Indice Condivisione Esperienze Diario dei sogni lucidi > Il DD, il Diario di Dixit

Raccolta dei propri sogni lucidi condivisa con gli altri sognatori.
La parte di testo dove il sognatore è lucido viene colorata di blu.

Re: Il DD, il Diario di Dixit

Messaggioda dixit » 22/11/2014, 18:10

È da parecchio che non scrivo su questo diario, un po' perché i miei sogni lucidi sono brevi e un po' perché faccio esperimenti vari, molti dei quali segreti... : CoolGun :

Comunque, questi sono grossomodo i sogni fatti stamane, tra le 7 e le 10:


Cammino lungo un marciapiede, a sinistra della strada, di giorno. Sto tornando in un edificio, non ricordo perché sono sceso. Sono in ciabatte e senza calzini. Mi sembra strano di andarmene in giro così, provo a fluttuare e riesco a volare, tenendo i piedi in alto, per non perdere le ciabatte e capisco di sognare. Voglio volare più in alto, salire sul palazzo, ma non è così semplice, purtroppo mi sto già svegliando.
Faccio uno spin verso destra prima di svegliarmi del tutto
e produco un falso risveglio. Sono in camera mia, voglio scrivere i sogni prima di dimenticarli. Prendo il quaderno e inizio a scrivere un sogno fatto prima, che poi non ricorderò. Mi accorgo di aver scritto il sogno fra due date diverse, cioè in uno spazio vuoto di alcune righe, anziché alla fine, in ordine cronologico come faccio sempre. Il quaderno è nuovo, ma sembra abbia già scritto moltissimo, oltre la metà del quaderno, guardo a quali mesi si riferisce, ma la pagina iniziale non c'è. Mentre maneggio il quaderno si riempie di pagine nere, come carta carbone, quindi si ingrandisce e diventa enorme come un lenzuolo. Mi ricorda la scena della mappa nel furgone in Nightmare 6...
Capisco di sognare e mi alzo dal letto, fluttuo come solito test di realtà e funziona. Dalla finestra vedo che è giorno, sono dai miei nella mia vecchia stanza (ora di mia sorella). Esco attraversando il vetro della finestra e sono in terrazzo. Volo oltre librandomi sopra il giardino. Ci sono degli alberi poco lontani, formano un muro che nella realtà non esiste. Sono più alti del secondo piano, quota a cui mi trovo. Mi metto in posizione di meditazione mentre fluttuo, con le gambe incrociate, cerco di svuotare la mente, ma non è facile perché sono un po' agitato, era da parecchio che non lucidavo come si deve. Appare un grosso insetto, una sorta di coleottero che mi sfreccia accanto. Poi degli uccelli se ne volano in giro. Non riesco a produrre la variazione che sto cercando tramite la meditazione (esperimenti segreti), probabilmente perché non riesco a rilassarmi abbastanza. Arriva M.F., che salta molto in alto per distrarmi e lancia esclamazioni ridendo. Mi raggiunge e mi morde una mano al pollice, rimanendo attaccato. Io sono arrabbiato, così lo afferro infilandogli le mani in bocca e tiro, strappandogli la testa all'altezza della mandibola e poi lascio cadere i resti. Mi allontano e nel mentre una ragazza salta e anch'ella cerca di raggiungermi. Supero un muro molto alto e lei rimane indietro. Io salgo, pensando che se voglio posso volare come mi pare, così raggiungo la cima degli edifici e poi accelero. Sono velocissimo, sto volando lungo una via, arrivo rapidamente alla fine e attraverso gli edifici, alberi e ogni cosa interposta. Cerco di rallentare. Entro in un grande magazzino, in un'ampia sala c'è una strana scultura che assomiglia vagamente a un drago. Lo saluto mentre passo, così, per scherzo.

