisi in posizione supina (posizione nella quale mi sono effettivamente addormentato) con una pressione all'addome. Mi rotolo giù dal letto per staccarmi dal corpo ma devo farlo più volte perché inizialmente non funziona. Quando finalmente sono in piedi e libero di muovermi, salgo le scale ma quando la vista inizia ad attivarsi mi accorgo che non sono le scale di casa mia. Quando arrivo al piano di sopra vedo che la casa non è la mia, il che è decisamente insolito. Mi trovo in un piccolo ingresso davanti ad una porta a vetri e con la coda dell'occhio scorgo un'ombra inquietante dietro di me e preferisco non voltarmi a vedere chi o cosa sia. Esco subito dalla porta a vetri, ora sono all'aperto ed è notte ma non ho il tempo di capire dove mi trovo perché lo scenario collassa subito e riparto dal letto. Ripeto il tutto, vado di nuovo di sopra e di nuovo mi trovo in quella casa sconosciuta. Esco dalla stessa porta di prima, stavolta attraversandola, quasi senza attrito, scendo le scale ed esco in strada. E' notte ma l'atmosfera è molto tranquilla, è tutto abbastanza silenzioso. Non riconosco questo posto, non somiglia per niente alla zona di casa mia. Giro un angolo e mi ritrovo in una piazza molto grande, nella quale ci sono altre persone che passeggiano. Sono poche e piuttosto isolate, il silenzio continua a farla da padrone in questo ambiente. Non ho una buona sensazione riguardo queste persone, ho l'impressione che siano tipo dei sonnambuli e che potrebbero reagire male se li disturbassi. Un'altra sensazione che mi arriva è che sia meglio che queste persone non si accorgano che sono un sognatore lucido. Attraverso la piazza e per un po' fingo di essere una sorta di automa, camminando con lo sguardo fisso nel vuoto, soprattutto quando passo molto vicino a queste persone. Non posso però certo continuare così per tutto il tempo, altrimenti la mia esplorazione non avrebbe senso, non sarebbe più nemmeno un'esplorazione. Dunque mi lascio un po' andare, cercando piuttosto di concentrare il mio intento per proteggermi da eventuali aggressioni e continuando ad evitare di attirare l'attenzione. Dopo un po' comunque le cose sembrano cambiare, ora le persone sono di più e in gruppi sempre più numerosi. Ora non sembrano più dei sonnambuli, li vedo sorridere e parlare tra loro, hanno un'aria decisamente più naturale e vitale. Decido di interagire con qualcuno, anche per avere la conferma che si tratti di personaggi dotati di una propria personalità. Devo procedere con cautela però, non devo far capire loro di essere un sognatore lucido, continuo infatti ad avere l'impressione che gli onironauti non siano ben visti in questo posto. Mi avvicino ad un tavolo con delle persone sedute a mangiare, mantenendo comunque una distanza di sicurezza. Non è un tavolo di un ristorante o di qualche altro locale, bensì uno di quei tavoli provvisori che si mettono nelle piazze in occasione di feste o eventi vari. Chiedo loro la prima cosa che mi viene in mente << sapete indicarmi una pizzeria da queste parti ? >> Un uomo sui 35-40 mi risponde che ce n'è una proprio dritto in una direzione che indica col braccio. Guardo in quella direzione ma vedo che c'è soltanto un muro, distante una cinquantina di metri da noi, alto almeno 5-6 metri e lungo quanto uno dei lati della piazza. Capisco dunque che la pizzeria deve trovarsi lungo una strada che si trova al di sopra di quel muro. Vedo infatti una scalinata all'angolo della piazza in cui termina il muro alla mia sinistra, capisco che da essa si raggiunge la strada sopraelevata rispetto alla piazza in cui ci troviamo, e che lì deve esserci la pizzeria in questione. Siccome vedo che c'è anche una scalinata a salire molto più vicina a me, alla mia destra, dico al tizio che prenderò questa, tanto farò una passeggiata con calma, non c'è fretta. Lui però mi dice che mi conviene andare subito diretto alla pizzeria perché c'è sempre tanta gente e normalmente si dovrebbe prenotare prima per evitare lunghe file. Da quello che dice capisco che deve trattarsi di una pizzeria rinomata e che lì la pizza deve essere davvero speciale. Ringrazio e saluto e vado verso la scalinata. Quando arrivo di sopra mi ritrovo su una strada piuttosto ampia ma molto meno affollata, sembrerebbe una zona periferica di questa città. C'è di nuovo silenzio dunque approfitto di questa situazione per provare a contattare il sé superiore, chiedo che posto sia questo e ce mi venga inviata una guida che mi assista e mi fornisca informazioni. Non ci metto però sufficiente convinzione nelle mie richieste e non ottengo nulla. Ho un attimo di vuoto, dopodiché mi trovo davanti alla pizzeria, che ha però il banco all'aperto con spicchi di pizza in esposizione. A dispetto di quello che mi aveva detto il tizio, non c'è proprio nessuno qui, altro che fila. A servire c'è una donna, la quale mi porge uno spicchio di pizza rossa con sprazzi di mozzarella qua e là e mi dice che c'è anche del formaggio, un formaggio che certamente non conosco e non ho mai assaggiato. Non mi piace il formaggio sulla pizza e parlando con la donna salta fuori che non piace nemmeno a lei (forse è per questo che mi ha dato subito quello spicchio senza che le abbia chiesto nulla, voleva liberarsene
). Comunque non è che ci sia molta scelta e questa è quella più vicina ai miei gusti, la assaggio e in effetti il formaggio un po' si sente ma non è poi cosi male. Il problema non è tanto il sapore quanto il fatto che l'impasto è moscio e gommoso, forse è perché sono arrivato tardi e freddandosi la pizza si è ridotta in questo stato. In ogni caso una pizzeria così rinomata dovrebbe avere una pizza decisamente migliore, forse il tizio che me l'ha indicata mi ha mentito oppure sono io che ho sbagliato pizzeria. Entrambe le ipotesi spiegherebbero anche come mai non c'era nessuno a fare la fila. Torno a fare una passeggiata e mentre mi allontano dalla pizzeria sento la donna di prima parlare con qualcuno e dire che oggi ha lavorato parecchio e che si è trovata a servire anche diversi VIP. Ne cita alcuni tra i quali ricordo Chiara Ferragni. Forse allora la pizzeria era quella giusta ma sono arrivato davvero ad un orario improponibile, in ogni caso proseguo e mi trovo a passare per un'area molto affollata, con bancarelle e stand gastronomici. Mi fermo ad uno di questi e prendo una Coca Cola, non la bevo da un sacco di tempo, è una delle cose che ho abolito totalmente dalla mia dieta.[/slpc]
Il sapore è abbastanza fedele a quello fisico che ricordavo, nel frattempo sono salito su un mezzo pubblico e ho perso parzialmente lucidità e anche il ricordo da qui si fa sempre più fumoso.