Sono per la strada con mia sorella, è giorno e siamo nella mia macchina. Lei sta guidando, io sono al posto del passeggero. Però lei guida male, pericolosamente, rischia di investire alcuni passanti. Mi arrabbio e le dico che se deve guidare così è meglio se lo faccio io. Anzi, le dico proprio di fermarsi. Lei accosta all'inizio di una via, vicino uno spiazzo erboso con una breve salita. Ci scambiamo di posto e mi accorgo che manca il fondo dell'auto, si vede l'asfalto sotto i sedili e i pedali. Non mi sembra proprio vada bene, non dovrebbe mancarne nemmeno una parte. Dico a mia sorella che se l'è perso per strada. Lì nel prato c'è un uomo che lavora, gli domando se ha visto un pianale di un'auto. Lui dice di sì, ma era di un'auto che aveva un problema meccanico. Allora non è il mio. Dico a mia sorella che torno indietro in cerca del fondo, o di ciò che ne rimane e lascio lei a piedi. Ora è sera e si mette a piovere. Mi ritrovo a correre in bici in mezzo la strada, siccome piove e vedo male mi alzo in piedi sulla bici e così ho meno riflessi. Cerco a lungo, ma non trovo niente. Forse dei pezzi rotti, ma non sono convinto siano della mia macchina. Poi sono di nuovo in auto, è di nuovo giorno e non piove più. Sono finito in un quartiere con dei palazzi e c'è un grande prato poco curato, sembra quasi una discarica. Scendo dall'auto e vado a piedi, intrufolandomi nei palazzi. Sono andato troppo avanti, così torno indietro, facendo parkour fra gli edifici. Salgo e salto fra le terrazze e altre sporgenze per un bel po'. Sono proprio bravo e non fatico per niente. Voglio tornare alla macchina e ritrovare la strada fatta all'andata, ma non sono affatto sicuro di ricordarla.
C'è un cambio di scena, sono con dei po, stiamo fuggendo da degli altri che ci inseguono. È sera, usciamo correndo da un edificio, io salto e attraverso agilmente una rete praticando un buco e poi ne attraverso un'altra in cui c'è già un foro. Nell'ultimo rimango un po' incastrato, ma riesco a sgusciare fuori. Indosso una tuta. Mi accorgo di sognare quando sono all'aperto. Qui non ricordo.
Altro cambio di scena. Sono in fuga con gli stessi personaggi, un uomo e una donna (me li porterò dietro nei sogni successivi). Corriamo su per delle scale in un edificio. C'è qualcosa per terra, sembrano fette di prosciutto. In qualche modo capisco di sognare e ne assaggio una, ricordandomi un altro sogno lucido in cui mangiavo insalata. Su dei tavoli c'è altra roba, del fritto. Provo anche quello. La donna viene a chiamarmi, io le mostro che so usare la telecinesi spostando delle cose e ricordo che in un sogno precedente recuperavo delle chiavi con la stessa tecnica.
A questo punto mi sveglio e riaddormento più volte facendo delle Deild. In ogni fase c'è Jim Carrey che parla alla donna e le dice che purtroppo deve lasciarla (sono io che devo svegliarmi). Lei non vuole che vada. Poi quando mi riaddormento le dice che resta un altro po'. La scena è quasi comica. È sera, la scena avviene all'aperto in una piazza.

Mi ritrovo in centro Londra assieme agli stessi personaggi, lei è al mio fianco a destra. All'inizio è giorno. Siamo circondati da alti palazzi. Io le dico che muoverò un palazzo con la telecinesi. Ne scelgo uno lontano, di diversi piani, che sta a sinistra in fondo a una strada. Il palazzo si muove rapidamente lungo la via e ci passa oltre immergendosi nel traffico intenso, sparendo verso destra. Di fronte a noi ci sono palazzi, quello centrale ha un enorme orologio sulla cima. Annunciò che farò cadere quell'orologio. Lei domanda: quale orologio? Sto per dire: quello lì! Ma ora tutti gli edifici hanno un quadrante enorme sulla cima e la città sta diventando steampunk. Ora è sera. Lei grida: l'orologio! Una nave volante sbuca fra i palazzi e passa sopra di noi. Di fronte ha un immenso orologio bellissimo e dietro, su di un altro ponte trasporta un complesso meccanismo, sembra vagamente una pendola, perché c'è un grosso congegno che oscilla. È troppo bello, dorato, variopinto, straordinario. Non riesco a ricordarlo bene, ma mi ha lasciato esterrefatto. Quando la nave sparisce oltre i tetti, torno a osservare l'orologio che avevo scelto all'inizio. Ora è ancora più grande. Annuncio che farò scorrere le lancette al contrario. Queste prendono subito a muoversi in senso antiorario. Le persone lanciano esclamazioni meravigliate. Se lascio andare le lancette riprendono il moto normale. Ne inverto il senso due volte. Le lancette poi si staccano e si muovono un po' caotiche. Quando le lascio libere tornano a girare tranquillamente. Quindi faccio precipitare l'enorme orologio sopra l'edificio sottostante.
Faccio un'altra Deild, ma ormai mi sto svegliando del tutto.
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Re: Il DD, il Diario di Dixit

Messaggioda dixit » 02/12/2014, 21:14

Steampunk!
Breve lucidino.

Sono per la strada in una città, sto camminando sul lato destro, è giorno. Non c'è molta gente, passo davanti un negozio, mi fermo, forse dovrei entrare, ma l'interno non c'è nessuno. Non ricordo cosa accaveda prima, forse avevo una ragione per entrare. Mi par di ricordare che c'erano delle creature strane, ma preferisco rimanere fuori.
Di fronte al negozio c'è una parete con molti orologi incastonati, attraverso la strada per vedere. Volo perché stanno più in alto e capisco di sognare. Ci sono delle scritte anche dentro gli orologi, cerco di leggerli. Voglio salire un po' più su per leggere meglio e fatico, ma ci riesco. Purtroppo mi sveglio quasi subito. Rientro nel sogno e sono di nuovo lì, di nuovo so di sognare, ma mi sveglio. Mi riaddormento.
Scendono da una stretta scala, il re e la regina, seguiti da un piccolo corteo che trasporta degli strumenti musicali. Sono tutti vestiti di bianco. Si fermano nella stanza di sotto. Io non so cosa dire, faccio il saluto militare, sono impacciato e dico "Good Morning Majestys". Ho il giubbotto che mi è sceso sotto le ascelle. Il re mi ricorda il Prof A. che conosco nella realtà, steampunkaro pure lui. Mi dice qualcosa, ma non capisco.
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Re: Il DD, il Diario di Dixit

Messaggioda dixit » 13/12/2014, 20:44

Questo lucido comincia con io che entro ed esco da un sogno in continuazione, ogni volta che mi sveglio mi ripeto che devo rientrare lucido, ma niente. Fino a che mi dico: la prossima volta mi metterò a volare.
E così succede. Rientro nel sogno. Sono nel negozio fra gli scaffali e vari bellissimi souvenir da far brillare gli occhi e... [slpc]mi metto a volare. Ok, capisco di stare sognando. Mi guardo le mie normalissime mani.
Volo un po', non ricordo molto,[/slpc] ma mi sveglio abbastanza presto. Di nuovo mi riaddormento, solo che questa volta sono in una sorta di grande sala piena di gente e mi metto a cazzeggiare con dei ragazzi, una indossa una maschera da volpe e io un cappello a cilindro, mi abbraccia e andiamo in giro insieme. Ci facciamo fare anche un bel selfie. Poi mi metto a camminare sulle mani e [slpc]quando mi accorgo di sognare volo di nuovo e mi guardo di nuovo le mie normalissime mani. Penso agli altri sognatori, vorrei contattarli e andare con loro alla baita.... prima di svegliarmi urlo CEEEEEEENNNNNN....[/slpc]
Mi riaddormento.
Sono in un autobus, l'ultimo posto in fondo a destra. Pigiato, si sta stretti. Ci sono dei robot che scendono alla fermata a sinistra della strada, stile IO ROBOT.
Spoiler:
Immagine

[slpc]Non so se siamo poliziotti o i nuovi abitanti che stanno scalzando gli umani, ma mi accorgo che comunque gli umani ci sono ancora. Il bus sta girando in città, quindi esce e si dirige verso la campagna. Vedo due pescatori a sinistra, che tranquillamente gettano le loro lenze in un canale. Passa il controllore, tutti estraggono il biglietto, io so di sognare e a parte il fatto che non ho il biglietto, i controllori onirici non li ho mai digeriti. Così gli mostro (faccia tosta) il mio bel dito medio e per lui va benissimo.
Guardo a sinistra il paesaggio, quindi, siccome stavo stretto, esco dal finestrino attraversandolo e mi arrampico sul tetto, stile assassin's creed. Mi guardo ancora una volta le mani, sono mormali, ma nel mentre le fisso cambiano colore, diventano prima arancioni, poi verdognole, con qualche dito in meno. Sembrano un po' da salamandra. Forse sto diventando un rettiliano... Poi diventano gialle dorate quando afferro i capelli di una donna biona che sporge dal tettuccio apribile. Non so perché lo sto facendo.
Volo via. A sinistra un gigantesco pulcino sui 10 metri spicca il volo da un tetto di un alto edificio. Vado in quella direzione, ma poi cambio idea e vado verso destra, verso una campagna, è una bella valle. Il paesaggio cambia, sfuma, sta svanendo, sembra. Mi ricordo che devo andare alla baita, ma mi sto già svegliando. Punto una casa in basso, niente da fare, cerco di ruotare per fare uno spinning, ma mi sveglio. Era meglio una capriola...[/slpc]
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Re: Il DD, il Diario di Dixit

Messaggioda dixit » 06/06/2015, 22:08

Vado nel cortile dietro casa mia. Nella realtà non esiste un cortile del genere, c'è invece un praticello. È un vicolo pieno di cianfrusaglie ingombranti, sono rifiuti. Cerco delle borse e inizio a separarli, non voglio sia ridotto così. Arriva un'auto da sinistra, deve passare, ma dove va? Il vicolo è chiuso. Scende una donna, le dico che quella confusione non l'ho fatta io. Arriva C. ed escono i vicini, discutono mentre io continuo a sistemare. C. esce chiedendo chi abbia finito tutta la polvere del caffè, da un barattolino. C'è una pianta in mezzo al vicolo, di basilico, è alta e magra. Mi siedo lì vicino, per sbaglio la sollevo, lei esclama, io la ripianto. [slpc]Una pianta parlante! Capisco di sognare. La pianta è storta, penso che devo legarla. Arriva mia sorella, sta combinando qualcosa. Ci sono delle scarpe vecchie su dei bidoni e delle solette malmesse. Dopo poco smetto di perdere tempo, torno in casa. Mi meraviglio che sia uguale a quella reale. Cucina, camera. Perfetta, non mi era mai capitato di sognare casa mia con la disposizione corretta delle stanze. Persino il giardino anteriore. Entro in camera e mi siedo a terra sul parquet, di fianco il letto, guardando le finestre a Nord. Immagino una piramide sopra di me (forse dovrei visualizzarla meglio, come una piramide lontana) per focalizzare la mia concentrazione. Medito per un minuto a occhi chiusi, quindi li riapro, voglio chiamare i sognatori. Chiamo Cenwyn per prima, col pensiero. Si fa tutto progressivamente buio, mentre cerco di rimanere nel sogno. Sono nel black world. Cammino a quattro zampe ed esco nell'oscurità. Arrivo in giardino e sento il terreno sotto le mani, giro a destra, ma torno indietro. Avevo paura di essere sonnambulo, ma smetto subito di pensarci. Torno sotto il portico e torno a vedere. Ci sono tante cianfrusaglie. Volo. Vado oltre il muro di cinta e passo fra delle case, con dei vicoli. Non vedo persone. È pieno giorno, c'è molta luce. Volo sopra i palazzi. Vado a destra e mi ritrovo nel cortile della casa di nonna, è come lo ricordavo ai bei tempi.[/slpc] Poi mi sveglio.

In un sogno successivo sono in una fabbrica, ci sono molte persone che giocano a palla. Io uso la telecinesi per palleggiare e andare a canestro. Poi volo fino a un soffitto alto 10 metri, pensando che non devo aver paura delle vertigini, perché è un sogno.
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Messaggioda Samoon » 07/06/2015, 8:17

Lo aspettavo con ansia!
È più confuso di quanto pensassi!
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Re:

Messaggioda dixit » 07/06/2015, 12:23

Samoon ha scritto:Lo aspettavo con ansia!
È più confuso di quanto pensassi!

E' ancora più confuso quello di stanotte. Comunque sono esperimenti falliti, per quello che mi proponevo di fare.
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Re: Il DD, il Diario di Dixit

Messaggioda dixit » 29/06/2015, 20:59

27 Giugno
Sono nella mia vecchia camera da letto a casa dei miei, seduto sul letto. Ho tra le gambe del cibo, un peperone ripieno forse e lo avvicino con la telecinesi. All'inizio mi sorprendo, penso sia la realtà, ma poi [slpc]ricordo che la telecinesi è un mio dream sign e capisco sto sognando. Mi alzo, esco in terrazzo attraversando la finestra come fosse liquida, o io un fantasma, fuori è notte, il cielo stellato molto definito e bello. A Ovest vedo la costellazione del Grande Carro. Medito e penso a Cenwyn, la contatto, le mando le stelle. Penso anche a Mitologica.
Faccio una serie di deild, sono a letto e dondolo i piedi onirici per rientrare, funziona sempre.
Un cagnolino, o gattino nero mi dice qualche parola e viene da me da sinistra sul letto, mi scala e mi graffia con le zampette. Poi c'è un gattino, vogliono coccole.
Deild. Vado fino in soggiorno, c'è papà sul divano che guarda la tv. Mi fa: “Che succede?” Io:”Notte.” Torno indietro. Mi trovo con poca luce e quando cerco di accenderla non funziona molto, ma quando torno in camera c'è la luce accesa e si vede bene. Cerco di nuovo di contattare Cenwyn.
Deild. Mia sorella entra in camera e mi vuol parlare. Le dico di accendere la luce, ma non funziona bene. Pensando ai condivisi tento con lei: le spiego che siamo in un sogno, lei è un po' sorpresa. Riesco a parlare appena, devo sciogliere la bocca. Attraverso tenda e porta come prima e vado in terrazzo, lei mi segue. In terrazzo fluttuo.
Deild. La televisione non si spegne. È un tv grande, sulla destra. Il telecomando non basta per spegnerla. Allora decido di accenderla, ma ci sono solo canali morti, scuri. Poi vedo una serie di cupole, o semisfere che si susseguono da destra verso sinistra, con vari disegni su di esse. Provo a cambiare i temi e funziona, penso a fiori, pesci, pianeti e questi appaiono.
Deild. Terence Hill e Bad Spencer stanno parlando a un tavolo in fondo sulla destra. Ci sono altre persone. Cerco di rientrare completamente, ma poi mi sveglio.
Credo manchi qualche deild all'appello...[/slpc]

29 Giugno
È notte, sono di fronte il cancello di una villetta e sto armeggiando con qualcosa. Mi allontano per non essere visto. Sto camminando sul marciapiedi di destra lungo una strada dritta. Per fare prima spicco il volo e fluttuo, ma non voglio essere visto dai passanti all'altro lato. Poi [slpc]capisco di sognare e aumento l'andatura, faccio un volo radente. Salto e volo oltre un tetto, atterrando più in là. Un mio collega, M., appare e dice che non sa se si può star lì. Penso ai sogni condivisi e provo con lui: gli rivelo che stiamo sognando, glielo spiego più volte. Lui mi dice che di solito quando si sveglia sa di aver sognato. Io gli ripeto che deve saperlo ora. Andiamo a destra, c'è un parco, ci sono P. e R., altri colleghi, stanno lavorando con dei tronchi. C'è uno stagno sotto a degli alberi. Dico che fanno tane per… ma non mi viene il termine. Il termine era “castori”. Nell'acqua ci sono un paio di serpenti.[/slpc]
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Re: Il DD, il Diario di Dixit

Messaggioda Dreamwar » 30/06/2015, 12:33

Oh oh .. serpenti nellacqua !!
Adesso tocca a te .. Hi hi hi .
...non e' che perche' io sono qui con voi ... vuol dire che io sia come voi !
... e nemmeno perche' l'ho scelto !
... mi ci sono ritrovato .


THE ONLY SOLUTION IS REVOLUTION -otep-

cio che distingue un uomo da un animale e' il senso artistico

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Re: Il DD, il Diario di Dixit

Messaggioda dixit » 06/09/2015, 15:35

Torno a scrivere cosa ho sognato lucidando stamane, giusto perché c'è anche Cenwyn : Wink :

In principio sono in una fumetteria e non volevo prendere niente, però su di uno scaffale vedo... una raccolta degli X-men, un volume grande con un dorso di tipo venti cm di larghezza... chissà quanto costa, mi domando. Mi avvicino e noto ci sono delle altre raccolte di fumetti che seguo, alcune sono di storie parallele... ok, penso, oggi spenderò un capitale. Ma mi accorgo che uno dei volumi è cambiato mentre lo osservavo, così capisco di sognare.
Esco dalla fumetteria, sono all'aperto lungo una strada, è sera e c'è della gente che passeggia. Mi sfrego le mani cercando di mantenere la calma e dare stabilità. Per aumentare ancora la stabilità lecco il cappotto di un tale che passava vicino. Non sa di niente. L'uomo si lamenta e mi sfida a provarci di nuovo, se ho coraggio. Io lo faccio e lo mando a lamentarsi con qualcun altro. Fluttuo lungo la strada e mi muovo pensando di mettermi a meditare e riflettere sulle task che mi ero posto...
ma il sogno sfuma all'improvviso...

mi rimetto subito a dormire. Ci sono pinguini in una spiaggia che fanno un po' di baccano. Sono tutti in fila, con delle lance al loro fianco. Le lance rappresentano dei vettori matematici e si dispongono in modo da eseguire moltiplicazioni vettoriali due a due. Non so che conti stiano facendo, ma uno di loro sbaglia tutto e il suo compagno lo rimprovera. Le coppie una alla volta si sciolgono e si dirigono verso un locale. Io per un momento sono uno dei pinguini e mi metto a dondolare seguendo la strana forma del mio corpo, ma capisco di sognare per la stranezza della cosa e torno subito me stesso. Ora il locale è pieno di persone sedute ai tavoli. Mi ricordo che voglio contattare Cenwyn in sogno e mi avvicino a una ragazza bionda seduta in un angolo da sola. Le dico che lei deve essere Cenwyn e mi siedo di fronte. La chiamo: "Cenwyn!" Lei risponde: "Sono io." e dice che questa volta è lei per davvero. Mi domanda di cosa parliamo. Io non trovo un argomento, potremmo fare molte cose. Le mostro come attraverso gli oggetti con la mano per mostrare che è davvero un sogno. Gioco con una saliera e lei me la toglie da davanti. Io sollevo un bicchiere scuro da essa con la telecinesi. Quando penso a cos'altro fare mi sveglio di nuovo di colpo...

mi riaddormento, sono seduto a un tavolo con altre persone. Mia mamma mi chiama e mi rimprovera qualcosa. Lei non dovrebbe essere qui, quindi sto sognando di nuovo. Le dico di smetterla... ma faccio appena in tempo a voltarmi e... puff, mi sveglio.
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Re: Il DD, il Diario di Dixit

Messaggioda dixit » 26/09/2015, 16:45

Circa le 4 del mattino:
E' giorno. Sono a casa dei miei con mia sorella. Lei scende giù per controllare una cosa. Dalla strada mi chiama e dice che c'è un UFO in cielo.[slpc]Corro subito a vedere e l'idea che ci sia un UFO mi fa capire che sto sognando. In cielo c'è uno strano pallone verde che si muove andando verso Ovest e passa tra i palazzi. E' piuttosto grande e con delle protuberanze. Ha davvero una forma bizzarra, è quasi ridicolo. E' nello stesso punto del cielo e lo vedo da circa la stessa posizione da cui da piccolo vidi uno strano aereo in cielo (ma era notte, ne vedevo solo le luci e probabilmente era solo un aereo che volava basso).
Dico a mia sorella che è un sogno e che lei non esiste, ma lei non sembra preoccuparsene, in ogni caso non dice una parola e non reagisce del tutto. Io continuo a guardare il cielo in cerca di altri segnali, di qualcos'altro che si muova, ma sembra ci sia solo il cielo azzurro.[/slpc] Sto per svegliarmi, mi metto a fare capriole per restare nel sogno, ma non funziona, mi sveglio. Cerco di riaddormentarmi subito, ma finisco in un altro sogno.
Dopo un po' faccio un sogno in cui guardo la tv e dicono che nella mia provincia è stato avvistato un disco volante. Mi domando se non sia lo stesso del mio sogno e se non l'abbia sognato apposta.

Verso le 9:
Sono in una sala con parecchia gente, dei colleghi che parlano in continuazione e han voglia di rompere le scatole. [slpc]Provo a usare la telecinesi per raccogliere una cosa da terra e ci riesco. Questo mi fa capire che sto sognando. Lascio cadere le cose che ho in mano, tra cui il mio telefono, che tenevo nella mano destra. Mi allontano per evitare la gente. Decido di provare a contattare Cenwyn oniricamente. Mi viene in mente che mi suggerì di usare il telefono per chiamarla. Potrei usare il mio, ma l'ho gettato chissà dove e per semplicità ne prendo uno aziendale. Cerco nella rubrica. I nomi iniziano con la A. Premo C per velocizzare e trovo la voce "cen". Chiamo e mi risponde una donna del centralino... : Surprice : Mi chiede il nome esatto di chi cerco e glielo dico. Poi dove abita e le dico la provincia, specificando che è in provincia. Lascio perdere, non sembra una cosa veloce. E' chiaro che il sistema non sta funzionando, forse perché non è il mio telefono, forse perché non ci metto abbastanza convinzione. Sono uscito e ora sono all'aperto, passo per un lungo ponte che attraversa uno strapiombo. Attorno ci sono delle splendide montagne, sotto un largo fiume con delle isolette abitate. Il paesaggio è bellissimo, era tanto che non mi trovavo in un posto così. Fluttuo sul ponte, mi allontano da tutte le persone, sembrano una folla di turisti. Volo oltre il ponte sopra il fiume. Altra gente si mette a fluttuare un po' ovunque... ma mi seguono? : Surprice : Decido di cercare un altro personaggio, questa volta uno onirico che incontrai in un lucido precedente e mi aiutò con una wild. Cerco lui, il mio maestro indiano. Così lo chiamo, ma non so il suo nome. Lo chiamo Uomo, Maestro. Cerco di avvicinare qualcuno che possa assomigliargli, ma lui non si fa riconoscere. Sto sbagliando tecnica, evidentemente. Devo prima meditare e poi decidere dove andare, nello spazio e nel tempo.[/slpc] Sarà per la prossima, ormai mi sveglio.
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